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Autore: elyxyz    28/02/2007    40 recensioni
“Sì, lo voglio!” capitolò Lisa Cuddy, allargando le braccia in segno di resa.
(Non è necessariamente quello che potrebbe sembrare...)
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Greg House, Lisa Cuddy
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Sì, lo voglio

Premessa: pur amando immensamente questa serie, non avrei mai pensato che sarei arrivata a scrivere una storia su House M.D. …e invece eccomi qui! Non escludo, altresì, che possa esserci un seguito… Tuttavia, per mancanza di tempo, non ho mai letto molte fanfiction, soprattutto con questo pairing. Posso immagine che, forse, l’argomento che ho scelto sia stato già trattato, anche da diversi autori. In quest’eventualità, me ne scuso. Non era mia intenzione urtare la sensibilità di nessuno.

 

 

 

 

Sì, lo voglio!

 

By elyxyz

 

 

 

 

 

“I duri hanno due cuori,
col cuore buono amano un po’ di più.
I duri hanno due cuori,
col cuore guasto
odiano sempre un po’ di più…”

 

(Ligabue, I duri hanno due cuori)

 

 

 

 

 

 

“Sì, lo voglio!” capitolò Lisa Cuddy, allargando le braccia in segno di resa.

 

Il sorriso sfacciato di Greg s’allargò un po’ di più.

 

“Saresti il candidato perfetto! Inutile che ce lo neghiamo!

Hai un quoziente intellettivo dannatamente al di sopra della media, sei un eccellente diagnosta, hai una casistica familiare perfetta…”

 

Il sopracciglio del dottor House s’acuì, in un moto di genuina sorpresa.

“…Se escludiamo lo zio Charlie… e la bisnonna Berta, pace all’anima sua! Forse dovevi arrivare alla settima generazione…” ironizzò.

 

Ma la dottoressa non gli diede retta e, come in un flusso di coscienza, continuò a snocciolare: “Un’esemplare cultura generale, pignoleria e coerenza, menefreghismo, misantropia... sai essere davvero odioso e insopportabile, un vero piantagrane… ma riconosco che hai ancora un sacco di doti…”

 

“Per me, lo sono!” puntualizzò, scandalizzato. “Ma qualche idiota - a caso - pensa che siano difetti…” concluse, con quell’aria da compatimento che riservava agli stupidi. “E poi non mi descrivere come se fossi un’enciclopedia ambulante, e hai dimenticato ‘sexy’,umile’ e ‘virtuoso’.”

 

“Ma io non te lo chiederò mai, sia chiaro!” ripeté lei, ancor più decisa, puntando i pugni sui fianchi.

 

Che cosa, di grazia?”

 

La Cuddy lo fissò, esterrefatta:

“Di essere il donatore che mi serve per… per… siamo qui a discuterne da mezz’ora, e tu di che cosa pensavi parlassimo?!

 

Lui fece spallucce, grattando la base del bastone - sempre sullo stesso punto della moquette - con fastidiosa meticolosità.

“Prima, pensavo di assistere a uno dei tuoi soliti deliri premestruali… dopo, ho accarezzato l’idea di una promozione: sai, tutte quelle lusinghe!… poi, che mi stessi indorando la pillola per arrivare ad una strigliata particolarmente ben piazzata… ed infine, che sei solo dannatamente contorta! Ah, le donne…”

 

Lisa avvampò, un misto di vergogna e sdegno.

“Ad ogni modo, la discussione si chiude qui. Sibilò, irremovibile.

 

Ohhhbiss Rossella, podere io barlare?” la provocò, scimmiottando Mamy. “E non mi dire che domani è un altro giorno!”

 

Se non ci fosse stato in ballo un argomento tanto delicato, probabilmente ne avrebbe riso. Di una battuta così, del sarcasmo mordente dell’uomo di fronte a lei, che in fondo apprezzava, anche se a volte era troppo… semplicemente troppo.

 

La dottoressa sospirò, strofinandosi stancamente gli occhi, prima di trovare le parole per congedarlo.

Sapeva che aveva sbagliato a convocarlo.

Aveva sbagliato anche solo a pensarla, una follia così.

Forse era colpa degli ormoni.

Gli ormoni, sì.

Dannati ormoni.

 

“House, ascoltami bene, perché non te lo ripeterò. E quando fu certa di avere tutta la sua attenzione, modulò la voce con fare professionale, come se stesse illustrando una diagnosi ad un collega luminare.

 

E si sentì, per la prima volta, quasi intimidita, da quell’uomo.

Ingoiò a vuoto, pregando che la voce non sembrasse incerta, come in realtà lei si sentiva; perché le sembrava di essere ritornata ai tempi del praticantato, del tirocinio… nel girone della gavetta, prima dell’agognata specializzazione.

“Non sarebbe politicamente corretto, per un sacco di buone ragioni: perché sono il tuo capo… si verrebbe a creare un notevole conflitto d’interesse, e si presenterebbe quasi come un abuso di potere… insomma: se io ti chiedessi di contribuire al concepimento di mio figlio… potresti accusarmi di molestie sessuali.

 

“Oh, ma io lo farei.” Rispose lui, placidamente.

 

Lisa sussultò, come se fosse stata schiaffeggiata.

“Mi denunceresti?”

 

House fece ruotare gli occhi, esasperato. E poi si prese una piccola, sadica pausa prima di rispondere.

“No. Contribuirei.”

 

La Cuddy sbatté più volte le palpebre, visibilmente stordita.

“Contribuiresti?”

 

“Ti serve un donatore di seme o un apparecchio acustico?” replicò, acre.

 

“Ma io ti ho detto che non… non…” si mise a balbettare, sconcertata.

 

Gregory non si diede pena d’intendere le sue confuse lamentele e si diresse zoppicante verso l’uscita dello studio. Con una mano già sulla maniglia, parve ripensarci, e si girò verso di lei, che ancora boccheggiava dietro la propria scrivania.

“Adesso ascolta me, dolcezza. Domani sera, facciamo alle otto?” - ma la Cuddy non ebbe il tempo di parlare - “Sì, alle otto; per me va benone, io porto il vino e tu pensa alla cena, e niente vestiti impegnativi… mi basta quel baby-doll color carta da zucchero, per addolcire il momento…”

 

“…Ma…”

 

“Ho detto di sì. Però si fa come dico io, cioè alla vecchia maniera…” decretò spiccio, quindi volse le spalle, nascose un sorriso e uscì sbattendo la porta. Pochi istanti dopo, lo si poteva sentir fin da lì che sbraitava teatralmente contro l’isterismo delle femmine e il destino avverso.

 

 

-Fine-

 

 

 

Disclaimers: I personaggi citati in questo racconto non sono miei; appartengono agli aventi diritto e, nel fruire di essi, non vi è alcuna forma di lucro, da parte mia.

 

NB: Per chi fosse interessato, è stato postato un seguito di questa one-shot: s’intitola “Stagioni - Make a baby”.

Come sempre, sono graditi commenti, consigli e critiche. Chiunque desideri, può contattarmi al mio divano blue navy: elyxyz@alice.it

Grazie (_ _)

elyxyz

   
 
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