Sono in
ritardo, e questo
capitolo non so da dove mi sia uscito.
Ok,
ammettilo donna, hai una
paura immensa.
(Ehm, ehm,
non so come definirlo,
ma credo che ci sia un po’ di smut qui dentro, e non ho mai
scritto cose del
genere, chiedo venia, non sono capacee!)
Ora vi lascio, note a fine capitolo.
Capitolo
nono
“Mmh,
profumi di buono” Blaine
sfiorò i capelli di Kurt con il naso, stringendo
maggiormente la presa sul suo
fianco e portandosi una mano dietro la schiena per togliersi un sasso
che gli
stava facendo male.
“Anche
tu” mormorò Kurt
assonnatamente, sistemando meglio la testa sulla spalla di Blaine e
stringendosi a lui.
“E’
come-“ continuò Blaine mentre
osservava il cielo “Se qualcuno avesse preso un intero campo
di fiori d’estate,
ne avesse imbottigliato il profumo e poi te lo avesse
regalato.”
“Sdolcinato!”
ridacchiò Kurt, le
labbra che sfioravano il soffice tessuto della maglietta di Blaine.
“Ma
ti piace!” ghignò il ricciolo
voltandosi a guardare il ragazzo.
“Molto”
sussurrò Kurt prima di
chiudere la distanza tra i loro sorrisi e baciarlo.
“Mmh”
riuscì a dire Blaine mentre
Kurt si dedicava con impegno al suo labbro inferiore “Dovrei
essere sdolcinato
più spesso.”
“Dovresti”
affermò Kurt prima di
assaltare di nuovo quelle labbra e congiungere la lingua con quella di
Blaine.
Cautamente
posizionò le mani
sulla nuca dell’ altro ed iniziò a giocherellare
con le ciocche di capelli
corti.
Sentì
Blaine gemere al tocco, e
sorridendo ne tirò una.
“Ahi!”
gridò Blaine, ma poi le
sue labbra si impossessarono di quelle di Kurt, più
fameliche di prima, e le
sue mani grandi si posizionarono a coppa sul suo sedere, portando il
ragazzo
più vicino a sé.
“Mmmh,
sai anche di buono” disse
poi Blaine sogghignando “E’ come se un
pasticciere-“
“Blaine!”
lo ammonì Kurt
ridendo “Mi verrà il diabete se
continui!”
Il ricciolo
catturò le sue labbra
nuovamente “Non è colpa mia”
sussurrò “Sei tu che sei bellissimo.”
Kurt si
congelò nel sentirlo.
Nessuno
gliel’ aveva mai detto.
Nessuno
l’ aveva neanche mai
baciato, per dirla tutta.
Ed
all’ improvviso tutto ciò che
Blaine aveva dimostrato di provare per lui lo investì
bruscamente.
Blaine aveva
detto che lo amava.
Blaine aveva
detto che era
perfetto.
Blaine
pensava che fosse
bellissimo.
Kurt si
sentì importante, sentì
di valere qualcosa, all’ improvviso, e quando Blaine lo
guardò preoccupato
chiedendogli se ci fosse qualche problema, Kurt si sentì amato.
Ed era una
sensazione bellissima.
“Blaine”
sussurrò, poi
catturò le sue labbra in un bacio pieno
di bisogno, di tempo, di felicità e di commozione.
Era
così perso nelle sensazioni
che lo avevano appena travolto che non si accorse che delle lacrime
avevano
iniziato a scendere sulle guance di Blaine fino a che il ricciolo non
riuscì a
trattenere un piccolo e delicato singhiozzo.
“Ehi”
Kurt allontanò il viso da
quello di Blaine e lo fissò “Cosa
c’è che non va, Blaine? Ho fatto-“
“E’
solo che-“ disse piano Blaine
“Sono due anni che sogno questo momento, Kurt, ti amo
così tanto-“
“Io-“
Kurt iniziò, preso alla
sprovvista. “Non so se-“
“Non
sentirti obbligato, Kurt” lo
interrupe subito Blaine.
Kurt fece un
sospiro di sollievo
e sorrise a Blaine.
Lo conosceva
da troppo poco per
poter dire di amarlo, aveva bisogno di tempo.
“Grazie”
gli sussurrò, poi gli
baciò una guancia e si stese di nuovo sull’ erba,
abbracciandolo.
“Per
te tutto.”
Restarono
abbracciati per un po’,
Kurt che poteva sentire il petto del ragazzo alzarsi ad ogni suo
respiro, e
Blaine che giocava con le ciocche di capelli di Kurt che erano uscite
di
controllo dopo la corsa, quella sera.
“Devo
proprio andare, ora” disse
ad un certo punto Kurt “O mio padre verrà a
cercarci con il fucile”
Blaine lo
guardò terrorizzato, e
Kurt gli sorrise furbescamente scrollando le spalle.
“Beh,
consolati con il fatto che
è l’unico lato negativo dell’ essere il
mio ragazzo, sono perfetto in fondo!”
Si
girò verso di Blaine, e lo
vide fissarlo con uno sguardo strano.
“Dillo
ancora” disse quindi
Blaine.
“Sono
perfetto?”
“Prima”
gli sussurrò Blaine, gli
occhi grandi e lucidi ed un sorriso enorme sul viso.
Kurt fece
un’ espressione confusa
e cercò di ricordarsi cosa avesse detto.
Consolati
con il fatto che è
l’unico lato negativo dell’ essere il mio ragazzo-
Santo cielo.
Santissimo
cielo.
“Oddio
scusa Blaine” iniziò Kurt,
portandosi e mani alla bocca “Io non volevo, non devi per
forza, non ci ho
pensato-“
“Kurt”
lo fermò Blaine “Dillo
ancora, ti prego”
Kurt lo
guardò stranito, ma
vedendo che Blaine non perdeva la sua espressione iniziò.
“L’unico-“
disse Kurt confuso, e
continuò al cenno di incoraggiamento di Blaine
“L’unico lato negativo dell’
essere il mio ragazzo-“
“Dio”
sentì dire a Blaine,
e, prima di riuscire a continuare, si trovò bloccato da un
paio di labbra che
si muovevano ferme sulle sue.
“Vuoi
essere il mio ragazzo,
Kurt?” chiese quindi Blaine, appoggiando la fronte a quella
del soprano e
guardandolo serio negli occhi.
“Sì”
fu tutto quello che riuscì a
dire Kurt.
“Credo
che sia il giorno più
bello della mia vita”
Quella notte
Blaine riuscì a
dormire così bene come non riusciva da due, lunghissimi,
anni.
Kurt venne
svegliato da un pigro
raggio di sole che filtrava attraverso le tende della sua stanza.
Lentamente
portò le braccia sopra
la testa e si stiracchiò, emettendo un suono molto simile
alle fusa di un gatto
e rigirandosi, poi, nel letto sprofondando la testa nel cuscino.
Aveva
intravisto all’ orologio
che erano le otto e mezza, nessuno probabilmente era sveglio, e gli
restavano
ancora due orette piene per crogiolarsi nelle coperte morbide.
Ma
c’era qualcosa, quella
sensazione di euforia che ti sveglia in giorni particolari, come la
mattina prima
di andare in gita con la scuola, o quando è successo
qualcosa di bello la sera
prima, che il tuo corpo custodisce dentro di sé e trasforma
in adrenalina e
felicità allo stato grezzo.
Ecco, quel
qualcosa gli formicava
sotto la pelle e gli creava piccolo brividi in tutto il corpo,
facendogli
arricciare le punte dei piedi.
Allora
realizzò.
Blaine.
Era il
ragazzo di Blaine, ed in
quel momento, in quel letto caldo ed accogliente, si permise di
crogiolarsi in
quella nuova ed al contempo straordinaria sensazione.
Aveva un
ragazzo, era amato, e si
dava il caso che il ragazzo in questione fosse quel bel pezzo di uomo
con-
Oh, Kurt,
suvvia! Sii delicato!
Bello, ecco,
un bell’ uomo. Era
quello che voleva dire. Ovviamente.
Fu quindi
quel ricordo che decise
per lui di uscire dal letto, cambiarsi, ed acconciarsi i capelli con
più cura
del solito e riuscire comunque ad essere fuori dalla porta, pronto, in
un tempo
record per andare da Blaine.
Kurt non era
ingenuo, sapeva che
c’erano comunque ancora molte cose da sistemare tra lui e
Blaine, tutto quello
che quel ragazzo aveva passato non era curabile con un bacio e qualche
battuta
sdolcinata, ma in quel momento non se la sentiva di tirar fuori
argomenti così
tristi, quando tutto ciò che voleva era passare un
po’ di tempo con il suo
ragazzo (Wow) senza troppi pensieri nella testa.
Fu pensando
a ciò che si avvicinò
alle stalle, ormai un posto famigliare, fino a
scorgere la figura di Blaine che stava camminando in mezzo
alle galline
con un secchio stracolmo di mangime, cercando di non farlo cadere dal
bordo e
non riuscendoci, ritrovandosi così circondato da una schiera
affamata di
pennuti che rosicchiavano il cibo pure dalle sue scarpe.
Kurt sorrise
per la goffaggine di
Blaine, e si avvicinò velocemente facendogli un cenno di
saluto con la mano.
“Ehi,
Blaine!”
“Ehi
K-Kurt- Cia- wooo!” il
ragazzo si era inciampato in un pennuto ed in quel momento era a terra,
le
gambe all’ aria ed un’ espressione stizzita sul
viso.
Kurt rise ad
alta voce e si
guadagnò un’ occhiataccia dal ricciolo che
però si rialzò subito e si precipitò
subito dal lui sorridendo.
“Buongiorno,
dolcezza” disse
quindi cercando di imitare il tono più sensuale che
conoscesse.
In tutta
risposta Kurt si mise a
ridere sguaiatamente, portandosi le mani sullo stomaco e piegandosi in
due.
“Ehi!”
borbottò stizzito Blaine
“Io cerco di essere sexy e tu mi ridi in
faccia? Cos’ho che non va?”
“Cos-“
iniziò Kurt tra le risate
“Cos’hai che non va? Hai che non puoi essere sexy
quando sei pieno di
piume nei capelli ed hai i vestiti pieni di segatura perché
sei appena caduto
in un recinto di galline, disgraziato!”
Poi
l’espressione del soprano si
intenerì quando con una mano iniziò a togliere
tutte le piume dalla testa di
Blaine.
Dopo avergli
spolverato i vestiti
alla bell’ e meglio lo guardò con approvazione e
gi diede un leggero bacio
sulla guancia.
“Ecco”
sorrise “Così va meglio,
Mr. Blaine cerco di essere sexy Anderson”
Blaine gli
sorrise e, facendo
scivolare un braccio ad avvolgergli la schiena lo tirò a
sé baciandolo
delicatamente sulle labbra.
Kurt
sospirò al contatto, non
ancora abituato alle sensazioni che Blaine gli regalava, e
portò le mani dietro
al collo dell’ altro per approfondire il bacio.
Si divisero
poco dopo, il fiato
più corto e le guance arrossate.
E i due
sorrisi più grandi che
avevano mai avuto.
“Devo
ancora abituarmi a tutto
questo” sussurrò Kurt ancora leggermente
destabilizzato.
“Non
è una cosa a cui mi
dispiacerebbe abituarmi” gli sorrise Blaine. Poi
battè le mani insieme ed
esclamò “Bene, ed ora, se vuole seguirmi,
è tempo di andare in trattore, che ne
dice di accompagnarmi?”
“Dico
che lo farei molto
volentieri!”
Blaine non
aveva mai compreso
fino a fondo quelle battute che sentiva spesso fare su come gli ormoni
dei
teenagers fossero incontrollabili, e
tutte
quelle frasi che sentiva ripetere nei film, come “Mi sento
come un teenager
alla sua prima cotta”, o nelle canzoni, e qui si parla
addirittura che la sua
canzone preferita, come “You make me feel like a teenage
dream”.
Si era
sempre distanziato da tutto
ciò, le sue esperienze erano state decisamente prive di
sentimenti, ed era per
questo che non aveva mai provato l’eccitazione della
giovinezza.
Perlomeno,
non fino a quel
momento.
Insomma,
perché cavolo nessuno
gli aveva mai detto che Kurt, quel Kurt, quel provincialotto
schizzinoso, il
suo ragazzo, diamine, aveva come hobby quello di
aggiustare macchine
nell’ officina di suo padre?
Il tutto era
iniziato con la
malaugurata proposta di andare a fare un giro in trattore.
Blaine
doveva muoversi verso i
campi più lontani per controllare la maturazione degli
alberi di pesche ai
confini della proprietà, e visto che ora poteva permettersi
di voler passare
tutto il tempo della sua giornata con Kurt, non aveva esitato a
chiedergli di
accompagnarlo.
E Kurt aveva
accettato
entusiasticamente.
Maledizione.
Beh,
ripensandoci bene, quindi,
era tutta colpa di Kurt.
Chiaramente,
se lui non avesse
accettato di andare con Blaine, allora il ricciolo non si sarebbe
trovato in
quell’ incresciosa situazione.
Quale, la
mancanza di
autocontrollo su tutte le parti del suo corpo dalla cintura in
giù.
Pensa ad
altro, Blaine, pensa ad
altro, suvvia.
Il problema
era che era
impossibile pensare a qualcosa che non fosse Kurt, la camicia
arrotolata sopra
i gomiti, il viso sporco di grasso, i muscoli tesi e le gocce di sudore
che gli
incorniciavano il viso.
Stupido
trattore. Perché doveva
rompersi proprio nel bel mezzo di un campo isolato da tutto e da tutti,
con
neanche un po’ d’ acqua e quaranta gradi
all’ ombra?
“Blaine?”
la voce di Kurt lo
riportò alla realtà, distogliendolo dai suoi
pensieri.
“Mmh?”
fu tutto quello che riuscì
a dire, cercando di risultare il più calmo possibile.
“Sei
sicuro di stare bene?” lo
sguardo di Kurt era sinceramente preoccupato, e scrutava pensieroso il
viso del
ragazzo cercando di capire cosa stesse succedendo.
“Chi?
Io? Sì, bene, bene, molto.”
Riuscì a dire. Si maledisse poi per il poco autocontrollo ed
iniziò a
torturarsi le mani, cercando insistentemente di concentrarsi su una
formica che
passava proprio vicino ai suoi piedi.
Ecco,
Blaine, concentrati sulle
formiche.
“Oh”
disse quindi Kurt, con un
espressione non ancora convinta “Perché ti ho
chiamato per più di cinque volte
e non mi hai mai risposto.”
“Mmh”
annuì Blaine “Stavo
pensando”.
Kurt
sembrò soddisfatto della
risposta, quindi si girò nuovamente verso il trattore e
riprese a lavorare con
il motore.
“E
si può sapere” riprese qualche
secondo dopo “A cosa stessi pensando?”
“No”
Blaine non
si rese conto di
averlo detto ad alta voce fino a che non vide lo sguardo ferito del suo
ragazzo.
“NO!
No, cioè NO! Non volevo dire
quello-” cercò di recuperare, inciampando nelle
parole e gesticolando “Io
pensavo- Alle formiche, sì, ecco.”
“Formiche.”
Ripetè Kurt scettico.
“Esatto.”
Annuì Blaine,
orgoglioso di aver trovato una scusa “Dev’essere
difficile, sai, vivere in
questo caldo perennemente. Noi” continuò serio
“Almeno abbiamo delle case,
dell’ aria condizionata-“
“Blaine,
non tutti hanno bisogno
dell’ aria condizionata, lo sai? Magari le formiche stanno
bene così-“
“Sì
ma, non dev’essere comunque
bello, ecco.”
Kurt lo
osservò, e vedendo
l’espressione seria che aveva, dovette farsi violenza fisica
per cercare di non
ridere, quindi tornò a lavorare.
Blaine, dal
canto suo, tornò a
fissare il terreno in cerca di altro per distrarsi.
“Mmpf”
sentì mugugnare Kurt poco
dopo “Mi manca poco e poi ho finito. C’era un
problema con il motore, credo che
sia stato il caldo.”
Blaine
annuì, mostrando un’
espressione concentrata.
Stava giusto
tornando a cercare
di pensare ad altro, quando Kurt si schiarì la voce per
richiamare la sua
attenzione.
“Ehm,
Blaine?” iniziò insicuro,
guardandosi i piedi “Ti dispiace se- mi tolgo la camicia?
E’ che fa troppo
caldo ed io non riesco più a concentrarmi e-“
“Sì!”
esclamò Blaine entusiasta,
quasi con troppa velocità.
No, senza il
quasi, con troppa
velocità, decisamente.
Maledizione
Blaine, contieniti!
“Ehm,
cioè, volevo dire- va bene,
tranquillo, mi spiace solo che non ci sia dell’
acqua.”
“Oh,
fa niente.” Kurt aspettò
ancora qualche momento, le
guance rosse
che, Blaine sospettava, non lo erano a causa del calore.
“Beh,
quindi io-“
“Sì,
mi sembra-“
Kurt era
estremamente
imbarazzato.
Si era
già spogliato davanti a
Blaine, quel giorno alla cascata, ma ora era diverso, ora stavano
insieme, ora Blaine
era il suo ragazzo.
E questo
aggiungeva nuovi
significati al semplice gesto di sfilarsi un indumento.
Senza
contare che quel giorno
Blaine era addirittura più bello del solito, e la maglietta
evidenziava i suoi
muscoli più del solito.
Concentrati,
Kurt, concentrati.
Lentamente,
portò le mani al
petto, cercando goffamente di sfilare i bottoni dalle asole.
Deglutì
nervosamente e non alzò
lo sguardo fino a che non ebbe finito. Quindi si sfilò
l’ indumento e lo poggiò
sui sedili, indugiando un momento più a lungo nel cercare di
lisciare le
pieghe.
Diamine,
faceva davvero caldo!
Che colpa ne aveva lui? Non stava facendo niente di male!
Quindi
riprese a lavorare senza
osare guardare il ricciolo, che non emetteva rumori da dietro di lui.
Continuò
a lavorare sul motore
ancora per un po’, fino a che non sentì qualcosa
di caldo posarsi sulla sua
schiena.
Si
voltò di scatto, riconoscendo
la mano di Blaine, ed inalò bruscamente quando vide gli
occhi del ragazzo
diventare più scuri.
“Blaine?”
sussurrò, cercando di
non pensare alla vicinanza dei loro corpi, ai loro bacini che si
toccavano, ed
al fiato caldo di Blaine sul suo collo.
In tutta
risposta il ragazzo
avvicinò le labbra alle sue “Sì,
Kurt?” soffiò.
Oh, al
diavolo!
Fu tutto
quello che pensò il
soprano prima di scaraventare, letteralmente, le sue labbra su quelle
di Blaine
e far scivolare la lingua contro la sua.
Sentì
Blaine gemere nella sua
bocca, e si strinse più vicino, intrecciando le mani dietro
ai suoi capelli e
gemendo a sua volta quando sentì le mani di Blaine aprirsi
sulla sua schiena.
“Dio,
Kurt, le cose che mi
fai-“ sussurrò Blaine, muovendo le sue labbra
lungo la mandibola del ragazzo,
succhiando dolcemente il punto sensibile proprio sotto
l’orecchio.
“Mmh”
gemette Kurt
incoerentemente, piegando indietro la testa per lasciare maggior
accesso a
Blaine, che stava ancora lavorando sul suo collo. “Il motore,
Blaine devo-“
“Lascia
stare” lo implorò
Blaine, in tono bisognoso.
“Ma
noi-“
“Ti
prego!”
E la voce
che usò era così bassa
e così roca che Kurt perse tutto l’autocontrollo
che aveva e si abbandonò alle
mani sicure di Blaine.
Cercando,
poi, una sicurezza che
era sicuro di non avere, cercò di stringersi di
più al suo ragazzo, catturando
le sue labbra in un bacio più bisognoso, più
insistente.
Fu
così che si accorse della
situazione, e del fatto che sia lui che Blaine erano decisamente eccitati.
A disagio,
cercò di allontanarsi
dall’altro ragazzo, ma tutto ciò che ottenne fu
una maggiore frizione.
“Ah!
B-blaine-“
“Shh”
rispose il ricciolo “Fidati
di me” e, detto ciò, spinse il suo bacino contro
quello dell’ altro.
E le
sensazioni che Kurt provò
per un gesto del genere erano davvero indescrivibili, e Kurt si
trovò travolto
da un’ ondata di eccitazione che gli mandò un
brivido sulla schiena, e si trovò
a rispondere spingendo a sua volta la sua erezione contro quella di
Blaine.
Nel
frattempo Blaine aveva
ripreso a succhiare sul collo di Kurt.
“A-ancora,
Blaine, Dio!”
E Blaine
continuò,e Kurt si perse
tra le ondate di eccitazione e bisogno, catturando la bocca di Blaine
in un
nuovo bacio, esplorando ogni centimetro del collo di Blaine, sentendo
il
bisogno fisico di stare vicino a Blaine, sempre più vicino.
“B-Blaine”
balbettò Kurt,
sentendo di non poter durare molto più a lungo,
l’autocontrollo che scivolava
via pian piano insieme all’ ultima briciola di
lucidità che aveva mentre il
ricciolo continuava a ruotare il fianchi ed a torturargli la mandibola.
“Lasciati
andare, Kurt, fallo per
me” gli sussurrò Blaine, e quando, con un ultima
spinta, Kurt venne per primo,
il nome di Blaine sulle labbra, Blaine era lì per
sostenerlo, ed il solo
vederlo in quello stato, i capelli sconvolti, un segno rosso sotto la
mandibola, e gli occhi spalancati, fece toccare l’apice anche
a lui, e venne
nei pantaloni, forte come non gli era mai successo.
Si
crogiolarono per qualche
momento appoggiati al cofano del trattore, le gambe che tremavano
troppo ed i
respiri corti l’uno sul collo dell’ altro.
“Wow”
sospirò Kurt posando la
testa sulla spalla di Blaine.
“Già”
concordò l’altro,
baciandogli delicatamente la fronte.
“Mi
sento-“ iniziò Kurt
imbarazzato “Appiccicoso”
“Credo
che sarebbe il caso di
tornare a casa e cambiarsi” suggerì Blaine, un
sorriso sonnolento che gli
compariva sulle labbra “Ma resterei qui per sempre”
“Anch’io”
annuì Kurt contro la
sua spalla. “Ti prego, non muoviamoci”
“Mmh”
acconsentì Blaine,
poggiando la guancia sui capelli del soprano, godendosi la sensazione
di
solletico che gli donavano.
Restarono
così per qualche
minuto, fino a che la scomodità della situazione non si fece
sentire, ed unita
al caldo ed alla sensazione sconfortevole in mezzo ai pantaloni, non
gli fece sentire
lo smodato bisogno di muoversi.
“A
che punto sei col trattore?” Sussurrò
Blaine, baciandogli i capelli.
Kurt gli
sorrise, poi si voltò e
mise a posto un’ ultima cosa.
“Così
dovrebbe andare, credo”
“Perfetto”
Blaine gli prese la
mano e, sorridendo, lo condusse su sedili.
Fu in quel
momento, scorgendosi
nello specchietto del mezzo, che Kurt si accorse dello stato in cui si
trovava,
ed iniziò ad imprecare sottovoce, cercando di pensare ad un
modo per entrare in
casa di nascosto, ed evitare lo sguardo inquisitorio di suo padre.
Quando Kurt
e Blaine si divisero,
con la promessa di sentirsi verso sera, Kurt si fermò
davanti alla soglia della
casetta, concentrandosi sul cercare un modo per non sembrare
così disfatto come
in verità era.
Alzò
il collo della camicia che,
non si sa come, era rimasta pulita, e si mosse sconfortevolmente nei
suoi
pantaloni, cercando di imitare una camminata che sembrasse naturale.
Quindi si
sistemò i capelli e,
con un grande sospiro, aprì la porta preparandosi al peggio,
ma tutto ciò che
lo accolse fu l’oscurità, accompagnata da silenzio.
Kurt si
mosse verso la cucina, e
trovò un post-it lasciato da suo padre che diceva che erano
andati a fare una
passeggiata e che sarebbero tornati verso sera, e, quasi non credendo
alla sua
fortuna, improvvisò una piccola danza della vittoria, poi si
fiondò in doccia,
già pregustandosi il getto dell’ acqua fresca
sulla pelle.
Si
lavò a lungo, prese tempo per
usare tutti i suoi prodotti per i capelli, e per chiudere gli occhi e
rilassarsi sotto il getto morbido della doccia, e subito la sua mente
venne
inondata dalle immagini del pomeriggio, e Kurt si sentì
cedere le gambe e si
sedette sul piatto della doccia, abbracciandosi le ginocchia e
poggiandoci il
mento.
Kurt Hummel
non aveva mai avuto
un ragazzo, aveva dato il suo primo bacio il giorno prima e si era
sentito dire
“ti amo” non tanto meno recentemente.
E di sicuro
non aveva mai avuto contatti,non
riusciva neanche a dire di preciso cosa aveva fatto, come quelli di
quel
pomeriggio con un altro ragazzo.
Ed in quel
momento, lì accucciato
sul piatto della doccia, non riusciva neanche ad esserne imbarazzato
come
avrebbe creduto.
Anzi, doveva
dire che gli era
decisamente piaciuto, e che ora aveva un
motivo in più per sentire la mancanza di Blaine.
Sorrise tra
sé e sé e, dopo
essersi asciugato, si rivestì e si stese sul letto.
Sì,
un sonnellino non avrebbe
potuto che fargli bene.
Si stava
rilassando già da
qualche minuto quando sentì il telefono vibrare accanto al
letto.
Vide un
numero sconosciuto sullo
schermo e, curioso, aprì il messaggio.
Mi manchi
già. –Blaine
Kurt si
lasciò andare in un
sospiro sognante e si affrettò a salvare il numero di Blaine
sul cellulare.
Potrebbe,
dico potrebbe, essere
che anche tu mi manchi. ;) -Kurt
Sorrise tra
sé e sé, aspettando
la risposta del ricciolo.
Antipatico,
potrei non parlarti
più >.< -B
Il soprano
ghignò e, prima di
rendersene conto, aveva già inviato la risposta.
Non mi
importa che tu non mi
parli più, l’importante è che tu agisca,
non so se mi spiego ;) -K
Oh Dio,
ommioddio non so cosa mi
è preso, scusa! Era
totalmente
sconveniente! Cancella il messaggio. -K
Kurt
spalancò gli occhi e si diede uno schiaffo in fonte,
sentendo il calore
crescergli sulle guance.
Da
quando scriveva cose del genere?
Ma non
ebbe il tempo di pensarci che il cellulare aveva ripreso a vibrare con
un nuovo
messaggio.
No
che non lo cancello, Kurt. Sei adorabile, lo sai vero? E non chiedere
più scusa
per questo, è un lato di te che potrebbe anche piacermi ;) -B
Ah,
continui a mancarmi, comunque . Possiamo vederci stasera? -B
Quando
il messaggio gli arrivò, Kurt si sistemò meglio
sul letto e prese a
giocherellare con una ciocca di capelli, un sorriso soddisfatto sulle
labbra.
Decisamente
sì. Idee? -K
La
piattaforma sull’ albero? (Solo se mi prometti che questa
volta non tenterai di
cadere) -B
Non
posso prometterlo, se c’è un bel ragazzo come te
pronto a salvarmi ;) -K
Kurt
iniziava a sentirsi più sicuro di sé, e ormai non
si preoccupava più di
inserire faccine allusive alla fine dei messaggi.
Mmmh,
allora mi terrò pronto a salvare donzelli (Si dice?) in
pericolo. Passo io da
te? -B
No,
non credo si dica e, sì, passa pure, ma sta attento a mio
padre -K
Mmh,
ripensandoci meglio forse non vengo a prenderti :S. Niente donzelli? Va
bene
cavalieri? -B
Kurt
non riuscì a fermare una risata genuina che gli
scappò dalle labbra, e si
affrettò a rispondere.
Se
avessi saputo prima di questo tuo lato da gentiluomo spaurito con la
passione
per i nomignoli medioevali non so se ti avrei baciato, sai? ;) -K
Dai
che ti piace! Passo io dai, non sarà così
terribile, no? -B
Kurt?
–B
Kuurt?
–B
Non
sarà così terribile, VERO? –B
Tranquillo
Blaine, non sa di noi due, sei salvo. E- sì,
decisamente, mi piace. :) –K
E dopo
aver inviato la risposta si stese sul letto preparandosi un discorso
adatto per
spiegare l’intera faccenda a suo padre.
BlueCinnamon
Innanzitutto
chiedo scusa alla
mia amatissima beta, perché non sono
riuscita a contattarla e quindi il
capitolo non è betato. (Mi spiace davvero, ma poi non avrei
più avuto tempo per
pubblicarlo)
Poi chiedo
scusa a tutti voi, vi
ho davvero fatto aspettare troppo, troppo e ancora troppo, ma la mia
partenza
si avvicina e devo fare davvero davvero tante cose, ed il tempo mi sta
sfuggendo di mano.
Mi spiace
davvero.
Altra cosa:
tra poco aggiorno con
un nuovo capitolo di “Parte di me, parte di te” e,
molto probabilmente, di “Profumi
di menta e vaniglia” perché mi sentivo molto in
debito con chi continua a seguire
queste due storie, ed ammetto di aver dato più importanza ad
Old McDonald che
alle altre.
Inoltre
“Parte di me, parte di
te” è entrata nelle più
popolari *.*
E’
un traguardo che non avrei mai
sperato di raggiungere, e ringrazio tutti!
(Mi sono
messa a piangere quando
l’ho scoperto)
Ultimissima
cosa, e lo so che mi
ucciderete: non so quando aggiornerò questa storia.
NON LA
ABBANDONO! Vi prego, non
spaventatevi, non lo farei mai, mi ci sono troppo affezionata, ma, come
detto
in precedenza, me ne parto per un anno a studiare, e dovrò
sistemare un po’ di
cose prima di poter scrivere.
A questo
proposito, dovrei
chiedere una cosa.
Visto che
non ho modo di
contattarvi per dire quando pubblicherò e per comunicare con
voi, pensavo di
creare una pagina Facebook.
Ok, ci
prego, non linciatemi, mi
sento davvero megalomane, non credo di meritarmi una pagina face book,
non sono
ancora un’ autrice brava, ma mi servirebbe davvero
perché non so come farvi
sapere le cose, visto che sarò un po’ saltuaria.
Che ne dite?
Potrebbe essere una
cosa che vi interessa?
Ok, dopo
questa nota chilometrica
passiamo al capitolo.
*si nasconde*
Non sono
capace a scrivere queste
coseee! Santo cielo, mi vergogno un sacco, è il mio primo
tentativo nello
scrivere smut, e mi sento come se faccia davvero, davvero schifo :S
Chiedo perdono.
Per il
resto, Fluff, Fluff, Fluff
da diabete, credo.
Bene, ci
vediamo con il prossimo
capitolo, cari.
Fatemi
sapere cosa ne pensate delle
mie proposte
Un
abbraccione
P.s.
Ma, scusate l’ignoranza,
dopo questo capitolo devo cambiare il rating?