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Autore: hazsfear    13/08/2012    1 recensioni
Forse era stato il destino a volerli far incontrare così brutalmente? E se il destino è già scritto, cosa aspettava il famoso cantante e la ballerina che dormiva su quel letto?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo.

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Sorrisi camminando sul marciapiede che mi avrebbe portato alla scuola di ballo. Canticchiavo ‘wings’ delle Little Mix e facevo qualche passo hip-hop.
Era la mia passione più grande.
Praticavo Street Dance da quando avevo circa cinque anni, e ora ne ho diciotto direi che ballo da parecchio tempo.
Sorrisi entrando nell’istituto e salutando la segretaria Tracy. Lei ricambiò con un enorme e dolce sorriso.
Passai a salutare le mie ballerine preferite. Erano cinque bambine, di circa sei anni. Mi ero affezionata a loro, e loro a me.
‘Ariel’ mi chiamarono tutte, corsi a salutarle una ad una. Tania, Blake, Vanessa, Katie, Sasha.
Andavo lì per ballare con un insegnante ma spesso mi ritrovavo a fare da insegnante alle piccole.
Arrivai nella ‘mia’ sala, ormai era diventata la mia seconda casa e trovai Eric pronto per bacchettarmi e finire la coreografia che era stata disegnata proprio sulla canzone delle Little Mix. Dopo circa due ore e mezzo di prove, potei andare a cambiarmi per tornare a casa.
Mentre camminavo mi suonò il cellulare. Presi il mio blackberry e risposi alla chiamata della mia migliore amica Tiffany. ‘Ok Tif va bene’ Poi riattaccai e posai il cellulare nella borsa.
Io e la mia migliore amica vivevamo insieme nella maestosa città di New York.
Mi aveva avvertito che stasera sarebbe stata a casa. Poco dopo il telefono suonò di nuovo. Sbuffai e lo ripresi per rispondere. ‘Si?’ ‘Ariel, hai il turno tra cinque minuti, mi spieghi dove diavolo sei finita?’ La voce del mio capo tuonava dall’altra parte del telefono. Lavoravo in una pasticceria. Ero soprattutto una decoratrice. ‘Arrivo’.
Riattaccai e posai il cellulare nella borsa per poi fermarmi davanti al semaforo rosso per i pedoni. Aspettai che diventasse verde e attraversai la strada. Ma qualcosa era andato storto.
Notai una macchina avvicinarsi sempre di più, ad una velocità troppo alta per fermarsi in tempo.
Era un fottuto taxi.
Vidi la macchina venirmi addosso. E il mio corpo cadere a terra. La gente accorsa intorno a me.
Poi il guidatore scese, mentre il passeggero corse davanti e mi prese tra le sue braccia.
Aveva dei capelli biondi ossigenati e due occhi azzurro ghiaccio. Uno sguardo preoccupato.
‘Presto chiamate un ambulanza!’ Ordinò. ‘Ei tu, mi senti?’ Udì la sua voce così calda e dolce. Avrei giurato di aver già visto quel ragazzo.
Poi il buio.

-pov esterno-

‘Pronto? Signorina Tiffany Price?’ ‘Si sono io, chi parla?’ ‘Chiamo dall’ospedale, Ariel Jhonson ha avuto un incidente’.
Gli occhi della ragazza dai capelli azzurri si appannarono, prese il cellulare, le chiavi di casa e scese. Si fermò sul ciglio della strada e bloccò un taxi. ‘All’ospedale, faccia presto ’ L’uomo al volante annuì e sfrecciò verso la destinazione. La ragazza più che agitata pagò il tassista e corse all’interno.
‘Ariel Jhonson!’ L’infermiera sospirò. ‘Terzo piano, camera 13’ Corse su per le scale fino a raggiungere la stanza indicata.
Trovò un gruppo di ragazzi fuori da essa, che giurava di aver già visto e poi un medico. ‘Dov’è?’ Urlò trattenendo le lacrime. ‘Stia calma’ Il dottore cercò di tranquillizzarla. ‘Ariel dov’è?’
Il dottore aprì la porta della camera e mostrò il letto dove inerme era poggiato il corpo della ragazza dai capelli biondo cenere.
‘La ragazza è in coma..’ Sussurrò il medico.
Sulle guance della azzurra scesero grosse lacrime. ‘Può andare da lei se vuole’ La ragazza annuì ed entrò.
Sembrava che la ragazza dormisse beatamente, però aveva dei maledetti macchinari attaccati intorno.
Non aveva il dolce sorriso che portava sempre sulle labbra e i suoi bellissimi occhi ora erano chiusi.
La ragazza rimase con l’amica ancora per un po’ poi però fu costretta ad uscire. Continuava a singhiozzare.
Fuori dalla porta trovò ancora i cinque ragazzi. Li squadrò per bene e poi li riconobbe.
Lei li conosceva, si chiamavano One Direction, era un band che andava forte e che a Ariel piaceva.
Uno di loro era più triste degli altri. Il biondo. Forse era stato proprio lui a fare del male alla bella bionda.



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salve bella,bellissima gente.
arrivo a scocciarvi con questa nuova FF.
mi farebbe piacere se leggesse questo prologo.
se la trama vi intriga continuerò a postare,altrimenti la tronco sul nascere.
bhé che dire ancora?spero vi piaccia e vi abbia incuriosite uu
recensite c:
Ales.

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