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Autore: Devon    17/08/2012    1 recensioni
Siamo nel 2010, poco dopo l'uscita di "Nightmare", quando i ragazzi fanno conoscenza con una strana tredicenne che somiglia spaventosamente al loro amico defunto.
Boh, non lo so, è una strana idea uscita fuori durante uno dei miei viaggi mentali. Non so cosa ne verrà fuori, una cagata probabilmente. Ma correrò il rischio, un bacio a tutte :3
Genere: Comico, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Qualche giorno dopo McKenna mi chiese di andare a prendere lei e Blue a scuola.
Per me andava bene. Non dovevo andare in studio né tantomeno da Michelle. E chi l'aveva più sentita? Non che mi interessasse più di tanto; le cose tra di noi non funzionavano più da prima che Jimmy morisse.
Così, all'orario di uscita, eccomi davanti al cancello della Ocean View High, in attesa che le ragazze uscissero.
Sporgendomi dal finestrino ebbi modo di notare che nel cortile un gruppetto sostanzioso di ragazzini stava accerchiando qualcosa... o qualcuno. 
-Blue! Blue, cerca di calmarti.
Era la voce di mia sorella.
Cominciamo bene.
-Calmarmi? Hai sentito come mi ha chiamata?
-Blue, andiamocene.
-Ecco brava, vattene - sbottò una voce maschile.
Poi, il caos.
In quella decisi che sarei dovuto intervenire. Aprii la portiera con tanta violenza da staccarla dalla macchina e puntai verso il cortile della scuola, dove la rissa era già cominciata.
Temetti il peggio per Blue. Era così piccola, così indifesa...
-Ehi - esclamai, facendomi strada tra i ragazzini. 
La scena che mi si presentò davanti fu... non so se "bizzarra" sia il termine più appropriato, ma avrete sicuramente capito.
Blue stava a cavalcioni sopra un ragazzino di non più di sedici anni, che cercava disperatamente di difendersi e di parare i colpi, ma senza riuscirci.
Certo che per essere una ragazzina ci andava pesante.
L'avevo sottovalutata.
-Chiamami sgualdrina un'altra volta e ti trasformo in un purè di acne! - annunciò, dandogli un pugno nello stomaco che lo fece piegare in due.
Tutti gli altri assistivano sbalorditi alla scena. Me compreso.
Ma che facevo lì impalato? Perché non andavo a separarli?
Scrollai il capo e mi avvicinai a Blue. 
Le sfiorai una spalla.
L'avessi mai fatto.
Mi arrivò un pugno direttamente sul naso.
PORCA TROIA. Ci mancava solo questa.
Strizzai gli occhi e mi portai la mano al viso, inzuppandola di sangue.
I ragazzi spostarono i loro sguardi verso di me.
Blue si tirò su e si voltò anche lei nella mia direzione, sgranando gli occhi. 
-Oh merda - esclamò, portandosi una mano alla bocca.
Il naso mi bruciava e continuava a sanguinare.
-Scusami - si avvicinò -scusascusascusascusascusa - ripeté, e tirò fuori dei fazzoletti dalla borsa. Poi mi prese per mano e mi trascinò via seguita da McKenna.
Prima di oltrepassare il cancello però si voltò di nuovo.
-Non è finita qui - disse, gelando il ragazzino con un'occhiata.


-Scusami - sussurrò, mentre cercava di medicarmi -mi dispiace tanto, davvero. Non l'ho fatto apposta... non volevo...
-Lo so - la rassicurai -stai tranquilla, non è niente.
McKenna era rimasta a guardarci, tesa.
Blue mi asciugò gli ultimi residui di sangue, per poi farmi una carezza. Le sfiorai la mano che mi aveva posato sulla guancia e le sorrisi. 
Mi accorsi che era arrossita. Che carina.
-Senti - le dissi -mi spieghi come sei finita a fare a botte?
Lei si mordicchiò un labbro e mi guardò, stringendosi nelle spalle.
-Non è mica la prima volta, sai - sfoderò un sorrisetto -Loro provocano e io picchio.
-Ma ne vale veramente la pena? Voglio dire, guardati...
La sua maglietta senza maniche degli Iron Maiden, più grande di almeno tre taglie, era piena di polvere e strappata qua e là, aveva diversi lividi nelle braccia e uno enorme e bluastro che andava a solcarle uno zigomo.
Lei si guardò senza scomporsi e scrollò le spalle.
-Questo non è nulla - replicò, sollevando un sopracciglio -dovresti vedere quelli che ho sulla schiena.
Scossi la testa e sospirai.
-Non ti devi preoccupare - si affrettò ad aggiungere -sono abituata, sai. All'inizio fa un po' male ma poi passa.
La guardai, esasperato.
Assurda. Era semplicemente assurda.
-Non ha tutti i torti - le fece eco McKenna -ad averlo picchiato, intendo - si affrettò a precisare -insomma, la stava già sfottendo durante l'intervallo, poi all'uscita ha continuato.
-Quel ragazzino non capisce un cazzo di musica - sbottò Blue, alzandosi in piedi.
-Capisco - mi sforzai di sorridere, dirigendomi verso la macchina -dai, andiamo a casa.




 
   
 
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