Questa non ci voleva.

Katie quella mattina si era svegliata in malo modo, il che significava che il resto della giornata sarebbe stato una merda. Non solo si era svegliata in ritardo, ma aveva dovuto subire anche le urla di suo fratello, le quali la rimproveravano del fatto che non aveva ancora imparato ad alzarsi prima al mattino.
‘Non tutti sono deficienti come te, che si alzano alle 6 per correre’ gli aveva risposto prima di chiudere la porta con un tonfo. Quella mattina non faceva tanto freddo, e così si era limitata a mettersi una pantalone a sigaretta che le metteva in mostra il suo lato B, una maglia leggera a maniche lunghe e le sue amate superga. Ma in caso piovesse si era portata dietro a una felpa e un’ ombrello. Londra era imprevedibile. Un po’ come lei, faceva sempre tutto all’ultimo minuto, solo che con il tempo. Varcò i cancelli della scuola, e con lo sguardo cercò la sua migliore amica. Era seduta sopra il muretto vicino ai campi da baseball, con il suo libro tra le mani, le sue cuffie, e la testa china nella lettura. Si diresse da lei, e le strattonò una gamba a penzoloni. L’amica si tirò via una cuffia, guardò in basso e vedendo che era Katie fece un piccolo sorriso. Katie saltò su anche lei, e si mise vicino all’amica.
-Buongiorno- gli disse.
-Non mi parlare- rispose secca Katie. L’amica ormai non ci faceva più caso alle risposte che dava,  dopo 4 anni aveva imparato a conoscerla, tanto quanto sapeva la sua materia preferita. Anche se tutti la consideravano la più stronza della scuola, bisognava solo prenderla bene, tutto qui. E quel giorno aveva dedotto dalla risposta, che si era svegliata con la luna. Fece spallucce e ritornò alla sua lettura.
-Il mio diario- disse solo Katie consapevole che l’amica l’avrebbe capita. Infatti girò la testa verso di lei, a la guardò incuriosita. Le fece cenno di continuare.
-Ieri mi è caduto accidentalmente dei corridoi della scuola, ed Harry- si, quel Harry- disse prima che l’amica potesse dirle ‘ quel harry?’- l’ha letto.- L’amica le scoppio a ridere in faccia, perché anche lei aveva letto il suo diario e sapeva cosa c’era scritto.
-Quindi tu mi vorresti dire che Harry Styles ha letto le tue sclerate?- disse ancora ridendo.
-Già- rispose solo Katie. L’amica in tanto stava ancora ridendo.
-Jane- disse seria.- Se non la smetti di ridere, lo vedi il mio zaino?- Jane si girò a annui. -Ecco, ti arriva in faccia- Jane fece un’altra piccola risata, alzò le mani in segno di resa, e tutte e due si fiondarono giù giusto in tempo per la campanella. Purtroppo la prima ora non l’aveva insieme a Jane, e questo significava niente risate sotto i baffi, per i ‘complimenti’ poco carini che faceva Jane sull’abbigliamento dei prof. Ma si poteva consolare con le sue amate cuffie e il suo cellulare. Si diresse al sua armadietto e lo aprì. -Ehi psicopatica- le urlò una voce che avrebbe riconosciuto tra mille. ‘Tutta quella confidenza?’ pensò Katie prima di girarsi. -Styles- rispose fredda, salutandolo con un’alzata di sopracciglia. Harry le andò vicino e le sussurrò all’orecchio.
-Sai che sei davvero bella oggi?- gli disse soffiando vicino al suo orecchio, con la sua voce roca e sensuale. Lo doveva dire. Katie si avvicinò al suo orecchio e gli sussurrò piano.
-Sai le tue palle mi ispirano molto oggi- gli disse, dandogli un piccolo morso nel lobo dell’orecchio.
-Mh..Bene.- rispose Harry leccandosi il labbro superiore. –Vorrà dire che dopo la pensa ci daremo dentro- Katie che si era staccata dal suo orecchio, si avvicinò nuovamente. –Ma io in verità, intendevo per fare questo- e senza dargli il tempo a Harry di replicare gli diede un calcio nelle palle. Si girò verso il suo armadietto per chiuderlo, e soddisfatta se ne andò via davanti agli sguardi di tutti, e dei suoi amici. Odiava Harry Styles dopo che gli aveva letto il suo diario, ma lo odiava anche prima, questo è ovvio. Non aveva mai sopportato i tipi come lui, e quella ne era la prova. Varcò la porta dell’aula e si diresse sempre al suo solito posto. E cioè ultima fila, vicino al muro. Prese il suo telefono tra le mani e iniziò a messaggiare con il suo migliore amico. Appena però sentì i passi della prof, lo nascose dentro l’astuccio. 5 minuti dopo, Harry Styles fece la sua entrata da figo, non dopo aver chiesto scusa per il ritardo alla prof, la quale lo scrisse nel registro, e ovviamente dove si mise? Vicino a Katie. ‘Ma con tutti i posti che c’erano proprio qui si deve mettere sto barboncino?’ pensò. Si sedette con non chalance e la guardò.
-Allora? Cosa c’è?- le chiese Katie. Harry scosse la testa e si ‘’concentrò’’ sulla lezione. Mentre Katie, grazie ai suoi capelli abbastanza lunghi che le coprivano le orecchie potè ascoltare un po’ di musica. Suonata la campanella prese tutte le sue cose, e si diresse verso la palestra. Odiava fare palestra e mettersi i pantaloncini corti, non che non avesse un bel fisico, ma odiava fare qualsiasi tipo di sport. Il massimo che sapeva fare era alzarsi dal divano, e andare a prendere qualcosa da mangiare in frigo. Stop. Era già abbastanza, per i suoi gusti. Quel giorno avrebbe dovuto fare basket, e già si stava preparando mentalmente ai rimproveri del prof, su come non riuscisse neanche a fare un canestro. Si cambiò e lentamente, si diresse in palestra. Fortunatamente quell’ora l’aveva insieme al suo migliore amico, quindi non ci sarebbero stati problemi, o almeno sperava. Il prof fischiò nel fischietto e ordinò a tutti di fare una corsa. Dopo 10 minuti in cui Katie si era fermata 2o volte, gli disse di passare ai tiri. Ecco. I tiri. Prese la palla, si mise in posizione e… beccò il prof sulla testa.
-oh cazzo-sussurrò con la mano sulla bocca, mentre tutti gli altri ridevano e il prof si massaggiava la testa. –Oddio, mi scusi prof, non volevo. Lo sa che non sono brava a Basket- si giustificò, andando verso il prof. Si girò fulminandola con lo sguardo.
-FILA IN PANCHINA- gli disse incazzato e indicando la panchina con un dito. Katie sbuffò, e per tutta l’ora rimase seduta a non fare niente.
-Daviees, e Styles fermi qui- li chiamò il prof prima che potessero andare via. Mise una mano sulla spalla a Harry e gli disse.
-So che sarà dura, ma devi insegnare a questa ragazza come giocare a basket- decretò.
-Cosa?- disse subito Katie.
-Si, ha sentito bene Davies, Harry Styles ti aiuterà a giocare a basket.-
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Saalve beautiful people!
Lo so che questo capitolo è una merda, ma lo dovuto riscrivere perché il mio splendido computer, pur avendolo salvato me l’ha perso.
Comunque come potete ben vedere (mi sembro una prof, lol) la struttura della storia e abbastanza diversa da quella del prologo. Eee.. devo dire anche che non so’ minimamente come continuarla, e se continuarla. Ma stendiamo un velo pietoso, su questo capitolo e storia. Ancora non ci sono tutti i 1D ma presto arriveranno, lo promettu (volevo davvero scrivere così’ ‘prometto’ non è un errore di battitura, lol)
Oh, tra poco è il compleanno di Liam! E io ancora non ho trovato un idea per il video. Ah e poi c’è mia mamma che mi ricorda puntualmente che tra 1 mese inizia la scuola. LO SO, ANCHE IO! GRAZIE MAMMA, DAVVERO. Che poi io devo anche iniziare una scuola nuova, quindi lei non perde tempo per farmi cagare ancora di più addosso. Sorratemi se ci sono errori, con i tempi o cose varie. Adesso sparisco che è meglio. Addio.
P.s avete visto il colpo di scena? Eh? Che mente che ho! OK, BASTA.
P.p.s mi sono dimenticata, ho cambiato nome su twitter ora sono: hugmeharoldxx Sarò dolce? *-*