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Autore: Jenni Skeletron    13/08/2012    1 recensioni
Una ragazza che senza rendersene conto si è intrappolata in ciò che una volta era un sogno, fino al quel fatidico incontro. Un ragazzo biondo dallo sguardo triste, uno sconosciuto in grado di farla sentire nuovamente viva ed amata. Il tutto comincia con la notte di San Lorenzo...
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Cloud Strife, Kadaj, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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29 Novembre

Alla fine mi avevano convinto ed ora stavo portando Virginia nella tana del lupo.
Non avevo avuto altra scelta posto davanti all’evidenza dei fatti.
Lei non mi avrebbe mai abbandonato ed io rischiavo di non essere abbastanza forte per poterla proteggere; la  Shin-Ra sarebbe stata un’ulteriore sicurezza.


Il possedimento della società più vicino consisteva in un edificio sviluppato quasi completamente sottoterra in modo da apparire all’esterno come non più di un semplice magazzino in modo da evitare qualsiasi sospetto.
-Cloud?
Eravamo arrivati ed ora osservavo inquieto quella piccola struttura ben consapevole di cosa si celasse nelle sue fondamenta ed avevo istintivamente stretto la ragazza al mio fianco a me.
Quando le avevo proposto di rifugiarci in quel luogo non si era opposta ed aveva cominciato a preparare una piccola valigetta. Avrei voluto sapere cosa ne pensasse, ma quando le avevo chiesto di esprimermi i suoi pensieri aveva detto: “ Non mi importa dove andremo. Tutto ciò che voglio è stare con te e se per te questa è la giusta decisione io ti seguirò con il sorriso sulle labbra.”
In fondo al cuore speravo che non appoggiasse la mia decisione e, prima che sia troppo tardi, vorrei che mi fermasse.
- Sei sicura di quello che stiamo per fare?
- Pensavo di avertelo già detto. Io ti seguirò qualunque decisione tu prenda.


Appena arrivati eravamo stati condotti in una stanza nella quale avevamo trovato Zack, Aerith e Kadaj.
Quest’ultimo era forse il più teso fra tutti noi; dopotutto era uno dei più coinvolti ed era stato il primo a pagarne le conseguenze.
Lui e Martina avevano litigato e per proteggerla lui l’aveva allontanata.

xoxoxoxoxox

Kadaj continuava ad avere la stessa aria tormentata che non lo aveva abbandonato un solo istante da allora.
Quando ci aveva chiamato ci eravamo diretti in tutta fretta verso l’appartamento che aveva con Martina.
Una volta arrivati lo avevamo trovato sull’uscio del palazzo sotto la pioggia incessante.
Non riuscivo a comprendere il perché del suo sguardo perso nel vuoto, del suo doloroso silenzio, ma soprattutto perché Cloud non dicesse niente. Non comprendevo perché si trovasse fuori casa e solo quando quelle che sembravano lacrime avevano cominciato a rigargli il volto e le sue labbra si erano mosse in un sussurro tutto si era fatto chiaro; quei due si erano lasciati.


Kadaj aveva rinunciato a lei nella speranza che questo potesse salvarla.
Lei aveva ancora una possibilità ed il ragazzo che l’amava più della sua stessa vita avrebbe fatto in modo che la cogliesse indipendentemente da quanto questo li avesse fatti soffrire.


Quel giorno salì in macchina a testa bassa chiedendoci solo di portarlo via. Non sapevamo cosa dire o fare per poterlo fare stare meglio.
Non aveva più proferito parola da allora e sembrava evitarci. Qualcosa mi diceva che stava soffrendo come non mai e che volesse evitarci per non tornare sui propri passi.

Martina non si fece più sentire scomparendo dalla circolazione con un semplice messaggio.
“ Partirò per qualche tempo. Ho bisogno di pensare. A presto; Martina”
Ne avevo parlato con Cloud in privato ed insieme avevamo deciso di non farne più parola.

Avrei voluto che le cose fossero più semplici e che fosse ci stato un altro modo per risolvere le cose.

I miei pensieri vengono interrotti dal cigolio di una sedia a rotelle e dal braccio del ragazzo al mio fianco che mi stringe a se.
- Vedo con piacere che siete tutti arrivati senza intoppi.
Una voce profonda e sconosciuta proviene da quella figura nascosta in buona parte da un telo, abbastanza da impedirci di vedere il suo volto.
- Cloud…
Non parrebbe pericoloso eppure lui continua a stringermi.
Solo allora l’uomo pare rendersi conto della mia presenza udendo il mio bisbiglio.
- Perdonatemi, lei deve essere la famosa Virginia. Piacere di poter fare la tua conoscenza: io sono Rufus Shinra.


Finalmente mi è chiara la reazione avuta da coloro che erano intorno a me.
- Potresti anche saltare i convenevoli non credi, presidente? Dopotutto tu conosci molte cose della nostra cara amica.
Quella nella voce di Zack era una nota di ironia; un piccolo avvertimento diretto a me.
Voleva avvisarmi che la mia vita non era un mistero per loro e che avevano non poche informazioni su di me.
- Capisco. Accompagnatela in quelli che saranno i suoi alloggi mentre io parlo con il resto dei nostri ospiti.


Una ragazza dai grandi occhi marroni ed i capelli dello stesso colore mi stava porgendo la propria mano insieme ad un sorriso. Alle sue spalle vi erano il ragazzo dai capelli rossi e l’uomo calvo che avevo intravisto nell’auto che venne a prendere Cloud tempo addietro.
Al contrario degli altri ispiravano una certa fiducia e sentivo la sua stretta leggermente allentarsi.
Senza pensarci avevo accettato quella mano e sebbene con riluttanza lui mi aveva lasciata andare insieme a loro per i corridoi della Shin-Ra.

xoxoxoxoxox


Continuavo ad essere incerto sul da farsi soprattutto dopo ciò che ci aveva detto Rufus ed ora che i turks la stavano scortando nella sua stanza sentivo come un nodo in gola.
- Non devi preoccuparti.
Solo adesso mi rendo conti di Aerith che cammina al mio fianco.
- Insieme a lei c’è anche Cissnei e poi dubito che quei due possano combinare qualcosa.
Nonostante le sue parole continuo a sentirmi inquieto; non mi fidavo abbastanza.
Insieme a loro vi erano anche dei novellini; a differenza dei tre di nostra conoscenza questi raramente disubbidivano agli ordini. Se fosse stato dato l’ordine di farne sparire le tracce questi avrebbero compiuto il loro dovere senza battere ciglio.


-Se solo non fosse stata immischiata in questa storia, se solo non fosse ciò che ha dimostrato di essere…
- La ameresti lo stesso?
- Cosa?!
La domanda di Aerith mi aveva colto di sorpresa.
Non riuscivo a coglierne il senso; cosa l’avesse spinta a chiedermi qualcosa del genere.
- Se Virginia smettesse di essere un “antico” come la definisce la Shin-Ra, la ameresti comunque?
Se smettesse di essere ciò che è, di essere quella ragazza fragile ed indifesa proveresti ancora gli stessi sentimenti?
Se smettesse di aver bisogno di te rimarresti al suo fianco?
- Non intendevo questo!
- Cloud sai bene che non vi siete rincontrati per un semplice gioco del destino.
Se questo non aveva tutti i torti; infondo io la stavo cercando.
- Avrei fatto finta di niente.
- Ne sei veramente sicuro?
Sappiamo entrambi che a spingerti qui sono stati curiosità e senso di colpa. Volevi essere sicuro che fosse felice, ma quando ti è caduta tra le braccia non hai più potuto lasciarla andare.
- Pensavo che in questi anni avesse imparato ad odiarmi. Per questo ero felice che si fosse stretta a me.
- Eri convinto che ti avesse riconosciuto.
- Invece aveva solo perso la memoria.
Odiavo come quella ragazza riuscisse a scrutarmi dentro, ma sapevo anche che era l’unica in grado di farlo.
In passato avevo provato dei sentimenti per lei ed a causa mia aveva rischiato di morire come dimostrava la cicatrice che aveva sul petto.
- Successivamente ti sei accorto della possibilità che si era aperta davanti ai vostri occhi.
- Potevamo ricominciare.
- Ed è ciò che avete fatto. Ora rispondi alla mia domanda. L’ameresti ancora?
Tutto quello che mi aveva detto era servito a farmi ragionare.


Senza quella sua parte non sarebbe stata la stessa persona; avrebbe smesso di essere colei che amavo.
- Probabilmente non ci saremmo più rincontrati.
- Cloud lei si affida a te. La sua vita è sempre stata un enorme punto di domanda, un’incognita fino a quando non sei arrivato tu.
L’hai sentita tu stesso, sai bene quali sono le sue sofferenze. Ogni volta che tu ti lasci prendere dai dubbi ne risente anche lei. Non sei più solo; non puoi più ragionare come una volta, incurante di quali siano le conseguenze.
Non pensare: “non importa cosa mi accadrà, basta che lei sopravviva”.
Lei non vuole questo, preferirebbe morire insieme a te.
Cerca di tenerlo a mente.


Fino a quel momento non ero riuscito a comprendere ed ora un nuovo punto di vista si stava aprendo davanti ai miei occhi.
Aerith aveva ragione. Nonostante tutto continuavo a comportarmi come in passato ed il mio era un comportamento egoistico.
Le persone a cui avevo voluto bene avevano sofferto a causa di esso; Virginia non avrebbe dovuto farlo.
- Grazie.
E’ tutto ciò che posso dirle, la parola migliore in grado di racchiudere la gratitudine che provo.
- Corri da lei.
Senza pensarci seguo il suo consiglio e comincio a sfrecciare tra i vari corridoi fino a raggiungere la sua porta.


Angoletto autrice:

Chiedo umilmente venia per il mostruosissimo ritardo, ma negli ultimi tempi sono stata indaffaratissima T^T
Ho deciso di dividere il capitolo in sue parti poichè a mio parere poteva divenire troppo pesante. Ringrazio tutti coloro che continuano a segurmi, farò di tutto per non deludervi.
Con affetto,
Jenni
   
 
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