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Autore: lirin chan    14/08/2012    3 recensioni
Quando Cappuccetto Rosso giunse nel bosco, incontrò il lupo, ma non sapeva che fosse una bestia tanto cattiva e non ebbe paura.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Autore: Lirin Chan
Fandom:
Teen Wolf
Personaggio/Coppia:
Derek/Stiles
Rating:
Pg13
Conteggio Parole:
1275

Beta: Nessuna, ho fatto del mio meglio per trovare tutti gli orrori çwç
Trama: Quando Cappuccetto Rosso giunse nel bosco, incontrò il lupo, ma non sapeva che fosse una bestia tanto cattiva e non ebbe paura.
Note: Scritta di getto... Scritta assolutamente di getto... Stasera tentavo di scrivere su SPN, ma dopo la terza volta che invece di Dean scrivevo Derek mi sono arresa e ho cominciato questa... Spero che vi piacca, io mi sono divertita molto a scriverla! Prima su Teen Wolf, siate clementi!
Disclaimer: Derek, Stiles e tutti i lupacchiotti non sono miei! Anche perché altrimenti li terrei al guinzaglio...


~ Little Red Cap ~


"[...]When Little Red Cap entered the woods a wolf came up to her.
She did not know what a wicked animal he was, and was not afraid of him.[...]"

"[...]Quando Cappuccetto Rosso giunse nel bosco, incontrò il lupo,
ma non sapeva che fosse una bestia tanto cattiva e non ebbe paura.[...]"


Stiles non era mai stato un vincente. Lo sapeva lui, lo sapeva suo padre, lo sapeva Scott e lo sapeva chiunque lo vedesse anche di sfuggita. Ma non se ne era mai fatto un problema. Ognuno aveva i suoi ruoli, il suo era quello dello sfigato con la felpa rossa che alle elementari si era perso nel bosco e che aveva vagato per un giorno e una notte tra gli alberi oscuri e la nebbia.
Era scappato di casa per andare a trovare il padre a lavoro – era così orgoglioso del suo papà che proteggeva la gente. Sapeva che avrebbe fatto prima attraversando il boschetto dietro casa solo che, non sapeva dire quanto tempo dopo, si era accorto di non sapere dove si trovasse. Si ricordava del freddo e delle nuvole di fiato che uscivano dalla sua bocca. Le sue scarpe di tela erano bagnate per essere finito in una pozzanghera e i suoi vestiti sporchi e stracciati per il continuo inciampare nelle radici esposte. La felpa rossa nuova aveva una manica strappata.
"Papà! Mamma!" Urlava e la sua voce si perdeva tra gli alberi.
Aveva smesso di piangere da tempo, sempre più stanco. Più camminava più le gambe diventavano pesanti. Più si addentrava in quella foresta oscura e più si sentiva solo.
Ma sapeva che il padre lo avrebbe trovato, lui era lo sceriffo! Salvava la gente! Era un eroe! Era il suo eroe...
Eppure non arrivava.
Stremato, si rannicchiò tra le radici di un grosso albero. Si strinse addosso la felpa rossa che sua madre gli aveva comprato e attese.
"Aiutami..." Mormorò a nessuno in particolare mentre tentava di trattenere le lacrime.
Cominciava a pensare che nessuno si fosse accorto che non c'era più. Dopotutto tutti gli adulti lo sgridavano sempre dicendogli che combinava solo guai. I suoi genitori dovevano chiedere di continuo scusa ai vicini. Ma non lo faceva per cattiveria! Era curioso e gli piaceva giocare con il suo amico Scott! Non era colpa sua se gli adulti non capivano...
Forse a nessuno importava di lui.
"Ehi, che ci fai qui?"
Ancora prima di guardare a chi appartenesse quella voce stava già urlando per la paura. Una mano veloce gli tappò la bocca con rabbia.
"Sta zitto! Mi spacchi i timpani!" Gli ordinò quello che si rivelò essere un ragazzo più grande di lui dai capelli scuri e gli occhi, oddio per un attimo gli occhi gli erano sembrati luminosamente azzurri anche in quel buio – tipo la spade laser di Luke Skywalker!
Lentamente la mano si allontanò dalla bocca permettendogli di respirare meglio.
"Sei il bambino scomparso? Quello col nome strano?" Chiese, guardandolo. "Stilesqualcosa?"
Stiles? Nessuno lo aveva mai chiamato così prima. Tutti lo prendevano in giro per il nome ripreso da suo nonno.
Decise che gli piaceva – sia quel nuovo nome che il ragazzo – e annuì con la testa.
"Mi chiamo Derek Hale. Ti riporto a casa" Disse alzandosi in piedi e porgendogli una mano per aiutarlo ad alzarsi.
Solo in quel momento si ricordò che suo padre si raccomandava sempre di non dare retta agli sconosciuti.
"Allora?! Ti muovi?" Lo esortò, scocciato, il più grande.
Beh, infondo non dava mai retta a suo padre e sentiva che, nonostante i modi bruschi, si poteva fidare.
Afferrò la mano tesa verso di lui e si alzò. E non la lasciò andare nemmeno mentre camminavano nel bosco oscuro che Derek sembrava conoscere come le sue tasche.
"Attento, ci sono parecchie radici scoperte da qui in avanti"
Ma lui non inciampò mai. Quella mano lo proteggeva da qualsiasi paura. Il terribile bosco si era trasformato in un posto misterioso ed figo.
Avrebbe potuto camminare per miglia con lui al suo fianco.
"Guarda, guarda. Cappuccetto Rosso e il lupo!"
Stiles non ebbe il tempo nemmeno di urlare dato che Derek si era messo subito davanti a lui, proteggendolo. Lo aveva sentito ringhiare.
"Che fai Derek? Lo accompagni dalla nonna? Hai intenzione di mangiartelo?"
Il giovane uomo davanti a loro li guardava con un ghigno derisorio.
"Zio Peter..." Di nuovo, a Stiles sembrò più un ringhio che vere e proprie parole.
"Calmo, cuccioletto. Quelli che lo cercano non sono lontani, vi ci porto io" Disse per poi avviarsi davanti a loro addentrandosi nel bosco.
Derek, tenendolo ancora per mano, esitò qualche attimo prima di seguirlo.
"Vieni, Stiles..." Borbottò.
Il bambino lo seguì con fiducia verso di lui e paura verso quell'uomo strano.
Dopo pochi minuti cominciarono a sentire delle voci e a vedere le luci delle torce.
Stiles ne riconobbe una fra tutte.
"Papà!" Senza nemmeno pensarci lasciò quella mano così sicura per correre dal padre.
Era così felice di sapere che si era accorto che non c'era e che fosse venuto a cercarlo!
Lo sceriffo, vedendoselo correre incontro gridando, allargò le braccia per poi stringerlo stretto mentre piangeva.
"Oh, piccolo mio... Dove sei stato? MI hai fatto preoccupare da morire! Tua madre non ha smesso di piangere un minuto!" Disse, tra le lacrime.
"Scusa, papà! Volevo venire a trovarti a lavoro!" Singhiozzò mentre suo padre lo liberava dall'abbraccio per guardare se fosse ferito. "Mi sono perso nel bosco! Ma lui mi ha trovato!" Esclamò, ricordandosi di Derek e voltandosi a guardare dove lo aveva lasciato. Ma non c'era più nessuno. Ne lui, ne l'uomo spaventoso.
Stiles si sentì triste.
"Andiamo, torniamo a casa. La mamma era davvero disperata!" Il padre lo spinse verso la fine degli alberi.
Dubitava che Derek se ne ricordasse, erano passati troppi anni, ma lui non se ne era mai dimenticato – avrebbe voluto ringraziarlo, ma non aveva mai avuto il coraggio.
E adesso c'era quella strana cosa tra loro che lo faceva sentire tutto strano – Stiles non osava chiamarla 'relazione', diciamo... 'amici con benefici'? Ma loro non erano mai stati amici... Va beh, diciamo che avevano quello strano rapporto dove due che non sono amici non riescono a stare nella stessa stanza da soli con addosso i vestiti.
Lentamente scivolò giù dal letto per raccogliere i suoi vestiti. Derek non si era ancora svegliato anche se era mattina inoltrata – la luce filtrava da un bel po' dalle imposte sgangherate della stanza del lupo mannaro.
Raccattò boxer, pantaloni e t-shirt infilandosi tutto cercando di essere il più silenzioso possibile. Si mise le scarpe e raccolse la felpa rossa da terra. Si infilò anche quella.
"Non hai ancora smesso di vestirti come Cappuccetto Rosso?"
Sussultò. Credeva che dormisse ancora.
Quando recepì il doppio senso di quelle parole evitò con tutte le sue forze di arrossire e di mantenere il sangue freddo, ma avendo Derek nudo sdraiato su un letto con solo un lenzuolo a coprirlo rendeva le cose un po' difficili.
"B-Beh, tu non hai mica smesso di essere un lupo-mangia-bambini..."
Fece appena in tempo a finire la frase – e a pentirsi di aver aperto bocca - che subito si ritrovò gli occhi azzurri dell'altro a pochi centimetri dalla faccia. Accidenti a lui e ai suoi poteri del cavolo!
"Touche" Le parole che gli vennero sussurrate vicino alla bocca gli solleticarono la pelle.
Poi lo baciò facendogli tremare le ginocchia e mugolare di piacere.
E così il lupo mangiò Cappuccetto Rosso, ma a lei non importò perché amava quella bestia pericolosa.


"[...]And Little Red Cap returned home happily and safely."

"[...]Cappuccetto Rosso tornò a casa tutta allegra e nessuno le fece del male."


   
 
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