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Autore: BluPuffo    10/08/2012    1 recensioni
In questa storia non troverete i vampiri di Twilight o Vampire Diaries, ma i vampiri come li ho sempre immaginati io ^^
Spero vi piaccia questa FF!!
Attenzione! Tutti i luoghi citati in questa storia sono veri, dunque solo i personaggi sono frutto di vantasia!
Genere: Azione, Mistero, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Ormai era giunto il tramonto sulla città di Boston, ed una romantica atmosfera inondava tutta la città, anche se in alcune zone poteva sembrare tutt’altro che romantica. Baxter Road, ad esempio. Un vicolo che da sul porto, pieno di capannoni abbandonati. Il tipico vicolo nel quale si possono incontrare spacciatori e ladruncoli.
Stranamente all’interno di uno dei capannoni c’era una luce accesa. L’interno si presentava, al contrario dell’esterno squallido ed imbrattato di graffiti, come l’appartamento lussuoso di un single. La porta di quello che una volta era l’ufficio del custode, ed ormai un confortevole bagno, si aprì, rivelando la figura di un giovane pallido, alto, atletico, dai capelli corvini e dalle iridi nocciola. Con passo tranquillo, Percival LaRoche, si avviò all’uscita del capannone. Indossava una T-Shirt nera, abbastanza attillata, a maniche corte, sopra una giacca –stile abito gessato- nera, con l’interno beige, con le maniche ripiegate fino a metà avambraccio. Con un gesto pigro del dito abbassò l’interruttore della luce, ed uscì nel vicolo. Si diresse fino ad uno dei tanti container che si trovavano al porto, ammucchiati in enormi piramidi. Ne aprì uno di colore verde, ed all’interno, nonostante fosse in penombra, si notava benissimo il colore arancione metallizzato di una Ford Mustang Giugiaro. Dato il poco spazio, entrò attraverso il finestrino che lasciava appositamente aperto.
Un rombo si propagò in tutta la zona, mentre il giovane percorse la Quinta Strada, immettendosi sulla Chelsea Street. Si fermò all’incrocio, e ne approfittò per estrarre il cellulare di ultima generazione ed aprire una conversazione con un numero sconosciuto.
So cosa sei e cosa hai fatto, rilesse mentalmente il messaggio, incontriamoci nel cimitero della prima chiesa di Boston, alle dieci di martedì sera, Barkeley Street. Ti aspetto.
Sbuffò mentre spinse sull’acceleratore, svoltando e sinistra ed iniziando il viaggio: «Ma perché vuole farmi arrivare fin lì?» borbotta. Uno sguardo all’orologio della macchina. Le nove e mezza. Bene, pensò, arriverò con cinque minuti di anticipo.
Sfrecciò tranquillamente nel traffico, fino a giungere alla meta con ben dieci minuti di anticipo. «Però» sorrise soddisfatto «questa macchina mi stupisce continuamente».
Dietro la chiesa, un edificio imponente nel mezzo della strada, si trovava un piccolo cimitero, probabilmente usato solo per seppellire i parroci. Vi si poteva accedere da un piccolo cancello in ferro battuto. Tra le lapidi c’era un sentiero in ghiaia, per facilitare il percorso, e dei lampioni in stile inglese per illuminare il tutto. Percival seguì il percorso guardandosi curioso attorno, in cerca di colui o colei che gli avevo inviato il messaggio.
«Benvenuto» esclamò una voce.
C’era un uomo, nascosto nella penombra, sotto il piccolo tetto di un antico mausoleo, ed a giudicare dalla voce aveva trent’anni o più.
«Chi sei? E perché mi hai fatto venire qui? Avevo da fare, questa sera» disse Percival, scocciato.
«Sono colui che ha scoperto il tuo segreto, mio caro»
«Ovvero?»
«Ti ho visto, tre notti fa, in quel locale sulla Lopez Avenue» con un tono che tradiva la sua eccitazione «Quella ragazza, era molto bella. Come si chiamava?»
«Non ne ho la più pallida idea» rispose tranquillo Perce.
«Ma dai! Te la sei portata perfino a letto, va a finire, e non sai il suo nome? Non ci si comporta così!» con una risatina beffarda.
«E, comunque, perché hai detto “si chiamava”? Al passato.» serio.
«Su su, ho visto cosa è accaduto, sai?»
«Non so di cosa tu stia parlando. Io non…» non fece in tempo a finire la frase che fu interrotto dalla voce rabbiosa dello sconosciuto.
«NON MENTIRMI! SO BENE COSA LE HAI FATTO! TI HO VISTO!» si placò, cercando di darsi un contegno «Stavo uscendo dalla porta posteriore del Pub, nello stesso vicolo nel quale tu e quella ragazza vi stavate contorcendo come calamari» e nonostante il buio, Perce notò l’ombra di un sorriso sul volto dello sconosciuto.
«E dunque?»
«Dunque?» ridacchiò «Ero brillo, e stavo cercando di uscire dal vicolo, barcollante. Ma ho visto qualcosa di strano. Tu non la stavi baciando, tu le avevi morso il collo, e lei non gemeva dal piacere, ma dal dolore e dalla paura» serio «Ho visto il sangue scorrergli per il collo. Mi sono nascosto dietro l’angolo e ti ho osservato mentre caricavi il corpo dentro un’auto che hai trovato in quel vicolo. Hai aperto il porta bagli con una mano sola, rompendo senza fatica la serratura»
Ci fu una pausa. Perce era sicuro che l’uomo stesse per arrivare al punto, eppure era tranquillo. «Tu, mio caro, sei un vampiro!» esclamò, poi, tutto d’un tratto.
Altro attimo, di silenzio, poi Percival sorrise: «Bene. Ed ora che mi hai scoperto? Cosa vuoi fare? Denunciarmi? Alla polizia, all’FBI, alla NASA…?»
«No, assolutamente no. So il tuo segreto, ed ho intensione di sfruttarlo a mio favore»
«Cioè?» chiese con una nota nella voce che tradiva la sua curiosità.
«Semplice. Tu assassinerai per conto mio degli uomini, in modo da aprirmi la strada per una carriera che mi frutterà fama e denaro. Voglio diventare Presidente degli Stati Uniti d’America, e tu mi aiuterai. Eliminerai i miei oppositori, ed io in cambio non dirò nulla a nessuno. Io per te sarò Il Politico».
Sorrise, ma anche Perce –e questo confuse molto Il Politico- sorrise, e quasi sfociò in una fragorosa risata.
«Bene, Il Politico» tranquillo «Credi di avermi in pugno, vero? Beh, ti sbagli»
Usando la sua velocità inumana, riuscì a sposarsi in meno di un attimo alle spalle dell’uomo in penombra, e quest’ultimo sentì il fiato del ragazzo sul collo.
«Sai che sono un vampiro, sai di cosa sono capace. Hai fatto male a metterti sulla mia strada, ed ora morrai» ridacchio Perce.
«Mi sono preparato, a questa evenienza» disse l’altro, e con un’agilità impressionante estrasse dalla tasca dell’aglio, e dalla tasca sinistra un crocifisso di metallo. Perce indietreggio contro la porta del mausoleo. «Bene, ora ti ho in pugno. Non mi scappi» sorrise Il Politico mentre indietreggiò sul viottolo, così da poter osservare meglio Perce, che, pian piano, stava riacquistando una posizione eretta.
Una risata di puro divertimento ruppe il silenzio tra i due. Perce era piegato in due dalle risate.
«Aaaah, voi poveri, ingenui mortali. Così ciechi, così creduloni. Prendete tutto ciò che leggete come oro colato.» e si avvicinò camminando tranquillamente verso l’uomo. L’aglio ed il crocifisso sembravano inutili contro di lui, come se non avessero più il potere di tenerlo lontano «Voi, sciocchi mortali! Così buffi e stolti che credete a tutto ciò che leggete! Non vi è mai passato per la mente che tutto ciò che sapete su di noi è falso? Che MAGARI siamo stati proprio noi a divulgare quelle false informazioni, così da portarvi sulla strada sbagliata?» sorrise «No, certo che no. Siete troppo ottusi e così pieni di voi, che siete sicuri di ciò che voi credete essere vero.» scosse il capo. «Questo» ed afferro l’aglio dalla mano tremante dell’uomo «Possiamo buttarlo» e lo lanciò nell’oscurità, chissà dove «E questo» afferrò il crocifisso «lo mettiamo in un posto più appropriato»affermò posandolo su una lapide.
Si rivolse all'uomo che tremava di paura, ormai indifeso «Bene.» Iniziò «Guarda in che guaio ti trovi ora: sei con un vampiro, che non ti trova per nulla simpatico, che anzi freme dalla voglia di ucciderti; sei in un cimitero; non hai nulla con cui tenermi lontano per salvarti la pelle e, cosa più importante di tutte, mi hai fatto alquanto irritare con le tue pretese assurde» parò con voce calma ed al contempo minacciosa.
«N-no, t-t-ti prego! F-farò tutto ciò che vuoi, ma l-lasciami andare!» implorò inginocchiandosi sulla ghiaia, con le mani unite come in preghiera «G-giuro che non dirò mai a nessuno cosa sei! Lo giuro! Sparirò da Boston, non sentirai più parlare di me, ma ti prego…» piagnucolò, ma tu interrotto dal Perce, spazientito.
«Taci, verme» stizzito «Ed assumiti le tue responsabilità per quella che, sono sicuro, è la tua prima volta»
«No no no! Ti prego!»
«Hai fatto il furbo con l’essere sbagliato!»
Detto questo, non attese, si chinò in avanti, lo afferrò dalle spalle e lo mise in piedi con estrema facilità. L’uomo urlò di dolore. Aveva entrambe le spalle rotte. Percival si sporse in avanti e diede un morso al collo dell’uomo, che aprì la bocca per urlare, ma non uscì alcun suono.
Le undici meno dieci. Perce stava percorrendo la Beacon Street, costeggiando il Boston Common. Era in cerca di un qualche Pub nel quale trovare la sua prossima vittima. Un’occhiata alla specchietto retrovisore, e vide che aveva le labbra più rosse del normale, ed una goccia di sangue ancora scivolava sul mento. Estrasse un fazzoletto da una tasca interna della giacca e si pulì. Fece una smorfia al pensiero de Il Politico, che ora giaceva in fondo Charles Rive Basin con una pietra al posto dei polmoni, ed al gusto del suo sangue. Beh, pensò, era meno schifoso di quello che mi aspettavo.
Parcheggiò proprio sotto l’insegna luminosa di un Night Club in Kingstone Street. Per rifarmi le labbra, pensò sorridendo mentre scendeva dall’auto e si avvicinava all’entrata del club, ho bisogno del dolce, caldo sangue di una spogliarellista.


All by ME,
commenti e critiche sono ben accetti :)



N.A. Nonostante tutti i luoghi siano reali, i personaggi descritti NON sono reali!
  
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