Rory Flanagan non era mai stato un grande bevitore.
Riusciva a bere una birra senza problemi, ma poi preferiva fermarsi.
Conosceva i suoi limiti, e non aveva alcuna intenzione di superarli.
Sugar Motta non aveva mai bevuto alcolici.
Sugar Motta non conosceva i suoi limiti.
E lo stava ampiamente dimostrando.
-Guarda, Rrrory!- biascicò, rischiando di rovesciare il suo quinto bicchiere di birra -Sono un gatto!-
Emise un miagolio molto poco convincente e strofinò il naso sul volto dell'Irlandese, facendolo arrossire di botto.
Nessuno nell'affollato e caotico parco sembrò far caso a loro -tre quarti dei presenti erano ubriachi quanto e più di Sugar-, ma il ragazzo si guardò comunque attorno, sperando di non incontrare lo sguardo di qualcuno che conosceva.
Intanto Sugar perseguiva imperterrita la sua convinzione di essere un felino.
-Miao...- cominciò a sussurrare nell'orecchio di Rory, procurandogli dei brividi lungo la spina dorsale -Miao...-
-Dio, che orrore!-
La voce di Santana Lopez fece sobbalzare entrambi i ragazzi: l'ispanica, con indosso un abitino molto colorato e molto scollato, squadrò la coppia con aria disgustata.
-Che ne dite di andare da qualche altra parte? Non credo che tutti abbiano lo stomaco abbastanza forte da poter reggere la vista di un trifoglio umanoide che amoreggia con una pessima imitazione di un felino!-
Sugar si allontanò di scatto da Rory e, seppur malferma sulle gambe, si alzò in piedi per fronteggiare Santana: con sguardo spiritato le puntò un dito sul petto e la fece arretrare.
-Non. Parlare. Così. A. Rory.- sillabò minacciosa -Altrimenti ti pianto questi artigli da gatto...- mosse le dita, le cui unghie lunghe e dipinte di rosa sembravano scintillare pericolosamente -... In quelle tette fasulle che ti ritrovi!-
Santana era, incredibilmente, a corto di parole.
Lanciò un'occhiata invelenita ai due e si allontanò dal loro angolo, ancheggiando e attirando su di sé diversi sguardi avidi.
Sugar la osservò allontanarsi, poi tornò ad accomodarsi soddisfatta direttamente sulle gambe di Rory: gli appoggiò la testa sulla spalla ed emise un verso riconducibile alle fusa di un gatto.
-Coccole?-
Il ragazzo, ancora piacevolmente colpito dalla scena di poco prima, annuì appena.
-Coccole.-
Saoire Bainc Lùnasa = Ferragosto