me ne andai in camera e rividi il mio flauto di traverso.
lo tirai fuori dalla sua custodia e riprovai a riposizionarlo,
pronta a suonare
soffiai.
uscì un piccolo suono ma mi fece ricordare quando lo usai per la recita delle medie.
ero esaltata a mostrare cosa sapevo fare a tutta quella gente.
andai alla grande, nessuno sbaglio, tutto perfetto.
mi ritornarono in mente l'emozioni.
ormai ero convinta, avevo deciso.
'mamma?' la chiamai.
'si dimmi'
'ho intenzione di riprendere a suonare il flauto'
gli iniziarono a brillare gli occhi.
'stai dicendo sul serio?'
annui
mi abbracciò forte.
'sono così contenta sai? era da tanto che stavo pensando di dirtelo e invece ci hai pensato da sola'
iniziai a ridere.
'ok mamma può bastare'
ci staccammo e la sua espressione diceva già tutto.
'ho visto che ci sono parecchie scuole dove potresti andare,
ci sono quelle vicino casa o quelle lontane ma che sono le migliori'
'se devo riniziare a suonare preferisco andare a quella migliore'
'brava, anche io la penso come te'
mi piaceva vedere mia madre contenta per una cosa che facevo.
'domani vieni con me, così andiamo a iscriverci.
adesso dobbiamo andare a prendere i libri e a comprare uno zaino nuovo'
felice mi sistemai e salì in macchina con mia madre per andare a comprare i libri.

'mi manca solo geografia e chimica' dissi a mia madre che era impegnata a cercarli.
'trovati!' disse soddisfatta.
girovagai un po prima di andare alla cassa.
da lontano riconobbi lei.
la mia compagna di banco.
'ehi ciao' dissi andandole incontro.
'ciao' disse senza neanche guardandomi.
'anche tu a prendere i libri?'
annui.
era imbarazzante.
nessuno delle due parlava
'cosa.. cosa ti manca? ti aiuto'
'no grazie ce la faccio da sola.'
'dai, non mi scoccio'
'ho detto che ce la faccio da sola, non mi serve sempre il tuo aiuto' urlò.
per evitare altro, me ne andai.

tornai a casa e feci in tempo a rispondere al telefono.
'salve sono francesco, un amico di scuola c'è Julia?'
non riuscì a trattenermi e scoppiai a ridere
'sono io' continuai a ridere
'smettila di ridere'
mi calmai.
'fatto, cosa vuoi?'
si schiarì la voce
'io e miei amici stavamo per uscire, vuoi venire?'
'come prima cosa, siete più grandi di me. secondo, vi conosco da nemmeno un giorno e terzo, no.'
'sei strana sai?' rise
'lo prendo per un complimento'
'era solo perchè volevo farti conoscere un altro mio amico,
che ora però se ne è andato dalla nostra scuola'
'ci sarà un altra occasione tranquillo, quando vi conoscerò meglio uscirò con voi'
'ci conto, a domani'
attaccai.
francesco, mi aveva fatto subito una buona impressione ma era ancora presto per uscirci.
accesi il computer e iniziai a cercare le poche persone che ricordavo su facebook.
le trovai e gli chiesi l'amicizia.
non vedevo l'ora di ricominciare a suonare.

la mattina mi svegliai.
mi prese un colpo.