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Autore: Hope 1999    12/08/2012    1 recensioni
"L'unica differenza tra me e Aster è che io ho incontrato Nihal sulla mia strada, lui no" questo diceva Sennar nell'epilogo delle Cronache. E se invece Aster avesse conosciuto Nihal prima del giorno della Grande Battaglia? Cosa sarebbe successo? Partendo da queste domande ho scritto questa serie. Se vi ho incuriosito, leggete, recensite, ditemi cosa ne pensate!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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                                          CAPITOLO 3

                                                                      Perso nella disperazione

 

La Foresta. Dopo un giorno intero, l'aveva finalmente raggiunta. Aster c'era già stato prima della guerra. Era stata la prima volta che aveva messo piede in quella Terra in tutta la sua vita. Era in missione per conto del Consiglio insieme a Reis e ad un' altra maga che non aveva mai visto. Dovevano recarsi a Salazar per discutere con l'anziano capo della città-torre di alcuni affari molto importanti. Lui e Reis naturalmente avevano passato tutto il tempo insieme.
Rivide il tramonto che tingeva di rosso la prateria mentre lui, sul tetto di Salazar, abbracciava la sua amata e le sussurrava parole dolci. Scosse la testa. Non doveva perdersi nei ricordi. Doveva trovare un riparo per la notte. Osservò ciò che aveva davanti. La Foresta come lui l'aveva conosciuta non esisteva più, probabilmente distrutta dai fammin che ne avevano fatto legna da ardere. Il resto degli alberi era ammalato o morto. Il silenzio avvolgeva ogni cosa in quel luogo. Si inoltrarono in quel bosco ormai deserto in cerca di un rifugio sicuro. Il vento aumentò e in pochi minuti il cavallo del Tiranno si ritrovò a lottare per andare avanti. Ci sarà un motivo se questa regione si chiama Terra del Vento. Legò il cavallo ad un albero e proseguì a piedi inoltrandosi nel cuore della Foresta. Continuò a camminare per una buona mezz'ora, ignorando le fitte alla schiena causate dai segni delle frustate. Gliela farò pagare a quel maledetto torturatore e anche Yeshol. Si pentiranno di essere nati. Finalmente raggiunse una radura, la sua meta. Mi sembrava fosse qui. Anche se sono passati anni, gli alberi non si spostano. Era l'unico luogo in cui sopravvivevano ancora alcuni alberi sani. Dell'erbetta colorava di verde il suolo, fino a quel momento grigio e spoglio. Al centro della radura c'era lui. Il Padre della Foresta. Immenso, con la sua chioma verdeggiante nonostante fosse ormai autunno inoltrato, troneggiava su tutto e tutti. L'albero non sembrava trarre vita dalla terra bensì il contrario. I ricordi assalirono Aster un'altra volta più vividi che mai.
La loro compagna, la maga di cui non si ricordava neanche il nome dormiva saporitamente a poca distanza da loro. -Vieni, Asteruccio, (Che dolci!! ndHope) ti voglio mostrare qualcosa di stupefacente!- Diceva Reis, mentre lo tirava verso il centro del bosco.
-E va bene, vengo! Ma non chiamarmi Asteruccio!- Le rispose, sorridendo (Il Tiranno che sorride!? NdHope). Lo condusse attraverso gli alberi rigogliosi e l'erba alta costeggiata di fiori multicolori. Giunsero infine a quella radura. Lo spettacolo era incredibile. Entrambi i giovani si sentivano minuscoli rispetto a quel gigantesco albero. -Te l'avevo detto che era bellissimo!- Fece la sua innamorata, mentre osservava estasiata quella vista.
-Mai come te.-Ribatté il mago, guardando l'amata con occhi dolci.
-Esagerato. Non smetterò mai di chiedermi come ho fatto a innamorarmi di te.-
-Ti sei innamorata di me per la mia incredibile bellezza.- Rispose, assumendo un'aria da spaccone. (E ha ragione! Basta uno sguardo per cadere ai suoi piedi. NdHope). Reis lo baciò con passione.
-Ti amo e ti amerò per sempre.- Gli dichiarò tra un bacio e l'altro.
-Anche io ti amo. Sei l'amore della mia vita- Le confessò anche lui.
Perché mi hai lasciato, Reis? Perché hai creduto alle menzogne di tuo padre? Dovevamo rimanere insieme per sempre. Aster riaprì gli occhi e si accorse di essere riverso a terra accanto alle radici del Padre della Foresta. Si mise seduto e appoggiò la schiena al tronco del maestoso albero dietro di lui. Gli occhi gli si riempirono di lacrime e, dopo pochi minuti, si ritrovò a singhiozzare come un bambino. Non piangeva da anni e in quel pianto riversò tutte le lacrime che aveva trattenuto nella sua vita. Pianse per la morte di sua padre e per quella di sua madre. Pianse per l'amore che aveva provato per Reis e che gli aveva spezzato il cuore. Pianse per l'odio che lei provava per la persona che un tempo diceva di amare. Pianse per il sigillo che Oren gli aveva impresso e che gli aveva dato l'aspetto di un bambino fino ad una settimana prima. Pianse per il tradimento di Yeshol e per il dolore che gli provocavano le frustate che continuavano a sanguinare. Quando il pianto terminò, il Tiranno si arrese alla stanchezza e si addormentò.
Il giorno dopo, Aster si svegliò e si accorse di aver dormito tutta la mattina. Trovò un fiumiciattolo, decise di seguirne il corso e, dopo circa mezz'ora giunse alla sorgente.  L'acqua sgorgava da una fenditura nella roccia e creava un piccolo lago per poi scomparire tra le fronde del bosco. Il Tiranno vi si gettò senza neanche pensarci. Nonostante fosse autunno inoltrato, l'acqua era tiepida e limpida.
Riemerse e si rese conto di essersi buttato con i vestiti. Si arrampicò su una delle rocce che costeggiavano la piccola pozza. Decise di farsi un bagno coi fiocchi come non faceva da tempo immemore perciò si tolse i vestiti e rientrò in acqua. Osservò il suo volto riflesso. Era sporco, stanco ed emaciato. I capelli blu erano fin troppo riconoscibili, chiunque lo avesse visto senza il mantello avrebbe capito subito che era un mezzelfo. Gli bastò muovere una mano e sussurrare alcune parole e i suoi capelli passarono dal blu al nero. (Questa è una nuova tinta. Presto in commercio XD! NdHope) Si osservò soddisfatto del suo lavoro e lo sguardo gli cadde sui suoi occhi. Li odiava. Quegli occhi avevano condannato lui e la sua famiglia. Non esistevano mezzelfi con gli occhi verdi. Da giovane, ammaliava tutte le ragazze con quello sguardo magnetico. Ma lui avrebbe dato qualunque cosa per averli di colore diverso. Decise però di non mascherarli per mantenere qualcosa del suo vecchio aspetto. Si avvicinò alla riva e raccolse la spada che aveva lasciato accanto ai vestiti. La pulì dal sangue incrostato dei soldati uccisi durante la sua fuga. Era di splendida fattura, un'arma fantastica. La lama era a doppio taglio, affilatissima, di colore blu con venature di cristallo nero mentre l'elsa era nera con un motivo di foglie e viticci di colore verde. Come i suoi maledetti occhi. Era stata una gran mossa rubare quella spada e anche l'arco e le frecce appartenute al soldato che aveva tentato di colpirlo. Un novellino che ha tentato di uccidere il Tiranno senza saperlo. Che illuso. Uscì dall'acqua, si rivestì e si stese al sole per asciugarsi. Ripensò alla sua prigionia e alla successiva fuga, a tutti i soldati che aveva ucciso, ai  suoi poteri che oramai erano tornati completamente, alla cavalcatura che aveva rubato... Merda!! Ho dimenticato il cavallo legato a quell'albero! Si tirò su di scatto, raccolse le sue armi e corse verso dove aveva lasciato l'animale. Eccolo lì, sano e salvo. Per fortuna nessuno l'ha trovato. Altrimenti sarei stato in guai seri. Il suo destriero era felice di vederlo nonostante lui l'avesse lasciato solo.
-Dopo quello che ho fatto ti rallegri vedendomi? Adesso che ci penso, hai bisogno di un nome. Non posso continuare a chiamarti bestiaccia per sempre.- Disse Aster, osservandolo attentamente. -Mmmh, faccio veramente schifo con i nomi... come ti potrei chiamare... forse... con quel manto nero come la notte... Ho deciso! Ti chiamerai Blackie!!- Esclamò ad un certo punto. Il cavallo per risposta nitrì contento.- Ti piace? Bene, d'ora in poi tu sarai Blackie! E ora cerchiamo un posto dove accamparci.- Saltò in sella e cominciarono a perlustrare i dintorni. Dopo un'ora intera, trovarono una casetta abbandonata (Indovinate un po' di quale casa parliamo? Scommetto che l'avete già capito! NdHope). Era ancora in buone condizioni ma, stranamente, era protetta da un incantesimo che la nascondeva agli sguardi dei nemici e dei maghi non troppo potenti. Ma per lui non c'erano problemi: era o non era il più grande mago del Mondo Emerso? Nessuno poteva batterlo. Si avventurò all'interno della piccola abitazione. Dentro era tutto in ordine e lindo come se prima di abbandonarla avessero fatto le pulizie. Non sembrava fosse stata lasciata in fretta e furia. La cucina era completa di tutte gli utensili, i letti nelle camere erano rifatti, i libri sistemati ordinatamente sugli scaffali. Aster lesse i titoli sul dorso e si accorse che erano tutti quanti manuali di magia pieni di incantesimi. Qui abitava un mago o una maga. Tornò sui suoi passi e uscì all'aria aperta. Doveva essere ormai mezzogiorno passato.
-Mio caro Blackie, abbiamo appena trovato un rifugio tutto per noi. Non sarà la Rocca ma è meglio che dormire all'addiaccio.- Parlò rivolto alla sua cavalcatura.
Siamo al sicuro, finalmente. Siamo a casa.

 

 

 

Angoletto dell'autrice   

Ciao a tutti!! Eccomi di nuovo con un altro capitolo! Questo è un po' corto ma nel prossimo ci sarà un “incontro” mooooltointeressante e sarà anche più lungo!
Aster: *grida e corre avanti e indietro come un matto* Dove quella sottospecie di mezza autrice?Si può sapere dove si è cacciata?
Sono qui, Aster. Non c'è bisogno di urlare. Cosa vuoi?
Aster: Voglio che tu la smetta di farmi ferire, frustare, picchiare, piangere, ecc... ogni diavolo di capitolo! O la finisci o voglio un aumento!
1. Non posso farlo perché non posso proprio farlo, va oltre il mio controllo. La colpa è della mia mente e della mia fantasia malata. Io non posso farci niente. 2. Ti ricordo che non puoi avere un aumento perché io non ti pago. Anzi! Saresti tu a dovermi dare dei soldi per averti fatto tornare ventenne.
Aster: *triste e offeso* E va bene, hai vinto tu. Non ho voglia di discutere. Torno nella mia nuova casetta.
Aspetta! Non devi prendertela! Nel prossimo capitolo ti divertirai e soprattutto incontrerai qualcuno di speciale. Te lo prometto!
Aster: Davvero?! Incontrerò qualche essere vivente che non sia un albero o un cavallo?! Dimmi chi è! Ti preeeego...
No, non te lo posso dire. Ma lo scoprirai prestissimo! E ti divertirai un bel po' facendo a pezzi soldati nemici.
Aster: Evvai!! Grande!! Non vedo l'ora! *Se ne va tutto contento*
Torniamo a noi. Sono letteralmente impazzita a scrivere questo capitolo. Di certo non è il migliore tra quelli che ho scritto fino ad ora. Questo brano è una specie di introduzione per il prossimo. Comunque sono sempre ben accette tutte le recensioni anche negative, così posso migliorare ancora. Grazie a tutti quelli che hanno recensito i capitoli precedenti (e scusate se sono ripetitiva ma ci tengo a dirlo), che hanno inserito questa storia nelle seguite e nelle ricordate o che hanno semplicemente letto. Grazie per il sostegno morale e per i consigli!!
Alla prossima, la vostra pazza e sclerata Hope.

   
 
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