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Autore: imborntodie    15/08/2012    2 recensioni
PREMETTO: è la mia prima FF non uccidetemi u.u Larry♥
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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I wanna be drunk when i wake up.



Niall arrivò puntuale come sempre quella mattina, era quasi impossibile che lui fosse in ritardo e se, per disgrazia, accadeva c’era sicuramente qualcosa che non andava. Per quanto la mia memoria riesca a ricordare successe solo due volte, nei nove anni che lo conosco. Una volta fu per la morte del suo adorato pesce rosso, mente l’altra fu per la sua ex ragazza, fu mollato dopo quasi due anni e per di più con uno stupido messaggio. Al contrario di quello che dava a vedere Niall era un gran romanticone e tremendamente sensibile, non si lasciava mai abbattere dalle situazioni, cercava sempre il lato positivo in ogni cosa. E’ stata una dote che ho sempre invidiato di lui da quando lo conosco. Afferrai al volo la borsa coi libri e corsi fuori col sorriso sulle labbra.
“Buongiorno”
“Ok, dimmi cosa ti è successo ieri sera.”

mi disse con una faccia sospettosa squadrandomi da testa a piedi.
“A me niente,tu piuttosto con la biondina?” arrossì leggermente
“Niente male..” mise in moto la macchina e partì per la scuola
“Come sei tornato a casa?”
“Mi ha riportato l’amico di Zayn, quello che ha cantato”

Girai la testa per guardare fuori dal finestrino, cercando di evitare il suo sguardo, non volevo che capisse qualcosa, anche se nemmeno io sapevo cosa ci fosse da capire. Un grugnito fu la sua risposta e voleva dire conversazione chiusa. Parcheggiammo e lo vidi, era su una panchina con Zayn e altri amici, perfetto come sempre col suo sorriso stampato in faccia. Sarei potuto restare tutto il giorno a guardarlo da lontano, ma starli vicino era ancora meglio. Eravamo circa a dieci metri da loro quando Zayn iniziò a urlarci
“Stasera voi due a casa mia!! Capito? Niente scuola domani per noi”
Non ci fu nemmeno il tempo di rispondere che suono la campanella e lui scappò via.
“Beh ci vediamo stasera allora.”
Disse Louis prendendo la sua roba e andando via. Bene ci sarebbe stato anche lui, avrei potuto usufruire ancora del suo sguardo. Quale notizia migliore per iniziare una nuova schifosissima settimana di scuola? Io e Niall entrammo in classe, soliti posti ormai da anni, soliti compagni di sempre, solita noia. La nostra bellissima professoressa di matematica stava entrando in classe, bellissima si fa per dire, era una dolce signora sulla sessantina, come quelle vicine di casa tanto carine che ti portano i biscotti fumanti la vigilia di Natale. Lei mi adorava, un po’ per la mia bravura nella sua materia, un po’ per tutto il rispetto che le portavo, sapevo come comportarmi con una signora, ma soprattutto per il mio aspetto, tutti lo sapevano. Dopo poco le mie palpebre iniziarono a farsi pesante, per quanto riuscissi bene in quell’intrecci di numeri e lettere scritti alla lavagna odiavo profondamente stare a sentire le sue interminabili spiegazioni, così chiusi gli occhi. Le possibilità erano due o non si sarebbe mai accorta che dormivo, o mi avrebbe perdonato, sarebbe bastata una scusa a opera d’arte e degli occhi che imploravano perdono. Ho sempre pensato che avrei potuto fare l’attore, c’ero portato per quelle cose. Comunque sia le altre ore passarono velocemente, quasi non me ne accorsi che ero già a casa, seduto al tavolo pranzando come ogni famiglia normale, anche se noi non lo eravamo.
“Com’è andata oggi a scuola?” Interruppe il silenzio mia zia rivolgendosi a me e Jennifer. “Bene” rispose lei fredda.
“Mi sono addormentato in classe” risposi io infilandomi una forchettata di spaghetti in bocca.
“Ma bene, voi mi farete morire. Tu vedi di non farti bocciare o non ti faccio più uscire di casa fino alla laurea.”
Era così tenera quando cercava di essere arrabbiata con noi, entrambi sapevamo che non l’avrebbe mai fatto, come sapevamo che non mi sarei lasciato bocciare.
“Tranquilla, non se n’è nemmeno accorta.”
Dissi alzandomi dal tavolo lasciando il piatto nel lavandino e posandole un bacio sulla fronte.
“Vado di sopra, stasera esco e non credo che tornerò”
Non aspettai la sua risposa, sapevo che a lei andava bene, si fidava di me e la fiducia è il regalo più grande che una persona possa farti. Un ‘mi fido di te’ vale molto di più di un ‘ti voglio bene’. Chiunque là fuori può volerti bene, ma poche sono le persone che si fidano completamente di te, come pochi sono i veri amici. Ormai è molto tempo che ho smesso di dare fiducia alle persone e credo sia la miglior scelta che io abbia mai fatto. Salii le scale velocemente e mi lasciai cadere sul letto, avevo veramente bisogno di dormire dopo la nottata di ieri sera e quella che si prospettava stanotte, così chiusi gli occhi. Mai feci errore più grande. Fui svegliato dal suono del campanello di sotto e dal telefono che squillava, come avevo potuto dormire tutte quelle ore? Scesi di sotto correndo per aprire la porta.
“Mi sono addormentato cazzo!” gli urlai in faccia “ torno subito, dammi due minuti”
Andai a cambiarmi la maglia e a sciacquarmi la faccia, riscesi, presi Niall per la manica e lo trascinai fuori correndo.
“Andiamo!!”
“Ehy ehy calmo amico, non siamo in ritardo, sapevo che non saresti stato pronto e sono venuto prima.”
“Vaffanculo Horan avresti potuto avvertirmi, andiamo ora.”

Lui scoppiò in una risata e io non potei far altro che unirmi a lui, era quel genere di persone con la risata contagiosa. Entrando in casa di Zayn mi stupii per quante bottiglie di alcolici c’erano, aveva invitato un branco di bisonti per caso?
“Zayn ma quanta gente hai invitato?”
“Veramente siamo solo in quattro, ma ragazzi vi farò prendere la più grande sbronza della storia, parola mia.”

Annunciò compiaciuto di se stesso, poi suonò il campanello. Doveva essere lui, me l’aveva detto oggi e mancava soltanto una persona. Il mio cuore perse un battito quando lo vidi entrare dalla porta coi suoi capelli regolarmente spettinati e quella camminata. Era a conoscenza dell’effetto che aveva sulle persone? O almeno quello che aveva su di me, credo di no. Quello fu il mio ultimo ricordo, il suo viso, poi niente, il buio più assoluto per del tempo interminabile. Poi ero seduto sul divano con una bottiglia di non so cosa e bevevo. Vuoto. Eravamo tutti per terra a ridere per qualcosa. Vuoto. Stavo per cadere a terra, ma qualcuno mi resse. Vuoto. Delle labbra calde e morbide sulle mie, due lingue che giocavano. Vuoto. Occhi azzurri che fissavano i miei, erano così vicini. Vuoto. Una mano sul fianco, l’altra mi accarezzava la schiena scendendo sempre più giù. Vuoto Adesso non solo la mia memoria era vuota, anche io lo ero. Era successo qualcosa? Avevamo fatto qualcosa? Sicuramente nessuno in questa stanza l’avrebbe ricordato, tantomeno lui. Il nostro primo bacio, ammesso che ci fosse stato e magari non solo quello, era stato uno schifo, non lo ricordavo neanche. Sapeva di alcool, di imbroglio. Non sapeva d’amore. Era stato tutto per uno stupido gioco, per divertimento, non era voluto almeno da parte sua, eravamo stati spinti da quegli schifi che scendevano giù nella gola fino allo stomaco facendolo bruciare. Adesso mi restava solo un senso di solitudine incolmabile, mi alzai da quel divano e andai in bagno. Non mi sentivo tanto bene e tutto il coraggio di ieri sera si ripresentò, sotto diversa forma. Niente scuola per noi oggi, aveva ragione Zayn, anche perché ormai era tardi. Sentii i rumori degli altri che si svegliavano in salotto, uscii dal bagno a testa bassa, non volevo incontrare i loro sguardi, non volevo incontrare il suo.
“Io vado a casa, non mi sento tanto bene”
“Ti accompagno”
Disse Niall prendendo la giacca.
“Ci vediamo domani a scuola.”
Uscimmo di casa e entrammo in auto tirando un sospiro per la stanchezza probabilmente, ma non ne ero del tutto certo. Il biondo si strofinò gli occhi cercando di tornare in se, giusto quanto bastava per portarmi a casa sano e salvo. Dopo qualche minuto interruppi il silenzio
“Ti ricordi qualcosa di stanotte?”
Cercai di non dare troppo peso a questa domanda, se non ricordava niente l’ultima cosa che volevo era lasciar trapelare qualche emozione.
“Amico ero totalmente fuori, stamattina non ricordavo neanche com’ero arrivato a casa di Zayn.”
“Non sei solo allora.”

Scoppiò a ridere e io lo imitai, soltanto per rendere più credibile la bugia, anche se in parte era la verità. Arrivato a casa mi sdraiai sul divano e chiusi gli occhi. Non volevo pensare più a niente, ma il suo viso così sereno non mi dava pace, riusciva a sorridere con gli occhi lui.







P.S: scusate se ci ho messo tanto a pubblicarlo, ma avevo il blocco dello scrittore o carenza creativa chiamatelo come vi pare :3 Spero che vi piaccia. Magari recensite brutte capre, ogni tanto datemi qualche soddisfazione u.u
  
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