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Autore: sissi149    15/08/2012    3 recensioni
Cosa sarebbe successo se i nostri giovani calciatori, poco dopo la fine del torneo di Yomiuri Land, avessero ricevuto la famosa letterina da Hogwarts? L'avrebbero presa tutti bene? Si sarebbero meravgliati tutti, o qualcuno già sapeva? Come sarebbe la loro vita di apprendisti maghi?
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Gennaio/Febbraio 6° anno




Il rientro dalle vacanze di Natale portò con sé una piacevole novità per gli alunni del sesto anno: l'inizio del corso di Materializzazione.1 Meno piacevole fu scoprire l'identità dell'istruttore che avrebbe tenuto le lezioni: Percy Weasley.

Quando, il primo sabato mattina, entrò con passo deciso e fare pomposo nella Sala Grande, debitamente liberata dalle tavolate delle Case, molti si voltarono verso Amy.

“E' un tuo parente?” Le chiese Bruce, notando i capelli rossi.

“Purtroppo sì. Mi chiedo come abbiano potuto scegliere Percy al Ministero, la pazienza non è mai stata il suo forte.” Scosse la testa visibilmente contrariata, cercando di guadagnare un posto nelle ultime file.

Percy salì sulla pedana del Preside per parlare agli studenti:

“Buongiorno, io sono Percy Weasley e sono il vostro Istruttore Ministeriale. Se durante queste lezioni vi applicherete con rigore, grazie ai miei insegnamenti riuscirete a passare l'esame senza nessun problema. Come potete notare, sul pavimento della Sala Grande sono stati posizionati dei cerchi. Ognuno di voi ne scelga uno e si disponga a un metro e mezzo da esso.”

L'assegnazione dei posti durò più del previsto, poiché quasi tutti si contendevano le ultime file, non volendo stare davanti all'Istruttore. Weasley sbuffò impaziente.

Quando tutti i cerchi furono assegnati riprese:

“Per prima cosa dovrete memorizzare la regola delle tre D: Destinazione, Determinazione e Decisione. Dovete scegliere la vostra destinazione, visualizzare lo spazio da occupare con determinazione e cercare di entrare nel vuoto con decisione ruotando su voi stessi. Provate!”

Come era ovvio, nessuno riuscì a sparire al primo tentativo, molti addirittura si ritrovarono per terra dopo le piroette. Si continuò così per due ore, finché Percy, decisamente meno entusiasta rispetto a prima, dichiarò terminata la lezione, ma decise di fermarsi al Castello per pranzare in compagnia della cugina.

La lezione si ripeté identica anche il sabato successivo, con la sola eccezione del povero Bruce Harper che riuscì a sparire, ma si spezzò: il suo busto era atterrato nel cerchio, mentre le sue gambe erano rimaste al punto di partenza. Alla vista della scena i gemelli Derrick erano scoppiati a ridere sonoramente.

Si dovette arrivare al quarto incontro per vedere il primo studente riuscire a compiere una Materializzazione completa.

La lezione quasi era al termine, quando, in prima fila, Julian sparì nel nulla e ricomparve esattamente un metro e mezzo più avanti, al centro preciso del suo cerchio. Barcollò un istante all'atterraggio, ma subito recuperò l'equilibrio.

Percy arrivò raggiante, battendogli delle vigorose pacche sulle spalle che lo fecero impallidire, più di quanto non fosse già:

“Molto bene, davvero molto bene! Ragazzi avete visto il signor Ross?” Esclamò con il suo solito tono pomposo, rivolto a tutta la sala.

Il Prefetto tornò in posizione, pronto per un altro tentativo.

“Ehi, complimenti Julian!”

“Grazie Mark!” Sorrise in direzione dell'amico, situato alla sua destra.

“E' tutto ok? Mi sembri un po' pallido.”

“Sto bene.”

Lenders lo osservò preoccupato, notando che cominciava ad avere il fiato un po' corto.

“Sei sicuro?”

Ross annuì, ma un improvviso giramento di testa gli fece perdere l'equilibrio. Mark fece appena in tempo ad avvicinarsi per sorreggerlo.

“A me questo non sembra esattamente quello che si definisce 'stare bene'!”

“E' stato solo un momento.”

Julian si allontanò, ma gli si annebbiò nuovamente la vista e fu costretto a cercare un sostegno: Mark, con ottimi riflessi, si era riavvicinato, permettendogli di aggrapparsi a lui per non cadere sul pavimento. Fortunatamente il Grifondoro aveva una presa molto forte.

“Tu adesso vieni in infermeria con me, dovessi portartici in braccio!” Gli intimò.

“Ma non possiamo lasciare la lezione così!” Ansimò Ross.

“Senti, tu non sei in grado di continuare in queste condizioni, non ti reggi in piedi e fatichi a respirare. Potrebbe essere il tuo vecchio problema.”

Istintivamente Julian portò una mano al petto e, allarmato, finalmente acconsentì a raggiungere l'infermeria aiutato da Mark, approffittando della distrazione di Percy impegnato nelle ultime raccomandazioni.

 

 

Madama Chips era intenta a controllare le riserve di Pozioni curative, annotando quali farsi preparare dal professor Piton. Alzò gli occhi e si accorse dell'arrivo di due studenti:

“Signor Ross, cosa ci fai qui? Se cerchi la tua fidanzata, stranamente, non è qui.”

“Madama – intervenne Mark – si è sentito male durante la lezione di Materializzazione, è quasi svenuto.”

Alla notizia, l'infermiera si avvicinò preoccupata, notando in quel momento che il ragazzo aveva una brutta cera e diventava sempre più pallido, quasi sul punto di perdere i sensi, e che era sorretto dal compagno.

“Lenders, aiutami ad adagiarlo qui.”

Insieme portarono Julian, ansimante, fino ad un letto e lo fecero distendere. Mark pensò di sciogliergli il nodo della cravatta e aprire i primi bottoni della camicia, per aiutarlo a respirare, ricevendo l'approvazione dell'infermiera che, nel frattempo, afferratogli il polso, gli contava le pulsazioni.

“Maledettamente irregolari.” Borbottò per poi alzarsi di corsa e dirigersi al camino con la bacchetta in mano. Nervosamente si sfilò da sotto la divisa una catenina a cui era appesa una chiave. Con questa pronunciò uno strano incantesimo, che provocò una fiammata verde nella cappa, e poi il nome di qualcuno. Dopodiché si diresse alla scrivania, cercando un fascicolo e gli ingredienti per la pozione da somministrare.

“Lenders, tu puoi andare ora. Se non erro dovresti avere l'allenamento di Quidditch, non vorrai perdertelo.”

“Mark – chiamò Julian sollevandosi a fatica – non dire niente a Amy, per favore...”

“Ross, resta sdraiato.” Lo ammonì aspramente Madama Chips.

Dal camino improvvisamente uscì un anziano Mago: in mano aveva una valigetta e indossava una strana divisa verdognola.

“Poppy, mi hai chiamato? Deve esserci qualcosa di molto urgente se hai aperto il passaggio d'emergenza.”

L'infermiera annuì gravemente e lo guidò verso il letto in cui giaceva Julian, ragguagliandolo sotto voce sulle condizioni del ragazzo e mostrandogli la cartella con la sua storia clinica. Chiuse le tende intorno al letto, escludendo in questo modo Mark, che cercava di origliare, e obbligandolo ad andarsene e raggiungere i compagni di squadra.

“Ross, questo è il Guaritore Mellory2 del San Mungo. - Lo presentò. - Vorrei ti visitasse, per avere un secondo parere.”

“Ragazzo, dimmi cosa è successo e cosa ti senti.”

Julian cercò di raccontare e descrivere le sue sensazioni, interrompendosi ogni due o tre parole per riprendere fiato.

“Tutto questo è cominciato dopo la Materializzazione o già prima avevi manifestato qualche sintomo?”

“Solo dopo.” Rispose con sicurezza.

Il Guaritore annuì, poi estrasse dalla valigetta uno strano strumento metallico, di forma conica, ma al posto della punta c'era un disco di un metallo diverso.

“Aprì la camicia.”

Ross obbedì e scoprì il petto, mostrando la cicatrice dell'intervento babbano subito anni prima. Il Mago non diede segno di essere stupito e appoggiò la base fredda del cono all'altezza del cuore del ragazzo, provocandogli un piccolo brivido. Subito lo strumento amplificò nella stanza il suono delle pulsazioni. Julian stesso riuscì a sentire chiaramente il suo cuore alternare battiti velocissimi a battiti molto lenti, senza uno schema preciso: sembrava un ingranaggio difettoso.

Dopo qualche minuto, in cui il Guaritore spostò quello strano stetoscopio3 in vari punti del torace, l'esame ebbe fine:

“Direi che può bastare. La pozione è pronta?”

Madama Chips sparì dietro alle tende, per tornare pochi secondi dopo con un calice fumante.

“Questa aiuterà il tuo cuore a riacquisire un ritmo normale. Bevila tutta, poi stenditi nuovamente. Noi dobbiamo consultarci.”

I due si ritirarono a discutere.

Julian, obbediente, si sdraiò. Lentamente sentì la sensazione di mancanza d'aria affievolirsi, i suoi respiri da brevi e superficiali si fecero più profondi e lunghi. Pensò a Amy e sperò che Mark non le avesse detto niente: non voleva farla preoccupare finché non fosse stato sicuro di come realmente stessero le cose.

Dopo quella che a Ross parve un'eternità, il Guaritore e l'Infermiera tornarono.

Mellory gli afferrò il polso e, per la prima volta, la sua espressione si distese:

“Le pulsazioni si stanno regolarizzando. Reagisci in fretta, ragazzo. Ora stammi a sentire bene: esistono delle situazioni in cui né la medicina babbana né quella magica possono fare nulla. Ho studiato velocemente il tuo caso e sono arrivato alla stessa conclusione di Madama Chips: il tuo malore di oggi è stato provocato dalla Materializzazione. Il tuo cuore, a quanto pare, non è in grado di sopportarla senza danni: se ti Smaterializzi di nuovo starai ancora male e probabilmente molto più di oggi, mettendo seriamente a rischio la tua incolumità. Stamattina era la prima volta e ti sei spostato solo di qualche metro, per distanze maggiori il tempo trascorso nel nulla è più lungo e quindi lo sforzo è più intenso. Devi lasciare le lezioni. Tutto chiaro?”

Julian annuì, poi fu colto da un dubbio:

“Quindi sono ancora malato?”

“Non esattamente. I Babbani hanno fatto un ottimo lavoro, dal loro punto di vista sei guarito ed è così. Puoi fare ogni cosa, praticare sport e altre attività che richiedono impegno fisico. Solo la Materializzazione ti è vietata... ma esistono altri modi per spostarsi.” Aggiunse con un sorriso incoraggiante.

“Perché? Ho già usato le Passaporte e la Polvere Volante4 in passato.”

“Sei molto curioso! Non è ancora molto chiaro, ma nella Materializzazione intervengono tutta una serie di fattori che su determinati soggetti portano a gravi problemi: non tutti sono in grado di sopportare lo schiacciamento subito nell'entrare nell'aria. Per farti un esempio la Materializzazione è molto pericolosa anche per le donne in gravidanza. Ora devo proprio scappare, ho dei pazienti che mi aspettano al San Mungo. Mi raccomando, segui le mie indicazioni.”

Il Guaritore si avvicinò al camino e, così come vi era apparso, scomparve al suo interno. Madama Chips richiuse magicamente il collegamento con la Metropolvere: per ragioni di sicurezza quel passaggio col San Mungo veniva attivato dalla scuola solo in casi di emergenza.

“Ross! Cosa stai facendo?” Chiese allarmata l'Infermiera, notando che il ragazzo tentava di scendere dal letto.

“Il Guaritore Mellory ha detto che...”

“...che stai migliorando, non che te ne puoi andare. - ribatté severa, squadrandolo da capo a piedi. - Torna al tuo posto, non uscirai di qui finché non sarò sicura che il tuo battito cardiaco sia di nuovo nella norma.”

Julian obbedì mestamente, ma dovette riconoscere che l'Infermiera aveva ragione: nell'alzarsi aveva avuto nuovamente un leggero capogiro, era meglio aspettare.

“Non ti preoccupare, prima di sera dovresti comunque essere fuori. Le mie Pozioni non hanno mai fallito.”

Detto questo Madama Chips ritornò alla scrivania per occuparsi delle sue scartoffie.

 

 

 

 

La Sala Grande era piena del chiacchiericcio degli studenti riuniti per la cena, tutte le tavolate erano quasi al completo. L'argomento che andava per la maggiore tra gli studenti del sesto anno era la completa Smaterializzazione di Ross, avvenuta in mattinata. Al tavolo di Grifondoro, però, tra i componenti della squadra di Quidditch, il tema era un altro: la pessima performance di Mark Lenders durante l'allenamento.

“Mark, non ci posso ancora credere, prima arrivi in ritardo, poi giochi come se fossi il tuo fantasma. Spero tu abbia una valida scusa!” Lo redarguì severamente Amy.

“Che vuoi farci, una giornata storta. Capita a tutti.” Rispose il Cacciatore, cercando di evitare di guardarla negli occhi.

“Balle! – esclamò Patty, con la forchetta per aria – Mark Lenders in giornata no è comunque un giocatore superiore alla media, non una schiappa.”

La discussione proseguì finché non venne interrotta dall'arrivo di Jenny dal tavolo dei Corvonero:

“Amy, Julian non è con te? Non è venuto a cena ed è tutto il giorno che non lo vediamo.”

La ragazza scosse la testa.

“Dopo il Quidditch sono passata al Club degli Scacchi dei Maghi, ma non c'era... pensavo fosse coi ragazzi alla vostra Torre.”

“In effetti è dalla lezione di Materializzazione che non si vede. – si intromise Holly – Mark, se non erro era vicino a te.”

Il Cacciatore fulminò il Prefetto con lo sguardo, ringraziandolo per averlo messo in difficoltà.

“Holly ha ragione. Mark, sai niente?” Chiese Jenny in piedi alle sue spalle.

“N-no.” Balbettò.

Amy appoggiò le mani in mezzo al tavolo e si sporse minacciosa verso Lenders, alzando la voce:

“Cosa stai nascondendo?”

“Io...”

“Mark!” La mano destra della Cercatrice scattò pericolosamente in zona bacchetta.

“Lhodovutoaccompagnareininfermeriaperchénonsièsentitobene.”

“Puoi ripetere in linguaggio umano?”

Il ragazzo, messo alle strette, scandì ogni parola:

“L'ho dovuto accompagnare in infermeria perché non si è sentito bene.”

Aoba scattò in direzione dell'uscita, correndo il più velocemente possibile intenzionata a raggiungere l'infermeria, inseguita dalla voce di Mark che le gridava:

“Mi ha fatto promettere di non dirti niente.”

Corse a tutta velocità per i corridoi e sulle scale, rischiando più volte di inciampare nei gradini, pregando i Fondatori che Julian non avesse nulla di serio.

Entrò in infermeria spalancando la porta, chinandosi fino ad appoggiare le mani sulle ginocchia per riprendere fiato.

“Aoba, cosa ti sei fatta stavolta?” Le domandò Madama Chips, un sopracciglio inarcato per il disappunto.

La ragazza raddrizzò la schiena e disse, ansante:

“Cerco Julian...”

“Ho dimesso il signor Ross due ore fa.”

“E stava bene?”

“Ho mai lasciato uscire da qui qualcuno che non stesse bene?”

Amy scosse la testa con un mezzo sorriso, ringraziò l'Infermiera e uscì alla ricerca del ragazzo, farfugliando:

“Dove può essere andato? Per Godric!”

Guardò fuori dalla finestra: la luna stava facendo capolino dietro una nuvola e le fece venire un'improvvisa ispirazione. Imboccò il corridoio per la torre di Astronomia.

 

 

Julian era seduto sul davanzale interno di una finestra, all'ultimo piano della torre. A quell'ora del sabato sera nessuno sarebbe passato di lì. Ripensava ai fatti della mattinata e si tastava il polso: ora il suo cuore batteva regolarmente, come se non fosse successo niente.

Sentì un rumore di passi avvicinarsi e si voltò:

“Amy!”

“Ciao Julian, come stai?” Domandò un po' preoccupata, avvicinandosi.

Il Prefetto replicò contrariato:

“Mark ha parlato.”

“Non puoi pretendere che nessuno faccia domande, se sparisci tutto il giorno.”

Aoba si sedette di fronte a lui, piegando le gambe alla sua destra e sistemandosi la gonna.

Restarono qualche istante in silenzio, entrambi guardando fuori.

“Avevo bisogno di stare da solo. - Esordì Ross – Devo abituarmi all'idea...” Si fermò di colpo, accorgendosi, grazie al lampo di paura comparso negli occhi della ragazza, di aver scelto le parole sbagliate. Si affrettò a rassicurarla:

“Sto bene, sul serio. Ho solo avuto un piccolo malore, ma Madama Chips ha individuato subito la causa.”

Amy deglutì, sicura che ci fosse altro e aspettando che il ragazzo fosse pronto a rivelarglielo.

“Dovrò abbandonare le lezioni di Materializzazione. - Disse dispiaciuto – Sembra che abbia degli effetti dannosi sul mio cuore.”

Aoba appoggiò la schiena contro il muro, chiudendo gli occhi e sospirando.

“E' tutto?”

“Sì, lo giuro. Basta che non mi Materializzi e starò bene.”

“Godric, grazie.”

La ragazza era decisamente sollevata, in fondo si trattava di rinunciare ad usare un solo incantesimo, ma Julian pareva non pensarla allo stesso modo:

“Grazie? Ti rendi conto che mi è preclusa una pratica magica comune? - Si alzò e si portò a metà corridoio – Tutte le volte che dovrò spostarmi velocemente da un luogo all'altro non potrò farlo perché potrei non arrivare vivo dall'altra parte!”

Anche Amy si alzò e lo raggiunse, furiosa:

“Sai quello che stai dicendo? Per le mutande di Merlino, ti stai comportando da bambino!”

“Tu non capisci...” Ribatté, spiazzato da quell'improvvisa aggressività.

“No, non capisco se non mi spieghi.”

Ross si accasciò a terra, prendendosi la testa tra le mani:

“Credevo che non avrei più dovuto preoccuparmi di poter o non poter fare qualcosa. Pensavo che quel periodo della mia vita fosse finito, invece, per la prima volta, ho davvero avuto paura. Da ragazzino non ero realmente consapevole di quello che rischiavo, ma oggi, quando ho sentito i battiti irregolarissimi del mio cuore dopo essermi Smaterializzato, mi sono reso conto di molte cose. - alzò lo sguardo verso Amy – Faresti meglio a lasciarmi, non dovresti stare con uno come me.”

Dopo aver ammesso tutte le sue paure si sentì esausto.

Amy si passò una mano nella frangia, cercando di trovare le parole adatte per aiutare il suo ragazzo:

“Non puoi decidere per me, su questo punto credo che abbiamo già discusso abbondantemente.”

Il Prefetto fece una smorfia nel ricordare i loro litigi al terzo anno, iniziati perché lui voleva costringere Amy a lasciare il Quidditch, ritenendolo non adatto a lei. Le sue argomentazioni avevano funzionato talmente bene, che la ragazza era diventata Capitano.

“Alzati.” Gli disse la Cercatrice, offrendogli una mano. Lui accettò e si mise in piedi. Erano così vicini. Lei gli appoggiò una mano sul petto e lo guardò dritto negli occhi:

“Julian, ascolta, se è il non poter fare una magia che usano tutti a preoccuparti, hai dimostrato di essere un Mago molto dotato: sei l'unico ad essere riuscito a eseguire una Materializzazione come si deve e dubito che altri ci riusciranno prima di un paio di lezioni. Se la questione è diversa, sappi che io ti conosco e conosco i tuoi problemi: non mi importa se non puoi Materializzarti. Non mi importa se il tuo cuore non lo può sopportare. Così come non mi importerebbe se non fossi capace di fare un incantesimo d'Appello o di trasfigurare una teiera in non so quale animale volesse la McGranitt. Mi importa che il tuo cuore sia abbastanza forte da potermi amare quanto io amo te. Può fare questo?”

Ross era quasi commosso da quella dichiarazione, le accarezzò una guancia prima di sussurrarle un sì e chinarsi per baciarla. Le loro labbra stavano per sfiorarsi...

Dell'acqua gelida cadde improvvisamente su di loro, bagnandoli da capo a piedi.

“Ma cosa? Pix! - urlò Julian, alzando la testa – Per i quattro Fondatori, se ti prendo!”

Lo spiritello era già in fuga, ridendo a più non posso, col secchio vuoto in mano. Il Prefetto fece per partire al suo inseguimento, ma venne trattenuto dai colpi di tosse di Amy.

“Tutto a posto?” Le chiese.

“Cough, cough. Sì. Cough. Mi è andata di traverso un po' d'acqua. Un giorno o l'altro qualcuno dovrebbe mettere in riga Pix.”

“Sai quante volte ci abbiamo provato?”

Amy annuì. Cercò di risistemarsi la coda, in maniera decente.

“Sono fradicia! Vado in dormitorio a cambiarmi, prima di prendermi un raffreddore.”

Scese velocemente le scale, seguita dal ragazzo, che aveva avuto la stessa idea: finire due volte in un giorno in infermeria era un record che non teneva ad avere.

Percorse tutte le rampe si separarono, ognuno diretto verso la propria Sala Comune. Prima di svoltare l'angolo Julian chiamò:

“Amy! Buona notte!”

Lei sorrise luminosa e rispose:

“Buona notte, ci vediamo domani a colazione. Ah – lo richiamò – forse è il caso che ti compri un manico di scopa e impari a usarlo nel migliore dei modi!”

“Piuttosto mi faccio insegnare da Philip ad addomesticare un Ippogrifo!”5

Julian riprese a camminare, col cuore leggero come mai avuto, si sentiva in grado di affrontare qualunque cosa.

 

 

 

 

 

 

 

1 La Materializzazione permette di sparire e riapparire in un altro luogo, E' una Magia consentita solo ai maghi maggiorenni (i maghi sono maggiorenni a 17 anni), per cui dopo un esame si ottiene un'apposita patente. Un po' come l'agognata patente automobilistica per noi! XD La prima volta che Harry prova una Materializzazione, accompagnato da Silente, la descrive così: “Tutto diventò nero; si sentì premere da tutte le parti; non riusciva a respirare, come se fasce di ferro gli stringessero il petto; le pupille gli vennero ricacciate nella testa, i timpani premuti più a fondo nel cranio” (Harry Potter e il principe mezzosangue pag 60). Una cosa molto piacevole!

2 Mellory nell'anime era il cognome di un compagno di squadra di Julian. Purtroppo il nome del medico di Jun non viene mai citato né nel manga né nell'anime.

3 Questo strumento magico l'ho inventato io, mi sono ispirata alla forma dei prima stetoscopi.

4 La Polvere Volante è un sistema di trasporto che tramite l'utilizzo di una polvere magica consente di viaggiare da un luogo all'altro attraverso i camini, oppure semplicemente di comunicare, tipo telefono. Si può fare tutto ciò solo con un camino collegato alla rete della Metropolvere.

5 Vedi capitolo 7













Ultimamente ce l'ho con loro due. XD Scherzi a parte, di loro mi viene molto più facile scrivere che di tutti gli altri, infatti ho già in mente un altro paio di episodi che li riguardano, ma che spero di diluire in mezzo alle avventure di tutti gli altri.

Anche se la giornata è quasi al termine, faccio gli auguri di Ferragosto a tutti coloro che hanno la pazienza di leggere queste avventure.
  
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