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Autore: LadyVampire92    08/08/2012    4 recensioni
Cosa stava per dire? La sua mente doveva avere qualcosa di sbagliato perché non poteva essere stato sul punto di dire proprio quello. “Io ti amo”. Ma non era possibile vero? Lui, Draco Malfoy, non poteva davvero essere innamorato… o si? E proprio di quella ragazza poi. Era inconcepibile.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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13. LA PARTITA



La seconda partita della stagione era iniziata da dieci minuti, accompagnata da una leggera pioggia autunnale.
Grifondoro era in vantaggio di 20 punti su Serpeverde e la folla di studenti accorsa ad assistere all’avvenimento era in fermento a causa dei già numerosi falli commessi: si preannunciava una partita calda.
Gli unici che sembravano estranei dal gioco erano i due cercatori, che come d’abitudine si squadravano in cagnesco, molto più in alto rispetto agli altri giocatori per scandagliare meglio il campo.
Dopo sette anni la rivalità tra Draco Malfoy e Harry Potter era tutt’altro che estinta.
Ad un tratto il serpeverde decise di avvicinarsi al suo rivale, tanto per divertirsi un po’ a provocarlo.
<< Ei Potter, la tua rossa è focosa quanto sembra? >> chiese in tono provocatorio riferendosi a Ginny, che in quel momento stava tirando in porta dopo aver scartato tutti gli avversari.
<< Taci, Malfoy >> non voleva cedere alle sue provocazioni, aveva una missione da compiere.
<< Povero Potter, non mi dire che ti tiene a stecchetto >> ghignò.
<< Che intenzioni hai con Rose? >> chiese Harry in tono brusco.
Dopo quella sera a casa di Hagrid, le ragazze avevano raccontato a Harry e Ron la verità sulla misteriosa ragazza del ballo. Secondo loro Malfoy non ne sapeva niente e per lui la loro Rose non aveva niente a che fare con la ragazza con cui aveva ballato. Poteva il loro essere solo un semplice rapporto di amicizia? Poteva Draco essere sincero nei suoi confronti o aveva dei secondi fini? Harry non era affatto convinto della sua innocenza: non ci si poteva fidare di Malfoy. Questa convinzione era servita a rafforzare la sua decisione.
<< Cos’è Potter, ti sei stufato della Weasley e vuoi cambiare ragazza? >> chiese, ma non riuscì a dissimulare del tutto lo stupore provocato da quella domanda.
<< Malfoy >> ringhiò Harry. Draco rise.
<< Temi forse che io possa spezzare il suo cuoricino dopo averla usata a mio piacimento ? >> disse, enfatizzando sull’ultima parola.
<< È così allora? >> chiese Harry.
<< Forse si, forse no. A te che importa? >> ribatté.
Fu in quel momento che entrambi colsero nell’aria un luccichio dorato e partirono all’inseguimento del boccino, fianco a fianco, urtandosi a vicenda per disarcionare l’avversario.
Erano a due metri da terra, quando entrambi si tuffarono e atterrarono con un urto violento.
A fatica Harry si alzò: nella mano destra teneva il boccino d’oro che assegnava la vittoria a Grifondoro.
Si avvicinò zoppicando a Malfoy, che sdraiato a terra si teneva un braccio, probabilmente rotto.
<< Non lo fare >> gli disse soltanto, serio, ma sembrava più una preghiera che una minaccia, almeno così parve a Draco. Il grifondoro lo guardò per un istante ancora, per poi voltarsi e festeggiare la vittoria con la sua squadra, appena prima di essere portato in infermeria sorretto da Ron e Ginny.
Malfoy rifiutò l’aiuto dei suoi compagni e li seguì, tenendosi il braccio, pensando che aveva appena perso una scommessa.


Arrivarono in infermeria lasciandosi dietro una scia di pioggia e fango.
Non appena varcò la porta Draco si trovò davanti la vincitrice della scommessa, seduta su una sedia, intenta a leggere un libro.
<< Te l’avevo detto >> disse soltanto, senza alzare lo sguardo dalle pagine.
<< Spiritosa >> borbottò di rimando, facendo per sedersi su uno dei letti, ma venne quasi fulminato da Madama Chips.
<< Prima mettetevi il pigiama! >> abbaiò, porgendo agli sfortunati infortunati i pigiami puliti dell’infermeria << Weasley, dai una mano a Potter, Rose, a Malfoy pensaci tu >> sentenziò.
Draco scoccò un’occhiatina eloquente in direzione di Harry, che lo guardò con un misto di preoccupazione e disprezzo.
Rose si alzò e posò il libro sul comodino di Draco, che ne sbirciò il titolo, tirando poi le tende del letto per dargli un po’ di privacy.
<< Jane Eyre eh? Ti stai dando ai romanzi d’amore? >> ridacchiò. E Rose si limitò a scuotere la testa, esasperata.
<< Non ho idea di come togliere la divisa >> disse lui, tenendosi il braccio.
<< Ci penso io >> rispose Rose, e con due rapidi colpi di bacchetta la divisa, seguita dalla maglietta, si tagliò in modo da scivolare via dal suo corpo e toccare il suolo con grazia, prima di essere riparata da un altrettanto rapido colpo di bacchetta. Sotto, Draco portava una canotta nera, senza maniche, che aderiva in modo scandaloso al suo petto. Rose la toccò con una mano.
<< Questa ti conviene tenerla visto che è asciutta, nel caso tu non voglia infilare il braccio nella manica del pigiama. Almeno non avrai troppo freddo >> disse.
<< Lo dici per questo o perché ti imbarazzeresti a vedermi senza maglietta? >> ghignò.
<< Che presuntuoso. Mio fratello >> si interruppe di colpo, impallidendo leggermente << con i pantaloni puoi farcela da solo >> disse piano, e uscì da dietro la tenda lasciando Draco a rimuginare mentre era alle prese con i calzoni.
Ripensò alla richiesta di Potter, e si chiese a cosa fosse dovuta. Magari era per amicizia, o per solidarietà tra compagni di casa o cavolate simili: chissà come diavolo lavora la mente di un grifondoro. Forse semplicemente lui sapeva. Era al corrente dei segreti sul passato di Carter e… “ e cosa?” si ritrovò a pensare.
Non lo sapeva neanche lui, ma era certo che prima o poi l’avrebbe scoperto.
Poco dopo scostò la tenda e vide che Rose si stava mettendo la borsa in spalla.
<< Te ne vai? >> chiese, tra il sorpreso e il deluso.
<< Devo fare una ricerca in biblioteca. Comunque ho vinto la scommessa >> disse, e Draco capì dal suo tono che era tornata in sé.
Rispose con un mezzo sorriso, mettendosi a letto in attesa delle cure di Madama Chips.
Qualche istante dopo che Rose fu uscita dall’infermeria, ignorando del tutto gli altri grifondoro che invece la guardarono con un’espressione preoccupata, cosa che stupì Draco, entrò Pansy che si precipitò al suo capezzale.
<< Oh, Dray, stai bene? Mi dispiace di essermi arrabbiata con te… mi perdoni? >> chiese con un tono da cucciolo bastonato. Era solo apparenza, e Draco lo sapeva. Era sempre stato così tra loro. Per tutto quel tempo lei era stata con chissà chi a fare chissà cosa e ora tornava da lui. Nessuno stupore visto che anche lui si comportava allo stesso modo, solo che Pansy si faceva pericolosa quando Draco sembrava mostrare troppo interesse per qualcuna, come nel caso di Rose.
<< Non preoccuparti >> rispose Draco. Non fece in tempo ad aggiungere altro perché Madama Chips fece spostare Pansy per controllargli il braccio.
<< È rotto >> disse << bevi questa >> aggiunse dopo avergli immobilizzato l’arto perché non si risaldasse nel modo sbagliato, porgendogli poi un bicchiere di pozione.
Draco la mandò giù tutta d’un sorso nonostante il pessimo sapore e l’infermiera si allontanò.
<< Dimmi un po’ Draco, con quella Carter, come procede? >> chiese in tono malizioso. Draco non afferrò subito a cosa si riferisse, ma ad un tratto ricordò che per quanto ne sapeva Pansy la ragazza era solo un passatempo per lui. Decise di reggere il gioco per tenere buona la sua fidanzata e perché sentendo il nome della loro amica Potter, i Weasley e la Granger, che era arrivata un attimo prima, si fecero attenti alla conversazione.
<< Tu che ne pensi, è abbastanza cotta? >> chiese, altrettanto malizioso.
<< Mi sembra evidente. Cosa aspetti a darle il colpo di grazia? Mi viene da pensare che ti stia coinvolgendo più del necessario >> rise dell’assurdità che aveva appena detto.
<< Vuoi scherzare? È orrenda! >> mise molta enfasi nell’ultima parola, scoccando un’occhiata ai suoi rivali di sempre, stupendosi nel vederli impietriti, con lo sguardo rivolto alla porta.
Con un pessimo presentimento seguì il loro sguardo e…
<< Ops! >> Pansy ridacchiò.
Sulla soglia, immobile e con il volto impassibile c’era Rose. Con calma si avvicinò al letto di Draco.
<< Ho dimenticato il mio libro >> disse come se niente fosse. Recuperò lo sciagurato volume e uscì dall’infermeria a grandi passi.
Draco si riscosse e si chiese quanto la ragazza avesse sentito delle assurdità che aveva appena detto: a giudicare dall’espressione soddisfatta di Pansy e da quelle disgustate del Potter Club, tutto.
<< Carter! >> la chiamò Draco, alzandosi dal letto con uno scatto, ignorando sia Madama Chips, sia Pansy, correndole dietro lungo il corridoio deserto. Rose non si voltò.
<< Carter, aspetta! >> la raggiunse correndo e le afferrò il braccio con la mano sana, facendola voltare.
<< Cosa vuoi Malfoy? >> chiese. Il suo tono era piatto, incolore.
<< Mi dispiace >> disse.
<< Ti dispiace? >> chiese di rimando Rose, l’espressione educatamente accigliata.
<< Non volevo ferirti >> disse.
<< Ferirmi? Che presuntuoso >> commentò in tono vagamente sarcastico << avevo considerato questa eventualità quando ho deciso di darti corda. Sapevo che la tua era una messa in scena fin dall’inizio, cosa credi, non sono una stupida. Ma devo ammettere che hai recitato bene, stavi quasi per convincermi della tua sincerità >> accennò una mezza risata, soffocata e priva di divertimento.
<< Non era una messa in scena. Non ho finto, neanche un momento >> si difese.
<< No, non è vero. Non posso credere di essere stata tanto stupida da abbassare la guardia davanti a te. Io ho creduto… ma non importa >> disse cercando di liberarsi dalla pesa di Draco. Sapeva che non avrebbe mai dovuto fidarsi di lui, ma per un assurdo motivo – l’amore - l’aveva fatto, e ora ne avrebbe pagato le conseguenze con se stessa. Da molto aveva capito che i suoi sentimenti per lui erano ben più profondi dell’amicizia, ma nonostante questo non aveva mai trovato il coraggio di dirgli la verità su di lei e ora sapeva che aveva fatto bene.
<< No, aspetta! Non è come credi, io… >> Draco si bloccò, incredulo, la mano ancora tesa verso di lei ora stringeva il vuoto, immobile, mentre Rose se ne andava approfittando della sua distrazione. Cosa stava per dire? La sua mente doveva avere qualcosa di sbagliato perché non poteva essere stato sul punto di dire proprio quello. “Io ti amo”. Ma non era possibile vero? Lui, Draco Malfoy, non poteva davvero essere innamorato… o si? E proprio di quella ragazza poi. Era inconcepibile.
Abbassò la mano mentre cercava disperatamente un filo logico di pensiero che smentisse quell’ipotesi, senza avere successo. Era vero: lui l’amava. E la principessa del ballo? No, lei era solo un’apparizione, non era concreta, Rose invece si.
Mentre si voltava per tornare in infermeria, ancora confuso, vide che a una ventina di passi da lui, Pansy lo fissava, in preda ad una furia gelida e vendicativa.
D’ora in poi Draco avrebbe dovuto stare molto attento a quello che faceva.





______________________________

E vai col tredicesimo capitolo!!
Un po’ in anticipo sul tempo, lo so, ma non prendeteci l’abitudine eh, perché è un’eccezione! =)
Naturalmente vince Grifondoro! Chi l’avrebbe mai detto?
In ogni caso ora il nostro serpentello ha una bella gatta da pelare, eh si!
Ma pazientate ancora un po’, presto avrete tutte le risposte!

Al prossimo capitolo!

LadyVampire92
  
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