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Autore: cchiaraa_    08/08/2012    5 recensioni
'Vuoi sapere cosa penso di te? Che sei solo una bimbetta viziata ed immatura che fugge perchè qualcosa non va come dici. Il mondo non gira intorno a te Hope.' disse queste parole con estrema leggerezza
'Parli di me in questo modo pur non sapendo nulla sulla mia vita.' sputai scoppiando in lacrime
'Cos'è successo quando sei fuggita in California? Il tuo ragazzo ti aveva lasciata? Avevi preso un brutto voto a scuola? Non eri più il capitano delle cheerleader? Cosa Hope, cosa?' 
'Ero incinta, Zayn, incinta. Credevo che tu fossi almeno un buon amico, mi avevi fatta sentire bene, avevi tutta la mia fiducia. Invece sei solo come gli altri coglioni.' dissi andando via in lacrime. 
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 1.
 

 
A differenza di tutte le mie aspettative, mia madre mi aveva cacciata di casa. Certo, a commettere l’errore di farmi mettere incinta e scappare ero stata io, ma lei non sapeva neppure della gravidanza, se n’era uscita con un: ‘Sei stata via per un anno senza farci avere notizie di te, credi che io non mi sia preoccupata? VA VIA e non tornare mai più.’ e fino a lì ero stata zitta, stavo per andar via, ma dopo averle visto una fede all’anulare sinistro scoppiai in lacrime. Era mia madre, eravamo unite, anzi uniti, io, lei ed Harry, era sempre stato così, da quando papà l’aveva lasciata sola con due gemelli da crescere e ora si risposava, con un uomo che né io né mio fratello accettavamo, lei lo sapeva, sapeva che odiavamo Derek, perché si vedeva che tutto ciò che voleva era approfittare dei nostri soldi, della nostra casa e di tutto ciò che ci apparteneva. Quindi l’avevo lasciata lì con un bel vaffanculo. Harry però non mi sorprese, sapevo che l’avrebbe fatto… Prese le sue cose, molti soldi e mi seguì. E ora vagavamo per la strada alle quattro del pomeriggio in cerca di una casa.
‘Harry forse è meglio che tu torni a casa…’ azzardai
‘Non potrei mai lasciarti sola.’
‘Io l’ho fatto… Non ti ho lasciato solo, ma quasi!’ dissi con odio, però verso me stessa
‘Hope, prima o poi mi spiegherai il motivo della tua fuga?’ mi domandò, io capii finalmente che era arrivato il momento di raccontarglielo… Anche perché ora come ora era l’unica persona che avevo accanto e avevo davvero bisogno di parlare con qualcuno.
‘E va bene… Starbucks?’ proposi, ormai quello era il nostro rifugio, quando avevamo bisogno di parlare solo noi due andavamo lì. Annuì e ci dirigemmo in silenzio al nostro bar preferito, dove prendemmo posto a sedere. Rimasi a guardare le mie scarpe fin quando una voce conosciuta non invase la nostra aria.
‘Hope..’ urlò Jack, era il nostro cameriere da sempre, appena ci vedeva si avvicinava e prima di prendere le ordinazioni si metteva a fare due chiacchiere con noi, pur avendo 20 anni più di noi.
‘Jack, da quanto tempo…’ dissi soltanto con un sorriso.
‘Dovrei dirtelo io… Dove sei stata?’ domandò, io non risposi e forse lui capì di essere stato un po’ troppo invadente per i miei gusti e ci chiese di ordinare.
‘Solito Jack.’ disse Harry, prendevamo sempre due frappuccini al caramello e due ciambelle, lo sapevano tutti i camerieri. Jack annuì e andò dietro al bancone.
‘Ora mi spieghi cos’è successo?’ domandò Harry dopo vari secondi di silenzio… Era il momento di parlare, ora o mai più… Le domande nella mia testa erano tante, ma dovevo dirlo, almeno a lui dovevo una spiegazione, a lui che si era messo contro nostra madre per me.
‘Ricordi Carter? Il mio ex ragazzo? Una sera andammo in discoteca, io ero triste per aver litigato con mamma e mi ubriacai, mandavo giù bicchieri e bicchieri senza smetterla, quando Carter decise di fermarmi ormai era tardi, ero ubriaca e cominciai a dire con senza alcun senso.. Lui mi portò in macchina per riaccompagnarmi a casa e io iniziai a dire di voler perdere la verginità, lo ripetevo e lo ripetevo, così lui, non del tutto lucido, mi accontentò. Lo facemmo, senza alcuna protezione. Due mesi dopo venni a sapere di essere incinta, lo dissi a Carter ma lui mi disse di abortire, che se lo avessi fatto non sarebbe cambiato nulla e saremmo rimasti la coppia più bella della scuola, il capo cheerleader e il capitano della squadra di basket, forse aveva anche ragione, ma io decisi di non dargli ascolto e presa dalla paura, scappai, andai in California, così, presi l’aereo e andai, non so con quale forza. Senza l’aiuto di nessuno riuscì a far nascere la mia bimba, Taylor. Poi però un mese fa mi sono resa conto che era impossibile crescerla, o forse era possibile ma non per me, perché non ero la ragazza forte che tutti credevano, assolutamente no, ero una codarda… e quindi ho preso la decisione di dare Taylor in adozione ad una ricca famiglia di New York. E ora lei è lì con i suoi nuovi genitori, che potranno darle la meravigliosa vita che merita, mentre io sono qui a piangere come una cretina Harry, mi manca la mia piccola.’ fu un discorso lungo, ma diretto al punto, Harry rimase sconvolto dalle mie parole, ma mi abbracciò, capì che tutto quello di cui avevo bisogno era un abbraccio.
‘Ora cosa hai intenzione di fare Hope?’ mi domandò
‘Non lo so Harry, non lo so…’ continuai piangendo, mi resi conto che anche lui piangeva poiché alcune sue lacrime mi vennero in testa.
 
 
 
‘Dove andiamo Harry? Non possiamo vagabondare per sempre…’
‘Dammi solo un minuto.’ disse prendendo il suo cellulare e componendo un numero…
 
‘Louis, sono Harry…Ho bisogno di te.’ disse serio
‘Che succede?’ domandò l’altro ragazzo
‘Possiamo venire a casa vostra?’ domandò Harry
‘Certo ma possiam…’
Non gli fece finire la frase poiché chiuse il telefono e mi dirò, io nel frattempo giravo con due valigie enormi tra le mani.
 
Eravamo davanti ad una grande villa bianca, carina, ma sarà costata tantissimo.
Harry aveva appena bussato e stavamo aspettando che questo Lou ci aprisse, cosa che non tardò a fare, entrammo e vedemmo tre ragazzi seduti sul divano intenti a fissarmi, mentre quello che era venuto ad aprirci parlottava con mio fratello.
‘Ciao…’ dissi soltanto, prima di rendermi conto che io quei quattro li avevo già visti da qualche parte… Ma dove?
‘Ehi ragazzi, lei è mia sorella Hope.’ mi presentò Harry
 
‘Quindi vostra madre vi ha cacciati di casa perché tu eri scappata senza neanche sapere perché?’ domandò per l’ennesima volta Louis, ricordavo quei ragazzi perché erano della squadra di football del McKinley, ovvero la mia scuola.. Erano stati loro a riconoscermi come la ex capo cheerleader.
‘Si.’ affermai di nuovo
‘Ragazzi, siamo qui perché non sappiamo dove altro andare e visto che voi avete una stanza in più, volevamo chiedervi di rimanere qui.. Altrimenti siamo per strada.’ spiegò Harry, che mi aveva raccontato che i ragazzi del suo vecchio liceo avevano cominciato a dire cose non gradite su di lui e soprattutto su di me e siccome non si era mai trovato bene lì, si era trasferito al McKinley, dove aveva conosciuto Louis, Liam, Niall e Zayn ed era entrato insieme a loro nella squadra di football.
‘Amore e lo chiedi anche? E’ ovvio che potete.’ disse Louis saltandogli addosso, a quanto avevo capito era quello con cui aveva legato di più e fingevano di essere fidanzati, che stupidi.
Io mi limitai ad un flebile‘Grazie mille…’
‘Però il letto della camera libera è singolo..’ disse tutto d’un tratto Zayn ‘.. quindi uno di voi può dormire con me e non sto parlando con te Harry’ continuò.
‘Questa è un’offesa.’ scherzò mio fratello
‘Scusa bro, ma preferisco lei…’ disse avvicinandosi, non lo definivo pervertito, sapevo che scherzava, o almeno ci speravo.
‘Io ho due letti in camera…’ disse Louis
‘Allora è tutto risolto.. Io avrò una stanza singola e tu no, gne gne gne.’ canzonai mio fratello, per la strada gli avevo promesso che sarei stata felice, o meglio, avrei fatto finta di niente e sarei tornata ad essere la Hope di un tempo.
‘Ora vado in camera a riposarmi, svegliatemi per cena.’ dissi dileguandomi, ma dopo aver fatto una rampa di scale mi resi conto di dover fare retromarcia poiché non sapevo dove andare. Magari mi sarei sistemata in camera di Zayn… o di un altro dei ragazzi e mi avrebbero trovata lì. Che scena esilarante.
 ‘Mi serve una mano… Non so in che stanza andare.’ dissi affacciandomi nel salotto
‘Ti accompagno.’ mi disse Zayn.
 
‘Buona…. notte?’ scherzò grattandosi la testa
‘Ehi, non prendermi in giro… Vorrei vedere te dopo essere stata otto ore in aereo accanto ad un grasso grosso puzzone che russava, essere stata cacciata di casa e aver messo tende a casa di quattro sconosciuti.’ dissi scherzando, lui sorrise e andò via chiudendo la porta.
Mi distesi, chiusi gli occhi e cercai di dormire, ma, nonostante il sonno, non riuscivo a dormire, avevo qualcosa dentro. In un anno sono andata contro a tutti i principi che mi ero imposta io stessa fin da bambina.. Tutto ciò che avevo costruito in 15 anni era stato spazzato via da un po’ di vodka buttata giù. E se non fossi uscita quella sera? Sarei rimasta chiusa in camera come ogni volta che litigavo con mamma, la mattina dopo avrei fatto un po’ la sostenuta e a cena si sarebbe risolto tutto. Sarebbe stato meglio, magari sarei anche riuscita ad impedire a mamma di sposarsi con quello, magari sarei rimasta il capitano della cheerleader, invece quanto alla scuola mi ero istruita privatamente lo stesso e quindi forse sarei riuscita a non perdere quell’anno e restare in pari con gli altri. Ma tutto quello che mi era successo me lo ero meritato, eccome se me lo ero meritato.
Le sfigate che prendevo in giro me lo dicevano sempre: “Hope, ricordati che la ruota gira.’ era pane quotidiano per me, ci avevo fatto l’abitudine e non ci davo peso, io ero nata per vincere, per essere qualcuno di importante. Invece no, avevano ragione, ora stavo pagando per tutto il male che avevo fatto a quelle povere ragazze, ma non sarei cambiata, non sarei diventata una santarella, assolutamente no, sarei stata la stessa di un tempo, come avevo promesso ad Harry. Era venerdì sera, ottimo, il giorno dopo non c’era scuola, lei sarebbe andata ad iscriversi e chiedere di non perdere l’anno, un modo c’era, in molti lo avevano fatto e lei era comunque favorita poiché era stata importante in quella scuola. Ragionando e ragionando, riuscì a cadere tra le braccia di Morfeo.

 
 
 
 
 
 
BUUUUUUM.
Voi non ve ne siete accorti, ma c’è una U in più rispetto al BUM del prologo, perché ci sarà una U in più ogni capitolo. Ora parlando del capitolo, so che non è un granché, ma ho fatto del mio meglio e ho aggiornato prestissimo, quindi dovreste perdonarmi. E’ ancora corto perché comunque qui si sono conosciuti, quelli al centro saranno più lunghi ora è solo l’inizio.
Come avrete notato qui Hope comincia già a dimostrare che Zayn è il suo ‘preferito’ e lui anche… Ma non sarà così facile, certo che no. UHUHUH SONO PERFIDA.
Poi, volevo chiedervi una cosa, voi lo scorso capitolo lo vedevate in corsivo? Perché una ragazza mi ha scritto così in una recensione.. A proposito delle recensioni, cioè 6 recensioni? Davvero? Io quando le ho viste stavo per morire sadhunjc siete un amore.
Comunque, il prossimo capitolo vi giuro che sarà migliore, ma se voi lasciaste qualche recensione, verrebbe ancora meglio! Hahahaha, non scherzo u.u
Ora la smetto perché sta diventando più lungo il mio BUM che il capitolo.
Hahaha a presto e recensite;
Baci, Hope xx 
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