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Autore: Averyn    09/08/2012    4 recensioni
COSA SAREBBE SUCCESSO SE HARRY POTTER AVESSE SCELTO DI MORIRE?
Harry avrebbe preso un treno, e si sarebbe ritrovato in una dimesione parallela, all'età di undici anni, con una vita e dei genitori, dei nuovi amici, delle altre abitudini.
E Neville Paciock sarebbe stato il Prescelto.
O forse no?
SECONDO EPISODIO DELLA SAGA 'CICATRICE'.
P.S lo so avevo promesso di pubblicarlo ad agosto, e di sicuro le pubblicazion saranno più lente, ma l'ho finito di scrivere in un mese e non ce l'ho fatta! buona lettura!
PS.PS. Grazie a Marty_Chick del suggerimento del titolo!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cicatrice'
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ECCOMIII SONO TORNATAAAAA...SONO STATA IN UN POSTO CHE MI HA ISPIRATO MOLTISSIMO, COSì HO COMINCIATO (E QUASI FINITO AD ESSERE SINCERI) A SCRIVERE IL TERZO CAPITOLO DELLA SAGA, ANCHE SE ANCORA NON SO CHE TITOLO DARLE PERCHE' E' ASSOLUTAMENTE COMPLICATA ANCHE DA SCRIVERE! PER IL RESTO HO VISTO LE RECENSIONI E LE SEGUITE E...WOOW! NON CREDO AI MIEI OCCHI! VI RINGRAZIO TUTTI! ORA, SOLO IL TEMPO DI TRASCRIVERE TUTTO IL NOVE, IL DIECI E L'UNDICI E POI LI PUBBLICO NEI PROSSIMI GIORNI APPENA POSSIBILE (AS SOON AS I CAN!) UN BACIONE A TUTTI CIURMA, CI SI SENTE! (E SCRIVETEMI SE VI PIACE, E LEGGETE SOPRATTUTTO)

Capitolo 8
 
IL DIARIO DI TOM RIDDLE
 
Harry s’avvicinò lentamente, arrivando a sfiorare la superficie del diario.
Come fosse infetto, lo girò tra le mani e lesse una targhetta sulla copertina dietro il libro:
Tom Marvolo Riddle.
Diede un’occhiata intorno a sé: nessuno era nelle vicinanze, così lo aprì.
Fu sorpreso di vedere che aveva le pagine completamente bianche.
Strano: era dall’aria piuttosto vecchia, qualcuno doveva averlo usato di sicuro.
Si domandò perché Ginny l’avesse fatto; cos’era, un regalo?
Ad ogni modo, doveva trovarla per ringraziarla, così scese giù di nuovo alla festa, ma non c’era più nessuno. O almeno, c’erano poche persone, ma Ginny non era fra loro.
Così il giorno dopo, uscito dall’aula di Erbologia, si separò da Frank e gli altri e andò a cercare Ron, presumendo che sapesse dove sua sorella si trovasse in quel momento.
“Sai dov’è Ginny?” chiese subito.
“Perché la cerchi?” domandò l’altro, sospettoso.
“Devo dirle una cosa” rispose sbrigativo Harry.
Ron lo studiò per qualche momento, come se pensasse che costituisse un pericolo.
“Dovrebbe essere a Pozioni” si decise a riferire alla fine.
“Grazie” lo ringraziò Harry, e fuggì fra le divise nere di Hogwarts.
Gli sembrò di aver volato quando raggiunse i sotterranei, arrivando proprio di fronte all’aula di Piton.
Non gli importava se avrebbe fatto tardi alla lezione successiva; per lui era di vitale importanza aspettare che Ginny uscisse da lì. Ma quando vide gli studenti del primo anno sfilare fuori dall’aula, non c’era nessuna ragazza dai capelli rosso fiamma fra loro.
Intanto, i Corvonero del secondo anno erano scesi per l’ora dopo.
Tra di loro individuò Louise ( che ricambiò il saluto con un cenno della mano) ma quella che gli interessava davvero era Hermione.
“Ti dispiace se andiamo a trovare  Neville, più tardi?” le sussurrò, in modo che solo lei potesse sentire.
La ragazza sembrò piuttosto colpita dal tono determinato con cui l’aveva detto.
“Va bene” accettò, per poi studiarlo con sguardo indagatorio. “Harry, che succede?”
“Te lo spiego dopo” rispose Harry, accorgendosi di essere ancora in tempo per la lezione di Trasfigurazione, “ci vediamo dopo!”
 
“Il diario di Tom Marvolo Riddle” lesse Neville, seduto sui cuscini, quel pomeriggio in infermeria. Harry aveva appena mostrato a lui e a Hermione il diario che aveva trovato sul comodino. “Interessante. Sei sicuro che te l’abbia dato Ginny?” chiese ancora l’amico, guardando il manufatto con gravità.
“Sicuro” fece Harry “me l’ha detto Luna, e loro sono amiche”.
Hermione lo guardò con cipiglio severo. “Non credo che ci si possa fidare molto di Lunatica, Harry…”
“Perché?” fece lui. “E’ vero, ha delle idee…originali, ma non mente su queste cose. È assolutamente sincera, e mi fido di quello che ha detto. E poi” aggiunse, “ho provato a cercare Ginny in tutta la scuola, e direi piuttosto che non si è fatta trovare”.
Poi guardò il diario con curiosità. “L’unica cosa….perché darmelo? Insomma….ha l’aspetto di essere piuttosto vecchio!”
“Beh, se vogliamo continuare a pensare che abbia qualcosa a che fare con la Camera, anche se a quanto pare gli unici Eredi siamo noi,” disse Neville, “magari si è pentita di quello che ha fatto, e ha voluto rivelarti tutte le sue conoscenze in modo da poterle scoprire.”
“O forse” suggerì Hermione, “non è lei la vera autrice degli attentati. Forse…è stata controllata da qualcosa. Da qualcuno.”
“Chi? Il proprietario di questo diario?” rise Harry, trovando assurda quella possibilità.
“No” disse Hermione “ma magari ha scritto qualcosa….potrebbe…magari l’ha usato perché c’è scritto qualcosa che il ragazzo del diario ha visto, e l’ha usato! Potremmo scoprirlo anche noi, leggendolo!”
Neville la guardava, annuendo. Gli occhi di Hermione brillarono.
“Ottimo suggerimento, Hermione” disse Harry, sconsolato. “C’è solo un problema: qui non c’è scritto niente!” e mostrò le pagine bianche.
“Allora dev’essere maledetto” fece lei, lanciando un’occhiata preoccupata al diario. “Lo porterei da Silente”.
Harry non poté fare a meno di sentirsi irritato; ma non aveva nient’altro da suggerire?
“Hai trovato nulla sui ragni?”
“No” rispose Hermione, tristemente. “Nulla. Ho cercato in tutta la libreria, ma non sembra esserci nulla al riguardo!”
 
Più tardi, Harry si trovava davanti al diario di Tom Riddle; non c’era nessuno, poiché era abbastanza tardi e tutti erano andati a letto. Il diario era vuoto, ma Harry voleva provare a scriverci sopra, e intinse la piuma nel calamaio, scrivendo:
Io mi chiamo Harry Potter.
La scritta sparì immediatamente, grande stupore di Harry, e ne comparve invece un’altra :
Ciao, Harry Potter, io sono Tom Riddle.
Come quelle parole apparvero, nella mente di Harry successe una cosa inaspettata: vide un ragazzo, uno studente della scuola, parlare con un Silente dall’aspetto un po’ più giovane rispetto a quello attuale… Sempre lo stesso ragazzo, che Harry intuì essere Tom Riddle, stava sparando incantesimi addosso a un ragno gigante, e poi…una ragazza, dagli occhiali tondi e l’aria triste, che cadeva morta in un bagno…un altro scorrere di immagini, e lo stesso ragazzo dal volto elegante che lo guardava con i suoi grandi occhi scuri….Harry si sentì minacciato e chiuse di scatto il diario. Prese un bel respiro, capendo di aver appena avuto una visione.
Doveva avvertire Neville e Hermione, immediatamente.
Decise di andare prima da Neville; sarebbe stato più facile da raggiungere, e avrebbero informato Hermione il giorno successivo.
Così salì su nel dormitorio, sfilò dal suo baule il mantello dell’invisibilità e riscese in fretta in sala comune.
E ad attenderlo vi era una persona che non si sarebbe mai aspettato: la professoressa McGrannitt, che lo guardava anche con aria piuttosto preoccupata.
“Oh, molto bene, Potter, sei sveglio” fece, e Harry nascose svelto il mantello dentro la tasca,
“ho bisogno che tu vada a svegliare anche il signor Weasley, devo porgli alcune domande.”
Harry lesse il volto ansioso della McGrannitt e finì per sentirsi un groppo allo stomaco.
Avvertiva qualcosa di orribile nell’aria.
“Che cosa è successo, professoressa?” chiese, scoprendo che gli tremava la voce.
La McGrannitt esitò. “Hermione Granger è stata pietrificata, e Ginny Weasley è sparita.”
 
  
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