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Autore: Naive_    10/08/2012    2 recensioni
Ambientazione incerta per sentimenti confusi, parole non dette e ingenuità lasciata sospesa.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*

Un singulto soffocato lo distolse dai quei pensieri, abbassò lo sguardo su di lei e la vide rannicchiata su sè stessa, scossa da singhiozzi sempre più violenti che cercava di calmare senza particolare successo. Come se avesse sentito il suo sguardo sulla pelle alzò la testa e lui si sentì trapassare dal dolore e la rabbia che scorrevano fuori da quegli occhi insieme alle lacrime.
"Piccola mi dispiace.. Questa volta ho esagerato io. Sai che queste cose non.." 
Si interruppe confuso vedendo il sorriso amaro che le si era dipinto sul viso mentre si alzava e cominciava a raccogliere le sue cose.
"Tu quando ti trasferisci?" gli chiese gelida mentre chiudeva la giacca e prendeva la borsa.
"Non abbiamo ancora deciso una data precisa in realtà, la casa è pronta ma ci vorrà un po' perchè.."
"Si si, ho capito" tagliò corto lei senza guardarlo. 
Si diresse a passi decisi verso la porta, girò la chiave e abbassò la maniglia.
"Mi faccio sentire io, fammi solo sapere quando avrai deciso una data. Ci vediamo." E senza voltarsi indietro uscì lasciando sbattere la porta alle sue spalle.

* * *

Rimasto solo non riusciva a capacitarsi di quello che era appena successo.
Non l'aveva mai fatta arrabbiare così, non se n'era mai andata in quel modo: in fondo nel loro rapporto, se una scopata più o meno regolare poteva essere chiamata rapporto, era sempre stato lui a dettare le regole, a prendere le decisioni, lei lo adorava troppo per ribellarsi.
Eppure stavolta l'aveva fatta davvero grossa.
È sempre pericoloso ferire, anche se si tratta di una ragazzina di 18 anni apparentemente innocua.
Si era sentito cadere a pezzi quando l'aveva vista piangere in quel modo, non riusciva a sopportare il senso di colpa, non poteva andare avanti così.
Aveva sempre riposto tutte le sue speranze nel trasferimento, pensava che andando a vivere con Claudia, non importava se per paura di essere scoperto o semplicemente per senso del dovere, avrebbe trovato il modo di chiudere quella situazione; ma più il tempo passava e si avvicinava il momento più tutto il suo coraggio e la sua risolutezza sembravano svanire con velocità crescente.
Non ricordava cosa l’avesse spinto a tradire, faceva fatica persino a pensarla quella dannata parola, la sua fidanzata e mettere a rischio una storia solida e promettente ma non avrebbe mai pensato l’avrebbe portato a quel punto.
Si sentiva lacerato, diviso in due parti del tutto incompatibili che sembravano urlare dentro di lui cercando di sovrastarsi, era come destreggiarsi sull’orlo della follia ben consapevole di non potersene allontanare senza il pericolo di una sorte ben peggiore.

* * *

"Cazzo rispondi, ti prego!"
Alla quinta chiamata senza risposta gli sembrò di impazzire, doveva parlarle, aveva bisogno di scusarsi, di sentirsi dire che adava ancora tutto bene.
Sopraffatto dall'ansia si lasciò cadere sul divano e chiuse gli occhi cercando un po' di quella serenità che non provava da tempo, che gli mancava terribilmente. 
Dopo quella che gli era sembrata un'eternità il telefono squillò.
Finalmente.

Saltò in piedi con una foga che non gli diede il tempo di guardare chi fosse erispose con un sospiro di sollievo: "Grazie a dio mi hai chiamato, non sapevo cosa.."
"Amore? Cosa succede?"
Spalancò gli occhi sconvolto, per un attimo smise di respirare.
”Claudia?”
”Ma chi vuoi che sia! Piuttosto, che ti succede tesoro? Non farmi preoccupare!”
Gli ci volle un po’ per farle credere di averla scambiata per un amico con cui aveva appena avuto una discussione.
Più che altro gli ci volle un po’ per non cedere a quello strisciante senso di colpa che piano piano gli si insinuava nel cuore, che lo spingeva a correre da lei, raccontarle tutto e implorare il suo perdono.
Senza che se ne rendesse conto del tutto il solo suono della voce di Claudia che gli sussurrava con dolcezza di calmarsi e che sarebbe andato tutto bene cominciava a placare la sua angoscia, lo rasserenava come null’altro era riuscito a fare in quei mesi di sotterfugi e bugie.
Si ritrovò a pensare come sarebbe stato tutto quanto molto più facile se non si fosse creato tutti quei problemi, a come sarebbe stata la sua vita con Claudia, alla tranquillità di vivere con la donna che ami senza bisogno di messaggi in codice, baci rubati di nascosto e occhiate fugaci vivendo sempre con l’angoscia di essere scoperto.
Sarebbe bello, ammise a se` stesso, se solo avessi la forza di prendere la decisione giusta.

*
 

Scusate il vergognoso ritardo ma le ultime settimane
sono state impegnate nella preparazone per la mia
partenza e ora vi scrivo da Huntersville, NC, USA.
Ho voluto inserire un capitolo sulla figura di lui, mi
sembrava di essermi troppo soffermata sul personaggio
famminile.
Fatemi sapere cosa ne pensate! 

  
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