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Autore: CyanideLovers    13/08/2012    3 recensioni
sentire di provare qualcosa per una ragazza che non fosse Jenny era....come una sbornia.
Lo aveva completamente sconvolto;
quella sensazione....quella sensazione era diventato amore;
un amore bruciante che avvolte lo lasciava senza fiato.
Anche un povero diavolo ha diritto ad un'altra chance.
Julian, l'affascinante demone innamorato di Jenny, è tornato. dopo anni dalla sua morte è riuscito, neanche lui sa come, a tornare sulla terra. Trasformato in un essere umano si innamore di una misteriosa ragazza da gli ipnotici occhi viola. intanto una nuova minaccia è pronta a distruggere la pace che si è creata. un nuovo uomo ombra vuole vendicarsi per il tradimento di Julian e un nuovo gioco sta per iniziare.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Tears of Blood: The End?






Siamo tutti delle tante storie alla fine. Fa che sia una bella storia però, eh?
-Doctor Who






Doveva capire, capire perchè lo aveva fatto.

''Perchè? Perchè hai fatti una cosa così stupida?'' La mente di Julian turbinava in maniera folle, sconnessa con la realtà, solo l'improvviso dolore al petto lo fece affiorare dalla confusione della sua testa.
-Julian, che ti succede?- domandò spaventata Elly vedendolo piegato su se stesso. Tom si mise davanti a lei e aiutò il ragazzo a sedersi per terra, respirando in modo forzatamente controllato. Lo guardò, sembrava il fantasma di se stesso, l'immagine del temibile uomo ombra era diventata sfumata e difficile da cogliere, aveva lasciato spazio al ragazzo seduto per terra, pronto a sacrificarsi per i suoi amici.
-Come ti senti? Ti  fa molto male?- domandò Tom chino su di lui, sussurrando per non farsi sentire. Si accorse con un sussulto che gli stava stringendo la spalla, la stessa che aveva toccato, con mani infuocate, Leanan.
-Sto bene, era solo....forza andiamo, siamo quasi arrivati.- rispose alzandosi in piedi e interrompendosi. La scala dorata e paradisiaca li invitava a scoprire cosa c'era ad attenderli.
Tutti si stupirono del suo strano comportamento, cos'era quella smorfia di dolore che aleggiava sul suo viso? dov'era la sicurezza sfrontata, dov'era finita?
Eccola, si risposero.
Ecco la voglia di combattere, di vivere, di sognare, eccola riaffiorare in lui. Potente come un colpo di pistola.
Ogni scalino era una storia, un'emozione.
Il giorno in cui era stato imprigionato in uno sgabuzzino, i suoi antenati che agitavano le loro lingue appuntite, le loro grida fameliche;
Il giorno in cui quella porta si era aperta, la  piccola Jenny in un turbinio di lucentezza che si era trasformato in ceco terrore, raramente aveva visto qualcosa di così luminoso.
Ogni giorno, ora, minuto, secondo in cui la osservava. Lentamente cresceva, bella come un raggio di sole;
Il suo bacio con il piccolo Tom Locke, una pugnalata al suo cuore di demone;
Lei che comprava il gioco nel suo negozio, agitata e preoccupata;
Il suo rifiuto; la sua vittoria nel primo gioco;
la scottante consapevolezza d'essere stato raggirato.
E poi ancora....Lui che usciva dallo sgabuzzino,
la sua caccia, inebriante come un vecchio liquore;
il fuoco dal quale la ragazza era riemersa come una fenice.
La paura di averla persa per sempre per un suo stupido errore, lasciarla sola in una caverna con in agguato i suoi antenati,
Il pensiero che loro avrebbero potuto avere qualcosa che sentiva di appartenergli.
La sua morte, era stata quasi una bella sensazione se messa a confronto con la sua vita.
Certo, poi era precipitato in un mondo dove lui era la preda e Leanan la cacciatrice, ma ne era valsa la pena.
Il ricordo del suo ritorno, umano,  il petto che bruciava, L'urlo della ragazza che lo aveva trovato in una stanza buia;
Il suo viso,
il suo nome,
il suo corpo perfetto,
la sua anima, incorniciata tra cielo e terra,
luce e tenebre.
Quel segreto che tante volte lo aveva costretto ad odiarla,
con un'incredibile voglia di aprire in due la sua testa, violare ogni cancello che l'anima aveva costruito intorno al segreto come fosse un tesoro e scoprire cosa c'era da nascondere.
Eppure....Elly, Elly, Elly, Elly, Elly....
sentire di provare qualcosa per una ragazza che non fosse Jenny era....come una sbornia.
Lo aveva completamente sconvolto;
quella sensazione....quella sensazione era diventato amore;
un amore bruciante che avvolte lo lasciava senza fiato.
Anche un povero diavolo ha diritto ad un'altra chance.
Ogni scalino d'oro era un ricordo, un pensiero, un sorriso, una lacrima...finché non arrivarono in cima.
Davanti a loro c'era Jean in piedi ad aspettarli. Sembrava terribilmente stanco, come se fosse rimasto li in piedi ad aspettarli per tutto quel tempo. Julian lo guardò come se lo vedesse per la prima volta; indossava una tunica bianca che scendevano sui fianchi stretti, evidenziando il suo fisico asciutto e muscoloso, degli stivali dello stesso colore e una cintura di smeraldi. Come aveva fatto a non notarlo? eppure era lo stesso completo che indossava alla festa, era vestito da Erlking.
-Jean!- urlò Elly, felice e preoccupata. Non appena lo toccò il ragazzo svenne, come se tutte le sue energie fossero state prosciugate. Elly lo fece stendere, con l'aiuto dell'uomo ombra, prese la testa e la appoggiò sulle gambe. Poi, da bravo medico, iniziò a controllare il polso e il respiro.
-Come sta?- domandò Julian preoccupato. Dopo tutto quello che era successo sentiva il bisogno di una buona notizia, e poi gli sarebbe dispiaciuto se quel ragazzino...
-Sta bene, non ti preoccupare. E' solo molto stanco.- Elly sentì Julian fare un lungo sospiro di sollievo, che aumentò quando Jean aprì gli occhi.
-Elly.- sussurrò lievemente -Perdonami, è tutta colpa mia.- disse disperato, mentre si metteva a sedere.
-Perchè dici così?- domandò lui, come se qualcosa gli stesse sfuggendo, qualcosa di davvero pericoloso.
-Quella ragazza... è stata lei a darmi i biglietti. Sono stato uno stupido, ma lei ora mi spaventa, Julian. Ha detto che mi vuole strappare gli occhi.- disse terrorizzato, sforzandosi a deglutire. Gli occhi erano quasi neri per la paura, Julian lo fissò per un momento come se quello che gli avesse detto non avesse senso. ''Gli occhi?'' si domandò ''Perchè?''
-Non ti preoccupare, ora ce ne andiamo.- mentì, non riuscì a farne a meno. Come poteva dirgli che non aveva la minima idea di come uscire da quel dannato labirinto?
Anche se erano arrivati al castello Leanan  li avrebbe ostacolati in qualche modo, ne era sicuro. Si guardò in torno, la sala era enorme, con i muri color crema e le colonne in oro. Non una porta, ovviamente.
-Mi stavi aspettando?- Sentire la sua voce, bella come quella di una sirena, proprio dietro di lui fu quasi poetico. E' apparsa proprio quando ho formulato il suo nome nella mia testa, pensò con un sorriso da lupo, voltandosi. Lei era incredibile, bella come una rosa selvatica. Aveva un vestito del colore del cielo, andava dal blu notte al viola pervinca in una sfumatura uniforme ed era decorato con dei piccoli diamanti, le costellazioni erano sistemate con una precisione millimetrica. Le spalle cianotiche, come il resto della schiena nuda, erano accarezzati dai capelli lunghissimi e bianchi, aveva una torcia d'argento in mano. La luce della fiamma danzava nei suoi occhi, creando uno strano effetto, come se un mare arancione si scagliasse contro l'azzurro del cielo.
-Leanan...- Commentò osservando il suo viso perfetto, le labbra carnose erano tirate un sorriso compiaciuto.
-No, per il momento sono Ecate.- rispose come se fosse una battuta. Tutti la guardarono stupiti, senza capire, mentre Julian buttava il capo all'indietro e si scioglieva in una risata di lupo.
-Che ti prende?- domandò Audrey scontrosa, voleva uscire da li, o che Julian staccasse la testa a quella strega. Era stata lei, era stata colpa sua se Michael....
-Perdonami. Ovviamente, si è paragonata ad Ecate perchè è la dea della notte, degli inganni e dei lupi. Se c'è una cosa che ho sempre apprezzato di te è il grande senso dell'umorismo.-  disse dopo aver improvvisamente cambiato umore. Lei lo ignorò, si spostò verso Jenny e la guardò con i suoi occhi di ghiaccio.
-Sai Jenny... fu Ecate a sentire le urla disperate di Persefone quando Ade la portò con se negli inferi.- disse molto seriamente, come se le stesse raccontando una brutta disavventura.
-Cosa... cosa vuoi dire?- domandò lei, con un visibile tremore nella voce. Si avvicinò a Tom, agrappandosi al suo braccio, senza farsi notare.
-Tu le assomigli molto, capisco cosa abbia visto Julian in te. Ma ora sembri diversa come se ti fossi spenta, è un tale peccato...- sussurrò voltandole le spalle. Jenny si portò le mani tra i capelli, urlando. Julian corse verso di lei, mente si accasciava a terra, senza mai smettere di urlare. Stringeva gli occhi come se le stesse per esplodere il cervello. Tom la sorresse, terrorizzato.
-Leanan, basta!- urlò Julian, anche lui spaventato. Lei lo guardò con uno sguardo empio, come se gli stesse chiedendo qualcosa di molto noioso, lo sguardo arrabbiato di un bambino a cui è stato appena chiesto di interrompere il suo gioco preferito. Con un ghigno, schioccò le dita e Jenny smise di urlare. Tremava come una foglia, gli occhi erano spalancati e respirava velocemente.
-Stai bene?- domandò Tom aiutandola ad alzarsi, sorreggendola. Lei annuì appena, troppo scossa anche per parlare.
-In ogni caso.- disse Leanan come se nulla fosse successo - Un giorno Ade vide una bellissima ninfa di nome Methis e se innamorò, erano passati secoli e ancora Persefone non lo ricambiava, seppur sposati... e lui aveva così tanto bisogno d'amore! Perchè sprecare l'eternità per Persefone che non lo avrebbe mai amato, se adesso il suo cuore batteva di nuovo? Tutta via a quel tradimento lei impazzì di dolore e uccise la ninfa.- il suo sorriso da lupo si era allargato in modo spaventoso. Jenny ebbe un sussulto, come se qualcuno l'avesse pizzicata, i suoi occhi divennero di un inespressivo grigio.
Si alzò in piedi come un automa, spingendo da parte Tom. Non appena cercarono di raggiungerla delle grosse catene nere comparvero intorno a loro, erano pesantissime e, più si agitavano, più diventavano strette. Julian urlò il suo nome, ma lei sembrò non sentirlo. Si avvicinò a Dee e le sfilò il coltello d'argento dall'ampia tasca dei pantaloni.
-Raggio di sole, cosa ti succede?- domandò lei, che stava cercando di dimenarsi. Rimanere ferma per lei era davvero una tortura. La ragazza ignorò anche lei e si avvicinò in modo pericoloso ad Elly, l'unica (oltre Jenny) che ancora si poteva muovere. Arretrava lentamente, come si fa con le persone instabili.
-Jenny, guardami. Sono io. Che cosa stai facendo?- domandò Elly lentamente mentre la bionda si avvicinava verso di lei con il coltello in mano. Improvvisamente, con suo grande terrore si sentì sfiorare i polsi, ed ebbe giusto il tempo di vedere le catene che avvolgevano anche lei nelle catene.
Jenny alzò il coltello e iniziò ad incidere la pelle di Elly, fiotti di sangue caldo iniziarono a scendere come lacrime dai suoi occhi.
Julian non sapeva cosa fare. Non riusciva a liberarsi, e ogni urlo di dolore di Elly era come una coltellata in pieno petto, avrebbe voluto urlare anche lui. La chiave! il suo cervello si mise in moto alla velocità della luce, ricordandosi della piccola chiave d'argento che aveva ricevuto in cambio della soluzione dell'indovinello. Una piccola chiave d'argento. La cercò frenetico, con le orecchie piene delle grida disperate della ragazza. Non riusciva più neanche a muovere le mani da quanto erano strette le catene, quando riuscì a prendere la chiave, finalmente, la provò senza esitazione e la infilò nel lucchetto.
Con il cuore in gola, perse un battito, quando non sentì il meccanismo scattare. La chiave non girava, non era quella giusta.
-Leanan!- urlò furioso. I suoi occhi erano così scuri e minacciosi che anche la persona più coraggiosa del mondo si sarebbe spaventata. Ma non lei. Si girò lentamente, proprio per farlo innervosire ancora di più. Poteva sentire il suo terrore, la sua rabbia. Era un sapore quasi dolce al palato.
-Si?- disse chinandosi verso di lui.
-Basta. Non puoi farlo, è contro la legge! Stai imbrogliando.- urlò, ma la sua voce fu sopraffatta dalle urla di Elly che diventavano sempre meno potenti.
Le stava cavando gli occhi. Jenny, la dolcissima, buona, bellissima Jenny le stava cavando gli occhi. Non riusciva a pensare ad altro, se non al dolore.
-Non posso?- domandò inclinando di lato la testa come una bambina -A cosa ti riferisci di preciso?-
-Sai benissimo a cosa mi riferisco. Stai imbrogliando, non puoi catturarci e non darci la possibilità di liberarci. E' una delle prime regole che...- La voce di Elly si era affievolita ancora di più, Julian riusciva a sentire i suoi respiri affannati, terrorizzati. Doveva assolutamente trovare il modo per portarla fuori di li, se fosse riuscito a raggiungerla prima che morisse, se l'avesse guarita come aveva fatto con Audrey e Tom, lei si sarebbe salvata.
-Oh, ma io non sono della tua razza, ricordi? In più quella non è una regola scritta, diciamo che è il vostro accordo per rendere interessanti i vostri giochi.- la risposta gelò il sangue all'uomo ombra. Era assurdo, non poteva credere che per un momento aveva avuto paura per lei.
-Tuttavia...- disse alzando gli occhi con fare vago -Potrei permetterti di salvare gli altri.- Julian sentì una crepa profonda che si allargava dentro di lui, sentì il sospiro sommesso di Elly e la fine di tutte le sue urla. Era come se si fosse perso in una nebbia nera, non faceva che pensare No, no, no.... lei no, ti prego, resisti. Resisti. Ma non poteva fare nulla. I suoi poteri erano completamente inutili per spezzare le catene, e la piccola chiave d'argento non girava, si sentiva inutile, avrebbe preferito morire lui al suo posto. Jenny ebbe un forte sussulto e incespicò su i suoi passi mentre arretrava, terrorizzata.
-Elly!- urlò cadendo all'indietro. Il viso della bruna era una maschera di sangue, al posto degli occhi vi erano due grosse cavità che ricordavano due tunnel scuri. -Oddio. Mi dispiace, i-io non volevo. Lo giuro, lo giuro, lo giuro...- portò le mani al volto, ma si accorse che erano ricoperte di rosso. Respirava a pena, aveva la nausea ma non faceva che pensare a quello che aveva fatto.
-Hmmm.... Quella ragazza è davvero fastidiosa quando piange. Dovrei ucciderla.- disse avvicinandosi a Jenny. Julian sembrò non sentirla, aveva gli occhi vuoti, come se fosse morto di nuovo. Avrebbe voluto esserlo.
-Julian, ti prego, perdonami. Non volevo.- singhiozzò disperata. Lui distolse lo sguardo, avrebbe preferito non vedere nulla. Ma anche se l'avesse perdonata non poteva fermare Leanan che le si avvicinava, fiera come una regina.
-Leanan...- Jean pronunciò quel nome con una voce vuota e priva di emozione, era totalmente sotto shock. La donna si voltò verso di lui, con un sorriso dolcissimo, si sedette accanto a lui e prese il suo viso tra le mani, come un'amante che vede il suo innamorato dopo anni di separazione.
-Si, piccolo mio?-
-Ti prego, non uccidere Jenny. Lei è buona, non farle del male.- Parlava in modo monotono, lentamente.
-Oh, tesoro... nessuno ti ha mai detto che al mondo non interessa ciò che vuoi? A loro importa solo di strapparti via il cuore, nessuno ama sul serio. Tutto finisce, irrimediabilmente. L'amore non fa eccezione.- Sussurrava  quelle parole con una grande serietà e per un momento parve triste, come se le fosse difficile ammetterlo.
-LEANAN- urlò arrabbiato -Liberami subito, ti puniranno.- stava cercando di spaventarla, anche se quello che diceva era vero. L'avrebbero uccisa se non avesse giocato seguendo le regole. Le rune non potevano essere ignorate.
-Molto bene.- Disse alzandosi. Con uno schiocchino di dita le catene si dissolsero, così come a tutti gli altri. Il corpo di Elly cadde a terra in modo scomposto, grottesco. Julian corse verso di lei, superando Jenny in ginocchio accanto a lei. Sapeva che non poteva fare nulla per lei, lo sapeva....ma non riusciva a capacitarsene. Non era come quella volta che l'aveva creduta morta, non si sarebbe svegliata, non l'avrebbe guardato meravigliato, non gli avrebbe regalato uno dei suoi sorrisi ampi e luminosi. Non poteva fare altro che stringerla tra le braccia, ma era quasi doloroso...poteva sentire tutte le lacrime che aveva versato durante quell'agonia, tutto il suo dolore che diventava il suo.
La porta era proprio alle spalle di Leanan. Era un portone circondato da colonne strette e da capitelli completamente dipinti di un blu oltremare. Proprio come la casa del film ''Notting hill'', il film che Elly gli aveva fatto vedere almeno tre volte perchè le piaceva l'attore. Rideva quella volta, con gli occhi luccicanti mentre sgranocchiava i suoi pop-corn da una ciotola verde. Per tutto il tempo lui non era riuscito a seguire a storia, era stata la prima volta che aveva notato quanto fosse bella, speciale.
Si alzò, furioso. Provava un odio ceco, che aveva quasi dimenticato. La terra lo aveva in qualche modo ammorbidito. Ma ci sono cose che non possono cambiare, nessuno può cambiare ciò che realmente sei, forse solo l'amore.
-Bravo Julian, Odiami. E' questo che fa un uomo ombra, odia, distrugge.- Con il coltello stretto nella mano, in un movimento fulmineo, le fu a pochi centimetri, i loro visi per poco non si sfioravano. Senza pensarci due volte, le conficcò il coltello allo stomaco.
Spalancò gli occhi, sorpresa. Si aggrappò a lui, mentre la sua mano affondava la lama nella carne, gocce scure cadevano per terra.
Mi hai tolto tutto ciò che volevo, tutto ciò che desideravo. Pensava furioso Ti odio, ti odio, ti...
La sentì tremare mentre portava le braccia intorno al suo collo, mentre infrangeva le distanze, mentre o abbracciava. La sentì sospirare sofferente quando le sue labbra toccarono le sue, e le gambe le cedettero quando strinse la sua mano tra i capelli.
...Odio, ti odio...
Lei lasciò le sue Labbra, si sciolse dal bacio, ma gli rimase ancora agrappato. Sembrava passata un'eternità ma ciò che rimaneva sulla pelle erano solo una manciata di secondi e qualche goccia rossa.
-Questo sogno era fantastico, non credi? Come una droga o una storia che finisce come meno te lo aspetti, dovremmo crearne un'altro.-
La spinse via, il suo sguardo era indecifrabile, gli occhi ormai spenti. Era stesa a terra, le braccia aperte, come se si aspettasse un abbraccio. Terribile e bellissima, con un fiore che le cresceva in petto, rosso come sangue. Ma non c'era more in quel bacio, solo qualcosa di più misterioso e profondo che per un attimo aveva era riuscito a cogliere, per poi vederlo sparire.
-Andiamo, presto.- Ringhiò prendendo tra le braccia il corpo di Elly, era così leggera...come una farfalla con un'ala spezzata. Dee prese Jean, che sembrava non riuscire a muoversi. Era preoccupato, per lui era stato uno shock vedere morire la sorella, ma non lo avrebbe abbandonato, avrebbe fatto in modo che vivesse in modo sereno, lontano dalle ombre. Era questo che avrebbe voluto Elly.
Tom fece alzare Jenny e la trascinò fuori dalla porta, corsero prima che qualcosa potesse andare storto, dovevano sbrigarsi. Ma Julian faticava a fare l'ultimo passo, si voltò i in dietro, a guardare la ragazza che poco fa lo aveva baciato. Morta, eppure lo aveva avuto in pugno.
Cosa significava quel bacio? non lo aveva capito. Forse, si disse, non lo avrebbe lai saputo.
Con passo deciso, si volto e traversò la porta.
Si sentì cadere, una profonda e innaturale sensazione di vuoto lo travolse, i viaggi nei mondi non erano così. C'era qualcosa di innaturale,sbagliato. Ma prima che potesse capire da cosa provenisse quel senso di empietà, le sue mani toccarono a terra,si sentì schiacciare dalla forza di gravità, l'asfalto era nero e freddo. Rimase senza fiato per un secondo o due, rimanendo a terra, cercando di percepire qualche suono, qualcosa.
Ma era solo, in una strada deserta, davanti una casa. Il cielo era scuro e privo di stelle e di luna, indossava il suo spolverino nero e i pantaloni del medesimo colore, si sentiva completamente disorientato. Non perchè non sapeva dove fosse, ma perchè sapeva esattamente dov'era.
Dove tutta quella storia era iniziata, dov'era cambiato.

Possibile che fosse tornato indietro?




















Buona sera e buongiorno :D
BHè, che dire? io lo so che mi beccherò tutto il carretto del fruttivendolo, che ho incasinato le cose, che probabilmente non si saprà mai il segreto di Elly, e no, Leanan non mi è sembrata affatto buona u___u o magari, tutto si sistemerà, chi può dirlo? (attenzione: sono sadica, se dico così potrei anche cambiare idea)
Spero di non ricevere solo insulti, non sapevo bene come realizzare questo capitolo, quindi perdonatemi se non è molto convincente, ma ditelo! le critiche sono sempre bene accette :)
ok, ammetto che non so bene cosa dire su questo capitolo :/ sappiate solo che è stato tosto. in più mi hanno fatto notare che il personaggio di Julian era un po' OOC in questa storia. che ne pensate? ammetto che in effetti ci ho pensato anche io!
prometto che la prossima storia che scriverò (che ho già in mente) sarà scritta ed ideata meglio u__U mi ci impegnerò con tutta me stessa!
un super-mega bacione.
con tanto affetto Cyanidelovers!

PS: ringrazio chi sta seguendo la raccolta ''come to the dark side, we have cookies :D si, nell'ultima ''the hunt'' finalmente Julian si è ripreso il ruolo che gli spettava, grazie a Light_sun per l'aiuto ;D
un bacio (ancora)
   
 
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