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Autore: Melora    02/02/2005    5 recensioni
Okay, vediamo che ne è venuto fuori. Mi è venuta l'idea per questa fanfic oggi durante l'ora di economia e ho scritto il primo capitolo di getto. Il pairing è Hermione/Draco. Commentate e criticate, ho un assoluto bisogno di migliorare^^ Ah, sarà piuttosto smielato, quindi siete avvertiti^^
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NOTA DELL'AUTRICE:Mi rendo conto di non aver sviluppato per bene il carattere dei due personaggi, nè probabilmente aver chiarito bene le situazioni ma mi è venuto fuori così, dal nulla, e per quanto io provi non riesco a "concretizzarlo" un po' di più. Il rating è alto perchè nei prossimi capitoli ci saranno scene un po' hot, spero almeno ^_* In questo capitolo non c'è molta azione, anzi non ce n'è proprio per niente, è nato più che altro per testare uno stile di scrittura al quale non sono abituata, e cioè in prima persona, al presente. Vediamo che salta fuori =)

*** A MILLION WAVES IN THEIR HEAD ***

"Oh cazzo…maledetta sveglia del cavolo…dormi Mia…continua a dormire!"
Tengo gli occhi chiusi, ripetendomi mentalmente che sto ancora dormendo, neanche fosse un mantra.
"Io sto dormendo…io sto dormendo…io sto dormendo…io sto dormendo…e adesso chi cazzo è?!"
Qualcuno ha bussato alla porta. Chiamarlo bussare è un eufemismo, comunque. Facevano meno rumore se la colpivano con un ariete.
"Hermione, svegliati!" io urlerei di più, fossi in te.
Mia madre. Fantastico. La scuola non è finita neanche da una settimana e già non ne posso più di stare a casa.
"Ehm…sì mamma, sono sveglia!"
Con un sospiro rassegnato striscio fuori dal letto e barcollo verso il bagno stile zombie.
Una specie di vampira mi guarda dallo specchio, spaventandomi a morte.
"Sembra che mi abbiano presto a sberle…ma che cavolo…" In effetti la mia faccia non è delle migliori stamattina. Per prima cosa ho un bel brufolo proprio al centro della fronte, sembro un semaforo. Poi sono pallida, sembro sul punto di svenire con due occhiaie che mi arrivano alle ginocchia. E infine i miei capelli sono talmente aggrovigliati che assomigliano ad un nido di chiurli, ci mancano solo le uova. "Complimenti Mia, proprio ottimo lavoro…"
In un modo o nell'altro finisco di lavarmi i denti, senza smettere di compatirmi, e mi infilo un paio di pantaloni e una maglietta a caso, tanto in questa viuzza sperduta nel nulla non mi vede nessuno.
"Ma perché non sono andata da Ron e Harry anche quest'anno…"
Già…perché? In tre giorni è la trecentomillesima volta che me lo chiedo. Mi era sembrata una buona idea, trascorrere l'estate a casa e non alla Tana o a Grimmauld Place, come gli ultimi anni. Avrei potuto ripassare i programmi degli ultimi sei anni e imparare a memoria quello del settimo. Tutto perfetto, se escludiamo due minuscoli particolari. Anzi, tre. Mamma, papà e Rosalie. I miei adorabili genitori rompiscatole e la mia sorellina spaccatimpani.
"Buongiorno…"
Entro sbadigliando in cucina e saluto i tre piccoli particolari. Rosalie si limita a gorgogliare qualcosa, spruzzando di latte tutta la sedia ma non me la prendo. In fondo ha solo otto mesi, devo comprenderla no? E poi è così carina…
"Hermione perché ti sei svegliata così tardi?" Papà mi guarda neanche fossi una criminale. Scusa se sono in vacanza e rimango a letto dieci minuti in più eh?
Ecco, loro non li comprendo invece. Neanche salutano questi. Hermione qui, Hermione là. A volte li odio. Non so come hanno fatto a mettere al mondo due tesori come me e Rosie. Per la maggior parte del tempo però gli voglio bene, accidenti a me.
"Sì tesoro, ora come farai a studiare tutto quello che avevi programmato?"
Come da copione mamma interviene. Ho tre mesi di studio davanti e ho già terminato il ripasso di Incantesimi, la parte teorica ovviamente, dal primo al terzo anno, ma a loro interessa?
"Mamma, non ti preoccupare…oggi avevo intenzione di fare una pausa"
Mica è vero, oggi volevo iniziare con Pozioni. Voglio soltanto rompergli le scatole. Insomma, non possono pretendere che io passi tutta l'estate a studiare no?
"Pausa?" Lo dice come se gli avessi rivelato che sono uno scarafaggio trasfigurato.
Evidentemente lo pretendono. Basta guardare la loro faccia in questo momento.
"Sì…pensavo di fare una passeggiata e andare fino alla biblioteca babbana vicina al supermercato…sai, è tanto che non leggo qualcosa di non-magico…"
Mi sono autoconvinta. Andrò a cercarmi qualche polveroso librone babbano e passerò la giornata rintanata su qualche poltrona della biblioteca. Sono mortalmente stufa di essere in continuazione sotto esame, di non poter vivere la mia vita come voglio. Ogni decisione che prendo viene esaminata al microscopio, cercando di capire se possa danneggiare la mia immagine di ragazza perfetta. Io non voglio essere perfetta! Non mi interessa, io voglio essere soltanto Hermione Granger. Mi sento come se fossi costretta a guardare uno spettacolo, ma posso stare soltanto dietro le quinte. Non faccio parte della troupe, né sono un'attrice. Non posso nemmeno applaudire quando lo spettacolo termina. E poi rimango a guardare tutti che se ne vanno. Chi da solo, chi in coppia, qualcuno in gruppo. Tutti hanno fatto parte di qualcosa, meno io.
"Se pensi che non rimarrai indietro…" odio quando mia madre usa quel tono da tesoro-poi-non-dire-che-non-lo-sapevi-se-prendi-cento-invece-che-centotredici.
Vorrei tanto gridare qualcosa di molto cattivo ma poi mi sentirei malissimo. Senza contare che spavento Rosie quando alzo la voce. L'ultima volta mi ha sputacchiato tutta la sua pappetta in faccia per vendicarsi. Meglio continuare a mangiare i miei cereali e poi uscire in fretta di casa.
"Mangia i cereali e tieni la bocca chiusa…mangia i cereali e tieni la bocca chiusa…mangia i cereali e tieni la bocca chiusa…" A quanto sembra sta storia dei mantra funziona. Tengo la bocca chiusa e mi ingozzo di cereali al cioccolato, ignorando bellamente i miei genitori e la mia sorellina che sono decisamente troppo polemici per il mio umore odierno.

*****
-Che cazzo succede?!- Una specie di elefante si è abbattuto sul mio comodino, svegliandomi dal bellissimo sogno che stavo facendo.
Ma che palle, anche stamattina 'sta storia. Il gatto di mamma ha deciso che era ora di svegliarsi ed è venuto a rompermi le scatole, come ogni giorno.
-Disgraziatissimo animale…che mal di testa, porca miseria…- Mi sembra di avere le Sorelle Stravagarie che suonano rock'n'roll dentro la mia testa. E ora quel cazzo di gatto mi è anche saltato sopra.
-Scendi gatto del cavolo!- Macché, neanche mi caga quella bestiaccia.
Leopold è il gatto di mia madre. E' brutto, spelacchiato e maledettamente cattivo ma a Lady Narcissa, signora piace, così me lo dovrò sorbire per tutta l'estate.
-Vai via stronzo o è la volta buona che ti vomito addosso anche l'anima…-
Evidentemente questa minaccia funziona. Si sposta dalla mia pancia, che era decisamente sul punto di scoppiare, e se ne va in qualche cantuccio dove può meditare sulla prossima malefatta.
Bene, un obbiettivo è raggiunto. Il prossimo è ricordarmi perché diavolo ho mal di testa, il che si traduce nel cercare di ricordarsi cosa ho fatto ieri sera.
-Blaise…c'era Blaise…- niente, i miei ricordi si fermano a quando Blaise è arrivato al pub, poi da lì più niente. -Vabbè, solita sbronza ho capito- ora provo di alzarmi e speriamo di non fare un capitombolo.
Riesco ad alzarmi, è già molto. Mi avvio verso il bagno strascicando i piedi, nella mia migliore interpretazione di homo sbronzos.
-Che cazzo…- devo guardarmi due volte, non sembro nemmeno io. C'è un tizio nello specchio, ma giuro che se sono io mi sposo Silente.
-Oddio, ieri sera devo avere veramente esagerato…- la ramanzina che mi aspetta non l'augurerei nemmeno a Potter. Beh forse a Potter sì.
Mi faccio coraggio e inizio ad esaminare i danni. Disastro e rovina.
-Ci metterò ore a sistemarli- mi lascio scappare un gemito di disperazione mentre guardo i miei capelli, di solito perfettamente a posto. Non stamattina però. Sono la quintessenza dello scompigliamento. Poi passo ad ammirare le mie splendide occhiaie, se oggi non faccio attenzione prima o poi mi ci inciampo. Ho le labbra livide e le guance incavate. Le ho sempre in verità, oggi più del solito.
-E quelli che minchia sono?- il mio sguardo si è abbassato fino al collo, deturpato da una serie infinita di segni rossi. Merda. Prego affinché Blaise si ricordi cos'è successo ieri, o non saprò mai chi cazzo me li ha fatti. Passo un dito sulla quintalata di succhiotti che qualche anima pia, o magari più di una, mi hanno gentilmente lasciato.
-Mi ucciderà- già riesco ad immaginarmi la ramanzina tremenda che mi farà la mia governante domani, quando tornerà dalla sua visita ai parenti. E come al solito dovrò sorbirmi la solita tirata su quanto mio padre sarebbe deluso e su quanto mia madre resterebbe sconvolta. Non è un argomento che mi interessa particolarmente. Non più. E poi, cavolo, si è mai sentito un diciassettenne che ha la governante?
-Meglio andare a far colazione…- con un sospiro mi infilo una maglietta e un paio di pantaloncini e scendo giù nella sala, dove un paio di elfi domestici si affaccendano attorno ad una persona. Che strazio.
-Buongiorno madre- la saluto per educazione, e perché mi fa un po' pena. Ha perso tutto, se mai ha posseduto qualcosa nella sua vita.
Non mi risponde, come sempre, si limita a farfugliare qualcosa, mettendo in agitazione i due elfi -Lady Narcissa, signora, il signorino Draco è sceso a fare colazione- con pazienza Janni, l'elfa personale di mia madre, le spiega che sono lì. E' snervante, ogni cosa che succede le viene riferita, sperando che quel guscio vuoto che è diventata reagisca. Ma non reagirà mai più. Io lo so da mesi, da anni.
-Signorino Draco, date un bacio a vostra madre- trattenendomi dal dimostrare tutta la mia rabbia mi chino per sfiorare la guancia di quella donna. Sono disgustato. Tutto di lei mi disgusta, la sua stessa essenza. Lei e mio padre credevano di poter diventare potenti ma non riuscivano a vedere oltre la loro vanità. Con il passare degli anni sono stati trasformati in giocattoli, semplici marionette nelle mani di Voldemort. Voldemort, non mi fa più paura questo nome. Mi fa semplicemente schifo, come tutti coloro che sono cascati nella sua rete. Mio padre, mia madre, i miei amici. Tutti schiavi, tutti privi di qualsiasi pensiero razionale, alla fine. Io no, oh no. Io voglio guadagnarmi il potere, voglio dimostrare al mondo che sono il migliore. Non ho bisogno che un assassino spiani la strada per me, io ce la farò da solo, senza uccidere nessuno. Non ha senso togliere la vita a qualcun altro, sconfiggere qualcuno che odi da molta più soddisfazione che ucciderlo.
-Gli stessi pensieri, ogni mattina- ci ricasco, ogni volta che vedo quella cosa che è diventata mia madre e penso a quel pazzo di mio padre, rinchiuso in qualche fetida cella, ricado negli stessi ragionamenti. Malgrado tutto quello che dico sono ancora legato a loro. E la cosa mi irrita da impazzire.
  
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