In quello stesso istante, mentre le loro labbra si incontravano, una forza, una luce, non si capiva cosa, colpì entrambi.

Zayn si staccò spaventato, vedendo che Ariel aveva aperto gli occhi sorrise, ma il sorriso non fu ricambiato. 

Intanto uno strano tatuaggio si stava formando sul polso di Ariel, un segno dell'infinito, con una parola, o meglio un nome.

Zayn le prese la mano, voleva leggere quel nome, mentre tirava su anche il suo braccio, vide che anche sul suo polso c'era uno strano tatuaggio, lo stesso di Ariel, sullo stesso punto, ma non riusciva a leggere bene cosa c'era scritto. Dopo svariati minuti, finalmente si vedeva bene il nome, tatuato sul polso della ragazza, era il suo nome; Zayn, circondato dal simbolo dell'infinito e così anche sul suo polso, solo che c'era il nome di Ariel.

-Hai visto?- le chiese lui, continuando a sorridergli.

Per tutta risposta Ariel, tolse la mano dalla sua e si girò dall'altra parte.

-Ti prego, perdonaci Ariel, noi non...- non finì la frase, che entrarono i dottori per farle tutti i controlli, così Zayn fu costretto ad uscire.

 

I giorni, le settimane, addirittura i mesi passavano, ma Ariel non si rimetteva, non parlava, non dava segni di resistenza, stava lì, nel suo letto, con la sua musica, le sue lacrime e la sua storia, quella storia che ormai scriveva da tempo, che raccontava di lei, suo fratello, il suo ragazzo, i suoi amici, di tutti loro.

Ormai i ragazzi erano famosi, ormai li conoscevano in tutto il mondo, il loro album stava per uscire, ma Ariel aveva già tutte le canzoni, le ascoltava ogni giorno, piangeva ogni giorno, buttava tutto per aria, ma non osava parlare, molto pensavano ne avesse perso le capacità, ma non era così, assolutamente no, era arrabbiata, molto arrabbiata con tutti loro, con la sua famiglia, con i medici, con lei stessa, sì peerchè non si dava una smossa, non si decideva ad avere quel coraggio per affrontare tutto, ormai stava in quell'ospedale solo perchè sembrava un vegetale, il cancro non c'era più, lei era guarita, stata operata, non doveva più temere la morte, eppure ora sembrava un vegetale.

Molte volte sentiva parlare i suoi genitori con suo fratello, pensavano di mandarla in un'ospedale psichiatrico, ma per fortuna Niall diceva di darli tempo, quel tempo che ormai stava scadendo.

 

Era ormai il primo marzo, il giorno della nascita del suo idolo, il giorno in cui sarebbe tornata a parlare.

-Ariel, posso entrare?- chiese suo fratello dolcemente, ma lei non rispose, si girò dall'altra parte come sempre, ormai ci erano abituati tutti quanti.

-Ascolta, ho una sorpresa per te, è davvero speciale, posso farla entrare o non vuoi?- lei non capiva, non capiva più niente, di che sorpresa stava parlando?

Per la prima volta Ariel diede una risposta, anche solo con un cenno di testa, ma la diede, così Niall corse fuori felice.

Ariel lo sentiva parlare con qualcuno, ma non capiva bene, non riusciva a capire ciò che stava dicendo alla fatidica "sorpresa", così si girò e tornò ad ascoltare Never Say Never.

-Permesso...- sentì dire da una voce, una voce che le fece venire subito i brividi, così si girò velocemente, forse troppo, perchè quello che vide la sconvolse.

-Justin Bieber... Justin... Bieber- ecco le prime parole, dopo lunghissimi mesi, ecco che gli occhi azzurri di Niall si illuminarono.

-Ciao Ariel- gli sorrise dolcemente il ragazzo dagli occhi da cerbiatto.

-Amico, lasciateci soli- continuò Justin, che prese la sedia e si sedette vicino ad Ariel.

-Ciao- le disse lei, molto timidamente.

-Come stai?- le chiese lui, prendendole una mano e stringendogliela.

-Ora benissimo, cioè, solo questo poco tempo che tu sarai qui, poi tornerà tutto cupo, sentirò sempre di più la solitudine- disse Ariel.

-Ma tu non sei sola Ariel, hai tuo fratello, Zayn, Liam, Louis e Harry, hai la tua famiglia, non sei sola.- sorrise, quel sorriso che fece finalmente scoppiare Ariel in quel pianto liberatorio.

-Ma io mi sento sola Justin! Ho fatto tutto per loro, dico tutto! E a Natale non ho ricevuto niente, ok mi interessavano regali veri, ma non ho ricevuto neanche un grazie, niente, si sono dimenticati della mia vera esistenza, ormai ero diventata solo la domestica/amica, nelle occasioni speciali- il ragazzo l'abbracciò, la tenne stretta in quelle sue forti braccia, per molto minuti.

Ariel, in quell'abbraccio si sentiva a casa, stava bene, si sentiva protetta.

-Ascolta, ora tu ti dai una sciacquata e vieni con me, non voglio obbiezioni- ordinò il biondo.

-Come potrei obbiettare un'uscita con te!- sorrise Ariel, alzandosi, con un pò di fatica e andando in bagno a lavarsi, si vestì in fretta e dopo circa mezz'ora uscirono dall'ospedale, con le mega valige di lei e Kenny al loro fianco.

-Justin puoi dirmi dove stiamo andando?- chiese curiosa Ariel.

-No, mettiti le cuffie, la benda e boh, aspetta che arriviamo in un posto!- di lui sorridendogli  e salendo nell'auto.

 

Ariel's pov.

Da ormai mezz'ora eravamo in macchina, quando finalmente sentii l'auto frenare e la mano del mio idolo, del mio amore platonico, di colui che mi ha salvato da ogni cosa, almeno quasi, prendere la mia e portarmi fuori dall'auto.

Entrammo in un posto, ma non seppi dove, finchè finalmente non mi tolse la benda e si sedette vicino a me.

Avrei riconosciuto avunque quel palco, il palco dove avrei dovuto fare l'audizione per la Royal, il palco che amo di più al mondo.

-Ariel, spero che con questo perdonerai tutti noi.- il mio migliore amico, quel cretino aveva organizzato tutto? Che stavano facendo?

Partì la musica, le luci si spensero e una recita iniziò. 

Stavano raccontando la storia della nostra vita, di tutti e sei insieme.

Quando arrivò il momento in cui tutti si era fermato, pensavo fosse finita, ma non fu così, la recita continuò, si vedeva che io li perdonavo, che loro erano sempre più famosi e anche io, che sarei diventata una prima ballerina, che io e Zayn ci saremmo sposati, che anche Lou e Alex si sarebbero sposati, che io ero incinta, che diventavo vecchia.

L'ultima scena, quella che mi colpì di più, quella dove c'eravamo io e Zayn, mano nella mano, nel parco, da soli in Autunno, lui che mi abbracciava, che mi diceva che la nostra vita era stata perfetta, che mi amava ancora come il primo giorno, che eravamo inseparabili.

Una, due, tre, quattro... dieci, undici, dodici... Mille. 

Mille lacrime, mille lacrime scendevano dal viso, mille lacrime d'amore scendevano per la felicità.

-Vai da loro, non aspettano altro- mi sussurrò Justin, così lo abbracciai forte, forse troppo, gli diedi un bacio sulla guancia e corsi tra le braccia dei miei uomini, tra le loro forti braccia.

Dopo varie interminabili scuse da parte loro, tornammo finalmente a casa, insieme a Justin, giocammo, urlammo, cantammo e ballammo tutta la sera, finchè stremati, non ci addormentammo tutti in sala, chi sul divano e chi sulle poltrono, tutti insieme.

 

E' DAVVERO FINITA....(?)
Ok, lo so che non vi aspettavate questo finale, che non è come ve lo siete immaginate.
Sinceramente neanche io l'ho immaginato così, ma non riesco più ad andare avanti.
Ma tranquille, non vi lascio sole, ho già un'altra FF in mente, però è su Justin Bieber, quindi so che voi non la leggerete :)
Beh, che dire?
Grazie, davvero grazie di tutto, di tutte voi che avete letto questa storia, voi che l'avete recensita, che l'avete messa nei preferiti/ricordate/seguite.
Grazie a tutte voi che mi avete sempre sostenuto, non sarei arrivata fin qui, fino a questo punto senza di voi.
Davvero grazie infinite!
Oddio, sto piangendo, non ci credo che sia finita davvero, non voglio crederci! No!
Oddio, mi mancheranno Ariel e Zayn, mi mancherà tutto di loro... 
Chissà, magari più avanti farò una seconda serie su di loro... Che ne pensate?
Beh, poi mi farete sapere, intanto la prossima storia sarà su Bieber :)
Ok, me ne vado o divento una fontana..
Oh, ho dimenticato di dare un SUPER IPER MEGA GIGANTESCO GRAZIE alle ragazze di "scrivere bevendo un cappuccino" voi siete state sempre con me e so che ci sarete sempre, vi voglio bene. Grazie di tutto..
Billa.

p.s. Martina, Arianna... Vi voglio bene. <3