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Autore: Charlie Cleaver    10/08/2012    6 recensioni
"Solitamente sono le persone più sarcastiche ed acide ad innamorarsi."
Alexandra Gascoyne, attrice australiana di film indipendenti, non può certamente concordare con una frase così stupida.
Nemmeno dopo essersi trovata davanti all'amico di suo fratello James.
La sua scelta è chiara e palese: non ha intenzione di innamorarsi, men che meno di qualche attore ricoperto di splendente celebrità. Nemmeno se l'attore in questione è Tom Hiddleston.
***
« Sei solito mettere le mani dove ti pare? »
Chiese Alexandra con insolenza, mentre portò gli arti ad incrociarsi sul petto.
Tom venne preso di sprovvista, non sapendo cosa rispondere.
« Mi verrà tagliata la mano, per caso? »
Domandò a quel punto, incuriosito da quella reazione.
«Può anche darsi, Mr Hiddleston, può anche darsi. »
Genere: Generale, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Black Heart'
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VI


- Peter Argent -





Prima di abituarsi all'orario di New York, Alexandra impiegò esattamente tre giorni a riprendersi. Il viaggio andò a meraviglia, la sua stanza d'albergo era perfetta e lei si sentiva finalmente tranquilla e in pace con se stessa.

Aveva sentito suo fratello qualche ora dopo il suo arrivo, ma la loro conversazione fu piuttosto breve anche perché, ma non ne fu pienamente sicura, Alexandra ebbe la vaga percezione che James fosse arrabbiato con lei.
Di certo non aveva trattato Tom nei modi migliori, ma lui non sapeva di come i suoi saluti finali si erano conclusi e non avrebbe nemmeno dovuto.

Se gliel'avesse detto di certo sarebbero tornati sulla questione, ma lei si era ripromessa che per tre mesi non avrebbe dovuto più parlare di lui, né sentirlo nominare.

Eppure Alexandra non poteva sapere quanto questo suo desiderio fosse irrealizzabile perché, prima o poi, qualcosa avrebbe riportato Hiddleston alla sua memoria.

Per quel giorno aveva preso l'impegno di chiamare in camera una parrucchiera: per esigenza di copione, avrebbe dovuto tingersi i capelli di nero il che, senza che se ne rendesse conto, l'avvicinava ancora di più a Tom, quando aveva dovuto cambiare colore, da biondo a nero, per la parte di Loki.

Fortuna che non le venne in mente, o probabilmente avrebbe persino insistito per convincere il regista a cambiare opinione!

Era dell'idea che dare una ventata d'aria fresca alle proprie abitudini le avrebbe fatto bene, per quanto fosse innamorata dei propri capelli ramati.

Nell'attesa si era posizionata al computer, aspettando che sua madre si collegasse a Skype per quella famosa videochiamata che le aveva promesso al suo arrivo nella Grande Mela.

Attese relativamente poco, poiché qualche attimo dopo riuscì ad intravedere sullo schermo del suo portatile la figura di Eileen Gascoyne: portava degli enormi occhiali da vista, che giacevano pigramente su un simpatico nasino che Alexandra aveva ereditato da lei.

« Ci sei riuscita, finalmente! »

Scherzò sua figlia, poggiando pigramente la testa sul palmo della mano.

Era da molto tempo che non tornava a casa in Australia e ogni tanto aveva un po' di nostalgia, ma non poteva permettersi di andare avanti e indietro da un capo all'altro del mondo. E al momento si accontentava del prodigioso potere della tecnologia.

« Gli Stati Uniti ti inacidiscono figlia mia! »

« Non dovrebbe essere una sorpresa allora. Come state? »

« Benissimo, tuo padre ha ripreso a sistemare la barca a vela! »

« Digli che non faccia troppi sforzi, come al suo solito però. »

Detestava quasi non essere vicino a loro, ma non poteva fare magie e nemmeno James, anche se sembrava non fare niente dalla mattina alla sera...

« Oh, non fare la bacchettona come al tuo solito! »

La rimproverò sua madre, ridendo scherzosamente. Il sorriso di suo fratello era stampato sul suo viso e Alexandra non poté che scuotere la testa nel vederla così allegra e spensierata.

« Comunque » proseguì, senza lasciar tempo alla figlia di rispondere. « Indovina chi si sposa? »

Alexandra arcuò le sopracciglia, facendosi seria.

« Non sono un'indovina, mamma. Chi? »

Poté chiaramente notare la donna emozionarsi dall'altra parte dello schermo, quasi fosse uno dei suoi stessi figli a sposarsi.

« Tua cugina Lauren! Non è incredibile? Il suo fidanzato le ha chiesto di sposarla la settimana scorsa e tra un mese andranno a vivere insieme! »

« Spero tu non ti sia fatta la stana idea di vedermi in Chiesa, perché sai quanto sono impegnata! »

Sua madre farfugliò qualcosa di incomprensibile, imbronciandosi appena.

« Ma è tua cugina, potresti fare uno sforzo, no? »

« Mamma, lo sai quanto io sia occupata ultimamente. Non posso spostarmi da New York per i prossimi tre mesi. Falle le congratulazioni da parte mia e tanti cari saluti. »

Rispose in modo sbrigativo, agitando una mano come a voler spezzare quella conversazione che non le andava molto a genio.

Tutti parlavano di sposarsi tra i suoi parenti e gli unici che ancora non si erano dati una mossa erano proprio James e Alexandra.

L'unica consolazione di sua madre era che almeno il figlio minore era impegnato da molto tempo con Helen, mentre la maggiore non voleva saperne in alcun modo. Poté persino giurare che la parola "matrimonio" le facesse ribrezzo.

Rassegnata, Eileen guardò sua figlia attraverso quello schermo con sguardo sconsolato.

« E tu? »

« Io cosa, ma'? So già dove vuoi andare a parare con questo discorso. La mia risposta è no, non c'è nessuno. Sono felice da sola, grazie tante! »

L'importante è che sua madre non nominasse chi lei aveva in mente...

« Ma tuo fratello mi ha detto che hai una qualche simpatia con quell'attore che era in quel film con un tizio col martello. »

ecco, lo sapeva!

« Il titolo del film è Thor, il tizio con il martello è Chris Hemsworth e l'attore di cui parli tu si chiama Tom Hiddleston. E per la cronaca, non credere a quel che dice James. » disse tutto d'un fiato, dando una leggera ravvivata ai capelli. « Ora scusami, ma sta per arrivare la parrucchiera. »

In tutto quel tempo, tuttavia, sua madre non ebbe il tempo di pronunciare una singola parola, ma fu in grado di elaborare qualche giusto pensiero. E poi avrebbe potuto sempre contattare il figlio in Inghilterra per poter sanare la propria curiosità.

« Certo certo. Non rovinare troppo la tua chioma selvaggia! »

Scherzò, preparandosi a chiudere la videochiamata anche se, probabilmente, avrebbe impiegato una decina di minuti prima di trovare il tasto di chiusura.

« Tranquilla, farò una cresta viola e verde al centro e mi farò rasare ai lati. Ciao! »

E malamente chiuse lo schermo del computer, senza preoccuparsi di uscire da Skype o sentire la risposta di sua madre.

Quando diventava pedante lo era per davvero!
Fortuna che si era ripromessa di non parlare più di lui per tre mesi e neanche dopo tre giorni che era lì, aveva dovuto pronunciare lei stesso quel nome che tanto avrebbe voluto dimenticare.


***


Le riprese sul set del suo nuovo film erano cominciate e, secondo la modesta opinione di Alexandra, si stavano svolgendo al meglio.

Il tempo le sembrava volare, forse più del dovuto, ma era essenzialmente contenta della propria recitazione e di tutto l'impegno che stava mettendo nel suo lavoro.
Sembrava che passare ore davanti ad una macchina da cinepresa le impedisse di pensare a ciò che si era proibita anche solo di nominare.
E funzionò alla grande.

Arrivava a casa alla sera che era stanca e si coricava subito, alla mattina, invece, si svegliava con la buona voglia di fare.
E c'era persino una novità: Cat le aveva confermato per la settimana seguente un nuovo servizio fotografico insieme ai membri del cast e lei aveva trovato la cosa decisamente divertente, contando il fatto che non ne faceva da molto tempo.

Quel giorno, tuttavia, prese la decisione di fare una pausa e andare a pranzare in solitudine in un piccolo ristorantino poco distante da Central Park.
Si fece accompagnare da un altro suo agente fino a destinazione, con la promessa che poi lei l'avrebbe richiamato per farsi riportare in albergo.

Si sedette ad un tavolo all'interno, ringraziando la presenza dell'aria condizionata e dall'assenza di molti clienti.

Dopo essersi tolta gli occhiali da sole e averli riposti dentro la borsa, Alexandra fece scorrere lo sguardo dentro il piccolo locale, fino a quando una figura a lei molto nota attirò la sua attenzione.
No, non poteva essere lui. Sarebbe stata una coincidenza sin troppo casuale...

« Peter? »

Provò, arcuando un sopracciglio e attendendo una risposta. Per una qualche strana ragione, il cuore cominciò a batterle forte nel petto, quando invece avrebbe dovuto sentire una morsa di tensione e ribrezzo attanagliarle lo stomaco.

L'uomo in questione si girò: era Peter Argent, il suo ex.

Sul volto di lui si dipinse un immenso sorriso e subito si alzò per raggiungerla.
« Alexandra! »

Si chinò per baciarle una guancia, senza aspettare che lei muovesse un solo muscolo e a quel punto l'attrice si risvegliò da un momento di confusione generale.

« Cosa ci fai qui? »

Peter prese la parola per primo, rimanendo in piedi, fino a quando lei non gli fece cenno di sedersi e prendere il posto parallelo al suo.

« Lavoro, tu? »

Di tutte le persone che si aspettava di trovare in un piccolo ristorantino come quello, a quell'ora e soprattutto in quel periodo, Peter era l'ultimo della lista.
Aveva, anzi, calcolato che non l'avrebbe più visto, dato il modo in cui si erano lasciati l'ultima volta che si erano incontrati. Ed erano passati anni.

Ma il suo inconfondibile accento restava lo stesso.

« Stesso motivo, chérie. Sono appena arrivato, ti va se pranziamo insieme? »

Come poter rifiutare? In fondo era sempre cordiale e non sarebbe stato molto educato da parte sua dirgli di no. Pertanto, Alexandra accettò di buon grado e lasciò che la loro conversazione prendesse pian piano vita.

Le apparve diverso, ma non solo dal punto di vista fisico. Certo, non aveva più l'inconfondibile barbetta che lo caratterizzava quando si frequentavano e, anzi, sembrava davvero un bravo ragazzone. Tuttavia a sorprenderla fu il modo di porsi con lei: posato, garbato. Amabile in tutti i sensi.

Eppure non poteva lasciarsi ingannare così facilmente da un sorriso smagliante e un look completamente nuovo.
Doveva pur sempre ricordare quanto avesse sofferto per quella relazione. L'unica e vera che aveva mai avuto.
Peter Argent fu il primo ragazzo di Alexandra. I loro rapporti durarono per cinque anni, ma lui aveva iniziato a trattarla con arroganza dopo tre di convivenza insieme. E fu esattamente grazie a James, il quale la supportò nel momento del bisogno benché fosse molto più giovane e, da un certo punto di vista, inesperto, che riuscì a farsi forza e cercare di cambiare un po' la situazione.
Ma a manovrare il timone era Peter e lui decise di dare la colpa della loro rottura a lei.

Eppure quella non era esattamente l'occasione per rimembrare un passato così buio ed oscuro.
Quando entrambi conclusero il loro pasto con una tazzina di caffé, Peter la osservò con un misto di curiosità in volto.

« Allora, frequenti qualcuno? »

Quella domanda colse di sorpresa Alexandra, tant'è che si trovò a sgranare gli occhi senza nemmeno rendersene conto.
Le sue parole furono totalmente disarmanti e la giovane donna riuscì solo a boccheggiare per qualche secondo, senza sapere che risposta dargli.

Eppure era così semplice!
In quel momento Alexandra pensò a Tom. Un'immagine le comparve improvvisamente nella mente agli occhi e in un battito di ciglia scomparve.

« N-no... no, nessuno. Tu? »

Chiese piuttosto velocemente, ritrovando la sicurezza che aveva perduto qualche minuto prima.
Perché aveva temporeggiato nel parlare? Non era impegnata con nessuno, quindi bastava un semplice e secco
no.
Tuttavia la cosa più strana era stata quella piccola visione. Non doveva pensare a lui, se l'era promesso. Era stata forse la domanda di Peter a metterla a disagio? Sì, probabilmente era così.

Non ascoltò la risposta dell'uomo che aveva davanti, anche perché cominciò un piccolo monologo, come al suo solito.

E di nuovo tornò alla sua mente l'attore inglese. Ricordò per un attimo il suo sorriso, che tanto detestava e la sua attenzione cadde nuovamente sulle sue mani, com'era successo in macchina, prima di raggiungere l'ultima festa a cui aveva partecipato.

Erano perfette. Lunghe come piacevano a lei e le davano la sensazione di possedere un tocco delicato.

Chissà cosa sarebbe successo se avessero sfiorato il proprio viso..

Alexandra si trovò a trattenere un sospiro, prima di risvegliarsi e abbandonare quei pensieri che di certo non si confacevano per nulla con le sue idee e le sue convinzioni.

« Stai per caso arrossendo per quel che ho detto? »
Peter la prese nuovamente contropiede, sbilanciandosi con un nuovo sorriso.

Santo Cielo, ci mancava solo che le sue guance fossero arrossite al pensiero di Tom!
« Probabilmente sarà il caldo! »
Esclamò con una risatina piuttosto nervosa, mentre decise che quello era il momento adatto per andarsene e chiamare il proprio agente. Così, dopo aver tirato fuori dalla borsa il suo cellulare, aggiunse.

« Scusami, devo tornare in albergo, ma è stato bello rivederti. »
Ammise con una certa sincerità, mentre frugò nuovamente per cercare il portafoglio.
All'improvviso, però, Peter pose una mano sul suo braccio, bloccando ogni sua intenzione.

« Lascia stare, offro io. »

Da quando era diventato così gentile?
Tralasciò quella domanda e accettò di buon grado la sua offerta, prima di cominciare a comporre il numero sulla tastiera del telefono.

« E' possibile vederci ancora? »
Chiese, senza lasciarle tempo di ringraziarlo per il gesto appena compiuto. Era una buona idea? Perché se doveva uscire con lui per dimenticare Tom, allora aveva già perso in partenza.
Ma avrebbe potuto provarci.
« Perché, no? »
Alexandra sorrise spontaneamente, come forse non faceva da molto tempo, prima di dare indicazioni al proprio agente di raggiungerla.
Una volta conclusa quella breve telefonata, cercò una penna nella sua borsa a tracolla e trascrisse su un tavolino qualcosa per Peter.

« E' il mio numero. Chiama quando vuoi e se sono libera usciamo. »
Non si era ancora resa conto di tutta quella spontaneità e forse era un bene, poiché altrimenti si sarebbe accorta di cosa stava facendo.

Si salutarono dandosi dei baci sulle guance e poi ognuno prese la propria strada.
Se solo James avesse saputo ciò che stava accadendo...




Hiddle's corner:
Miei lettori, perdonate l'immenso ritardo ma mi ero bloccata a metà capitolo!
Volevo ringraziare chi ha recensito, chi ha inserito tra i preferiti, seguiti e chi ne ha più ne metta. Davvero, un bel grazie a tutti voi!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, benché Tom non sia presente. Purtroppo non lo sarà nemmeno nel prossimo ma trovo che sarebbe un po' irrealistico se si incontrassero sempre!
In ogni caso, mi farebbe davvero piacere sapere la vostra opinione. E poi... che ne pensate di Peter Argent?

A presto,
Charlie

   
 
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