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Autore: bsalvatore    09/08/2012    1 recensioni
Il mio nome è Lillian. 145 anni fa sono morta. Sono stata addestrata a diventare un'assassina di vampiri per conto di un gruppo di sole donne chiamato "Le Cacciatrici". Mi hanno insegnato a non amare e mi hanno costretta ad abbandonare i miei affetti. Sono diventata una delle migliori cacciatrici esistenti ed è ora mio compito proteggere la seconda doppelganger Petrova, a costo della vita.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Klaus, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Un immenso grazie a Mor3ttina che ha recensito la mia storia. J
 
“Buonasera principessa”.
Me li ritrovo davanti ed è veramente bellissimo immerso nell’oscurità; anch’io non devo essere niente male, illuminata dalla luna, a giudicare dal suo sguardo che sembra andare ben oltre i miei vestiti.
“Ciao Klaus”, gli sorrido e lui fa lo stesso. Non riesco a credere che lui sia qui, spero che non sia tutto frutto della mia immaginazione.
Sia avvicina con passo veloce verso di me. Riesco a sentire il suo profumo. È ad una spanna dalle mie labbra ed i miei occhi non riescono a staccarsi dai suoi. In un attimo sento le sue labbra sfiorare le mie in un dolce bacio. Tanti pensieri mi invadono la mente, ma quello che prende il sopravvento è la consapevolezza che io non dovrei… io non potrei… Ma come non dovrei stare con lui, io non posso stare senza di lui e quindi, per un minuto mi lascio andare. Poi, però, riprendo il controllo del mio corpo e della mia mente. Mi stacco da lui. Non riesco a guardarlo così fisso un punto indistinto dietro di lui.
“Ti ricordavo bella, ma non così tanto” Continuo a ripetermi che non devo, non devo…
Mi prende il volto tra le mani e mi costringe a guardarlo, a guardarlo negli occhi. Ed è qui che io non ce la faccio; so fare molte cose. Posso fare molte cose, ma non posso stare senza di lui. Lui è la mia unica fonte di felicità, di quella felicità che per tanto tempo mi è stata negata e non mi importa chi è o cosa ha fatto, io ho bisogno di lui in questo momento …
Lo bacio. Lo bacio con foga, in un modo che di casto non ha nulla. È un bacio vitale per me perché anche solo un contatto con lui mi fa stare bene. Mi prende per le natiche e mi sbatte violentemente contro un muro. Continuiamo a baciarci e le nostre lingue si rincorrono. Riesco a sentire quanto mi vuole e anch’io lo voglio.
Ma poi sento il cellulare squillare e so già chi è. Sarà la mia Superiora. Sono sicura che avrà mandato qualche spia per controllarmi. Prendo il mio Blackberry nero e leggo il messaggio spingendo via il corpo eccitato di Klaus:
 Ti permetto di stare con i dannati, ma non con il diavolo in persona.
Già. Il diavolo in persona. Tutte noi lo definiamo così. D’altronde Klaus non ha fatto cose di cui mi vanterei (considerato che lui lo fa liberamente).
“Era la Zitella Invidiosa?” Mi scappa un lieve sorriso nel pensare a Jenny come una zitella (che è), ma invidiosa di me, il che è impossibile! Come può essere invidiosa di me? Per il fatto che sto con una persona da lei ritenuta orribile! Anche se io non sto con Klaus, chiaramente.
“Sì”
“Quindi lavori ancora per loro?”
“Non ho un’altra scelta, Nick” 
“Questo me l’hai già detto”
Faccio un lungo sospiro. Mi chiedo perché mi sia saltato addosso in quel modo. Ma ora mi ricordo che sono stata io a essergli saltata addosso e questo è ancora più imperdonabile. Devo imparare a controllarmi in sua presenza. Devo evitare di cadere ai suoi piedi. Per lui io non sono e non sarò mai niente di più che una bella ragazza.
“Comunque, deduco che non sei in città per me, quindi sarai qui per Damon. O magari per fare pace con Stefan?” Mi sta stuzzicando e non posso negare di essere parecchio infastidita, ma sono troppo stanca per controbattere. Me ne devo andare. Voglio tornare a casa. Non riesco a stare qui con lui senza poter fare quello che realmente vorrei.
“Sono stanca Nick. Non ho voglia di incazzarmi.”
“Perché no? Sei così sexy quando ti incazzi”
Faccio un altro lungo sospiro. “Buonanotte Nick”
“Sogni d’oro principessa” Per fortuna che ha rinunciato!
 
Rientro in casa. Damon è dove l’ho lasciato. “Come è andata la passeggiata?” Deve aver notato che sono più stanca di prima.
“Male.” Detto questo mi spaparanzo sul divano e ricomincio a pensare a lui.
“L’hai incontrato, vero?”
Annuisco. Non voglio parlare del nostro incontro e lui non insiste.
Mi chiedo perché a Klaus interessasse tanto sapere se ero ancora nella sorellanza. Mi viene in mente la sua faccia mentre mi chiedeva perché ero in città; per un attimo mi è sembrato di vedere un lampo di speranza. Come se sperasse che fossi tornata per lui.
Scaccio questi pensieri infondati e sento una porta spalancarsi: è Stefan. Cavolo! Speravo che fosse già tornato. Non mi va di vederlo, così salgo le scale e me ne vado nella camera degli ospiti che è diventata la mia. Mi sdraio sul letto e comincio a piangere. Ricordo la volta in cui scoprii che non potevo essere felice con l’uomo che stavo cominciando ad amare …
 
Mi sveglio avvolta dalle coperte di seta bianca dell’hotel dove alloggia Klaus e mi stupisco ancora una volta del fatto che lui abbia affittato tutto l’attico, ma d’altronde lui ama il lusso proprio come sua sorella e non si fa mai mancare nulla.
Lui non c’è, ma come tutte le mattine da sei mesi a questa parte mi ha lasciato una rosa rossa.
Sono stati sei meravigliosi mesi, passati a rapinare Tiffany e tutti i negozi più “in” della città. Non che lui abbia bisogno di rubare, ma era eccitante farlo. Abbiamo visitato tutta la Grande Mela e lui mi ha mostrato i luoghi più belli (e anche i più romantici).
Sento un telefono squillare, ma sono ancora in estasi per la notte passata e non ho voglia di rispondere. A quanto pare deve essere una telefonata urgente perché l’interlocutore non sembra disposto ad aspettare che io lo richiami. Rispondo sbuffando pesantemente: “Pronto?”
“Lilly?! Sono io! Scendi.”
“Sì. Faccio una doccia …”
“Subito!” Detto questo chiude la telefonata. Mi sembrava un po’ adirata, ma ho imparato a non farci troppo caso. Mi preparo il più velocemente possibile e scendo.
Nella hall dell’hotel non la vedo. Esco in strada. Vedo una donna sulla quarantina che mi fissa dall’altra parte della strada. È lei. Attraverso la strada per raggiungerla e me la trovo davanti.
“Ciao Jenny. Hai qualche missione per me?”
“Come mai hai passato la notte in un hotel diverso da quello assegnato?”Non risponde alla mia domanda. Tipico di Jenny.
“Andiamo Jenny! Sono in vacanza!”
“Non mi sembra che questa sia una risposta.” Che palle! Devo dirle la verità.
“Ho passato la notte con un uomo”
“E chi sarebbe quest’uomo?” Perché glielo dovrei dire?Non sarà mica gelosa?
“Scusa Jenny, ma questi penso che siano fatti miei”
“Lo sono fino a quando non mettono in pericolo la sorellanza” Mi sento confusa.
“Perché dovrebbero mettere in pericolo la sorellanza?”
“Chi è quest’uomo, Lillian?”
“Klaus”
“Risposta sbagliata. È un originale, il più forte di tutti. E l’unica motivazione sensata per cui lui non ti ha ancora uccisa è che vuole arrivare alla sorellanza”
“E se non fosse la risposta giusta? E se ce ne fosse un’ altra? Magari meno razionale e sensata?”
“Mia cara Lllian …” Ecco ha cominciato a parlarmi come se fossi una bambina. La detesto quando fa così.
“Klaus è come un serpente ammaliatore. Riuscirebbe a sottomettere chiunque. È la persona più falsa che esista. Come tutti gli Originali del resto …” Eccola che si riferisce a Rebekah …
“Cara,in teoria l’ibrido andrebbe ucciso …” No! Non può chiedermi una cosa simile!
“Ma lui è troppo forte anche per te e non posso rischiare di perdere una delle migliori. Quindi dovrai troncare la storia.”
Non faccio in tempo ad aprire bocca che si è già dissolta nel nulla. Credo proprio che questa sarà un’impresa davvero difficile. Non voglio lasciarlo, ma mi rendo conto che il mio è solo un capriccio. Stasera sarà l’ultima sera.
 
Mi asciugo gli ultimi residui di lacrime e mi lascio cullare tra le braccia di Morfeo.
È mattina ed io devo assolutamente andare a controllare Elena.
Ho deciso che non mi iscriverò al liceo della città. Non voglio correre il rischio di incontrare Stefan (rischio assicurato in una scuola tanto piccola) e poi non ho nessuna voglia di frequentare una scuola pullulata da stupidi umani.
Scendo velocemente le scale e chiedo a Damon di accompagnarmi a casa di Elena.
 
Sono sotto casa Gilbert, accompagnato da un Damon alquanto preoccupato per le sorti di Elena visto che ha notato che sono di cattivo umore. Lui sa perfettamente che se sono incazzata nera (come adesso) potrei fare una strage, e visto che conosce il caratterino di Elena ha pensato di accompagnarla anche lui. In realtà non sono sicura se la motivazione è questa o è semplicemente che vuole passare del tempo con lei … no, non può essere che una ragazzina gli abbia ridonato così tanta umanità.
Elena sta uscendo ci casa, ma non è sola. Con lei c’è Stefan e stanno ridendo e scherzando insieme. Mi volto verso Damon e noto un filo di tristezza nel suo volto. Dio! Si può sapere perché Stefan debba rovinare la vita anche a Damon?! Ritorno a guardarli e in un attimo mi ritrovo davanti a lui:
“Senti un po’, grandissimo stronzo, mi faresti la grazia di dirmi perché devi rovinarci la vita? Sempre che vostra signoria ci faccia la grazia di farlo!”
OK. Devo averlo ferito di brutto.
“Lillian, senti, devi credermi mi dispiace tantissimo! Io non avrei mai voluto, non avrei mai dovuto …”
“No, infatti non avresti dovuto, ma volere lo volevi eccome!”
Mi prende le mani tra le sue. “Io ti voglio un’infinità di bene! Sei mia sorella e mi devi perdonare!”
“No Stefan, io non devo fare proprio niente” Detto questo scendo le scale della casa, ma prima di andare devo dirglielo, gli devo far rimpiangere di essere nato:
“… sei tu che devi bruciare all’inferno!”
 
Sono ad Atlanta. Ho deciso di venire qui per rilassarmi un po’. Avevo una mezza idea di andare da Rebekah, ma prima dovevo calmarmi e riprendermi la mia parte razionale.
Sto facendo dentro e fuori da ogni bar che incontro ormai da ore. Ora devono essere le 21.00 ed è già molto buio. Non mi trovo propriamente in un bel vicolo, ma non ho paura.
Sento delle grida provenire da qualche vicolo di distanza da quello dove mi trovo.
Continuo a camminare mantenendo lo stesso passo. Non mi interessa vedere qualche rissa e tantomeno farne parte. Mi sento troppo stanca e schifata dal mondo.
Arrivo nel vicolo da dove provenivano gli urli e per curiosità mi volto a vedere.
C’è una ragazza distesa a terra. Potrebbe benissimo essere Elena o Kathrine.
Mi avvicino.
La sento lamentarsi per il dolore e capisco che è umana. Mi avvicino ancora e vedo una collana familiare: è veramente Elena.
 
ANGOLO AUTRICE
Salve a tutti! Premetto che all’inizio lo avevo fatto più lungo, ma mi sembrava pieno di parti futili e noiose, quindi visto che preferisco un po’ di azione nei personaggi ho tagliato dei pezzi a costo di renderlo più corto. Dunque, abbiamo capito che Lilly ama Klaus, ma ci continuiamo a chiedere se è reciproco (vi avviso che la risposta non arriverà tanto presto). Abbiamo conosciuto Jenny e ci chiediamo sarà lei la Superiora? Lilly ha avuto il primo scontro verbale con Stefan e come al solito non sappiamo cosa c’è sotto. La parte più scioccante però è il ritrovamento di Elena per le strade di Atlanta, e per di più sembrerebbe che sia stata aggredita da qualcuno di sconosciuto poiché non visto da Lilly. Cosa sarà successo ad Elena? Chi l’ha aggredita? Perché? Che cosa ci faceva ad Atlanta? Tutto questo nel prossimo capitolo. A presto.
P.s: ho deciso di rendere la mia storia una cross-over. che ne pensate se a Mystic Falls arriva anche qualcosa da Twilight?
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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