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Autore: Fatadz    12/08/2012    1 recensioni
Giorgia è dolce e pacifica, Irene il caos in persona. Due diciassettenni a Londra, una Host Family, nuovi amici, nuove avventure. Cosa potrebbe mai andare storto?
Genere: Comico, Demenziale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4: Gita in città…con sorpresa!

 
Mi svegliai come sempre prima di Irene e siccome era ancora presto rimasi nel letto a pensare. Subito mi vennero in testa mille domande: come faceva Irene a sapere che era sua cugina? Perché stanotte continuavo a pensare a lui? No, non mi piace. Bho, forse sì.
...
NO! Assolutamente no! Non mi piace!Perché lui? Lo conosco da neanche un giorno e sono già fissata! Dai, Giorgia!
 
Ok, tranquilla, passerà. Sei in Inghilterra, appena vedrai Hollister, Gap, Starbucks e mille altri negozi vedrai che starai meglio.
 
Speriamo…

 
                                                     ***

h.8.30

-Buongiorno Signora MUCCAGIAMA!-  urlai. Stavo svegliando Irene a suon di cuscinate-Ti sei divertita a russare stanotte, eh? Gli eschimesi mi hanno detto che non hanno dormito dal casino!-
-uwayuwowyuauuioa- emise l’animale da sotto il suo cuscino.-Uffa, dai io ho sonno!-
-Daii, esci dal guscio che oggi si esplora!- saltai (ma con delicatezza) giù dal suo letto e aprii le finestre e le tende.
-Ahhhhhhhh! La luce! Bruciaaa!- strillò coprendosi con il cuscino.
-Non fare scene, dai, che tra un po’ si mangia.
 
Volsi nuovamente lo sguardo fuori e osservai. Sul lato opposto della strada c’era un’altra casa molto simile alla nostra, ma di colore azzurrino: da essa ne uscì un anziano signore che raccolse il giornale dallo zerbino e, dopo un secco colpo di tosse, chiuse la porta di noce alle sue spalle. Il giardino era molto ben curato, pieno di fiori e erba verde ricoperta da una leggera rugiada cristallina. Il vento era debole e il tempo era bello: il sole era nascosto dietro una lieve nuvola, l’unica in tutto il cielo azzurro come gli occhi di….
No, basta.
Resisti.

Mi voltai verso Irene ed ecco che era già vestita e pettinata con la sua solita coda alta e frangetta castana un po’ “sbarazzina”.
-Se si parla di cibo diventi un fulmine, eh?
-Chi, io?- disse con la sua faccia da furbetta.
-Dai, usciamo e andiamo a far colazione.
- Agli ordini capo!
 

                                                       ***


Come la sera prima il cibo non mancava, così optammo per una tazza di latte (ovviamente FREDDO per Irene) con un po’ di cereali e un toast con la Nutella (benedetto sia il suo inventore ). Salutammo tutti con un sorriso e uscimmo di casa per le 9.00. Eravamo già in fondo al vialetto quando da lontano una voce chiamava:
-Irene! Irene!
-Oh, mi stanno chiamando…Ma chi è?
Entrambe cercavamo di riconoscere la figura da lontano: era ovvio chi era, era una testa bionda che svolazzava verso di noi.
Thomas.
-Irene! Hai dimenticato il cellulare sul tavolo!- subito divenne paonazza e disse:
-Oh, oddio scusa! Cioè, Sorry, Thank you, Abajour, Croissant, Hola, Paella, Lebensmittelgeschäft, Krauti!
 -Ma che DIAMINE stai dicendo?
-Non ne ho idea- disse lei a denti stretti- sto dicendo parole che nemmeno pensavo di conoscere.
Comunque sia, Thomas ci raggiunse e le diede il telefono.
-Grazie- gli dissi anche io- She is very stupid- aggiunsi fulminandola nuovamente con lo sguardo.
-Don’t worry, girls. Anyway, cosa avete intenzione di fare oggi?- disse il biondo.
-b-b-bhe, ec-c-c-o n-noi…- tentai inutilmente di dire qualcosa ma per fortuna Irene mi interruppe e proseguì:
-Well, pensavamo di andare a qualche negozio e poi magari a cercare di vedere la Fiamma Olimpica e fare qualche foto, andare al Big Ben, London Eye, London Bridge e…
 -ahah, Gosh! Sarete qui per tre settimane, potete fare tutto con calma!
-Oh, sì, è vero- e sorridemmo tutte e due (o almeno io ci provai).
-Ok, allora noi andiamo, ci…- ma Thomas mi fermò.
-What? Da sole? Non se ne parla, voi siete mie ospiti e vi accompagnerò per tutto il tour. Come on, prendiamo il bus.-

 
Ed ecco due ragazze e un ragazzo ad una fermata dell’autobus, a sognare sulle meraviglie che avremmo visto da lì a poco.

Pochi sencondi dopo Irene...
-*psst, ehi, Giò!*- mi sussurrò.
-*Che c’è?*
-*Hai visto? Non ha usato nomi strani per dire autobus!* Ahah- e continò divertita. Io le tirai un pugnetto sul braccio e la mandai a quel paese ridendo.
 
Anche se le voglio bene, prima o poi l’ammazzerò. Ahah.
 
                                                                        ***
 
Ecco il sogno della maggior parte delle ragazzine Italiane: Starbucks!
Ok, c’è tipo e tipo di ragazza che lo sogna:
*c’è quella che ha una miriade magliette e felpe del negozio eppure continua a scrivere male il nome (Sturbucks, Starbaks, Sturbucs, StuTRUZETTOMINIMALE2865923865LOVEHLOVEHbukcs,…);
*c’è quella che continua a dire che è buonissimo e che se potesse, acquisterebbe il suo negozio, quando però non l’ha mai assaggiato in vita sua (più o meno come Irene qualche mese fa);
*c’è quella che non le fa ne caldo ne freddo, ma un suo buon dolcetto o cappuccino non lo nega (come me);
*quelle allergiche (un pensiero anche a loro);
*ed infine quello che lo odiano e lo ritengono da “Bimbeminkia”.
Eh, che dire, è così.
 
 
                                                                    ***

 
Seduti ad un tavolo, noi tre aspettavamo di gustarci l’ordine finchè la signora ci chiamò e Thomas gentilmente si alzò e si offrì di ritirarli al posto anche per noi.
Così colsi l’occasione e partii con l’interrgatorio:
-Tu!- le urlai-
-Eh!- si spaventò Irene.
-Come fai a sapere che è sua cugina?
-Ecco, signor poliziotto, io…
-Dai, fai la seria.
-Ok, quando ieri ho portato il piatto in cucina c’era il frigorifero pieno di fotografie e su una c’era una famigliola felice…hai presente quelle del Mulino Bianco?
-Uff, sì, ho presente, poi?
-Ecco, c’era questa famigliola: quattro altri adulti e una ragazzina dai capelli rossi accanto ad un bambino biondo, seduti su una panchina proprio davanti al Colosseo.
-Ah, wow, il nostro Colosseo?
-No, quello dell’Uruguay…Ovvio che il nostro! Pff-
-Oh! Come sei nervosetta oggi! Piuttosto…non prova nulla questa foto!-
-E invece sì, caro mio Signor Ispettore, perché sotto di questa c’era scritto: “2003,Rome,Italy: Amazing trip with uncle George, aunt Maryanne and Christine”. Fai due più due…
-Cugina. Capito.
-Capito cosa?- disse Thomas che si era materializzato alle mie spalle, fortunatamente senza sentire il resto del discorso.
-N-N-NIENTE!- facemmo spiazzate - Cioè, io ho capito che Irene assomiglia ad un macaco!
-Ma scusa con tutti gli animali che ci sono proprio i macachi?!- rispose Irene con uno di quei suoi sguardi che si vedono solo negli Anime.
Io e Thomas ridevamo di gusto e aggiunse: -Effettivamente! Ahah
-Sì,sì ridete pure! Io intanto vado ad aggiungere un mega extra di panna e cannella. Alla faccia della tua dieta, Giò!- e mi fece la linguaccia.
Si alzò dal tavolo, si avvicinò alla macchinetta della panna, abbassò la leva e…
 

….e Izma disse: L’ALTRA LEVA KROOOOOOOONK!

 
*coff-coff* Ehm, scusate è la cioccolata che mi fa quest’effetto….comunque!
 

Finito di aggiungere le varie prelibatezze, un ragazzo moro alle sue spalle per sbaglio le diede una piccola spinta.
-Sorry!
-Oh, nothing- rispose Irene senza neanche guardarlo.
Allungò la mano per prendere una bustina di zucchero, si voltò per tornare a posto e il moro ringraziò
-Grazie, piccola.
-oh, nient…COSA?? TU! CHE DIAMINE CI FAI QUI??
E da lì le uniche bocche che emisero un suono, dopo quell’urlo, furono la mia e quella di Thomas le cui voci all’unisono dissero:
-Matt!
 
 
Nota dell’autrice:
Holaa =D Com’è? Vi piace? Grazie a tutti quelli che hanno messo la mia storia nelle seguite o preferite, grazie anche a quelli che hanno recensito!
Se vi è piaciuta fatemelo sapere, anche se ci sono strafalcioni in Italiano e Inglese, errori vari, consigli critiche….ecc.
Al prossimo capitolo!

Fatadz

  
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