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Autore: Medy    11/08/2012    1 recensioni
.....“ Questo non è un castello qualunque. Qui si ergeva, un tempo, una scuola. Non una scuola qualunque. Una scuola di Magia, chiamata Hogwarts” Blacke sentì la voce dell’uomo estendersi in quel silenzio. Divenne calda e soffice, piacevole. Sentì Johanne trattenere il respiro, eccitata all’idea di ascoltare una storia che riguardava la MAGIA. Lasciò l’attenzione a quei particolari, per dedicarsi alla voce dell’uomo che ritornò a squarciare il silenzio. Riprese, e questa volta non si sarebbe interrotto.
“La sua fondazione è datata nel 936, arriveremo anche a questo, ma prima è importante conoscere ciò che ha preceduto la fondazione. Gli eventi che diedero al destino gli elementi giusti per far incontrare i suoi futuri fondatori. Quattro maghi, i più potenti al mondo. Questa parte della storia non è conosciuta da molti, ma io la reputo molto importante , e interessante, anche perché rivela la debolezza che anche un mago potente possiede…. Tutto ha inizio, nel 926, oltre questi luoghi , al di là dei colli, dove adesso l’asfalto e lo smog ha sostituito le bellezze della natura che circondavano un tempo questi luoghi… Vi racconterò la storia di quattro semplici maghi, che si incontrarono per caso, e scoprirono, oltre la propria magia magia e la propria potenza anche , l’amore, l’ira, la gelosia, l’incertezza e la saggezza…..”
Blacke sentì le palpebre divenire pesanti, e senza volerlo, senza poterlo impedire, si addormentò sotto il cielo ricamato di stelle, ma la voce dell’uomo era ancora viva e piacevole. Si addormentò , ascoltando ogni singola parola pronunciata da quell’uomo misterioso, apparso magicamente sul loro cammino.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Corvonero, Priscilla, Corvonero, Serpeverde, Tassorosso, Tosca, Tassorosso
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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-Spells&Love-
-Prologo-

 

 

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Le luci rossastre del tramonto colorarono il paesaggio di una tiepida e romantica luce, il sole pian piano si immerse nello specchio d’acqua che le circondava, e il castello , imponente e antico di secoli, fu inghiottito, dolcemente, dall’oscurità della notte , che avanzò in punta di piedi. Tutto tacque , solo qualche sussurro della natura infrangeva e squarciava, dolcemente e senza violenza, la quiete intorno. Quello spettacolo magico e naturale passò inosservato ai viaggiatori, che distrattamente passarono accanto a quella bellezza fatta di pietra, pietra silenziosa  e per alcuni priva di anima.
“Johanne dove ci troviamo?” Uno dei viaggiatori si fermò ansimando, stanco e sudato. Avevano camminato molto, prima di ritrovarsi in quel luogo solitario e spoglio. Johanne si voltò con la cartina a qualche centimetro dal suo naso, e mordendosi il labbro, esitò prima di fornire la traiettoria al suo accompagnatore. Era giunta la sera sera, e lei non aveva idea di dove si trovassero.
“Non né ho idea Blacke…” Rispose dopo un po’ , accartocciando quella carta inutile, e gettandola sul prato che pian piano sparì alla sua vista, inghiottito anche esso dall’oscurità della sera. Blacke imprecò tra i denti, e rassegnatosi si distese sull’erba alta e soffice, gettando lo sguardo verso il cielo, gia diventato scuro e colmo di stelle che brillavano allegre e fiere, deridendo gli sciocchi umani, che cercavano speranza in loro, disinteressate ai loro desideri. Johanne si trascinò accanto a lui, e lo affiancò, soffermandosi ad ammirare la medesima meta di Blacke, quelle stelle lontane e irraggiungibili .
“Sulla cartina non è riportato alcun luogo simile…” Rivelò Johanne, provocando in Blacke altro sconforto.
“Bene..ci siamo persi nei meandri oscuri e misteriosi della Scozia” .
“ Magari incontriamo qualche folletto o fata… La Scozia è assediata da creature magiche.” Il pensiero di incontrarne qualcuna le fece brillare gli occhi, provocando in Blacke altro fastidio e sconforto.
“ Johanne , la magia e creature magiche NON ESISTONO” lo urlò alla notte , oltre che a Johanne che sbuffò sonoramente.
“non c’è bisogno di urlare in questo modo… Era solo per scherzare…. Guastafeste” Johanne Si sistemò meglio sul letto d’erba, e continuò a fissare il cielo, divenuto più scuro e intenso, con  altre stelle che  lo dominavano. Blacke, suo migliore amico ,  era sempre pronto a distruggerle i sogni, sempre pronto a catapultarla nella realtà.  Consapevole della sua adorazione per le sue congetture  , anche se assurda , che il mondo non era occupato solo da insulsi esseri umani, continuava a urlarle contro, che tutto ciò che farneticava nella sua testa, non era altro che pura  e mera fantasia, fantasia che Johanne non avrebbe mai abbandonato.
 Qualcos’altro condivideva le bellezze della terra, forse ammirandole e apprezzandole più di quanto un uomo potesse fare. Johanne amava sognare e immaginare che i racconti fiabeschi non fossero altro che narrazioni di eventi realmente accaduti, un tempo lontano e diverso da quello.  Ecco perché lo aveva trascinato nei meandri della Scozia, speranzosa di incontrare casualmente qualcosa che avrebbe reso quelle convinzioni reali, e convincere lo stesso Blacke, che di malavoglia l’aveva accompagnata verso quel viaggio insulso e inutile. Avrebbe preferito altre mete a quella, ma l’amicizia che li legava aveva avuto la meglio, e quindi , adesso, doveva trascorrere gran parte dell’ estate alla ricerca di esseri immaginari , frutto di menti troppo folli e deliranti.  Rimasero ad ascoltare il silenzio che pian piano scese intorno a loro.  Era tutto silenzioso, come se fossero in attesa di qualcosa, come se la natura stessa stesse pazientemente attendendo. Un sottile vento scosse i capelli di entrambi, e un buon profumo di fresco ed erba si alzò nell’aria. Johanne lo respirò a pieni polmoni, sperando che ciò non fosse altro che un richiamo, per avvertirli che qualcosa sarebbe accaduto , qualcosa che sarebbe giunto se solo loro avessero atteso e soprattutto, se solo avessero creduto davvero.
“Credo che dovremmo incamminarci . Non ho voglia di trascorrere la notte all’aria aperta” Blacke come sempre riuscì a rovinare quel momento di attesa , distruggendo quel silenzio, che aveva reso al paesaggio un panorama magico. Anche le rovine che si ergevano di fronte ai loro occhi erano spettacolari per Johanne, ma non per Blacke, che alzatosi, le porse una mano, incitandola a lasciare quel luogo.
“ Perché no?Si sta cosi bene. C’è un buon profumo nell’aria, e inoltre ho voglia di visitare le rovine di quel castello” il capo di Johanne si indirizzò all’ammasso di roccia , che a stento, si teneva in piedi. Era lugrube e instabile, lo si poteva vedere anche in lontananza che quelle rovine sarebbero potute crollare sulle loro teste . Solo lui riusciva a vedere quanto fosse brutto quel luogo, e solo Johanne poteva trovare affascinante tutto ciò. Non strinse la sua mano, ma rimase distesa sull’erba , a mostrarsi contrariata. Non si sarebbe alzata di li tanto facilmente, forse nemmeno le maniere forti l’avrebbero convinta  a incamminarsi alla ricerca della strada maestra che li riavrebbe ricondotti in città. Blacke pestò violentemente l’erba, infastidito da quel comportamento infantile. Avrebbe dovuto annotare un pensiero importante che gli attraversò la mente: “non seguire mai più Johanne e le sue folli idee”. Avrebbe dovuto farlo, ma la mancanza di carta e penna, non glielo permise.
Altro silenzio cadde tra di loro, e Blacke si rassegnò,  sedendosi pesantemente di fronte all’amica, che continuava a rimanere stesa a fissare incantata il cielo, ed ascoltare , ammaliata e rapita, la voce della natura. Avrebbero dormito all’aperto, questo ormai era assodato, ma la visita di un terzo componente non era in programma. Sentirono dei passi avanzare cautamente verso di loro. Johanne rimase sdraiata, mentre Blacke estrasse dallo zaino la torcia, che aveva smesso di funzionare molto prima che calasse la notte. Forse sarebbe servita più come arma che come torcia stessa. Non potè puntare la luce verso l’erba alta, ma la figura, che per un attimo sembrò incerta , fu illuminata con folgore dalla luce della luna, che rivelò un vecchio uomo. Alto , magro, dalla lunga barba Bianca. La più lunga Barba bianca che Blacke avesse visto in vita sua. Aveva un naso adunco e storto, sul quale erano poggiato degli occhialini a mezzaluna, che nascondevano due grandi occhi cristallini. Ciò che colpì Blacke fu soprattutto l’abito blu come quella notte che l’uomo indossava. “Solo un maniaco pazzo ci mancava” Sussurrò tra i denti, sussurrò che non sfuggì ne a Johanne che volse il capo verso l’uomo , sobbalzando e indietreggiando verso Blacke, e né all’uomo stesso che sorrise.
“Vi siete persi , ragazzi?” Sembrava divertito, eppure non fece ulteriori passi verso di loro, ma rimase li, a fissarli con aria benevole, aria che insospettì Blacke, che stringendo a sé Johanne, la fece avvicinare ancora di più, fino a trascinarla dietro le sue spalle, impugnando saldamente la torcia.
“S-si , signore” Boccheggiò lui, sentendo Johanne alle spalle,che si allungava curiosa, per guardare meglio l’uomo. Maledetta Johanne e la sua curiosità.
“è molto pericoloso stare qui. Potreste imbattervi in persone poco raccomandabili” Sussurrò, sorridendo ancora. Blacke annuì , sentendo la gola divenire secca e le parole scivolare giu, e perdersi nello stomaco. Erano soli in mezzo al nulla, con un vecchio matusalemme , stravagante e fin troppo sorridente. Era uno psicopatico.
“Signore, ci scusi… Potreste dirci come raggiungere la strada. Abbiamo lasciato la macchina li, e adesso non siamo in grado di trovarla” Johanne lo fece da parte, e gattonò in avanti , non permettendoli più di proteggerla. Maledetta Johanne e le sue stupide domande.
L’uomo sorrise ancora, sistemandosi appena gli occhialini poggiati al naso, che per poco , rischiarono di scivolargli giu.
“Mi dispiace ragazza mia, temo di non potervi aiutare” La risposta fece sbuffare Johanne e gettare Blacke in una nuova furia. Se non sapeva come aiutarli, cosa diamine ci faceva li? Anche lui si era perso? O semplicemente era in cerca di turisti sciocchi e inesperti, per poter appagare i suoi istinti omicidi, nascosti bene da quello sguardo benevole e sorridente.
“ Posso accomodarmi qui? Adoro sollevare gli occhi al cielo, soprattutto quando lo spettacolo è mozzafiato” Aggiunse, ricevendo da Johanne il permesso di unirsi a loro. Blacke continuava a tenersi lontano, attento a scattare verso di lui, se qualsiasi sua azione gli fosse parsa sospetta e pericolosa. Ma l’unica azione pericolosa , soprattutto per le sue ossa, fu sedersi sul manto erboso e soffice, poggiandosi sulle mani a fissare il manto stellato che si estendeva nel cielo. Rimase a fissarlo allungo, in silenzio, non dando peso agli sguardi curiosi di Johanne e quelli diffidenti di Blacke.
“Signore , si è perso anche lei?” Johanne fu la prima a parlare. Incuriosita più che mai di scoprire chi fosse quell’uomo dall’aria cosi stravagante. L’uomo abbassò lo sguardo verso di lei, continuando a mantenere sul suo viso un sorriso vivo.
“No, certo che no” Rispose, per poi ritornare a fissare il cielo.
“Allora perché non sa dirci come trovare la strada? Se lei non si è perso , vuol dire che conosce molto bene questi luoghi” Johanne non la smetteva di ciarlare, e Blacke avrebbe volentieri zittito quella vocina con qualche ciuffo di erba,ma rimase immobile a fissare la reazione dell’uomo che non mutò. Sorrise ancora, distogliendo lo sguardo dall’incanto di quella notte.
“ Conosco bene questi luoghi, ma non la strada che dovete trovare voi…” Risposte ambigue…Era un pazzo, inconsapevole di dove si trovasse o di chi fosse.
“ Eravamo diretti verso Inverness…Ma ci siamo fermati, perché abbiamo visto in lontananza questo meraviglioso castello, e allora abbiamo deciso di fermarci e ammirarlo da vicino…” Johanne non sapeva se quell’informazione sarebbe importata all’uomo, ma sentiva che poteva parlare liberamente, senza temerlo. Blake era fin troppo diffidente , e restarsene in disparte non lo avrebbe aiutato a trovare la strada .
“ Si, questo è un meraviglioso castello, con storie che lo riguardano altrettanto meravogliose” L’uomo abbandonò del tutto lo spettacolo  che si ergeva sopra le loro teste e  si concentrò sui due ragazzi. Sorrise ancora, non la smetteva. Johanne rispose di rimando mentre Blacke era cupo e arcigno.
“ adoro le storie” Confessò Johanne, rapita da quel sorriso che le recava solo pace e sicurezza. Gli occhi limpidi scintillavano nell’oscurità , e la chioma argentea sembrava brillare con le stelle. Quell’uomo aveva qualcosa che non lo accostava ai semplici umani, e Johanne sperò  che le sue sensazioni non fossero ingannevoli.
“ se avete tempo da dedicarmi posso narrarvi la storia che circonda la nascita di questo castello…. “ Blacke lanciò per un attimo la sua attenzione alle mura ormai consumate dal tempo, e si soffermò ad osservare le poche torri che si ergevano verso l’alto, sfiorando appena il cielo. Era maestoso, nella sua fragilità, era tenebroso , nell’oscurità di quella notte. Le storie legate ad esso erano sicuramente storie che non lo avrebbero fatto dormire. Magari era dimora di uno scienziato pazzo, o di un vampiro assetato di sangue e vergini innocenti e ingenue.
“Ci piacerebbe molto…Vero Blacke?” La voce di Johanne lo fece voltare per incontrare il suo sguardo, curioso che implorò , silenziosamente, di ascoltare cosa quell’uomo aveva da dire.
“Si, perché no…dobbiamo comunque rimanere bloccati qui. Una storia può rendere la notte meno noiosa” Si distese nuovamente sul prato, e ritornò a fissare le stelle. Sentì l’uomo ridacchiare divertito, e schiarirsi la voce.
“ Questo non è un castello qualunque. Qui si ergeva, un tempo, una scuola. Non una scuola qualunque. Una scuola di Magia, chiamata Hogwarts” Blacke sentì la voce dell’uomo estendersi in quel silenzio. Divenne calda e soffice, piacevole. Sentì Johanne trattenere il respiro, eccitata all’idea di ascoltare una storia che riguardava la MAGIA. Lasciò l’attenzione a quei particolari, per dedicarsi alla voce dell’uomo che ritornò a squarciare il silenzio. Riprese, e questa volta non si sarebbe interrotto.
“La sua fondazione è datata nel 993, arriveremo anche a questo, ma prima è importante conoscere ciò che ha preceduto la fondazione. Gli eventi che diedero al destino gli elementi giusti per far incontrare i suoi futuri fondatori. Quattro maghi, i più potenti al mondo. Questa parte della storia non è conosciuta da molti, ma io la reputo molto importante , e interessante, anche perché rivela la debolezza che anche un mago potente possiede…. Tutto ha inizio, nel 983, oltre questi luoghi , al di là dei colli, dove adesso l’asfalto e lo smog ha sostituito le bellezze della natura che circondavano un tempo questi luoghi… Vi racconterò la storia di quattro semplici maghi, che si incontrarono per caso, e scoprirono, oltre la propria magia e la propria potenza anche , l’amore, l’ira, la gelosia, l’incertezza e la saggezza…..”
Blacke sentì le palpebre divenire pesanti, e senza volerlo, senza poterlo impedire, si addormentò sotto il cielo ricamato di stelle, ma la voce dell’uomo era ancora viva e piacevole. Si addormentò , ascoltando ogni singola parola pronunciata da quell’uomo misterioso, apparso magicamente sul loro cammino.
 


Angolo Posta:
Salve a tutti, e benvenuti coraggiosi che siete riusciti a leggere tutto senza finire in bagno a vomitare, oppure senza che il vostro pc sia volato dalla finestra per l'indignazione che questa prima parte della mia fic vi abbia potuto recare. Sono tornata con una nuova Fic ( che si va ad aggiungere alle altre ancora in fase di scrittuta e da completare, ma va be , chi più ne ha più ne metta :D ) ...Da questo prologo spero che si sia capito cosa ho in mente... la storia dei Fondatori, prima di creare Hogwarts,e  anche dopo.... e ho trasfomrato tutto in una storia d'amore....eh gia... quindi qui troverete cambiamenti molto radicali nei personaggi.... ci saranno particolari inventati esclusiavemente invenatati da me! e altri invece riporteranno la realtà....spero solo che questa mia idea, balenata nella mia mente a causa di un disegno trovato nel web, possa piacervi.... quindi.... spero di ricevere qualche piccolo commentino..... eeee....alla prossima!!!!!!!
Sfiammella.....<3
P.s Johanne e Blacke non avranno alcun ruolo importante, ma sono due personaggi da "transito", e l'uomo che hanno incontrato, bhe....INDOVINATE UN Pò CHI  è ?? hahahahah!!!! A prestooooooooooooooooooooooooo!! <3 <3 <3 !

  
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