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Autore: callmesarah_    12/08/2012    3 recensioni
Caroline e Tyler decidono di scappare da Mystic Falls, ma la ragazza non sa che nel corpo del suo bell'ibrido in realtà c'è l'originale Klaus, che è innamorato di lei... Come andranno a finire le cose? Klaus conquisterà la vampira? o rimarrà di nuovo solo?
Genere: Erotico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus, Tyler Lockwood
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Mi sveglia tra le braccia di Klaus, proprio come qualche tempo fa succedeva con Matt quando ero triste e sola, allora il bel giocatore di football cameriere del Grill passava la notte a farmi compagnia.
Klaus ancora dormire, era bello guardarlo dormire, non so gli dava un'aria innocente, ed si dovevo ammetterlo era terribilmente sexy.
Quando mi spostai, lui aprì lentamente gli occhi e mi guardò quasi sorpreso, come se si aspettasse che me ne fossi andata durante la notte, ma in tal caso mi avrebbe sentito, il suo orecchio era più sviluppato di quello umano, e il anche più di quello di qualsiasi vampiro e licantropo dato che era un originale.
«Buongiorno» disse il bell'ibrido
«Buongiorno» risposi guardandolo, poi mi sollevai per farlo alzare, lui si alzò e disse
«Vado a farmi una doccia ci vediamo giù per la colazione!» disse e uscì dalla stanza.
Io presi un asciugamano ed entrai in bagno, avevo anche io bisogno di una doccia.
Dovevo riflettere ero li con Klaus e tra noi era decisamente cambiato qualcosa, non era più il mostro che conoscevo, cioè in realtà con me non lo era mai stato, ma con i miei amici si.
Klaus era dolce premuroso, e voleva davvero mostrarmi di essere degno della mia fiducia. Voleva solo qualcuno che tenesse a lui in fondo in fondo non era così cattivo era semplicemente un uomo incompreso che aveva avuto un passato difficile.
Uscii dalla doccia e m'infilai uno dei vestiti che era nell'armadio, era un vestito a fiori carino, e non troppo vistoso. m'infilai dei sandali e mi asciugai i capelli, dopo di che me li arricciai con il ferro che avevo perso ieri.

Scesi a fare colazione giù in cucina Klaus aveva preparato un vero e proprio banchetto: aveva preparato uova, bacon e anche i pancakes con le coccie di cioccolato, che erano i miei preferiti. e aveva preparato un bicchiere con del sangue.
Mi sedetti al bancone e dissi «Mmmm che profumino invitante! » e intanto afferai il bicchiere di sangue e lo bevvi tutto d'un sorso.
«Cosa gradisce signorina Forbes?»
«Prenderei molto volentoeri I Pancakes, con tanto tanto sciroppo d'acero»
Mi mise dei pancakes in un piatto e me li diede, con la forchetta li tagliai e li assaggiai, erano davvero buoni, Klaus per essere un vampiro era davvero un bravo cuoco.
«Sono Buonissimi davvero!» dissi con la bocca ancora piena, sorrise e poi ne prese uno anche lui. «E ancora non hai assaggiato i miei muffin!» scherzò
«Wow signor Gordon Ramsay, sta cercando di prendermi per la gola?» dissi prendendolo in giro, forse ero l'unica che poteva permettersi una cosa del genere, così tanta confidenza con l'originale per eccellenza.
«Beh se il cibo è l'unica arma che ho è il cibo allora la userò nei migliori dei modi possibili » dichiarò. Io risi e finii la mia colazione.
«Che cosa facciamo oggi?» chiesi
«Avevo intenzione di andare in città, magari farti vedere la Tour Eiffel e Notre-Dame, se ti va...»
Oddio certo che mi andava «Certo che mi va, però mi porti anche al Louvre!» esclamai
«Per me va bene, solo che preferirei portarti tutta una giornata al Louvre, perchè merita davvero di essere visitato tutto quel museo»
«Ok allora ci andiamo un altro giorno, ma mi porti a fare shopping!»
«Affare Fatto!»
Klaus pulì ciò che aveva lasciato in cucina e poi uscimmo. In giardino c'era una volvo c60 che ci aspettava, una macchina enorme neanche avessimo dovuto portare tutta Mystic Falls.
«Bella auto... » dissi
«Grazie... » sorrise
Durante il viaggio parlammo del più e del meno, mi chiese anche delle cose riguardo alla mia vita prima che diventassi una vampira e gli confessai che non mi piaceva esserlo, avrei preferito essere una comune umana ignara di tutto ciò, come quando stavo con Matt. Gli dissi anche che in un certo senso mi mancava anche Matt, la normalità, la vita tranquilla e anche se non era un vampiro o un licantropo e ne tantomeno un ibrido con lui stavo bene.
Senza rendermi conto stavo sentendo la nostalgia del rapporto che avevo con il bel camerere del Grill. Ad un certo punto Klaus mi chiese cosa provassi per Matt, sinceramente quella domanda non me l'aspettavo, io risposi di no che amavo Tyler e con lui ero felice anche se la nostra relazione non era stato rosa e fiori e lui non era stato un granchè presente.
Mi aprii molto con lui, non so perchè gli stessi racontando tutte quelle cose.
Quando arrivammo a Parigi parcheggiò e ce la fecemmo a piedi fino alla tour Eiffel, era davvero imponente altissima, mi metteva un po' paura in effetti.
«Saliamo sopra? » mi chiese
«Oddio, ma hai visto la fila? » domadai, sotto la torre ci saranno state almeno duecento o forse trecento persone in fila, e diciamo che non scorreva molto.
«Dai, che importa saliamo, e poi possiamo sempre soggiogarli tutti» propose, diedi una botta a Klaus «Ma dai su aspettiamo come tutte le persone normali»
aspettammo il nostro turno per salire. ci mettemmo quindici minuti per arrivare in cima, dove c'era soltanto un negozietto di souvenir e un sacco di coppiette che si sbaciucchiavano.
Mi avvicinai alla balconata era davvero meravigliosa si riusciva a vedere tutta la città da lassù.
«E' davvero meravigliosa la vista da quassù» dissi meravigliata. Klaus era dietro di me, poichè tutta la gente era attaccata alla balconata, avrebbe potuto farli scanzare, ma sapeva che avrei preferito che si comportasse come una persona comune; diciamo che non se ne pentì dato che mi stava dietro attaccato come la colla, e a me non dispiaceva sinceramente.
Mi teneva per i fianchi per evitare di perdermi tra la folla. «Non credo di aver visto nulla di più bello» confessai
«Già nemmeno io e non mi riferisco alla vista della città» disse
Io mi voltai verso di lui e lo guardai negli occhi, quel momento mi sembrò eterno, provai delle emozioni che mi erano sconosciute, forse era la vista, la città, l'aria che invogliava le coppie a innamorarsi, ma sicuramente non era solo quello, iniziavo a provare qualcosa per quest'uomo, un uomo che era stato spesso giudicato male e che aveva fatto di tutto per me. Perciò quando si avvicinò per baciarmi non lo rifiutai, non mi scansai, posò le labbra sulle mie in un bacio che si faceva sempre più passionale, le mie labbra cercavano impazienti le sue, e vice versa, le nostre lingue che riprendevano conoscenza e le mie mani che si riappropriavano del suo viso, come era già successo il giorno precedente, quest'uomo era diventata la mia rovina e io ero la sua debolezza... ormai lo avevo capito.
Venimmo interrotti da delle persone che farfugliavano qualcosa in francese che io non capii, ma forse ci ricordavano solamente che il nostro momento era scaduto e che avremmo dovuto continuare da un'altra parte. Inizialmente non ci facemmo caso, non mi volevo staccare da lui, ma alla fine fui costretta e ridendo scendemmo da quella torre. Mano nella mano ci diriggemmo verso Notre-Dame che era più lontano di quanto pensassi e decisamente più bella. Non parlammo molto durante il tregitto, forse eravamo troppo imbarazzati per quello che era successo un attimo prima, forse lui lo era perchè io non avevo nessun problema.
Con lui stavo bene non potevo negarlo, forse era da tanto tempo che non stavo bene con qualcuno in questo modo. Visitammo Notre-Dame questa di fila scorreva un po' più velocemente fortunatamente anche perchè volevo andare a fare shopping e volevo vedere la faccia di Klaus mentre provavo miliardi di scarpe, senza magari acquistarne neanche una.
Uscì dalla cattedrale più famosa del mondo, resa ancora più famosa della storia di Quasimodo ed Esmeralda. «Saresti un Esmeralda perfetta » disse Klaus prendendomi in giro.
«Ma smettila, Dai.. io sono bionda e chiara, Esmeralda era mora e scura di carnaggione» costatai «Tu invece potresti essere un Febo perfetto, biondo bello forte, lui salvava le donzelle, un po' come te» sorrisi guardandolo negli occhi.
«Ma per favore, io ho salvato solo te.» disse
«Sempre meglio di niente.» gli sorrisi e lo presi sotto braccio. «Ora è il momento dello shopping?» chiesi eccitata.
«Già, credo proprio che non posso sfuggire te l'ho promesso.» sbuffò
«Siiiii» urlai, e feci girare metà delle persone sulla piazza.
Girammo una marea di negozzi e Klaus si vedeva da lontano un chilometro che non ne poteva più.
Quando mi provai l'ennesimo paio di scarpe disse «Ti prego dimmi che è l'ultimo»
io feci una linguaccia «Ti giuro ti compro tutto ciò che vuoi, ma decidi ti scongiuro » esasperato.
«Dai ok prendo quelle con il tacco nero» dissi decisa.
«Signorina, quelle con il tacco nero per favore e anche la borsetta coordinata » gli sventolò la carta di credito e la commessa la prese.
Pagato le scarpe mi disse «Torniamo a casa? Preparo io la cena! »
«Ok certo... »




Vi ringrazio per aver letto anche questo capitolo della fanfiction, volevo allungarlo e mettere più colpi di scena, ma ho capito ch se lo avessi fatto avrei accorciato la storia.
Grazie a tutti quelli che la seguono e quelli che continuano a recensirla, davvero grazie di cuore.
Continuate a recensire anche chi segue questa storia in silenzio, mi piacerebbe molto sapere che ne pensi!
Un bacio grande Sarah :)




 
  
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