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Autore: Skarlet_Ophelie    22/02/2007    5 recensioni
E se Ichigo fosse una guerriera costretta a difendere un dio avido e sconosciuto... e se questi fosse sconfitto da qualcuno più forte e crudele, che desidera Ichigo per sè, solo per sè...
Genere: Romantico, Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish
Note: Alternate Universe (AU), OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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MEWMEW

Buonaseeeeraaaa a tuttiiii!!!!! (si può dire buonasera alle quattro di pomeriggio?? °-°?)

NO, NN è GIUSTO!!! XCHè NN HANNO MANDATO IN ONDA "IL LABIRINTO???" Volevo vedere l'ameba picchiata da Kissholino...

-E mo, che sarebbe sto nome?- (Kisshu)

-Non ti piace? ç.ç-(Mewjap)

--Ma neanche un pò!- (Kisshu)

-Allora, è deciso: ti chiamerò Kissholino!!!. :-P(Mewjap)

-Ma chi l'ha fatta nascere?!?-°_°

Mewjap esce dalla tasca un bazooka e lo punta su Kisshu( ma non lo vuole uccidere...^^ non potrebbe mai, povero Kishetto:_Q_________)

-Scherzavo scherzavo!!!- °_°" (Kisshu)

Mewjap mette giù il bazooka e sorride soddisfatta.

Ed eccomi con un nuovo...chappy (qnt mi piace 'sto termine!!!)

Eravamo rimasti ad un Aoyama trionfante ( brutto bast.... se ti prendo t'ammazzo!! Nd Mewjap >O<) e ad un Kisshu ferito e svenuto (buahhhhh X'-C)...

Ecco a voi il resto... ( aspetto critiche buone ( su kissholino) e cattive (sull'ameba) )...

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-Ahia....- Kisshu aprì gli occhi, confuso. Ricordava solo di non aver trovato il regalo di Ichigo...

-Ichigo, no!- Saltò in piedi, rendendosi conto del buio che lo circondava solo quando andò a sbattere contro qualcosa.

"Ma dove mi ha portato quel cretino... mi ero sbagliato, non era sospettoso, sapeva già tutto. Un momento..."

Gli tornò in mente la sua fuga, la catturà e l'imprigionamento.

" E se fosse... Stupido Aoyama, volevi essere divertente?"

Rise, riconoscendo nella penombra la sua vecchia cella, dove aveva trascorso alcune settimane sette anni prima. Si guardò intorno, man mano che gli occhi si abituavano all'oscurità, e cercò di ritrovare tutti i suoi "passatempi".

Accanto alla porta della cella, riconobbe tutti i graffi che usava per contare i giorni, mentre in un anfratto ritrovò la pietra aguzza, ricavata dal cozzare di due rocce diverse. Sì, quella pietra malleabile ma tagliente era stata la sua prima arma... e magari gli sarebbe servita...

"Bene, fratello... ma ti sei dimenticato che anche io posso smaterializz..."

Qualcuno bussò, e lui subito si gettò a terra, fingendosi svenuto.

- Signorino... sei sveglio?-

Entrò la serva di cui Aoyama aveva parlato, la balia del minore per tanti anni, ed ora la spia del più grande. Doveva agire in fretta...

- Kisshu, ti ho portato qualcosa da mangiare.-

-Non ho fame.-

-Vedi che non hai più otto anni, ora ne hai quindici. Non posso certo imboccarti io!-

-Però mio fratello lo imbocchi, e gli spifferi anche tutte le mie mosse... sbaglio?-

Le si avvicinò agile, facendola spaventare, e la guardò con occhi cattivi e pieni di odio. Non l'aveva mai visto tanto arrabbiato.

-C-come ti p-permetti... In-insolente che non sei amtro! Eri più sopportabile d-da bambino...-

"Già, ed ero più vigliacco... non avrei mai fatto questo..."

-Fermo... pazzo! Lasciami!-

L'afferrò dalle braccia, cercando di immobilizzarla, e subito sentì una fitta alla pancia, mentre lei si liberava e cercava di uscire dalla cella.

"Devono essere i calci che mi ha dao quel bastardo... ci è andato piano..."

Strinse il collo della donna, sfiorandole la gola con la pietra tagliente, per farle provare un pò di dolore, ma niente in confronto al suo.

Lei cercò di gridare, di divincolarsi, ma lui non mollò la presa, stringendola ancora di più. E non era un'impresa facile: la balia non era certo gigantesca... ma nemmeno un fuscello... L'avrebbe benissimo sollevato da terra, perchè in confronto a lei, Kisshu era un ramoscello vicino ad un albero...

Sentì i muscoli della donna rilassarsi, lasciandola cadere al suolo.

Ma si ricordò di non avere un piano, e di non sapere la strada...

"Che stupido! Come ho fatto a essere ... aspetta, io non ho mai avuto un piano, perchè ora dovrei?"

Scrollò le spalle, e sparì su per le scale di fianco alla stanza, ormai convinto a liberare la ragazza.

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-Il padrone desidera che voi vi facciate un bagno e che vi rilassiate... se volete seguirmi...-

Un ragazzino basso e smunto era entrato nella stanza di Ichigo, svegliandola, e l'aveva invitata a seguirlo, cosa che lei fece svogliatamente. Voleva solo dormire, dormire... e vedere Kisshu. Non si era più fatto sentire, non lo vedeva da tre giorni.

"Che gli sia successo qualcosa? Dove sei, Kisshu?"

Arrivarono davanti ad un grande portone grigio, che si aprì rivelando una gigantesca sala da bagno, con al centro un'enorme vasca di marmo quadrata. Sui quattro angoli si vedevano delle manopole, probabilmente di quattro rubinetti.

-Se vi servisse qualcosa, sarò qui fuori.-

Rimase sola, e per prima cosa chiuse il portone col chiavistello.

"Non si sa mai..."

Aprì i quattro rubinetti, che riversarono nella grande vasca concava acqua bollente e vari balsami profumati.

Mentre la piccola piscina si riempiva, lei girò per la stanza, meravigliata.

Non aveva mai visto tanta ricchezza in un bagno. Le pareti erano di granito rosa, il pavimento di marmo rosso ed il soffito era tutto un affresco, diviso da diversi archi.

Aprì un armadietto e ne estrasse un telo spugnoso, poi e aprì un altro, che conteneva varie spazzole. Infine, passò all'anta più grande, che rivelò diverse vestaglie e tuniche, tutte sulle tonalità del viola.

Si spogliò e si immerse, mentre un brivido di piacere le percorse la schiena, al contatto con l'acqua calda. Da quanto tempo non si lavava? "Bè, tanto..." Pensò, imbarazzata.

Chiudendo gli occhi, iniziò a vagare con la mente, assopita, dimenticando per un pò i suoi problemi.

"Se non fossi stata una Mew mew, adesso non sarei qui... Non sarei prigioniera di quel maniaco... ma non conoscerei nemmeno lui... dove sei, Ki-chan?"

Iniziò a strofinarsi il corpo con un guanto di crine, poi passò ai capelli, che sciolti le sfioravano il sedere.

Passò un'eternità immersa nell'acqua profumata, finchè questa non si raffreddò, poi decise di uscire, lasciando che la vasca si svuotasse. Si avvolse nell'asciugamano, scegliendo intanto cosa mettersi. Tutti i vestiti erano molto belli, ma anche mooooolto scollati e provocatori... Che li avessero mesti apposta?

Alla fine, optò per una morbida tunica violetta con il collo alto e le maniche larghe e lunghe, che le arrivavano alle ginocchia.

La femò in vita con una cintura nera e, dopo essersi asciugata i capelli, li strinse in una lunga treccià, bloccata da un fiocchetto, anch'esso nero.

Si infilò dei sandaletti scuri e si guardò allo specchio.

Era davvero bella... ma chi l'avrebbe vista così? Solo quello sconosciuto? Era per lui che doveva essere perfetta?

Si toccò il collo, dove fino a qualche giorno prima portava un sonaglino... sparito poi nelle tasche di Kisshu, prima che lui potesse dileguarsi come sempre...

-Il padrone vi desidera, signorina-

-Arrivo.-

Di nuovo seguì il ragazzetto lungo infiniti corridoi, lasciandosi dietro un lieve profumo di fragola.

-Benvenuta, Ichigo. Benvenuta nella mia stanza...-

"Sono in trappola"

Aoyama l'accolse stranamente amichevole, facendola accomodare su un divanetto di pelle bianca.

Il pavimento era coperto da una moquette, anch'essa bianca e morbida.

-Sei bella, oggi. Sei mia...- Le si avventò contro, senza preavviso, e solo per la sua agilità felina lei riuscì a sgusciare via.

-Perchè scappi? Lo sai che mi vuoi... Dai, sarà divertente...-

Di nuovò l'avvicinò, agguandantola per le braccia.

Le portò i polsi sopra la testa, bloccandola contro il muro, e la baciò con foga, senza che lei potesse scappare.

Le strinse i polsi con una sola mano, ficcandole le unghia nella carne, e con l'altra le accarezzò il viso, per poi scendere lungo il collo ed i fianchi, fino a raggiungere la cintura.

-Cosa... cosa vuoi fare...-

-Oh, non temere, piccola, lo scoprorai presto...-

Rise, e quella risata ghiacciò il sangue nelle vene di Ichigo, e cancellò in lei le ultima speranze.

Con tutto il fiato che aveva in corpo gridò, finchè lui non le tappò la bocca.

Ma quel grido disperato riecheggiò in tutto il castello, raggiungendo le sensibili orecchie di Kisshu.

"No, Ichigo... arrivo, piccola! Aoyama, ti farò pentire di essere nato!"

Aumentò il passo, e la rabbia lo rinvigorì.

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Allora, k ne pensate? ^^

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