Chapter9

pov Aoi<3

Era fatta.

Finalmente.

Rideva ancora, grazie a dio, rideva.

Non ero così felice da tantissimo, mi sembrava quasi di provare per la prima volta quell'emozione così disarmante nel vederlo sorridere.

Mentre pattinava, o meglio, ci provava, non aveva smesso un attimo di ridere. Mi aveva chiesto di aiutarlo, cosa che non aveva mai fatto prima. Io lo avevo preso per mano, per un pò avevamo pattinato insieme prima che lui perdesse rovinosamente l'equilibrio e, bagnandosi parte dei pantaloni, mi persuadesse a tornare a casa.

Dovevamo sembrare proprio una coppia carina, dati gli sguardi un po' scioccati, un po' ammirati, che ci rivolgevano i genitori che, fuori dalla pista, guardavano i loro bambini.

Lui sembrava non rendersene conto e mi chiedevo quando l'avrebbe capito, ma era così...carino mentre rideva.

Non avevo assolutamente il coraggio di spazientirmi.

In realtà non lo avevo in qualunque occasione, non solo quando rideva.

Era sempre maledettamente carino, ed era ancora un mistero, per me, come riuscissi a rimanere quasi impassibile quando lo avevo così vicino.

"Urupon..." iniziai, disturbando la sua concentrazione nel pesare gli ingredienti scribacchiando ogni tanto degli appunti, visto che era davvero convinto di voler imparare a cucinare.

"...ci torniamo, a pattinare? Eri carinissimo, te lo giuro"

Lui alzò lo sguardo e notai, trattenendo per poco le risate, che aveva della farina sul naso

"Okay, ma solo se pattini con me. E cadi con me"

"Oh, tutto quello che vuoi, tesoro"

Lui mi fece un sorriso furbo, che a causa della farina risultava solo estremamente comico, e tornò con impegno alla sua attività, ma non avevo proprio intenzione di lasciarlo in pace, così aggirai il tavolo e, da dietro, iniziai a fargli il solletico sui fianchi.

Lui, voltandosi all'improvviso, fece cadere un pò di farina.

Per un attimo la guardò sul pavimento, come se fosse indeciso fra il darmi retta ed il mettersi a pulire, ma poi lasciò perdere ed io ne approfittai stringendolo ancora a me.

"Aoi, cretino...guarda che sembri ossessionato per l'abbracciarmi. Che hai?" mormorò lui apppoggiando alla cieca il contenitore che aveva in mano sul tavolo.

"Non lo so, mi sembra di esserti stato lontano per anni. Non so bene come comportarmi, vorrei sempre averti più vicino"

Lui rise "Vicino, sì, ma quanto? Potrei anche interpretare male ciò che stai dicendo, Aoi"

Respirai profondamente. Forse era quello il momento giusto?

"...comunque, Aoi, ci guardavano tutti alla pista di pattinaggio, dovremmo stare un pò più attenti"

Oh, perfetto. Allora se n'era accorto.

E non era il momento giusto, assolutamente no.

Cercai di buttarla sul ridere

"Vuoi dire che ti vergogneresti, se io fossi il tuo ragazzo?"

Lui mi si allontanò, aggrottando le sopracciglia perplesso

"Ma cos'hai capito? Volevo dire che dovremmo essere più attenti a non farci riconoscere, scemo"

Probabilmente la mia espressione, per una frazione di secondo, mi tradì, ma lui non disse nulla.

"oh...avevo frainteso, sai...ormai lo fanno tutti, quando si parla di noi" risposi tornando a sorridere, mentre con un dito gli toglievo la farina dal naso. Lui strizzò gli occhi e ritrasse il capo, scuotendolo come un gatto "...e poi sei così carino..." mormorai senza staccare gli occhi dal suo viso.

"Uhm? E cosa c'entra?"

Cercai di riprendermi e risi, tornando ai fornelli.

"Beh, con uno bello come me staresti di certo molto bene!" dissi voltandogli le spalle.

"Vanitoso! Blaah!"