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Autore: LadyVampire92    12/08/2012    4 recensioni
Cosa stava per dire? La sua mente doveva avere qualcosa di sbagliato perché non poteva essere stato sul punto di dire proprio quello. “Io ti amo”. Ma non era possibile vero? Lui, Draco Malfoy, non poteva davvero essere innamorato… o si? E proprio di quella ragazza poi. Era inconcepibile.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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14. UN PASSATO DA BRIVIDO



Era passata una lunghissima settimana dal pessimo episodio dell’infermeria e Draco e Rose non si erano più rivolti la parola per diversi motivi: per prima cosa Rose non voleva parlare con lui, quindi faceva in modo di dileguarsi alla fine di ogni lezione e di sparire chissà dove, per poi magicamente riapparire in tempo per la lezione seguente. Queste misure, comunque, non erano strettamente necessarie perché Draco era ancora disorientato e aveva deciso di non cercarla fino a che non avesse fatto chiarezza con i suoi sentimenti per lei, impresa non facile.
Inizialmente il ragazzo aveva temuto un qualche tipo di vendetta da parte di Pansy, ma la serpeverde, sorprendendolo, aveva fatto finta che nulla fosse successo e il loro rapporto proseguiva come di consueto.
Quel giorno, Draco e gli altri suoi compagni di casa si stavano dirigendo alla lezione di pozioni e quando arrivarono davanti all’aula trovarono un piccolo gruppo di grifondoro in attesa che il professore aprisse la porta per farli entrare. Draco non poté fare a meno di notare che lei non c’era, ma poi si accorse con un sussulto al cuore di sbagliarsi; lei c’era ma era sola, in un angolo, praticamente invisibile. A quanto pareva non aveva ancora fatto pace con Potter e gli altri, altrimenti sarebbe stata con loro.
Fu in quel momento, vedendo Pansy dirigersi spedita verso la ragazza, che si rese conto con orrore di non aver considerato una cosa fondamentale: la serpeverde poteva non volersi vendicare su di lui, ma su… scambiò uno sguardo orripilato con Blaise e si chiese perché Piton ci mettesse tanto ad aprire quella dannata porta.
<< Carter! >> esclamò con la sua finta voce gentile che Draco conosceva bene, e nel corridoio cadde il silenzio << perché sei tutta sola? Unisciti a noi! >> aggiunse sorridendo, mettendole una mano sulla spalla.
Rose si irrigidì, subodorando l’inganno.
<< Molto gentile da parte tua, ma no grazie >> rispose con diplomazia. Pansy tolse la mano dalla sua spalla e con un gesto apparentemente casuale le fece cadere dalle braccia i libri che reggeva.
<< Ops, chiedo scusa >> disse, fingendo sincerità << ti aiuto >> aggiunse.
<< Non disturbarti >> rispose Rose, inginocchiandosi a prendere i libri. Fu in quel momento che accadde qualcosa di veramente strano: con un rapido gesto Pansy sfilò il fermaglio che reggeva l’acconciatura della ragazza e una fluente cascata di capelli ricadde sulle sue spalle e oltre, riflettendo la luce delle torce. Tutti quanti erano paralizzati dallo stupore, Draco in primis.
<< Il resto lo fai tu o devo occuparmene io? >> chiese Pansy, abbandonando la facciata cortese.
Rose si rialzò lentamente, poi si tolse gli occhiali e un mormorio sorpreso si levò dagli spettatori, tranne che da alcuni che si guardarono preoccupati: Harry, Ron e Hermione. Sarebbero intervenuti al minimo problema.
Draco era totalmente fuori di sé, incapace di qualsiasi reazione se non lo stupore che lo lasciava come inebetito, impedendogli i muoversi.
Mayrose era… la principessa! Non avrebbe mai dimenticato quegli occhi sorprendenti, anche se in quel momento non erano puntati su di lui.
Due sentimenti totalmente contrastanti si alternavano nella sua mente, disorientandolo ancora di più: da un lato il fatto che l’anima della ragazza che amava fosse nel corpo che desiderava di più al mondo, era la cosa più straordinaria che potesse succedergli, un dono del cielo, come se lei fosse stata mandata da lui da un entità superiore; dall’altro restava il fatto che lei gli aveva mentito. L’aveva accusato di aver finto, quando lei per tutto il tempo gli aveva tenuta nascosta la sua vera identità. Non poteva perdonarla per questo.
<< Come hai fatto? >> chiese Rose con voce ferma.
<< Non voglio vantarmi, ma ammetto di essere molto soddisfatta della mia intuizione. Sai, dalla sera del ballo di Halloween, mi logorava il pensiero di aver già visto la persona che ha incantato tutti quanti, la stessa identica persona, con lo stesso abito. Ci ho pensato per un bel po’ e finalmente ho avuto un’illuminazione, così ho scritto a mia madre e lei mi ha mandato questa >> spiegò, mostrando a Rose una vecchia fotografia. Ritraeva la ragazza al ballo di Halloween, però non stava ballando con Draco, ma con un altro. Un ricordo si accese nella mente di Rose che con sgomento capì che quello era suo padre, ma non come lo ricordava vagamente: era molto più giovane e sorridente, il classico tenebroso e affascinante. Di conseguenza quella non era lei, ma Elizabeth Robins, sua madre.
Non aveva foto dei suoi genitori perché guardarle avrebbe risvegliato ricordi troppo dolorosi, ma non aveva bisogno di nessuna immagine per sapere com’era sua madre: la vedeva tutte le mattine quando si guardava allo specchio.
<< Come l’hai avuta? >> chiese, continuando a fissare la foto con gli occhi lucidi, cercando di dominarsi.
<< Dall’annuario di mia madre. Sai, ho scoperto delle cose interessanti che forse vorrai sentire anche tu >> diede un risolino acuto prima di continuare << Elizabeth Robins, così si chiamava la ragazza. A quanto pare però, appena lasciata Hogwarts, si sposò con il ragazzo che vedi nella foto, William Carter. Ti dice qualcosa questo nome? >> gli spettatori di quello show improvvisato si fecero ancora più attenti << William era l’unico erede dei Carter, una nota famiglia di purosangue, ma quando decise di sposare quella mezzosangue i suoi genitori lo diseredarono, ma a quanto pare lui e la moglie se la cavarono bene anche senza il loro aiuto. Poco dopo il matrimonio ebbero un figlio, Brian >> a quel nome Rose alzò lo sguardo dalla foto per la prima volta << nove anni dopo nacque una bambina, che chiamarono Mayrose >> il pubblico sussultò << e da li iniziò la tragedia della famiglia. Tua madre si ammalò gravemente per colpa della tua nascita e quando sei anni dopo nacquero due gemelli, lei morì. Qualche tempo dopo tuo padre si suicidò per il dolore di aver perso la sua amata. Non lo sai che è colpa tua? Se tu non fossi mai nata tua madre sarebbe ancora viva e anche tuo padre. Quelli che l’hanno conosciuta dicono che ogni giorno, mentre tu crescevi, lei si indeboliva. Giorno dopo giorno lei deperiva e tu diventavi più sana e bella. Tutti pensavano che tu fossi un demonio, che rubava la vita alla propria madre; anche tuo fratello che ti amava tanto se n’è reso conto, ma solo dopo che sono morti i tuoi fratellini. Li hai affogati personalmente o ti sei limitata a spingerli nel fiume? Avrebbe voluto ucciderti, ma si è limitato a cacciarti di casa perché non voleva più vederti. Tu non hai il diritto di vivere >> il volto di Rose era impassibile, ma i suoi occhi erano lo specchio stesso del dolore, mentre lacrime silenziose le rigavano il viso. In quel momento la porta si aprì, e Piton uscì dall’aula appena in tempo per sentire le ultime parole che Pansy le rivolgeva, il suo colpo di grazia.
<< Sei un’assassina, un demonio, e meriti di morire >> sibilò, appena prima che Piton, furente, la prendesse per un braccio, spingendola verso l’aula, mentre Hermione si lasciava alle spalle due scioccati Harry e Ron e si avvicinava cautamente a Rose, chiamandola piano per nome.
<< Parkinson, penso sia opportuno che tu e io facciamo una visitina dal preside subito dopo la lezione, e ora tutti in classe >> nessuno l’aveva mai visto così arrabbiato prima d’ora, così gli studenti si affrettarono a obbedire, bisbigliando tra loro.
Fu Blaise a trascinarsi dietro Draco, troppo sconvolto per comandare ai muscoli di muoversi.
Piton si avvicinò a Rose, squotendola piano per le spalle, chiamandola, ma lei non rispose, fissando un punto perso nel vuoto e vedendo cose che loro non potevano vedere, mentre le lacrime scendevano ininterrotte.
<< Non è stata colpa tua >> continuava a ripetere il professore, ma non otteneva risposta. Hermione, un po’ spaventata dalla mancanza di reazioni, propose a Piton che forse era meglio portarla in infermeria, ma prima ancora che lui potesse rispondere, Rose si liberò dalla sua presa e sparì nel corridoio buio.


<< Immaginavo che ti avrei trovata qui >> disse Blaise Zabini, rivolto alla ragazza che stava seduta nel vano che si apriva sulla parete della guferia con lo sguardo perso nel vuoto.
<< Vieni di tua iniziativa o per conto di qualcun altro? >> chiese, la voce piatta e incolore.
<< Di mia iniziativa >> rispose. La ragazza annuì lievemente.
<< Mi dispiace per quello che è successo stamattina >> continuò, senza ottenere risposta. Dopo un attimo di silenzio Rose parlò.
<< Sei venuto solo per dirmi questo? >> chiese.
<< In realtà no >> fu la risposta << ci sono delle cose che devo chiederti >>
<< Allora fallo. Io risponderò >> acconsentì.
<< Lo ami? >> chiese a bruciapelo.
<< Lui lo sa che sei qui? >> domandò Rose di rimando.
<< No >>
<< Ma glielo dirai >> non era una domanda.
<< Probabilmente >> annuì.
<< Allora devi promettermi che non gli parlerai della nostra conversazione fino a domani >> per la prima volta da quando Blaise era entrato, Rose posò il suo sguardo su di lui. Il ragazzo ebbe un fremito nel vedere il suo vero volto e l’oscurità che si celava al di la di quelle iridi smeraldine. Acconsentì a dare la sua parola d’onore. Rose spostò lo sguardo sugli occhiali che teneva in mano quando notò la reazione di Blaise.
<< È stato il mio primo incantesimo: un incanto di dissimulazione permanente applicato ad un oggetto >> spiegò.
<< Ma è magia del che si studia al quinto anno! >> Blaise era sbalordito << non puoi davvero averlo fatto a undici anni! >>
<< Dieci, in verità, ma l’età non conta. Non c’è niente che non si possa fare con la spinta di una valida motivazione >> commentò in tono neutro.
<< Sono impressionato, lo ammetto >> disse, rispettando per qualche minuto il silenzio della ragazza.
<< Ora risponderai alle mie domande? >> chiese infine.
<< Si, sono innamorata di lui, ma questo non conta nulla >> disse, tornando con lo sguardo al paesaggio fuori dalla finestra, ma Blaise era sicuro che non lo stesse davvero guardando.
<< Cosa intendi? >> chiese.
<< So che i suoi genitori non approverebbero, e non voglio rovinargli la vita. Lui deve sposare Pansy >> spiegò.
<< Ma non credi che lui sarebbe più felice con la persona che ama? Perché lui ti ama, anche se forse non se n’è ancora reso conto del tutto >>
<< Come puoi pensare che io possa fare una cosa del genere dopo aver ascoltato il riassunto della mia vita? Se i miei genitori non si fossero sposati, sarebbero ancora vivi. Con il loro amore si sono rovinati la vita a vicenda >>
<< Sono questi i motivi per cui non gli hai detto che eri tu la principessa? >> era comprensibile.
<< Si. E anche perché non sapevo se potevo fidarmi di lui. Non avrebbe capito >>
<< Ma perché non ti sei mai mostrata per quello che sei? >> chiese.
<< Davvero non puoi immaginarlo? Come ti sentiresti sapendo che per colpa tua la persona che ami di più al mondo ha perso la vita, e fossi obbligato a vedere il suo volto riflesso nello specchio tutte le mattine? Mio padre si è ucciso perché non sopportava di vedermi ogni giorno, sempre più uguale a mia madre. I miei nonni, anche loro soffrivano quando mi guardavano. Così è stato meno crudele >> spiegò. Le ultime parole furono un sussurro, come se la sua energia si fosse del tutto consumata nella conversazione.
<< Cosa intendi fare ora? >> chiese Blaise.
<< Devo risolvere una questione in sospeso con il passato >> fu la risposta enigmatica.
<< Ti ringrazio. Ora mi è tutto più chiaro e sta pur certa che manterrò la promessa >> disse Blaise, lasciandola sola con i suoi pensieri.





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Eccoci qui!
Finalmente la verità è venuta fuori!! Siete shockati? Quello che posso dirvi per consolarvi è questo: non è ancora finita!
Pansy è proprio malvagia però… XD
Scusate oggi ho un raffreddore terribile (sono l’unica che può prendere il raffreddore ad agosto T.T) quindi non ci sto tanto con la testa: già i miei commenti fanno schifo quando sto bene, figuriamoci quando sto male!

Al prossimo capitolo!

LadyVampire92
  
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