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Autore: Without_Loved    12/08/2012    1 recensioni
Cosa succederebbe se Sakura, al primo anno di università si trovasse di fronte a una serie di decisioni che potrebbero cambiarle la vita? Riuscirà a far avverare il suo sogno di diventare un medico? Troverà qualcuno che riuscirà a farla sorridere dopo una serie di avvenimenti traumatici? Leggete la storia per sapere come continuerà
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akasuna no Sasori , Itachi, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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University dream
 
Capitolo 8: Dentro al mio mondo.
 
-Buon giorno signorina Yamanaka! Non mi aspettavo di rivederla così presto- disse un uomo magro dai capelli grigi, vestito con uno smoking nero, sembrava essere il maggiordomo, proprio colui che aveva visto Sakura e Ino crescere, anche perché era stato affidato alla seconda quando i suoi genitori non c'erano e Deidara o era troppo piccolo oppure studiava lontano; la bionda lo salutò garbatamente, per poi annunciare il nome degli ospiti, non appena il signore udì il nome della rosa fece un sussulto, era davvero cambiata da quando la conosceva, poi non proferì più nessuna parola quando nella casa si sentì il cognome Uchiha.
-Signorina, ma prego, non restate lì fuori a congelarvi, in fondo se vi succedesse qualcosa ne risponderei io ai vostri genitori, che sono partiti per affari- li invitò a entrare, facendo molta attenzione che nessuno di loro rimanesse chiuso fuori, anche perché c'era aria di tempesta e alcune gocce di pioggia iniziavano a prendere il possesso della strada, tanto che in men che non si dica le aveva già riempite di pozzanghere, la stessa fine fecero le due macchine posteggiate al di fuori del cancello; mentre tutti erano dentro, il maggiordomo chiese a tutti se volessero qualcosa di buono con cui saziarsi e da bere, anche se all'inizio non capì bene quello che li si veniva detto, alla fine riuscì a percepire solo un caffellatte con dei biscotti, pronunciato dalla sua signorina, così senza indugiare si avviò verso la cucina dove ordinò alla cuoca che cosa preparare.
-Ino, non pensavo che la tua famiglia fosse così ricca- constatò Sakura con un velo di malinconia, in fondo la conosceva da anni, ma sinceramente a casa sua non vi aveva mai messo piede, di solito se era per fare compiti o quant'altro si radunavano o da lei oppure in qualche luogo della città; questo fatto la ferì molto, per fortuna che non ci dovevano essere segreti tra di loro, era quello che pensava osservando la Yamanaka in totale armonia con la situazione; intanto nella mente della rosa incominciarono a inferviare milioni di domande riguardo la sua amicizia con l'altra, la cosa che più la demoralizzò di non poco, era come se solo ora avesse paura oppure vergogna di farle conoscere il suo mondo.
-Sakura, stai bene?- chiese Sasori appoggiando una sua mano sulla sua, riportandola alla realtà; come poteva essersi lasciata influenzare così tanto da non vedere la realtà che si stanagliava sotto i suoi occhi, decise di non pensarci più e rispose al ragazzo con un bisbiglio, tanto per non farsi sentire da nessuno; il pomeriggio passò così, con un giro della casa, scrutando anche gli angoli più remoti e, quando si fecero le sette, decisero che era ora di andare a mangiare, ma qualcosa non andò per il verso giusto, infatti Sakura si era appena accorta di aver lasciato il proprio portafoglio nella camera, per cui non poteva partecipare alla loro uscita, ma, prontamente, come potrebbe fare ogni cavaliere, si offrì il rosso di pagarle il conto, solo che la rosa non voleva, ma alla fine cedette alle parole del suo interlocutore. Salutarono il maggiordomo che gli pregò, oltre di fare attenzione per via delle strade scivolose, anche di tornare ogni volta che ne avessero avuto occasione; così appena finirono di sentire le raccomandazioni partirono verso il fast food degli zii di Suigetsu, dove poterono rincontrare gli zii di quest'ultimo.
-Buona sera signori!- il primo a salutare la ragazza fu proprio il biondo, che entrò velocemente nel luogo dove avrebbero mangiato per la seconda volta, i diretti interessati gli risposero con un gesto di mano, per poi indicarli il luogo dove avrebbero dovuto sedersi; il locale era affollato, ma non più di tanto, per cui vennero serviti in poco tempo; quando la signora arrivò a prendere le ordinazioni il nipote le chiese come fosse andato il viaggio della cugina affermando che aveva provato a comunicare con lei, ma con scarso successo, visto che il suo credito si era esaurito; la donna fu dolce nel dargli la replica, cosa che fece sospirare Suigetsu.
-Hinata sta bene, in fondo a Suna ci sono andati tanti amici di mio fratello Pain... tra cui Konan, quella ragazza che piace tanto a lui che vive ad Amegakure- sorrise Sakura, facendo rallegrare Suigetsu, poi lei digitò un numero di telefono sul proprio cellulare e parlare con una ragazza, almeno dalla voce pareva esserlo, in fondo lei continuava a denominarla con il nome che prima aveva pronunciato, chiedendole di stare affianco a una certa Hinata Hyuga, perché era nuova e poi essendo il rappresentante di istituto sapeva come fare amicizia; detto questo riagganciò, per poi mandare un messaggio al parente per farlo morire di invidia: a quel che ne sapeva lei la sua cotta era iniziata al suo primo anno di Università, quando i ragazzi della città fecero una festa in onore dei nuovi arrivati alla loro scuola, e questa famigerata donna era lì, la rosa si ricordò che in quel momento c'era anche lei, perché i suoi le fecero fare una vacanza al campus estivo che si svolgeva ad Amegakure insieme a Ino; le due fecero amicizia immediatamente, ma si persero un po' di vista durante gli anni, in fondo non era fisso come posto, ma viaggiavano sempre, per far ammirare i più bei posti ai giovani, ma si tenevano in contatto prima tramite lettere, poi messaggi e e-mail.
-Hinata sta benissimo! Ha già fatto amicizia con Konan, per cui niente problemi- confermò la rosa portando il cellulare in tasca, per poi tornare a fissare intensamente Sasori, certo, Ino aveva ragione, assomigliava tantissimo a Koori, ma non se n'era mai accorta non lo aveva scelto per ricordarsi di lui, ma per il fatto che si fidava e che li piaceva veramente, poi fu destata dai suoi pensieri dal ragazzo che le le sventolava le mani davanti come per richiamarla; scosse la testa e sorrise dolcemente al ragazzo che le diede un bacio sulla fronte; ordinarono tutti un hamburger e delle patatine con una Coca cola, che arrivò in men che non si dica, passarono quasi tutto il tempo a parlare, finché al rosso non vibrò il cellulare.
-Scusate, è una chiamata, rispondo e torno- disse semplicemente per poi alzarsi dalla sedia lasciando la mano della ragazza che teneva da quando finirono di cenare; tutti, ormai curiosi di sapere chi lo chiamasse a quell'ora, si fecero più vicini alla porta, ma non capirono niente di quello che si stava dicendo con l'interlocutore, per cui Sakura decise di andare a spiare, per cui si alzò e si appartò in un angolo del locale, molto più vicino a rosso, ma la cosa che scoprì non fu tanto gioiosa, come pensava, stava parlando con una ragazza, chiamandola tesoro oppure amore; in quel momento le parve di sentire il mondo crollarle addosso, non sapeva che cosa fare, se piangere o se correre contro di lui e urlargli addosso tutto quello che provava, per la seconda volta il suo mondo andava a rotoli e questo non poteva più sopportarlo, per cui tornò dagli altri e ne parlò con loro.
-Io so chi può essere! È la ex ragazza di Sasori, non ha mai accettato che lui la molasse dopo il suo tradimento con il suo amico d'infanzia, per cui continua a chiamarlo e lui le risponde definendola ancora con quelle parole, anche se non valgono più niente. Ora ha in mente solo te Sakura, solo te, io che ci vivo insieme ho sempre sentito parlare di te, come mai di nessun'altra. Però cerca di capire se tra di loro ci sia ancora qualcosa oppure no, se ci tieni parlane- disse Itachi, mettendosi una mano davanti alla bocca in modo da non farsi sentire dall'altro che stava tornando dentro, in quel istante, quando Sasori le si sedette vicino, sentì una morsa al cuore, come poteva cascarci ogni volta, questa era la domanda che le premeva nella testa, doveva scoprire che cosa non andasse in lei per essere sempre trattata così con sufficienza, come una bambolina di ceramica che viene accantonata appena la moda di usarle passa.
-Sasori chi era al telefono?- chiese dolcemente, per non fargli capire che sapeva tutto, lui, per risposta le disse semplicemente che era una conoscente che non sentiva da anni e di stare tranquilla perché non era importante, a questo punto Sakura cercò lo sguardo di Itachi, che riuscì a tranquillizzarla solo nel momento in cui i loro occhi si incontrarono; entrambi si rilassarono, così decisero di andare di nuovo a scuola, anche perché Kakashi Hatake una te ne fa passare, ma mille te ne fa pagare, questo era il motto che aveva scritto nel regolamento del suo corridoio e visto che avevano già trasgredito una volta preferirono tornare nei loro dormitori, anche se erano solo le nove.
-Itachi, ho bisogno di parlare con qualcuno... ma non posso farlo con Ino, conoscendola salterebbe addosso a Sasori se sapesse quello che è successo, per cui per favore, ho bisogno di te- li bisbigliò Sakura, mentre passeggiavano per arrivare alle auto; Itachi le prese la mano senza farsi vedere dall'amico e le passò un biglietto da visita con su il suo numero di telefono, Ino decise di far guidare la rosa, anche perché diceva di non sentirsi tanto bene, così lasciarono che la bionda si distendesse sui sedili dietro e loro due davanti a parlare; si stava creando una certa armonia tra i due, che non sapevano entrambi dove potesse finire. Guidarono per circa venti minuti, così poterono salutarsi tranquillamente, ma quando il rosso provò a baciare la rosa essa si scansò sussurrandoli che lo aveva avvertito di non prendersi gioco di lei e che per ora erano in una fase di stallo, in quanto non sapeva decidere se stare con lui e imparare a usare le sue stesse carte, oppure lasciarlo andare tranquillamente per la sua strada tornando come due sconosciuti, proprio come quando si sono incontrati la prima volta durante la rissa Konoha contro Oto; a quelle parole il diretto interessato non seppe che cosa dire, solo che niente era come sembrasse, ma non poteva spiegargli come funzionasse veramente, a quelle parole la ragazza li si mise davanti e prontamente gli diede uno schiaffo urlandoli di smetterla di fare così e di essere sincero almeno una volta, poi, per sbaglio o per rabbia, gli disse che aveva sentito tutta la discussione al cellulare, per poi scappare via tra le lacrime.
-Tu! Come ti sei permesso?! Lo sapevo che con uno come te non c'è da fidarsi, in fondo siete tutti uguali voi uomini, ne conosci uno e li conosci tutti... Sakura aspettami ti prego- detto questo Ino seguì la sua amica nella stanza, ma la trovò chiusa a chiave dall'interno, in quel momento, per sua fortuna, stava passando la madre di Naruto, che aveva sentito una botta ed era corsa a vedere che cosa fosse stato, così aveva incontrato il figlio, parlando con lui venne a conoscenza di quello che era appena avvenuto e, per prima cosa disse a Sasori di andarsi a mettere del ghiaccio sulla guancia che si stava ingrandendo, poi andò dalla bionda che era intenta a farsi ascoltare dalla relegata in camera di sua spontanea volontà; quando si avvicinò alla ragazza le domandò che cosa stesse facendo e lei gli spiegò tutto per filo e per segno, così da far capire anche alla donna.
-Sakura, sono Kushina, ti prego fammi entrare, voglio solo parlare con te, niente di più- cercò anche lei di farsi aprire la porta, ma con scarso risultato, anche perché dentro alla stanza non c'era più nessuno che l'ascoltasse, in quanto la ragazza era uscita dalla finestra diretta verso la sua macchina con solo la borsa e il cofanetto; voleva tornare a casa dalla sua famiglia, gli unici che non le avevano mai mentito, rintanarsi nel suo angolino e non pensare più a niente, come nel giorno del funerale del suo amore, lei era andata, ma solo fisicamente, anche perché la sua mente vagava ancora nel giorno in cui si erano incontrati e a tutti i momenti vissuti insieme, per poi rifugiarsi in quel posto tanto sicuro, che avevano costruito insieme e appeso al tronco la loro foto di quando erano andati in gita; ecco dove voleva essere in quel momento, con lui, l'unica persona che non si era mai preso gioco di lei e che l'aveva difesa sempre, proprio come faceva Pain prima di andare ad Amegakure, forse aveva visto più che altro un fratello in lui all'inizio, ma piano piano, con il passare del tempo, i sentimenti erano cambiati, sfociando in amore.
-Dove vai fragolina?!- chiese una voce alle sue spalle, il cuore perse più di un battito, quando sentì quel sinonimo legato ai suoi capelli, solo Koori aveva usato quell'aggettivo, e questo la spiazzò di non poco, si girò di scatto intimando l'interlocutore di non chiamarla più così, ma si ritrovò davanti al peggiore incubo che in quei giorni la opprimesse: davanti a lei si stagliava la figura di Sasuke Uchiha, oltra a quello che le era appena successo non poteva capitarle anche questo; tirò un sospiro quando lui le passò una mano tra i capelli per poi posare un fiore rosa tra i capelli, le si intonava molto, due colori uguali su una creatura così misteriosa ma altrettanto affascinate, ecco che cosa le aveva detto; Sakura non sapeva che cosa fare, l'ultima volta che erano stati da soli lui aveva cercato di farlo con lei, per cui voleva evitare questa cosa.
-Scusa, ma non sono fatti tuoi?- rispose prontamente lei con un tono freddo e distaccato, non voleva parlare con nessuno ne tanto meno con lui, ma Sasuke ancora più gelido di quanto non lo fosse mai stato le si avvicinò all'orecchio sussurrandole solamente un: “sai che non puoi uscire o abbandonare il campus per un motivo così futile?! Non pensi al tuo futuro, se lascerai andare tutto, esso lo perderai e non credo che una ragazza così intelligente sia così sciocca da mollare senza combattere, soprattutto perché un ragazzo non ti ha detto la verità e tu non puoi fare a meno di pensare al tuo amore scomparso da più di un anno. Sakura, non è da te, pensavo che fossi molto più combattiva di così; segui il mio consiglio torna a scuola e fatti tanti amici, se proprio vuoi ci sono io che ti posso aiutare, ma dimenticati del tuo passato e vivi il presente per costruire un raggiante futuro”, mentre pronunciava queste parole, aveva messo la sua mano tra le cosce della rosa, ma quando lo sentì salire, lei lo fermò prontamente, confermando di aver capito tutto e che mai e poi mai avrebbe fatto amicizia con uno come lui, ne tanto meno andarci a letto, così si spostò cercando di aprire l'unica via di fuga da quel ragazzo: la portiera della sua macchina.
-Io non so che cosa tu voglia da me, ma stai tranquillo che non cederò mai a te, e se poi sai qualcosa del mio passato e non so come tu ne sia venuto a conoscenza, ma non lo voglio nemmeno sapere, questo non ti dà la libertà di giudicare ogni mio movimento e le mie decisioni. Ora, se non ti dispiace, vorrei andarmene e dove non ti interessa minimamente. Ok?! Fammi un favore prima di andartene, vai a giocare con la tua amica Karin, lei ti darà molte più soddisfazioni che una come me- non sapeva nemmeno lei da dove avesse tratto tutta quella grinta per rispondergli così, ma rabbrividì quando, osservando gli occhi del ragazzo, si accorse che stavano diventando sempre più gelidi, segno che si stava arrabbiando; cercò ancora di aprire la portiera e anche questa volta con scarso successo, era come bloccata, poi si ricordò del piccolo difettuccio che aveva, in fondo non poteva pretendere nient'altro da quella macchina, così vecchia, di almeno cinque anni o forse più, con solo nuova la verniciatura; intanto il suo sguardo vagava da Sasuke allo sportello, nel mentre lui si apprestava a farsi sempre più vicino, fino quasi ad annullare le distanze tra i loro volti, la prima cosa che fece lei fu quella di provare a dargli un calcio nel basso ventre, per sua sfortuna il corvino aveva anteceduto le sue mosse e si era distanziato con il resto del corpo.
-Prima di tutto bada a come parli... In secondo luogo tu non hai nessun diritto di insultare qualcuno senza conoscerlo, o forse, voi di campagna trattate tutti gli altri così?! Anche se ti dico questo non ho rinunciato a te, ora che Sasori non gioca più la sua solita partita, il turno passa a me, ma non ti scordare che qualsiasi cosa tu farai io sarò sempre lì pronto a supportarti cara fragolina... Se lo vuoi tanto sapere io ho sentito tutto dalla tua finestra in queste ultime notti, tanto che l'ombra che hai visto ieri, ero io, ma stai tranquilla ora non succederà più perché tu sei mia e di nessun altro- detto questo prese le chiavi dell'auto della ragazza per poi mettersele in tasca, lei rimase sconcertata da quel gesto che non riuscì più a connettere nessun neurone, tanto era rimasta pietrificata dalla paura, poi vide il ragazzo allontanarsi e bisbigliarle che non avrebbe mai parlato con Itachi, nemmeno se avesse mille anni a disposizione; quando si riprese ormai Sasuke era molto lontano, così come l'unica cosa che potesse aprire la sua auto, così decise di andare al covo di quest'ultimo e cercare di farsele restituire, anche a costo di cedere; per cui si incamminò verso il luogo dove era stata portata un paio di giorni prima dallo stesso, solo che il bosco la notte le faceva paura, tanto da spaventarsi per ogni minimo rumore, anche quelli provocati da se stessa, tirò un sospiro di sollievo solo quando vide il nascondiglio con le luci accese, segno che c'era qualcuno dentro, così prese quel briciolo di coraggio che le era rimasto e si avvicinò alla porta che si aprì al minimo tocco, rivelando una figura seduta a fissarla.
-Ce ne hai messo di tempo Sakura? Ora che vogliamo fare?! Le rivuoi le tue chiavi per andartene via... io te le posso ridare, ma solo a un patto, tu resterai a Konoha e non mollerai... oppure decidi di concederti a me e io te le restituirò... a te la scelta, in tutte e due le scelte sappi che il tuo destino sarà incrociato con il mio- finito il suo discorso le mise davanti al volto il mazzo di chiavi, facendolo oscillare davanti ai suoi occhi, come per ipnotizzarla, ma questa volta Sakura non ci cascò e accettò la prima condizione, ovvero stare in quella scuola nonostante tutte le avversità e i mali che potevano succederle; a quella affermazione la faccia di Sasuke fu rigata da un sorriso, strano per lui, così le diede le chiavi, ma ne tolse una nell'eventualità in cui lei non avesse mantenuto fede alla sua parola, la poverina dovette accettare tutto questo in silenzio, ma sapeva che prima o poi doveva uscire fuori, se non con Ino, magari con Itachi o Pain, già chissà che cosa stava facendo il suo fratellone in quel momento, mentre lei doveva subire l'ennesima tortura psicologica da parte di un ragazzo che aveva conosciuto nemmeno tre giorni prima; osservò il corvino mettersi in tasca la chiave di riserva e sogghignare per diminuire ancora una volta la distanza con la rosa, per poi appoggiare le sue labbra sul quelle dell'altra; era tutto come pensava, la sua bocca era molto più morbida dell'altra volta, aveva il sapore di lucidalabbra alla fragola, ma non ci fece poi tanto caso e cercò di creare un varco tra i denti di lei per iniziare una danza sensuale tra le loro lingue.
Purtroppo, per sfortuna di Sasuke, lei lo respinse ancora una volta, cosa che non gli era mai successo; in quanto cercò di mordergli il labbro inferiore, per staccarselo, appena il suo piano riuscì, prese le sue cose e corse il più velocemente possibile verso la finestra della sua stanza, solo che cadde a terra rovinosamente a metà del percorso e si stortò una caviglia, intanto teneva lo sguardo fisso verso il ragazzo, che si stava avvicinando sempre di più, ormai le lacrime stavano inondando il suo volto, almeno finché non sentì qualcuno tirarla su e portarla in un luogo sicuro; in quell'istante non riuscì a capire bene chi fosse il suo salvatore, ma lo stava ringraziando con tutto il cuore, in fondo era riuscito a portarla il più lontano possibile dal corvino e questo era già tanto; mentre veniva presa in braccio dallo sconosciuto, sentì un calore famigliare, anche se non sapeva di chi fosse, poi esso si incamminò verso la panchina che c'era al laghetto e la fece sedere, per poi curarle la ferita dolcemente.
-Sai che dovresti fare più attenzione pulce a dove metti i piedi- disse l'uomo, continuando a medicarla, sembrava conoscerla e sapere, inoltre, il nomignolo con cui la chiamavano i suoi parenti, anche perché era sempre stata vispa fin dal giorno della sua nascita, per cui decisero di chiamarla proprio come l'animale che non sta mai fermo e continua a saltare di qua e di là, ma ormai lei era abituata a questo soprannome, ma le era risalutato strano sentirselo dire in quella occasione, stava per abbassare lo sguardo per vedere chi era quando sentì il suo cellulare squillare, lo prese in mano e scoprì che era una chiamata di Ino, forse doveva risponderle, ma non ne aveva il coraggio, qualcosa la bloccava, forse il fatto che non voleva vedere o sentire nessuno, tanto che aveva pensato più volte di scacciare il suo salvatore, per cui decise non risponderle, anzi, spense il cellulare, che fino a quel momento ne aveva ricevute dieci e bensì altrettanti messaggi, sempre dalla stessa persona, osservando meglio poté notare in mezzo a quelle valanghe di richiami da parte dell'amica altrettanti da Sasori, ma decise ugualmente di lasciarlo arrestato e di godersi quel momento, senza pensare alla persona che cercava ancora di capire come poteva fasciare la sua caviglia che si stava ingrandendo a vista d'occhio.
 
 
Eccomi ancora qui con un nuovo capitolo, in questi giorni faccio in fretta ad aggiornare, in fondo non ho nient'altro da fare, ma state tranquilli, non mi dedico solo a questa fanfic, ma ne sto scrivendo un'altra che spero vi piacerà, anche se so che non farà tanto scalpore, come questa del resto, ma non vi voglio dire niente, lascio a voi l'ardua sentenza quando la pubblicherò, anche perché non so se farla come un capitolo o più, boh... deciderò in seguito.
Parlando della storia, ora Sakura è su un punto fermo, non sa se fidarsi di Sasori oppure no; e non parliamo di Sasuke, ancora in lotta con se stesso per averla, ma adesso che il rosso non è più in gioco riuscirà a conquistarla oppure dovrà lottare ancora?! Ecco qui gli interrogatori che vi lascio in attesa del prossimo capitolo che sto già scrivendo. Prima di lasciarvi vi propongo un ultimo quesito: chi sarà il famoso salvatore comparso a fine capitolo? Si accettano tutte le risposte possibili e immaginabili.
Ora vi lascio, vado a fare la nuova storia e continuare questa con il nono capitolo. Recensite, intanto ringrazio tutte le persone che recensiscono e che l'hanno messa tra i preferiti, da ricordare, ecc... non sapete quanto mi faccia piacere, i miei sforzi non sono vani.
Baci baci, al prossimo capitolo.
Without_Loved.
Shannaro.
   
 
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