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Autore: Melora    28/02/2007    0 recensioni
Okay, vediamo che ne è venuto fuori. Mi è venuta l'idea per questa fanfic oggi durante l'ora di economia e ho scritto il primo capitolo di getto. Il pairing è Hermione/Draco. Commentate e criticate, ho un assoluto bisogno di migliorare^^ Ah, sarà piuttosto smielato, quindi siete avvertiti^^
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NOTA DELL'AUTRICE=Ehm...è uscita così, spero non sia troppo orrenda^^ Ringrazio immensamente tutti quelli che hanno recensito il primo chap, mi fa un gran piacere leggere i vostri commenti =) Questo capitolo è ancora senza azioni rilevanti...sto cercando di sviluppare i personaggi e farmi un'idea delle loro personalità e inoltre devo ancora abituarmi ad usare la prima persona, non mi viene spontaneo^^ Beh, che altro dire...spero che piaccia =)

*** THE LAST DAYS OF SUMMER ***


Guardo fuori dalla finestra del soggiorno, ignorando bellamente le urla della mia governante, la signora Spring. Di primaverile non ha proprio niente, questa qui.
Vecchia, rugosa e con la flessibilità mentale di un manico di scopa. Non so neanche perché mi sta rimproverando, se devo essere sincero.
E' tutta estate che mi sorbisco le sue sgridate che vanno dalla mia maleducazione al fatto che esco con Blaise quasi tutte le sere e rientro in condizioni pietose per la maggior parte delle volte.
-Sì ho capito…- tento con poca convinzione di bloccare il fiume di parole ma come prevedevo niente da fare.
Guardo l'orologio, cercando di spostare la lancetta di qualche minuto con la forza del pensiero. Tra cinque minuti arriverà Blaise e dopo qualche altro urlo questa vecchia pipistrella la smetterà di rompere o almeno lo spero.
-Dovete smetterla di comportarvi così, signorino…- che noia, è mezzora che va avanti a sbraitare come una cornacchia. Mi sono chiesto parecchie volte se non gli si secca mai la lingua ma evidentemente la risposta è no.
Per ingannare il tempo mi metto a contare le rose dipinte sulla carta da parati, che tra parentesi è abbastanza orripilante. Tutto in questa stanza è orripilante, compresa la governante avvizzita e non mi stancherò mai di ripeterlo.
Le finestre sono piccole e perennemente sbarrate, così l'unica luce della stanza viene dal grande camino che è sempre acceso, a qualsiasi ora e con qualsiasi tempo. Le fiamme, lungi dal fornire alla sala un'atmosfera romantica, producono ombre sinistre sui muri e sul pavimento, creando una sensazione di soffocamento, di panico.
Ogni superficie piana della stanza è ricoperta da soprammobili ammuffiti che risalgono ai tempi dei miei bisnonni, uccelli impagliati, orride statuette e cornici arrugginite. Ogni volta che respiri ti entrano in bocca chili di polvere, peggio che fumarsi un pacchetto intero di sigarette alla menta.
La carta da parati è sbiadita e in molti punti lacerata, così come la tappezzeria rosso scuro e le tende nere. Nel complesso fa abbastanza schifo e quella cosa, che una volta era mia madre, e che ora sta stravaccata su una poltrona a gorgogliare come una neonata completa il quadretto deprimente.
Tutto in questa stanza fa venire la nausea.
-Malfoy ci sei?- Il Signore sia lodato, Blaise. La faccia della mia governante è assurdamente divertente in questo momento, sembra che le abbiano appena infilato un cetriolo nel didietro. Assomiglia vagamente alla McGrannit ma neanche quella gattaccia rincitrullita riesce ad essere così odiosa.
Mrs Spring si allontana bofonchiando qualcosa a proposito di mia madre e di quanto la sconvolgo. Sì certo, come no.
Esce dalla stanza proprio nel momento in cui entra il ragazzo moro che aspetto da ore e che come al solito sfoggia un sorriso falso come Giuda.
-Buonasera Zabini…- lo squadro con occhio critico -la puntualità ce la siamo scordata nel primo cassetto in alto, vero?-
Alto più o meno come me, i lucidi capelli corvini scendono fino a sfiorare le spalle e il fisico modellato da lunghe ore in sella ad una scopa è messo sfacciatamente in mostra.
Non c'è che dire, Blaise sa scegliersi i vestiti come nessun'altro. Dura ammetterlo eh?
Stasera dobbiamo andare in discoteca e ha messo un paio di jeans strappati ad arte e una canottiera nera aderente. Il messaggio è più che chiaro: Io-sono-più-figo-di-chiunque.
Mi consolo pensando che per quanto stile possa avere, Blaise Zabini ha più difetti delle spine di un cactus. Il peggiore è sicuramente quello di riuscire a essere più figo di me, ogni tanto. Ma solo ogni tanto, intendiamoci.
-Ciao Draco…tu invece a quanto vedo continui a tenerti stretto il tuo cattivo gusto- fa una smorfia divertita mentre mi esamina dalla testa ai piedi. Tutto come programmato. Mi annoierebbe se non sapessi che il divertimento viene più avanti.
-Prima che decida di lasciarti qui, andiamo- ridacchio avvicinandomi al camino. Do un ultima controllata ai vestiti per assicurarmi che quell'arpia non mi abbia fatto qualche scherzo. Sto molto attento da quella volta che mi ha aperto un buco esattamente in mezzo al mio fondoschiena e io sono andato in giro tutto il pomeriggio per Diagon Alley senza accorgermene.
Sembra tutto a posto, la camicia bianca è intatta e immacolata e i pantaloni neri non hanno tagli imbarazzanti. Sono proprio figo stasera, e scusate se me lo dico da solo. La camicia è sbottonata fino a metà torace e i pantaloni sono perfetti per mettere in mostra il mio fisico niente male.
Blaise sembra aver intuito che mi sto complimentando da solo e si affretta a darmi uno spintone -Sì, lo so cosa stai pensando…quella camicia è orrida, comunque- Caro, carissimo Blaise. Prima o poi lo ucciderò.
Prendo una manciata di sabbia finissima, Polvere Volante Deluxe, da un cofanetto intagliato e la scaglio tra le fiamme del camino che improvvisamente diventano di un blu elettrico.
-Dove andiamo stasera?- chiedo, visto che non abbiamo ancora parlato della destinazione.
Blaise fa spallucce -Pansy e Millcent ci aspettano al Three Hours tra una mezzoretta-
Fantastico, ci mancava solo Pansy Parkinson. E' dall'inizio dell'estate che mi sta attaccata come una patella allo scoglio e si impegna a succhiarmi via tutto il sangue dal collo. Devo stare attento, ha manie vampiresche quella gallina.
-Bene, e allora noi andiamo al Journey- E' il mio locale preferito e ha come immenso pregio quello di essere inaccessibile alle due ochette da quando hanno inondato di vomito la pista da ballo, complici un paio di cocktail un po' troppo forti. Che chiaramente avevamo preparato io e Blaise.
Blaise ridacchia alle mie spalle e mi da una leggera pacca sulla spalla in segno di approvazione, le fiamme blu mi attendono per portarmi verso un'altra serata divertente, un'altra manciata di ore lontano da questa casa orribile e dai suoi orribili abitanti.
E io non voglio farle aspettare.
******
"Chi è?" qualcuno sta bussando alla porta e mi sveglia, come al solito. Cavoli, stavo facendo un sogno proprio bello: c'era una specie di ippogrifo rosa shocking che calpestava tutte quelle oche di Serpeverde, mentre uno schiopodo color prugna rincorreva Ron e Harry attorno al capo di Quidditch.
Apro gli occhi e mi tiro a sedere, lanciando uno sguardo alla sveglia. Sono le sei del mattino. Ieri sono andata a letto tardissimo e ora ho la testa completamente rintronata.
Non pensate male, mica sono andata in giro per locali o roba simile, ho soltanto studiato Antiche Rune fino alle due di notte. Non cambierò mai, non c'è bisogno che me lo diciate, grazie.
"Chi cazzo rompe a quest'ora…" borbotto decisamente incazzata.
Butto i piedi fuori dal letto e vado alla porta, ma quando la apro non trovo nessuno fuori. Eppure sento ancora bussare.
"Ma che scema che sei, Mia…" improvvisamente capisco da dove proviene il suono e corro alla finestra. Il mio gufo, Rachel, è appollaiato sul davanzale e picchietta contro il vetro per farsi aprire.
Quando spalanco la finestra vola nella stanza e sento le sue ali sfiorarmi la testa. E' un gesto che fa sempre, mi fa sentire protetta in qualche modo.
"Buongiorno Rachie…tutto okay?" sono contenta di vederla perché sono settimane che non torna a casa. E' rimasta tutta l'estate dai Weasley visto che i miei sopportano a malapena Grattastinchi, figuriamoci lei.
E poi ogni tanto le mie vecchie compagne di scuola vengono a trovarmi, come glielo spiego un gufo portalettere in camera mia?
Noto che una lettera è legata alla zampa della mia gufetta e mi avvicino per prenderla, notando la calligrafia disordinata sulla busta e indovinando il mittente.
Dopo aver slegato il foglio di carta dalla zampa di Rachel le faccio una carezza, osservandola ammirata: è uno splendido animale, dalle piume scurissime e con gli occhi color dell'oro più puro. Mi ricordo che tra tutti i piccoli gufi che c'erano al negozio lei mi ha colpito subito, senza un motivo particolare.
Ma ora la lettera. Apro il foglio piegato e lo porto davanti agli occhi, iniziando a scorrere le poche righe.
"Carissima Hermione…purtroppo non ci vedremo a Diagon Alley quest'anno" leggo ad alta voce e già mi incavolo.
Ma come? Sono due mesi e mezzo che non li vedo e loro mi dicono che devo aspettare ancora? Vabbè che sono solo due settimane, però…Ok, continuiamo e stiamo a vedere.
"Come sai io e Harry siamo in Romania da Charlie e torniamo giusto in tempo per prendere il treno, il primo settembre. Le nostre cose ce le comprano i due gemelli, quindi se per caso li vedi digli di ricordarsi assolutamente le mie piume d'aquila nuove" sbuffo, contrariata.
E' tipico di Ron dilungarsi in questi particolari inutili invece che scrivere cose sensate, per esempio che cosa diavolo stanno facendo là. Mica me l'avevano detto che sarebbero andati in Romania, questa me la pagheranno con gli interessi.
"Harry ti saluta e anche tutti gli altri, ci vediamo direttamente sul treno. Un abbraccio, Ron" scaglio la lettera sulla scrivania e torno verso il letto con le labbra strette.
"Tutti gli altri…" già mi immagino la montagna di cose interessanti che si possono imparare in un paese affascinante come la Romania e loro cosa mi scrivono? Che devo ricordare ai gemelli le piume nuove di Ron. Disgraziati.
"Mica ti ci hanno obbligato a restare qui…potevi andarci pure tu" una vocina nella testa inizia a farsi sentire, ormai è diventata un'abitudine. Forse sto uscendo pazza. Anzi no, sicuramente sto uscendo pazza.
"Zitta tu…" dopo aver messo a tacere la fastidiosa coscienza decido di farmi una doccia prima di partire per Diagon Alley.
Questi mesi di vacanza sono stati stranissimi, mi sento un po' tagliata fuori da tutto. I giorni sembrano essere passati così lentamente da farmi impazzire, eppure ora che guardo indietro mi pare che il tempo sia volato via come i semi di un soffione colpiti da un refolo di vento.
Soltanto la catasta di cartellette che contengono tutti i miei appunti mi ricordano tutto il tempo che ho passato china sui libri per ripassare i programmi.
"Non pensarci troppo su, tanto ormai è ora di tornare a scuola…" già, ultimo anno ad Hogwarts. E sarò anche Caposcuola, come se non avessi già abbastanza da fare.
Oddio, non che mi faccia schifo. Anzi, quando è arrivata la lettera ero felicissima, e lo sono tuttora. Però questa faccenda dell'ultimo anno mi confonde.
Finita la scuola che farò? Una volta ero sicura di voler fare l'Auror, ma ora so che probabilmente non è un mestiere adatto a me. Ci vuole troppo istinto, troppo spirito di adattamento. Sono capace di ammettere i miei limiti, io sono troppo logica per andare veramente bene per questo lavoro.
E poi da quando Harry ha sconfitto…Voldemort, l'anno scorso, il lavoro per gli Auror è calato parecchio. Non che sia un male, però bisogna anche essere pratici, no?
"Adesso va meglio…" pulita e profumata inizio a prepararmi per andare a fare compere, anche se dentro la mia testolina continuo a rimuginare.
Potrei fare l'avvocato. Mi è sempre piaciuto come lavoro, da quando ho lavorato alla causa di Fierobecco e poi con il CREPA.
Sì, forse potrei ma voglio prima parlarne con la McGrannit, a scuola.
"Dunque…vediamo se ho preso tutto" controllo di avere con me abbastanza soldi per il viaggio e la chiave della mia camera blindata alla Gringott.
Ho cominciato a risparmiare soldi dal primo anno, facendo qualche lavoretto durante l'estate e mettendo da parte i soldi dei regali, quindi ora ho un bel gruzzoletto che mi aspetta.
Non ho mai comprato niente di niente, mi merito un regalino no?
"Okay, andiamo che facciamo tardi…" dico ad alta voce mentre esco dalla mia camera e scendo al piano terra, pronta per lo shopping.
  
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