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Autore: Faraxdipanda    01/03/2007    1 recensioni
Questa è la storia del ragazzo che diverrà cavaliere del Panda, personaggio già citato in un'altra fanfic non mia; ovviamente riferita a me ^^ Vi sarei immensamente grato se receensiste dopo aver letto (se c'è qualcuno a leggermi ovviamente :D), non per il gusto di sapere quanti di voi mi hanno letto, ma per inserire consigli, critiche che possano migliorare e affinare le mie (scarse) abilità nella scrittura! Inoltre annuncio che cercherò di postare un capitolo alla settimana, per regolarizzare l'opera. Grazie mille a tutti!!! ^_^
Genere: Azione, Avventura, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Farax proseguiva lungo l’anfratto piuttosto velocemente, i muscoli in tensione nello sforzo di strisciare e salire nello stesso tempo lungo il cunicolo, buio e freddo, la cui superficie era solo appena ricoperta di muschi soffici e bagnati e arbustelli secchi e scheletrici. Il ragazzo all’interno del passaggio perse la cognizione del tempo; gli sembrava di aver proseguito carponi per mesi, le ginocchia erano doloranti, come pure la schiena e le spalle, e sperava tanto di non aver sbagliato a proseguire per quella strada; forse l’unico modo per raggiungere la cima del monte Wutaishan era scalare la parete esterna, correndo tantissimi rischi sulla roccia friabile della montagna, col pericolo di cadere per un appiglio mancato, e terminando li la sua avventura. Ma la fortuna quel giorno era rivolta dalla sua parte, lo abbracciava e lo sosteneva, ed è così che scorse, girata l’ultima curva, l’uscita del tunnel, una debole luce che chiamava Farax verso di se, per far si che il suo sogno si avverasse.

Il ragazzo era impaziente, e sperava che il momento del risveglio dell’Armatura non fosse troppo lontano. Così affrettò il cammino, scostando velocemente gli arbustelli e cercando di poggiare il più possibile i palmi delle mani sul fresco muschio, visto il rossore provocato dalla posizione forzata. Vedeva così la luce avvicinarsi sempre più, e il suo cuore batteva sempre più velocemente, mentre i suoi occhi già guardavano oltre quell’apertura, per cercare di scorgere ciò che di più importante c’era per lui su quel monte.

Arrivò all’uscita, e si sporse nell’intento di uscirne, ma venne accecato dalla luce esterna che, pur non essendo molto forte, lo costrinse a socchiudere gli occhi voltando la testa di lato, a causa della poca luce nel passaggio che aveva appena percorso. Poi, lentamente, riaprì gli occhi, e cercò di scorgere qualcosa; si aspettava di trovare un bel prato verde illuminato e carezzato dalla calda luce del sole e un dolce profumo di alberi in fiore che circondavano un grande altare di forma cilindrica con sopra l’argenteo scrigno dell’Armatura; ma quando la vista si abituò alla luce presente, rimase deluso dalla visuale che aveva: una radura nebbiosa, coperta di erba grigia e bassa, probabilmente a causa della poca luce solare che arrivava, senza poter distinguere nient’altro oltre il limite della coltre di nebbia. Ma non stette a rimuginarci più di tanto, uscì dalla caverna, poggiando i piedi sull’erba umida, e ricominciò a camminare, prima lentamente per dare la possibilità alle gambe di sgranchirsi, poi più celermente, nell’intento di poter scorgere qualche indizio per il proseguimento della sua ricerca. Camminando sentiva che c’era qualcosa di strano, che non riusciva ad identificare; era una strana zona, pur se inviolabile per altri, era troppo vuota, troppo… silenziosa!

°Vero…non ci sono uccelli qui, e non un insetto o roditore nell’anfratto che porta qua su! Come mai?°

Mentre pensava questo, Farax non si accorse che stava girando a vuoto, e perse così l’orientamento. Camminando, scorse un bagliore rossiccio attraverso il muro di nebbia, e iniziò a correre verso quella direzione, pensando che magari poteva essere una fiaccola che illuminava il tempietto sacro che stava sul monte, ma dove nessuno più veniva ad adorare la divinità del posto. Correva, ma pur avvicinandosi, la distanza fra se e il bagliore non diminuiva, e sembrava che questo stesse scappando dal ragazzo; improvvisamente si bloccò, facendo qualche passo indietro, come se avesse avuto paura di qualcosa: davanti a se c’era un precipizio, e se non si fosse fermato ci sarebbe caduto dentro.

-Ma cosa sta succedendo qua…questo non sembra un luogo sacro, piuttosto demoniaco!-

Il bagliore rosso che si intravedeva si fermò, e adesso era chiaro, veniva verso di lui, molto velocemente, e mentre proseguiva la nebbia che sembrava impenetrabile si dissolveva, creando un passaggio per permettere a qualcosa di indefinito di raggiungere il ragazzo.

Farax strinse gli occhi, cercando di vedere più a fondo, e quando ci riuscì, ne fu spaventato: una figura informe, fatta di nebbia scura e contaminata, lo stava raggiungendo, e focalizzò anche la fonte del bagliore: due enormi occhi rossi.

Farax non ci poteva credere, erano quelli del suo incubo, che l’avevano accompagnato per poco più di un anno, tutte le notti, dal suo arrivo in Cina. Era pietrificato, e non riusciva a muoversi, ma doveva reagire, se quella "cosa" gli voleva fare del male, e sicuramente era questo il suo fine, doveva innanzitutto spostarsi dal ciglio del precipizio, arretrare, e combatterla. E allora si sbloccò, come se d’incanto fosse ritornata elettricità a tutti i suoi muscoli, e fece uno scatto all’indietro, saltando di un 5-6 metri allontanandosi dal baratro, mentre la figura proseguiva il suo cammino immateriale ed irreale verso di lui.

-CHI SEI?- urlò Farax alla figura, ma non ebbe risposta, se non il semplice avvicinamento di quella cosa infome.

-HO CHIESTO CHI SEI?-

-Ahahah…chi sono?...difficile dirlo…mi hanno chiamato in molti modi…ma tu puoi chiamarmi semplicemente MALE! Uhahahaahah…- la voce era come se provenisse da tutte le direzioni, e non solo dalla figura.

°Eh? Ma dove sono finito? Cosa c’entra questo Odio con me? Io non ho fatto del male a nessuno!°

-COSA VUOI DA ME?- disse Farax urlando, ma poi capì che non c’era bisogno di farlo, in quanto l’avrebbe sentito lo stesso.

-La tua fine…ovvio!-

Farax sbarrò gli occhi e rimase a bocca aperta: °La mia fine???°

-Ma io cosa ti ho fatto per meritare questo? Non ho mai fatto del male a nessuno che non se lo meritasse!- ripensando così agli uomini della banda dei Ratti del Bambù.

-No…vero…su questo hai ragione tu. Non mi hai fatto niente….in questa vita!!!- dicendo questo la strana figura poggiò i piedi a terra, sul limite del precipizio, senza il timore di poter cadere giù.

-Cosa significa questo?-

-Ah…questo significa che non hai ancora recuperato i ricordi della tua vita passata…bene…ti spiegherò tutto io: circa 180 anni fa, uno dei pochi abitanti rimasti dell’isola di Mu, un vecchio di nome Atla, costruì, sotto richiesta del Grande Sacerdote di Grecia, ma per il volere della Dea Athena, tre forti Armature d’Argento. Con la sua Polvere di Stelle, la Stardust, Atla le unì in simbiosi con tre mutabili Costellazioni, e una di queste era quella del Panda, facendo nascere quella che tu proprio adesso stai cercando: l’Armatura d’Argento del Panda! Pochi furono i pretendenti a questa armatura, e solo un ragazzo dal cuore puro e coraggioso, riuscì a meritarla e ad indossarla; si chiamava Faxa, e fu ammirato da tutti per molto tempo. Un giorno però il Santuario fu attaccato da una forza sconosciuta, e, vista la mancanza di tre Gold, furono incaricati della protezione delle tre rispettive case, Vergine, Scorpione e Acquario, i tre Cavalieri protetti dalle Armature appena create, e Faxa si mise a protezione dell’ottava casa, quella dello Scorpione!-

°Panda, Scorpione, Faxa, Milo, Farax…sono tutte cose collegate...ma possibile che questo fosse nel mio destino?° Pensò Farax.

-Tutti i Cavalieri a protezione della Case furono sconfitti, ma sopravvissero, grazie alla loro Armatura; e il Grande Sacerdote, in mancanza di Athena, fu costretto a creare una barriera per espellere il male dal Santuario, e per far preparare tutti i Cavalieri alla battaglia finale. 2 mesi dopo l’entità organizzo i suoi fedeli combattenti, e lo scontro finale si tenne nelle steppe desolate della Russia, perché la si trovava la base dell’entità. In questa battaglia molti Cavalieri morirono, ma tutti i guerrieri dell’entità maligna furono sconfitti. Anche Faxa morì, ma solo alla fine della battaglia, perché fu lui, con la propria vita, a sigillare l’entità maligna in una dimensione senza tempo. L’Armatura del Panda scomparve, così come pure la Costellazione protettrice, e l’investitura di questa fu bandita dalle regolari, insieme alle altre due armature speciali, quella della Tigre Artica e quella della Zebra.

-Cosa??? Non è possibile!! Le mie sorelle sono quindi in pericolo? RISPONDI!-

-No…non ancora, a loro penserò dopo che tu sarai scomparso!!! Muhahahah.-

-Non te lo permetterò…piuttosto ti porterò via con me nel mondo dei morti!…Eh? Ma cosa sono queste immagini che mi vorticano in testa? Ma…questa è la guerra di cui mi narravi…Oh no! Quell’entità malvagia che attaccò il Santuario quasi 200 anni fa…SEI TU! IL MALE!-

-Si…era l’ora che tu ricordassi ciò che successe nella tua vita precedente…Faxa!-

-Come mi hai chiamato? Ahah…vero…Faxa. Ma ti sbagli sai? Non sono più ne Farax, ne tantomeno Faxa, sono solo l’unione dei due, un Cavaliere che è furioso per il tuo ritorno, e che adesso ti sconfiggerà per sempre, senza rinchiuderti in nessuna dimensione…AAAAAAHHH!!-

Così, Farax, riavuti i ricordi della vita di Faxa, fece esplodere il suo cosmo, creando un’enorme colonna di luce verde brillante che si alzò nel cielo, richiamando l’attenzione di chi già la conosceva: Lin, dalla collina retrostante la casa; Milo, che stava tornando dal villaggio dove aveva incaricato un corriere di spedire la missiva al Santuario; gli abitanti del villaggio natale di Lin, che capirono che qualcosa incombeva su di loro, ma che il giovane Cavaliere non avrebbe permesso che qualcuno gli facesse del male; e i Panda, dalla piantagione di Bambù, che guardavano in alto, verso un’indefinita vetta del monte, pronti a dare la loro vita per quella di Farax.

°No…che cosmo potente…forse l’ho sottovalutato, dovevo ucciderlo prima, quando ancora non sapeva niente del suo passato!° penso il Male, preoccupato per la riuscita del suo malefico piano.

Alle vibrazioni del cosmo che Farax espandeva sulla cima del monte, rispose qualcosa, che si trovava da qualche parte fra la nebbia, che si librò in aria, e si diresse a gran velocità verso il ragazzo, atterrando davanti ai suoi piedi: era uno scrigno d’Argento, quello dell’Armatura del Panda.

-VIENI A ME ARMATURA DEL PANDAAAA!-

Lo scrigno si aprì lentamente, come una finestra che è stata chiusa per troppo tempo, e si spalancò, facendo fuoriuscire prima la sagoma di un enorme Panda di cosmo che entrò nello spirito di Farax, poi l’Armatura, splendente come nuova, senza un graffio ne un’ammaccatura, rigenerata appieno dalla sua lunga degenza nello scrigno, e, pezzo per pezzo, si dispose sul corpo di Farax, che si mise in posizione di difesa, forte del suo cosmo, dell’appoggio di chi gli vuol bene, dell’anima di Faxa, e della brillante Armatura, pronto a sconfiggere anche questo nemico.

  
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