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Autore: Achamo    09/08/2012    1 recensioni
Lo sguardo era fiero e penetrante come una lama acida.
I capelli scarlatti, inebriati dalle brezze, non avevano la vanitosa femminilità: quel mondo non lo permetteva, la sua indole non lo voleva e per i suoi ideali non doveva.

Questa è la mia prima fan-fiction nella sezione e mi auguro sia di vostro gradimento ^^ Buona lettura!
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Erza Knightwalker, Erza Scarlet
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Le gemelle scarlatte'
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FAIRY TAIL © 2006 Hiro Mashima. All Rights Reserved.



I’m Alive




Era una guerriera, non una mercenaria. La sua lancia innalzava il canto di battaglia cambiando volto e divorava le sue prede nei gelidi denti metallici.
Lacerava i cieli cristallini del suo mondo volando sul magico Legion.
Lo sguardo era fiero e penetrante come una lama acida.
I capelli scarlatti, inebriati dalle brezze, non avevano la vanitosa femminilità: quel mondo non lo permetteva, la sua indole non lo voleva e per i suoi ideali non doveva.
Conosceva il rispetto e il valore che gli umani vi attribuivano, quegli esseri subdoli.
‘La cacciatrice di fate’, il suo titolo era forte come lei.
Le dolci parole di una ragazzina bionda non avrebbero sciolto un animo di fuliggine come il suo, così indomabile e fiero. Avrebbe sacrificato le guance della giovane sospesa nel vuoto grigio pur di sentire l’odore della paura, che inspirava a grandi boccate.
Lei era la più forte e l’avrebbe dimostrato a tutte le fate impaurite.
Non poteva cedere al ricatto della sua gemella dall’armatura, non poteva perdere contro la ragazza con i lisci capelli scarlatti, perché non doveva essere superata da una preda.
Combatteva con ferocia brandendo la sua Ten Commandaments, ruggiva mostrando i denti e lo sguardo da leonessa che difendeva l’orgoglio.
Grigie nubi di cenere e fiamme serpeggianti s’incantavano verso il cielo e abbracciavano le due gemelle: cacciatrice e fata.
Lame argentee e placche metalliche ardevano sotto i loro assalti e stridevano scontrandosi, come i loro ideali.
Doveva abbatterla per il suo orgoglio e per il suo regno.
Correvano e si scontravano facendo risaltare la potenza che scorreva nei cuori di entrambe.
Non era come la dolce sorella di Earthland, lei era un’impavida guerriera di Edras.
Sconfitta e denudata di vesti e orgoglio l’aveva cercata, l’aveva affrontata in sussulti di rabbia e grida di furiosa vendetta e l’aveva inseguita dopo aver rinunciato a ciò che le rendeva simili. Un taglio netto con una lama battagliera e i capelli scarlatti che le ricordavano la preda non urlavano più ‘Io sono una donna!’, ma sfoggiavano l’ira rossa che fibrillava il suo cuore.
Avrebbe sacrificato i traditori alla sua dea della vendetta, avrebbe abbattuto i nobili dalle orecchie appuntite e avrebbe riscattato il suo onore con il sangue della gemella.
Un nuovo scontro fece intimidire le stelle del cielo, poiché a terra sfavillavano due guerriere con le loro lucenti armature e le sacre armi.
Si sentiva aggressiva e potente, ma la fata le teneva testa con bravura e agilità.
Giunse la stoccata decisiva, dove si scontrarono gli ideali e non le armi, le quali si frantumarono in un soffio metallico.
Non aveva più energia magica, proprio come il suo mondo.
Sentiva ancora vita nella sua carne e avrebbe difeso con le mani ciò che riteneva giusto. Sfidò la sorella scarlatta con pugni furenti e urla colme di speranze.
‘Siamo vive anche senza energia magica!’. La dama dai capelli lunghi l’affrontava stringendole i polsi con la forza di un’amante.
Aprì la mente e lasciò che quelle parole, dettate da una voce dolcemente femminile, l’attraversassero.
Era tutto vero: loro erano vive anche senza magia, lo sentiva.
Delle gocce le sfiorarono le palpebre mentre precipitava con la regina delle fate.
Aveva combattuto fino a lacerarsi le ossa per un falso ideale impostole dal re. Forse, dopotutto, versava calde lacrime perché era stata una mercenaria, forse perché aveva trovato la luce nella sua avversaria o forse perché sapeva che dopo quello scontro avrebbe iniziato a vivere  solo come Elsa Nightwalker.



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Achamo & il suo inutile monologo…
Vi ringrazio per aver letto e molto di più se avete recensito ^///^ 
Alla prossima!





PURA FINZIONE SCARLATTA
J.


   
 
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