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Autore: sykeslicious    14/08/2012    3 recensioni
L’infinito non esiste, nulla dura per sempre, ne le amicizie, gli amori, i fratelli, i genitori, la scuola.
Nulla, è solo un qualcosa che ti tranquillizza, finchè non capiamo che è tutta una grande balla.
Tranne noi.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Melody, che mi sostiene ogni giorno,che per ogni cosa,c'è.
Aspetta ore al telefono,mi aiuta e mi sorregge ogni volta,
quando vorrei solo mollare e cadere.
Questa avvenura è per te.

 


 

 

CAPITOLO UNO.



 


*POV NIALL*

E niente.

Questa volta ero davvero in quell'aereoporto,non solo nei miei miglior sogni.

Finalmente avevo varcato la soglia, l'aria di Londra mi percuoteva i polmoni,mi faceva stare bene.

Ero scappato di casa,ma non ero andato a casa di un'amico,no, era partito per un'altro stato.

Scappato dai miei genitori, dai miei amici,dai giudizi della gente, dalle paure,dalle notti insonni, dai sogni smorzati da frasi urlate, da quelle mura ormai troppo strette per contenere tutte le mie speranze.

Non mi ero portato niente, se non le robe che avevo addosso,tutti i soldi che avevo,il mio inseparabile cellulare , e la voglia di esplorare.

Perchè ero scappato? Quella vita era uno schifo, e semplicemente, non potendone avere un'altra, sono scappato, altro paese,altra regione,altro stato,altra vita.


Camminavo ormai da tempo.
 
Quattro,cinque ore? No,proprio non ricordo.

La gente di quel posto,tutto mi metteva in visibilio.

Era tutto perfetto a Londra, era tutto dannatamente perfetto, anche più di quello che,in 19 anni, mi ero immaginato.
Ogni singolo mattone incastrato in quelle vie affiancate da ogni genere di negozio,era oro,oro puro.

Cercai di arraffare più aria possibile, perché quell’aria era magica,piena di gioia, di ragazzini urlanti che sgattaiolavano da una parte all’altra delle piazze, di risate sommesse di ragazze con i polsi colmi di buste che più che camminare,correvano parlando di tutto, di alti signori vestiti lussuriosi in giacca e cravatta, con una ventiquattro ore stretta in mano, così forte che le nocchie apparivano pallide.

Sapevo che quella città sarebbe diventata,e che mi avrebbe reso felice,fino all’ultimo dei miei giorni.

Entrai in un vari negozi, giusto per mettere qualcosa sotto i denti.
Ma già tutta la gioia che  il mio cuore cullava,mi bastava per sfamarmi.

Mi fermai, accorgendomi che non avevo organizzato niente per la notte, e che ormai si era fatta sera inoltrata, e che la gente iniziava a scarseggiare nelle vie illuminate da lampioni, che emanavano una calda luce fioca.

Dovevo trovare un posto dove dormire,almeno per quella notte, poi tutto sarebbe andato nel verso giusto,tutto sarebbe andato apposto.

I sogni che qualche settimana prima sembravano impossibili, adesso potevano diventare realtà, e niente, NIENTE, in quel momento mi avrebbe fermato.

Tranne la fottuta pioggia,quella si.

Corsi sotto il primo palazzo con i balconi che trovai, e vedendo la città deserta, e la nebbia che mi avvolgeva, chiusi le palpebre,ormai troppo pesanti per continuare a fare qualsiasi cosa.

Ma non mi addormentai,oh no, mi sentivo strano.

La fronte mi scottava, avevo voglia di vomitare, e tremavo.

Mi lasciai andare, immaginando i prati verdi della mia città, le lenzuola calde della mia camera, il ticchettio della pioggia sulla mia grande finestra affiancata dalle poltrone rosse.

Passai circa un’ora in quello stato, e devo ammettere, che più volte, mi arresi al pensiero che quello sarebbe stato il mio ultimo giorno da ragazzo sognatore.

E improvvisamente un respiro sul mio collo,un respiro affannato, ma non aprì gli occhi,davvero, non ce la facevo.

Una grande mano,fredda, mi si poggiò sulla fronte, e subito dopo un sospiro triste, probabilmente aveva capito che non stavo bene.
Pensavo che chiunque sia, si sarebbe alzato,facendo finta di niente, e invece no.

Due braccia possenti mi alzarono da terra,e lentamente,riuscì ad aprire,quasi,una palpebra.

L’unica cosa che riuscì a vedere, era un ragazzo.

Gli occhi marroni,color nocciola, si impossessarono della mia anima,e i capelli ricci,corti,biondi cenere, sembravano capelli d’angelo
.
Aveva una voglia sul collo, e per la prima volta in vita mia, riuscì a pensare che anche una banalissima voglia poteva sembrare perfetta.

Poi mi addormentai,cullato tra quelle braccia,cullato dai suoi passi.

Non ricordo più niente di quella giornata,nulla.



 
You may say I'm a dreamer,but I'm not the only one




 
NOTE FINALI:
Welocomeeee!

Ok si, chi mi segue in tutte le ff e one-shot che ho scritto mi starà bestemmiando,perchè ormai scrivo cose solo gay,oh,ma che ci posso fare? ç_ç

Questa è la tanto attesa (Si,convinta Daphne) fanfiction sulla Niam, perchè fino ad ora ho fatto solo 2 one-shot,e volevo impegnarmi di più.

Perchè scrivo questa fanfiction? Per ritrovarmi la mattina a scuola, mentre i professori spiegano, e io ho un lampo di genio, prendo un foglio mezzo stropicciato e butto giù tutte le idee. 

Oppure per stare verso mezza notte a letto, quando non si riesce a prendere sonno e ti vengono quelle idee fantastiche, prendo di nascosto il pc, mi rimetto a letto e trascrivo tutte le frasi venute in mente.

O quei pomeriggi freddi di inverni, quando vorresti stare sotto le coperte tutto il tempo, e invece prendi il computer, ti stendi sul tappeto del salone (o almeno a me c'è AHAHAHHAHA) e scrivi il capitolo, mentre tuo fratello ti viene a rompere.

Ecco,non so perchè ma mi sento a casa scrivendo fanfiction.
Alla prossima c:

P.S Se qualcuno riconosce la canzone dell'ultima frase giuro che me lo sposo!



#Daphne
 

  
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