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Autore: Sdentato    13/08/2012    2 recensioni
Non avevo mai pensato che le date mi avrebbero sconvolto così tanto la vita, poi ci ho ragionato. Non è stato un vero e proprio shok, anzi è stata una bellissima notizia.
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hwoarang, Jin Kazama, Ling Xiaoyu
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo VI

Sono passati mesi dal nostro trasferimento e Xiaoyu, bhè, sembra una pazza. Ride e piange come se niente fosse, cambia umore in un batter d'occhio. La sostengo, la curo, ma che altro posso fare?
Mi sento a dir poco inutile, la vorrei proteggere, ma in che modo, non sono uno psichiatra, e quello dove siamo andati non serve a niente. La fa star ancora più male.
La sua carriera di avvocato è stata bruciata da questa perdita, ha poco più di 20 anni, eppure la posso definire 'Donna Vissuta' dopo tutto quello che ha passato. Abbiamo finito di cenare e lei sta andando già a letto, ovviamente dormiamo in stanze separate, ma non so perché questa notte ho voglia di starle accanto, coccolarla, dirle che io sono lì, per lei. Forse ho voglia perché la amo.
Si stende, ed io mi appoggio sullo stipite della porta, con la paura che mi possa respingere come fa tutte le volte che cerco di toccarla.
Avanzo piano piano verso di lei che mi guarda, per un momento mi sembra sia tornata la bambina che era una volta, con gli occhi pieni di vitalità, le codine penzolanti, che faceva la linguaccia ogni volta che la prendevo in giro.
Mi siedo sul letto e, con mano dubbiosa le accarezzo una ciocca di capelli.
Adesso mi avrebbe già respinto e invece no, si sta godendo le mie carezze.
'Posso?'
Lei annuisce e non potevo essere più contento, così mi sistemo sul letto vicino a lei. Le sua testa poggia sul mio braccio e le sue mani mi avvolgono.
L'accarezzo finché non si addormenta e rimaniamo in quella posizione per tutta la notte.

*******
La mia bambina cresce a dismisura, ha già imparato a dire la parola -papà- ed io ogni volta che la pronuncia mi sciolgo. Ogni notte le racconto di sua madre, anche se l'ha abbandonata, Jun non dovrà mai odiarla, Xiao l'ha messa al mondo.

Oggi compie il suo quarto anno, come vola il tempo, mi pare ieri di averla vista davanti al quel cafè. Come regalo la porto dalla zia Asuka, a Osaka.
L'alleneremo per la prima volta, voglio che lo stile di combattimento di mia madre si passi di generazione in generazione.
Lei è contenta, salta di gioia. Non vede l'ora. Se Osaka le piacerà ci trasferiremo lì, dove inizieremo una nuova vita.
Eccoci arrivati, dopo quasi 4 ore di viaggio in auto siamo ad Osaka.
Il dojo è sempre lo stesso.
Asuka ci aspetta a braccia aperte con un sorriso grande come una casa.
'Non vedevo l'ora di abbracciare la mia nipotina!' Esclama mentre abbraccia la mia piccola che le si è gettata addosso.
'Bene entriamo' Mia cugina prende Jun per mano e vanno verso l'entrata mentre io cerco un maledettissimo parcheggio.
Quando le raggiungo vedo che si sono giù cambiate.
'Papà ti muovi?' Hahah, mi fa morir dal ridere quando si mette le mani sui fianchi, mi ricorda tanto.... bhè lasciamo stare.
Mi cambio e mi avvicino a loro.
'Bene adesso io e papà faremo una dimostrazione, non ti preoccupare, può succedere di tutto' Esordisce così Asuka rivolgendosi a Jun.
Ci mettiamo in posizione.
'Pronta?'
'Io sono nata pronta' Ah, la solita sbruffona.
Parte caricando un pugno dritto al petto, che paro abilmente, lei prepara una ginocchiata che schivo, ma è tosta.
Cerco di colpirla, è troppo veloce per i miei gusti.
Così decido di fare un sforbiciata facendola cadere a terra, quando si rialza le piombo alle spalle e la blocco con le braccia. Siamo molto vicini, e il battito di Asuka accelera. Ma per non farlo notare si libera velocemente e mi blocca il collo nel cavo popliteo e con le mani mi tiene per i polsi. Mi sta quasi per strozzare quando mi libera, sono senza fiato e parole. Ha vinto lei. Mi piego appoggiandomi con le mani sulle ginocchia.
'Ehi! Sono fuori allenamento!'
'Se, bella scusa Jin'
Jun ci osservava attenta, non si è persa nemmeno un secondo.
Dopo le abbiamo insegnato le tecniche basi per schivare e colpire, le abbiamo dato alcuni esercizi per affinare i riflessi. Ma la mia piccola è molto sveglia già di suo. La sera ci ritiriamo esausti a casa di Asuka. Aiuto a preparare la cena, è il minimo che possa fare. Quando abbiamo finito andiamo a letto. La stanza matrimoniale è per Jun e Asuka e la stanza più piccola è per me, ovviamente. Jun si è addormentata, o meglio, è crollata, dopo tutto quel lavoro.
Asuka mi raggiunge in camera, si siede a terra a gambe incrociate, come faceva da bambina e mi guarda. L'unica parola che mi esce è:
'Grazie'
'Shh' Mi zittisce mettendomi un dito sulla bocca 'Mi sei mancato fratellone'
Detto questo se ne torna in camera da Jun, e chissà perché la parola 'Fratellone' mi ha dato fastidio.

Note dell'autrice!

Eccoci con un capitolo tutto nuovo, sono già passati tre anni, il tempo vola.
Spero vi piaccia e se volete recensite!

Bacioni da MoonSilver!

   
 
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