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Autore: BluPuffo    13/08/2012    0 recensioni
In questa storia non troverete i vampiri di Twilight o Vampire Diaries, ma i vampiri come li ho sempre immaginati io ^^
Spero vi piaccia questa FF!!
Attenzione! Tutti i luoghi citati in questa storia sono veri, dunque solo i personaggi sono frutto di vantasia!
Genere: Azione, Mistero, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Un’altra notte serena a Boston. Downtown, il quartiere più elegante ed esclusivo di Boston era pieni di persone che camminano per le strade. Sono appena le undici: la notte è giovane.
Di tutti i palazzi, il più vistoso e curioso era sicuramente quello che si ergeva sulla High Street. Un’enorme struttura in vetro, cemento ed acciaio che si alzava nel cielo con i suoi cinquanta piani, con una bizzarra forma, a metà tra la sfera ed il rettangolo.
D’innanzi alla graziosa ragazza alla Reception si presenta un ragazzo alto, magro, pallido dai capelli corvini e dalle iridi nocciola.
«Posso esserle utile, signore?» domandò con voce squillante.
«Vorrei vedere Dutch» rispose con voce suadente Percival.
«Intende il signor Thomas?» stupita da tutta quella confidenza. Perce, dal canto suo, si lasciò andare ad una risata tanto divertita quanto elegante.
«Quanto è strano sentirlo chiamare così! Comunque sì, lui» sorrise.
«Mi spiace, signore» ancora mezza confusa «Il signor Thomas è molto impegnato, e non credo che a quest’ora sia propenso ad accettare visite»
«La prego, provi. Dica che Percival LaRoche chiede di vederlo» suadente.
«Va bene, ma non le prometto nulla» e detto ciò afferrò il telefono e compose il numero cinquanta. Sentì il telefono squillare, e dopo pochi attimi una voce profonda parlare.
«Che c’è?» sentì grazie al suo udito.
«Mi scusi per averla disturbata, signor Thomas» iniziò la ragazza «Ma c’è qui un signore che la vuole vedere»
«E chi sarebbe? Lo conosco?» curioso.
«Non so se lo conosce. Si chiama Percival LaRoche, signore»
Seguirono alcuni secondi di silenzio.
«Ehm… Signore? E’ ancora al telefono?» domandò dubbiosa la ragazza dopo un po’.
«Sì sì! Sono qui!» rispose veloce «Cosa aspetti a mandarmelo su, stupida?! Fallo salire, immediatamente!» urlò.
«S-sì! Subito!» e chiuse il telefono. Si rivolse a Percival «Mi scusi, signore. Può salire. L’appartamento del signor Thomas è all’ultimo piano» imbarazzata.
«Stia tranquilla… Sophie» lesse la targhetta appuntata sul petto della ragazza e sorrise «Dutch è sempre stato un po’…» cercò la parola giusta «Scortese» sorrise. La osservò ancora qualche attimo, dunque chiamò l’ascensore. Aveva trovato la sua prossima vittima.
Pochi minuti dopo Perce bussò alla porta di legno pregiato che aveva disegnate con grande eleganza le lettere “WD” ad altezza occhio. Sorrise mentre sentiva dei passi avvicinarsi con grande velocità alla porta. Quando questa si aprì, Perce poté vedere la figura di un uomo alto poco meno di lui, meno robusto e dalla pelle scura. Indossava una camicia bianca sbottonata fino al petto, abbastanza sottile da lasciar intravedere il proprio fisico atletico, un paio di Jeans stretti e delle scarpe eleganti bianche, il tutto coronato da un foulard marroncino.
I due vampiri si strinsero in un abbraccio fraterno, poi Dutch spinse dentro l’appartamento l’amico e chiuse la porta.
«Dio, Perce! Quanto tempo è passato?!» chiese mentre si accomodarono su un elegantissimo divano ad angolo che avrebbe potuto ospitare tranquillamente una decina di persone. L’attico era un appartamento molto elegante, che aveva come muri perimetrici solo finestre, in grado di aprirsi su un vasto balcone. I muri non erano altro che sottili strisce di cartongesso. Tutto era all’insegna della lussuria.
«Da tantissimo, Dutch! Circa seicento anni!» sorrise Perce, afferrando il bicchiere di Brandy che l’amico gli porgeva.
«Già, è vero! Bei tempi quelli! Abbiamo schiacciato i Draghi Cinesi in poche ore!» rise.
«Vero! Quei vampiri asiatici non erano niente di che! Loro avevano le arti marziali, noi l’esperienza dataci da una vita da vampiro!» ridacchia «Non hanno avuto scampo!» sorrise.
«Ma dimmi, dimmi. Cosa ti porta qui in America, da me, oggi?» curioso.
«Sinceramente sono duecento anni che ormai vivo qui» ridacchiò Perce «Ero solo passato per salutare» tranquillo «Vedo che sei ancora nei Diavoli Bianchi» sorrise «Da quello che ho capito, ora, sei anche il loro capo!» ridacchiando.
I Diavoli Bianco non erano altro che una delle tante bande di vampiri sparse in tutto il mondo, banda nella quale si sono fatti strada Dutch e Perce, fino a diventare, per usare un termine militare, i vice del vecchio boss Stephan. Perce aveva riconosciuto Dutch in un’intervista fatta da un programma di alta finanza, nella quale lo etichettavano come “nuovo re del business americano”.
«In realtà no» ridacchiò Dutch.
«Come no?» domandò curioso.
«In realtà, Stephen ha lasciato ad un altro il comando. Un ragazzo che per lui era come un figlio e che ha lasciato i Diavoli Bianchi per andare in giro per il mondo a divertirsi.» ammiccò a Perce.
«C-cosa?! Ha lasciato il comando… A me?» domandò, sconvolto.
«Già! Io ho mandato vampiri in tutto il mondo a cercarti! Intanto ho preso le redini della situazione io!» sorrise.
«Wow! Beh, hai fatto un bel lavoro! Ma dimmi, che fine ha fatto Stephen? E’ andato a cercare un luogo tranquillo dove vivere? Era da tanto che voleva farlo, da quanto mi ricordo»
«Beh, non proprio… Sai…» s’incupì «Ti ricordi i Vampiri di Mezzanotte?»
«Uhm? Quel gruppo di vampiri sfigati che bazzicava in scozzia?» domandò curioso.
«Sì, proprio loro…» si alzò e si avvicinò alla vetrata, osservando dall’alto la città «E ti ricordi Jean?»
«Jean, ma certo! Lo scorbutico ed arrogante Jean, come dimenticarlo?» sorrise.
«Beh, Jean, quando ha saputo che non sarebbe stato lasciato a lui il comando –sai no, lui stava da prima di noi nei Diavoli Bianchi- ha deciso che non aveva senso continuare a stare con noi.» pausa «Una notte è andato in camera di Stephen con al scusa di dover parlare con lui, e l’ha ucciso a tradimento» finì, velocemente.
«C-cosa?» paralizzato «Nooo! E’ impossibile! Stephen ammazzato da Jean? Jean non ha mai saputo combattere!»
«Beh, ha imparato. Ed ora è anche bravo. Sta di fatto che noi andiamo a chiamare Stephen per la solita battuta di caccia, e lo troviamo morto in camera, e Jean era sparito.» serio «Tempo dopo alcune delle nostre spie ci riferiscono di Jean che gironzola per la Scozia con quei Vampiri di Mezzanotte, e diventa uno di loro, affermando di aver ucciso Stephen»
«E voi? Non avete fatto nulla per vendicarlo?» si alzò, avvicinandosi a Dutch. La rabbia iniziava a ribollire. «C’abbiamo provato. Ma nel tempo impiegato per organizzare un attacco ben pianificato, Jean è diventato il capo dei Vampiri di Mezzanotte, ed ha insegnato a tutti loro a combattere. Ora sono il gruppo di più bravi combattenti mai visti. Li abbiamo attaccati, e siamo riusciti a cacciarli dalla Scozia solo perché eravamo in maggioranza, altrimenti avremmo perso. Sta di fatto che Jean ed alcuni dei suoi fuggirono.» pausa «Abbiamo avuto sue notizie solo due anni fa. Era venuto qui a Boston ed era diventato un magnate degli affari. Subito ci siamo mobilitati e siamo venuti qui. Ed ora ci prepariamo per attaccarlo.»
Osservò Perce, che non faceva altro che guardare il cielo nero. Spostò le iridi su Dutch.
«Qual è il piano?» chiese, serio.
«Stiamo formando un esercito per attaccarli e distruggerli»
«No.» il tono di Perce era fermo, era entrato in modalità “boss” «Dobbiamo prima indebolirlo. Lo distruggeremo pian piano.» serio «Prima il suo imperio finanziario, poi i suoi uomini. Li prenderemo uno ad uno. Dobbiamo accompagnarlo in un lento declino, per poi schiacciarlo come il viscido insetto qual è. Deve essere una nullità quando morirà, in modo che nessuno ricordi il suo nome, in modo che sia solo un ennesimo vampiro morto, un nome fra tanti, che nessuno ricorderà mai.» serio, subdolo. «Dutch, giuro sul mio onore che porterò i Diavoli Bianchi alla vittoria, e che schiaccerò quel bastardo di Jean in onore di Stephen»
Tutto si poteva aspettare, tranne di vedere l’amico sorridere.
«Ecco» disse Dutch «Questo è il capo che tutti noi aspettavamo. Sono sicuro, che non perderemo, con te!» Perce tornò ad osservare la città dall’alto. Trema, Jean, pensò, la tua fine sta per giungere. Da questa guerra si deciderà qual è la banda più forte del mondo, e non ho il minimo dubbio riguardo la nostra vittoria. Dunque trema, verme schifoso, perché la tua ora, sta per giungere.


All By Me
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