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Autore: _Aras_    13/08/2012    6 recensioni
Dafne è in vacanza a Rodi, un’isola della Grecia, e incontra Michael, un ragazzo del posto che ogni mattina passa davanti alla sua casa correndo. Cosa succede quando lui si ferma e le parla? Cosa nascerà tra di loro in quei miseri nove giorni di vacanza che le restano?
“Smettila di essere così sarcastico.”
“Perché?”
“Perché non mi piaci così!”
“Quindi quando non sono sarcastico ti piaccio?” domandò, cogliendo al volo l’occasione.
“Oh, ma smettila!” Rise e lo spinse ancora, questa volta abbastanza forte da farlo sbilanciare e cadere di schiena.
“Che manesca!” si lamentò lui, afferrandola per un braccio e tirandola sopra di sé. Dafne si ritrovò allora a cavalcioni sui suoi fianchi, il polso destro stretto dalla sua mano.
“E ora che vorresti fare?” lo provocò lei.

SEQUEL IN CORSO: "BOLLE DI FELICITA'"
Capitoli revisionati: 1/10
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 5
Molecole di vita


GIORNO 5

Orgoglio e Pregiudizio? Ti facevo più il tipo da Il codice da Vinci.
Dafne sospirò, alzando lo sguardo dal libro al ragazzo che le stava davanti. “Ciao, Michael. Hai sentito? Ciao. Di solito la gente saluta così le persone.”
“Ah ah. Spiritosa. Dai, fammi posto.” Si stese accanto a lei sull’asciugamano, costringendola a spostarsi di lato.
“Ma che modi!”
“Smettila di lamentarti, ieri facevi di tutto per starmi appiccicata!” la punzecchiò, puntando il gomito a terra e sostenendosi la testa con la mano.
“Ma non è vero!” s’indispettì lei, colpendolo sul braccio con il libro.
“No? Non mi sei forse saltata in spalla mentre ero mezzo nudo?” le ricordò.
“Eri solo senza maglietta e lo stavo facendo per le foto.”
“Oh, certo. Dimenticavo che tu sei una modella professionista e sai esattamente cosa fare per attirare il pubblico.”
“Smettila di essere così sarcastico.”
“Perché?”
“Perché non mi piaci così!”
“Quindi quando non sono sarcastico ti piaccio?” domandò, cogliendo al volo l’occasione.
“Oh, ma smettila!” Rise e lo spinse ancora, questa volta abbastanza forte da farlo sbilanciare e cadere di schiena.
“Che manesca!” si lamentò lui, afferrandola per un braccio e tirandola sopra di sé. Dafne si ritrovò allora a cavalcioni sui suoi fianchi, il polso destro stretto dalla sua mano.
“E ora che vorresti fare?” lo provocò lei. Non poteva mica alzarsi con lei sopra, no? No. Michael se ne uscì con un sorriso birichino e in un attimo era in piedi con Dafne tra le braccia e si stava dirigendo verso l’acqua.
“Come diavolo hai fatto ad alzarti?” gli domandò lei, scalciando per scendere ma senza risultati.
“Segreto professionale. I serial killer non svelano i loro trucchi.”
“Hai intenzione di affogarmi?” Dafne gli si aggrappò alle spalle, conscia che ormai era impossibile evitare la caduta in acqua, almeno se lo sarebbe portato dietro.
“No, solo di farti un bagnetto,” rispose lui, lasciandola andare ma cadendo inevitabilmente con lei.
Passarono più di mezz’ora a giocare e scherzare in acqua, finché Michael non si decise a uscire e Dafne lo seguì.
“Ehi, quello è il mio asciugamano! Se ti ci devi stendere almeno fammi posto!” lo rimproverò con le mani sui fianchi.
“Vieni,” la invitò lui con un sospiro, spostandosi appena. Lei gli si accomodò accanto, stendendosi a pancia in giù, e lo guardò negli occhi.
“Ho una sorpresa,” l’avvertì, sollevandosi sui gomiti e trovandosi sempre più vicino al suo volto.
“Sì? E che cos’è?”
“Pensavo… Domani saremo via quasi tutto il giorno e mi dispiace lasciare Allie da sola, così – se per voi va bene, ovviamente – vorrei farvi conoscere dei miei amici. Magari Allie potrebbe stare con loro domani.”
“Che significa che saremo via tutto il giorno?”
“Dafne! Se lo dimentichi così facilmente significa che non te lo meriti.”
“Cosa?”
“Non ha più importanza ormai.”
“Dai, dimmelo! Mi dispiace di non ricordarmelo, ma non ho idea di cosa succeda domani.”
“L’isola Alimia non ti dice niente?”
“Oh.”
“Già.”
“Scusami, davvero. Non so come ho fatto a dimenticarlo!”
“Evidentemente non era poi così importante.”
“Dai, mi perdoni?”
“Devo pensarci,” decretò, scuotendo la testa. Poi non resistette più a quegli occhi così spalancati e scoppiò a ridere, rotolò sul fianco e finì sopra di lei. “Passo a prenderti alle otto. Fatti trovare pronta.”
“Perfetto.”
“E che mi dici della mia proposta?”
“Oggi ho voglia di cucinare, quindi portali qui per cena. Alle sette e mezza.”
“D’accordo.”
“E porta anche qualcosa da bere, ti prego!”
“Aranciata e tè alla pesca?” domandò.
Dafne scosse la testa e ripropose: “Vodka e Tequila?”


“In poche parole mi stai dicendo che mi avete trovato dei baby sitter che mi controllino mentre voi ve la spassate?” domandò Allie, ingoiando una patatina.
“No, ti sto dicendo che questa sera Michael verrà a cena qui con degli amici, così potremo conoscere persone nuove. Se poi ti staranno simpatici, domani potresti passare la giornata con loro mentre noi due saremo impegnati,” rispose Dafne, posando l’insalata sul tavolo.
“Ma non è necessario! Posso benissimo stare da sola per un giorno!”
“Ha detto che si sentiva in colpa, perché siamo venute qui insieme ma ultimamente sto passando molto tempo con lui e domani non ci sarò per gran parte della giornata e non è giusto che resti sola. E lo penso anch’io.”
“Guarda che per me non è un problema. Siamo venute in vacanza per divertirci e tu lo stai facendo. Che c’è di male?”
“A proposito di questo: ho detto a Michael di portarci da bere.”
“E perché non me l’hai detto prima? Sento che sarà una serata fantastica!”
“Bene, ora che sei convinta, mi dai una mano a preparare la tavola?”
“Certo!”
Alle diciannove e trenta spaccate il campanello suonò e Michael si presentò fuori dalla loro porta con una piccola comitiva di amici: due coppie, una sorella e due cugine. Alex, Sophia, Matthias, Helene, Jennifer, Margaret e Monique. Dafne sapeva che il giorno dopo, se fosse stata fortunata, ne avrebbe ricordati metà. Senza spendere troppo tempo in presentazioni e domande di rito, lei li invitò ad accomodarsi a tavola: sua nonna le aveva sempre detto che il miglior modo di conoscere le persone è osservare come si comportano a tavola e quali argomenti tirano in ballo nelle discussioni.
Scoprì così che Alex e Sophia stavano insieme da più di quattro anni e avevano intenzione di andare a vivere insieme nel giro di poche settimane, mentre Matthias e Helene si conoscevano da pochi mesi e avevano appena affrontato la prova più dura per una coppia: l’incontro con i suoceri. Jennifer era la sorella minore di Michael, aveva diciotto anni e sperava di diventare un medico. Sognava di lasciare il paese per andare in America e dichiarava apertamente che le maggiori opportunità di lavoro fossero solo uno dei tanti fattori che l’avevano spinta a prendere quella decisione. Voleva trasferirsi in California o, meglio ancora, alle Hawaii; perché – ammise – in Grecia i ragazzi potevano anche vivere in mezzo al mare, ma non avevano il fascino dei surfisti americani. Margaret e Monique erano gemelle, avevano gli stessi capelli biondi e ricci e lo stesso fisico alto e slanciato, ma avevano caratteri completamente opposti. Margaret era estroversa e solare, aveva una voce squillante e la battuta sempre pronta; Monique, sebbene fosse simpatica e non avesse problemi a fare amicizia, era più riservata e ci pensava sempre due volte prima di dire qualcosa. E Michael… Michael si era rivelato diverso. Nuovo. Non meno dolce, simpatico o spiritoso del solito, ma circondato dagli amici di sempre sembrava ancora più vivo e perfetto.

*            *            *

Note:
Eccoci qui. Nello scorso capitolo le recensioni si sono dimezzate ancora, spero che sia colpa dell'estate e delle vacanze e non della storia che non vi prende più. Speravo in qualcosa di più per i nostri due modelli, dato che avevate dimostrato un certo entusiasmo. Comunque, ecco il quinto capitolo. Questo è onestamente quello che mi convince meno: so che avrei potuto dare maggiore importanza alla serata, ma sono personaggi che non avranno un grande ruolo nella storia e, questa è una mia mancanza, lo ammetto, non riesco a creare un grande numero di personaggi secondari e caratterizzarli a dovere.
In ogni caso, spero vi sia piaciuto almeno un po', e se avete dei consigli da darmi o delle critiche vi prego di farlo, perché sono sempre ben accette.
Vi lascio con uno spoiler del prossimo capitolo, che sarà online Giovedì 16.
Un bacio :)

“Dovrei andare,” disse, aprendo lo sportello ma senza scendere.
“Ti prendo la borsa.”
“Grazie della belle giornata. Sono stata benissimo.”
“Grazie a te,” le sorrise e si chinò sul suo viso per lasciarle un bacio sulla guancia. “Ci vediamo domattina?”
Dafne annuì, senza riuscire a distogliere lo sguardo dalle sue labbra. Avrebbe tanto voluto…


   
 
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