Tramonto
Era lì, immobile, con le mani incrociare dietro la schiena, i capelli al vento e gli occhi chiusi. Cosa aspettava? Cosa vedeva? Cosa sentiva? Quelle domande avevano una sola risposta: un silenzio maggiore di quello del deserto.

Obito era seduto sulla sabbia, accanto ad un castello che aveva fatto con l'aiuto dell'amica poco prima, e che ammirava soddisfatto mentre osservava il sole che calava dietro l'orizzonte.

-Lo senti, Obito-kun?- chiese la ragazza, tenendo gli occhi chiusi.
-Sentire cosa?
-Questa musica: il vento che accarezza le foglie di palma, le onde del mare che si infrangono contro gli scogli....E' musica.
Egli si alzò in piedi e chiuse gli occhi.
Sentiva solo rumori.
-Se non riesci a sentirla allora la canto.
Ella cominciò a canticchiare una melodia che Obito non aveva mai sentito. Mentre lei cantava, richiuse gli occhi e, finalmente, riuscì a sentire la musica che ascoltava la mora.
Venne preso da una strana voglia di cantare insieme alla ragazza.

-Bravo Obito-kun!
Lei rise mentre ascoltava il ragazzo cantare e uno strano luccichio le attraversò gli occhi castani. Sorrise.

Questa volta era a lei che non interessava più dell'orchestra “naturale” che suonava solo per loro due. Questa volta le interessava solo di ascoltare quella magnifica melodia che veniva suonata dalle corde vocali del ragazzo, rendendo quello splendido tramonto un evento unico nella vita.