Anime & Manga > Lady Oscar
Segui la storia  |       
Autore: Mina7Z    12/08/2012    16 recensioni
“Era rimasta lì ad aspettarlo. Imbambolata e assorta nei suoi pensieri come non le capitava d tempo. E anche molto indispettita per quell’uscita mattutina nella quale proprio non l’aveva voluta coinvolgere. L’aveva provocato, sfidato, poi quasi supplicato di portarla con lui, divorata dalla curiosità di scoprire dove si stesse recando Andrè a quell’ora del mattino”.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

In nomine patris

 

Incubi e verità

 
 
E allora la baciò.  Una volta. E tremò sulle sue labbra dischiuse.
Due volte. E il sapore di lei, dolce e inebriante, si  sciolse nella sua bocca.
Tre volte. E gli sembrò di potersi perdere, su quelle labbra perfette, che lo desideravano, lo  trascinavano via, da sé, dai suoi tormenti.
E baciandola, avvolse il viso delicato  tra le mani, ne accarezzò i contorni, respirò il suo profumo.
La baciò e la baciò ancora, finchè  fu lei  a staccarsi da quei baci dolcissimi per prendere la sua mano e condurlo imbarazzata al piano superiore, in camera sua.
E lì la baciò di nuovo, questa volta con più ardore, senza più contare i baci, senza più pensare a niente.
Lei lo voleva, lo voleva, ogni parte di lei invocava il suo tocco, i suoi baci voraci. 
Si staccò da lei, il cuore sussultava nel petto, e si fermò un istante a  osservarla. Era bella, incredibilmente bella, un frutto proibito, capace di  spazzare via ogni principio e di fare scempio della ragione. 
Quando la veste di lei scivolò via,  le tornò accanto  per prenderla di nuovo tra le braccia, armeggiò con il  suo bustino che lentamente cedeva sotto il suo tocco, mentre ai baci di lei si univano i  gemiti di entrambi, le carezze  infuocate di lei sotto la sua camicia  bianca ormai sollevata.
La condusse  al letto e la fece sdraiare. Il seno di lei, bianco, perfetto, tra le sue mani sempre più esigenti, la bocca di nuovo nella sua.
Forse era  davvero quello il suo destino, una donna meravigliosa, una figlia che lo amava come un padre e allora pensò che ogni segreto, ogni ricatto, ogni bugia, aveva silenziosamente creato un sentiero sicuro, tranquillo, che adesso stava percorrendo, insieme a lei, sua compagna di viaggio, per essere finalmente felice in una vita perfetta.
Per liberarli dal male, per tornare a respirare, libero,per  scacciare via tutti  gli incubi delle notti più oscure.
Quegli incubi.  E sentì tutti i muscoli contrarsi  improvvisamente in uno spasmo doloroso che lo riportava inesorabilmente a lei.
Lei. Lei che ride, lei felice. Lei sposa, lei illusa, ingannata  derisa, tradita, ferita. Lei. Oscar.
 
- Perdonami……
- Andrè…..
- Non posso farlo Madeleine, … non posso.
- No, Andrè, non dirlo, ti prego. Saremo felici insieme…
- Perdonami, piccola,….se puoi.
 


 
Ancora lui.
Eccolo di nuovo nei suoi incubi. Alto e imponente, sembrava sovrastarlo vestito nella sua divisa splendente. Lo guardava e rideva, mentre con una spada impugnata nella mano destra mirava dritto al suo cuore.
Si guardò in giro. Di nuovo quella stanza, di nuovo palazzo Jarjayes. Di nuovo quella notte senza luna.

Parlerò…..griderò se non mi ascolteranno  – urlava,  ma  lui, ridendo, si prendeva gioco delle sue minacce.
Non griderai, Andrè, non puoi farlo.
Lo farò invece.
Provaci e  Oscar ne avrà a soffrire.
Le dirò cosa avete fatto, le dirò tutto di voi.
Fallo e te ne pentirai.  Se parlerai,  Oscar  diventerà mia moglie e la sua vita sarà un inferno, un incubo.
Non accetterà mai di sposarvi.
Certo che accetterà, la convincerò del mio amore sincero  per lei.
Non si fiderà di voi quando saprà  cosa avete fatto a Madeleine.
Io non ho fatto niente a Madeleine, è lei che mi ha sedotto, io ho semplicemente ceduto al suo fascino…non sai quante donne desiderino  stare con me
Siete il diavolo….siete il diavolo…
No, sono solo un uomo che non può permettersi  uno scandalo, Andrè. E farò qualunque cosa per impedirlo. Oscar  si fida di me, non ti crederà mai….mai.
Questo lo vedremo..
E non basterà fare di lei mia moglie, entrare nel suo letto tutte le sere,  io racconterò ogni particolare di lei, della nostra vita, la più intima……racconterò di come fa l’amore di come geme tra le mie braccia, del candore dei suoi seni, di come è diventata esperta grazie  ai miei…. insegnamenti…. anche la neve può sciogliersi con me, lo sai? E mi farò beffe di lei….davanti a tutta la corte… e nel letto di altre donne…..
Fatelo e Io vi ucciderò con le mie mani….
Devi farlo ora, perché dopo sarebbe troppo tardi, Andrè…
Siete un verme…
Diventerà lo zimbello della Corte, io non ho niente da perdere a questo punto, lei invece ha tutto da perdere sposando me……e tutto da imparare…..
Non avete principi, voi? Non avete un cuore?
Oh, si Andrè, io ho un cuore che è colmo d’amore per la persona che non voglio perdere……se questa storia con Madeleine si sapesse io perderei  il mio amore, perderei tutto…..
Non vi sembra troppo tardi per pensarci adesso? Dovevate  saperlo quando avete iniziato a corteggiare una  cameriera a palazzo Jarjayes.
Era troppo bella pechè potessi resisterle…
In una cosa vi sbagliate..voi  non sapete cosa sia l’amore, non lo sapete……
……Forse no, ma tu lo sai…e la salverai da me, non è vero? Daresti la vita per lei, non mentire…
 
 

Aprì li occhi nell’istante in cui la spada sfiorò il cuore.
Al solo contatto con la punta,  la stoffa si era cosparsa di sangue  e nel giro di un secondo tutta la camicia si era imbevuta di rosso.
Ancora quel sogno maledetto. Lo aveva fatto di nuovo, proprio nel mezzo della notte.
Si asciugò la fronte con il lenzuolo  e si mise a sedere sul bordo del letto.
La voce di lui gli risuonava nelle orecchie. Nel sogno come allora, aveva perso quel tono dolce e suadente che ne caratterizzava i tratti e assumeva una durezza che prima di quel giorno non aveva mai sentito.
Strano come nei sogni si ricordino anche i particolari più insignificanti. Gli occhi scintillanti a cui  sembrava avere imposto di non distogliere lo sguardo da lui, un semplice attendente,  le mani  affusolate agitate in aria per liberare la collera.
Era andata più o meno come nel sogno, in effetti. Certo, nel sogno i contorni erano più sfumati, le voci più ovattate e le espressioni più estreme, ma ricostruendo nella mente ogni singolo particolare, ogni parola, ogni dialogo, era sempre più consapevole  della somiglianza tra sogno e realtà.
E poi lui, sempre lui.
Perché se il sogno ritornava durante il sonno  a perseguitarlo sempre più spesso, sempre uguale nei dialoghi, nelle mosse, nelle  espressioni  contratte dei protagonisti,  era di giorno che quei ricordi assumevano un peso maggiore.
Sospirò e si prese il capo tra le mani.
Aveva forse sbagliato tutto?
Avrebbe forse  fatto meglio a non cedere alle minacce di quell’uomo che in fondo cercava  solo di difendere la sua reputazione? Le sue richieste erano chiare. Oscar non doveva sapere. Non avrebbe mai dovuto sapere della sua storia con la bella cameriera. Non si fidava di lei, conosceva la sua rettitudine e difficilmente avrebbe sepolto il segreto dentro di sé. Forse non avrebbe parlato apertamente, ma uno sguardo severo riservato a lui, avrebbe potuto incrinare la sua posizione.
Lo aveva osservato attentamente e sul volto di lui aveva letto follia, disperazione, rabbia, angoscia, troppi sentimenti gli offuscavano la mente in quel momento. Aveva letto  nei suoi occhi che le avrebbe attuate davvero, quelle minacce, e in fondo mantenere il segreto non gli sarebbe costato poi molto. Tacere sulla relazione clandestina tra u nobile e una cameriera non era poi un gran problema.
Dopo i primi momenti di incertezza, non aveva avuto dubbi sul da farsi e non gli era restato che scendere a patti con lui, cercando di spuntare le migliori condizioni. Non stava bluffando, avrebbe  mantenuto le sue minacce.
Cosa aveva offerto quell’uomo a Madeleine? Una manciata di soldi e il tentativo di liberarsi del figlio che lei aspettava. Avrebbe trovato lui il modo di sbarazzarsi dell’incidente che aveva nel grembo e forse si sarebbero  anche potuti rivedere, un giorno. Ma Madeleine lo voleva, quel bambino, e la soluzione migliore, a quel punto,  sembrava  trattare un appannaggio per lei e per il nascituro.
Nessuno di loro avrebbe  tradito il segreto.
Povera Madeleine, innamorata di un uomo che non vedeva l’ora di sbarazzarsi di quell’increscioso incidente.  Ma con lei non ne aveva fatto parola. Non voleva che il suo sogno d’amore si infrangesse del tutto contro un muro di ipocrisia e pochezza. Meglio farle credere che l’offerta di mantenere decorosamente lei e il bambino fosse spontanea, giunta dal buon cuore di lui e dal suo amore sincero ma impossibile.
Nella sua posizione,  sarebbe uno scandalo se si sapesse di te e del bambino, le aveva detto, e in fondo  Madeleine si era fidata del giudizio di Andrè, pensando di non riuscire a comprendere  pienamente le logiche di un amore cortese.
Adesso però, quell’insieme di bugie che si  era trovato ad architettare nel giro di una notte iniziava  a perdere un pezzo. Oscar aveva saputo di Madeleine e le sue mille domande lo avevano portato lontano da palazzo Jarjayes.
E se avesse confessato ora? Se le avesse semplicemente detto che aveva mentito per proteggere lei, la donna che amava più della sua stessa vita, per salvarla da un matrimonio frutto della vendetta e nato da un ricatto ? Cosa avrebbe pensato lei?  Inconsapevole a tal punto della sua bellezza, avrebbe  sofferto per essere stata l’ oggetto destinato ad  un simile brutale  ricatto. Come se un uomo potesse volerla solo per compiere tale bassezze. Lei, il suo angelo biondo.
Ma così, tacendo, l’aveva persa, per sempre, forse, e l’idea di non poterla rivedere, toccare, sfiorare gli provocò un dolore  così acuto da  togliergli il respiro.
E la notte era ancora lunga.
 
 


L’effetto era quello di un dopo sbornia. Occhi pesanti, gola secca e un gran mal di testa.
Ma era sicuro di non avere bevuto, non troppo comunque,  solo un bicchiere  prima di andare a letto.
Già. A letto.
Si schiarì la gola, cercando di sollevarsi dalle coperte ed ebbe la conferma di essere da solo in camera.
Sgranò gli occhi e ci passò sopra lentamente  i polsi.
C’era mancato poco. Un attimo  ancora di quelle labbra e forse non sarebbe riuscito a resisterle davvero, un altro suo bacio, caldo e tenero, un lieve tocco sui suoi seni, e fermarsi sarebbe stato impossibile.
Madaleine, così femminile da far girare la testa, così dolce da suscitare tenerezza e tanto bella da sembrare un raggio di sole.
Si alzò e si diresse verso la finestra. Aveva smesso di nevicare ma il cielo era  ancora così incredibilmente grigio che sembrava custodire milioni di quei piccoli fiocchi gelati.  E improvvisamente sentì il desiderio di stingerne uno tra le mani, piccolo e candido come un lieve miracolo.
Come lei.
Puro, ghiacciato, indifeso, si sarebbe lasciato dissolvere sul palmo della sua mano aperta per raccoglierlo, lasciando  al suo passaggio un inaspettato calore, come se anche la neve potesse bruciare, come se anche il ghiaccio potesse ardere.
Come se anche lei, Oscar, potesse, un giorno, amare.
L’ho fatto per te, amore mio, solo per te.
Ritrasse la mano vuota e la strinse a sé.





 

   
 
Leggi le 16 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: Mina7Z