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Autore: BlueCinnamon15    17/08/2012    11 recensioni
E’ tempo di vacanza per gli Hummel-Hudson, ed indovinate un po’ dove il povero Kurt sarà costretto a passare le vacanze?
Esatto! In un agriturismo nel Tennessee, perché poi nel Tennessee ancora se lo chiede, dove ci saranno anche le stalle!
Già, ma non ricordiamoglielo perché sennò inizierà ad urlare che i suoi vestiti non sono fatti per un posto del genere.
Comunque, dicevamo, non è detto che delle vacanze diverse siano per forza destinate ad andare male, no?
E se per caso trovasse un bel contadino sexy che iniziasse a tormentarlo ed ad introdurlo nel misterioso mondo della natura?
Farmer!Blaine
***
Burt parcheggiò velocemente la macchina e subito scese.
“Ah, aria di vita!” esclamò aprendo le braccia al cielo e respirando rumorosamente.
Wow, pensò Kurt, l’aria di vita sa di merda di mucca, fantastico.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Sono in ritardo, e questo capitolo non so da dove mi sia uscito.

Ok, ammettilo donna, hai una paura immensa.

(Ehm, ehm, non so come definirlo, ma credo che ci sia un po’ di smut qui dentro, e non ho mai scritto cose del genere, chiedo venia, non sono capacee!)

Ora vi lascio, note a fine capitolo.

Capitolo nono

 

“Mmh, profumi di buono” Blaine sfiorò i capelli di Kurt con il naso, stringendo maggiormente la presa sul suo fianco e portandosi una mano dietro la schiena per togliersi un sasso che gli stava facendo male.

“Anche tu” mormorò Kurt assonnatamente, sistemando meglio la testa sulla spalla di Blaine e stringendosi a lui.

“E’ come-“ continuò Blaine mentre osservava il cielo “Se qualcuno avesse preso un intero campo di fiori d’estate, ne avesse imbottigliato il profumo e poi te lo avesse regalato.”

“Sdolcinato!” ridacchiò Kurt, le labbra che sfioravano il soffice tessuto della maglietta di Blaine.

“Ma ti piace!” ghignò il ricciolo voltandosi a guardare il ragazzo.

“Molto” sussurrò Kurt prima di chiudere la distanza tra i loro sorrisi e baciarlo.

“Mmh” riuscì a dire Blaine mentre Kurt si dedicava con impegno al suo labbro inferiore “Dovrei essere sdolcinato più spesso.”

“Dovresti” affermò Kurt prima di assaltare di nuovo quelle labbra e congiungere la lingua con quella di Blaine.

Cautamente posizionò le mani sulla nuca dell’ altro ed iniziò a giocherellare con le ciocche di capelli corti.

Sentì Blaine gemere al tocco, e sorridendo ne tirò una.

“Ahi!” gridò Blaine, ma poi le sue labbra si impossessarono di quelle di Kurt, più fameliche di prima, e le sue mani grandi si posizionarono a coppa sul suo sedere, portando il ragazzo più vicino a sé.

“Mmmh, sai anche di buono” disse poi Blaine sogghignando “E’ come se un pasticciere-“

Blaine!” lo ammonì Kurt ridendo “Mi verrà il diabete se continui!”

Il ricciolo catturò le sue labbra nuovamente “Non è colpa mia” sussurrò “Sei tu che sei bellissimo.”

Kurt si congelò nel sentirlo.

Nessuno gliel’ aveva mai detto.

Nessuno l’ aveva neanche mai baciato, per dirla tutta.

Ed all’ improvviso tutto ciò che Blaine aveva dimostrato di provare per lui lo investì bruscamente.

Blaine aveva detto che lo amava.

Blaine aveva detto che era perfetto.

Blaine pensava che fosse bellissimo.

Kurt si sentì importante, sentì di valere qualcosa, all’ improvviso, e quando Blaine lo guardò preoccupato chiedendogli se ci fosse qualche problema, Kurt si sentì amato.

Ed era una sensazione bellissima.

Blaine” sussurrò,  poi catturò le sue labbra in un bacio pieno di bisogno, di tempo, di felicità e di commozione.

Era così perso nelle sensazioni che lo avevano appena travolto che non si accorse che delle lacrime avevano iniziato a scendere sulle guance di Blaine fino a che il ricciolo non riuscì a trattenere un piccolo e delicato singhiozzo.

“Ehi” Kurt allontanò il viso da quello di Blaine e lo fissò “Cosa c’è che non va, Blaine? Ho fatto-“

“E’ solo che-“ disse piano Blaine “Sono due anni che sogno questo momento, Kurt, ti amo così tanto-“

“Io-“ Kurt iniziò, preso alla sprovvista. “Non so se-“

“Non sentirti obbligato, Kurt” lo interrupe subito Blaine.

Kurt fece un sospiro di sollievo e sorrise a Blaine.

Lo conosceva da troppo poco per poter dire di amarlo, aveva bisogno di tempo.

“Grazie” gli sussurrò, poi gli baciò una guancia e si stese di nuovo sull’ erba, abbracciandolo.

“Per te tutto.”

Restarono abbracciati per un po’, Kurt che poteva sentire il petto del ragazzo alzarsi ad ogni suo respiro, e Blaine che giocava con le ciocche di capelli di Kurt che erano uscite di controllo dopo la corsa, quella sera.

“Devo proprio andare, ora” disse ad un certo punto Kurt “O mio padre verrà a cercarci con il fucile”

Blaine lo guardò terrorizzato, e Kurt gli sorrise furbescamente scrollando le spalle.

“Beh, consolati con il fatto che è l’unico lato negativo dell’ essere il mio ragazzo, sono perfetto in fondo!”

Si girò verso di Blaine, e lo vide fissarlo con uno sguardo strano.

“Dillo ancora” disse quindi Blaine.

“Sono perfetto?”

“Prima” gli sussurrò Blaine, gli occhi grandi e lucidi ed un sorriso enorme sul viso.

Kurt fece un’ espressione confusa e cercò di ricordarsi cosa avesse detto.

Consolati con il fatto che è l’unico lato negativo dell’ essere il mio ragazzo-

Santo cielo.

Santissimo cielo.

“Oddio scusa Blaine” iniziò Kurt, portandosi e mani alla bocca “Io non volevo, non devi per forza, non ci ho pensato-“

“Kurt” lo fermò Blaine “Dillo ancora, ti prego”

Kurt lo guardò stranito, ma vedendo che Blaine non perdeva la sua espressione iniziò.

“L’unico-“ disse Kurt confuso, e continuò al cenno di incoraggiamento di Blaine “L’unico lato negativo dell’ essere il mio ragazzo-“

Dio” sentì dire a Blaine, e, prima di riuscire a continuare, si trovò bloccato da un paio di labbra che si muovevano ferme sulle sue.

“Vuoi essere il mio ragazzo, Kurt?” chiese quindi Blaine, appoggiando la fronte a quella del soprano e guardandolo serio negli occhi.

“Sì” fu tutto quello che riuscì a dire Kurt.

“Credo che sia il giorno più bello della mia vita”

 

 

Quella notte Blaine riuscì a dormire così bene come non riusciva da due, lunghissimi, anni.

 

 

Kurt venne svegliato da un pigro raggio di sole che filtrava attraverso le tende della sua stanza.

Lentamente portò le braccia sopra la testa e si stiracchiò, emettendo un suono molto simile alle fusa di un gatto e rigirandosi, poi, nel letto sprofondando la testa nel cuscino.

Aveva intravisto all’ orologio che erano le otto e mezza, nessuno probabilmente era sveglio, e gli restavano ancora due orette piene per crogiolarsi nelle coperte morbide.

Ma c’era qualcosa, quella sensazione di euforia che ti sveglia in giorni particolari, come la mattina prima di andare in gita con la scuola, o quando è successo qualcosa di bello la sera prima, che il tuo corpo custodisce dentro di sé e trasforma in adrenalina e felicità allo stato grezzo.

Ecco, quel qualcosa gli formicava sotto la pelle e gli creava piccolo brividi in tutto il corpo, facendogli arricciare le punte dei piedi.

Allora realizzò.

Blaine.

Era il ragazzo di Blaine, ed in quel momento, in quel letto caldo ed accogliente, si permise di crogiolarsi in quella nuova ed al contempo straordinaria sensazione.

Aveva un ragazzo, era amato, e si dava il caso che il ragazzo in questione fosse quel bel pezzo di uomo con-

Oh, Kurt, suvvia! Sii delicato!

Bello, ecco, un bell’ uomo. Era quello che voleva dire. Ovviamente.

Fu quindi quel ricordo che decise per lui di uscire dal letto, cambiarsi, ed acconciarsi i capelli con più cura del solito e riuscire comunque ad essere fuori dalla porta, pronto, in un tempo record per andare da Blaine.

Kurt non era ingenuo, sapeva che c’erano comunque ancora molte cose da sistemare tra lui e Blaine, tutto quello che quel ragazzo aveva passato non era curabile con un bacio e qualche battuta sdolcinata, ma in quel momento non se la sentiva di tirar fuori argomenti così tristi, quando tutto ciò che voleva era passare un po’ di tempo con il suo ragazzo (Wow) senza troppi pensieri nella testa.

Fu pensando a ciò che si avvicinò alle stalle, ormai un posto famigliare, fino a  scorgere la figura di Blaine che stava camminando in mezzo alle galline con un secchio stracolmo di mangime, cercando di non farlo cadere dal bordo e non riuscendoci, ritrovandosi così circondato da una schiera affamata di pennuti che rosicchiavano il cibo pure dalle sue scarpe.

Kurt sorrise per la goffaggine di Blaine, e si avvicinò velocemente facendogli un cenno di saluto con la mano.

“Ehi, Blaine!”

“Ehi K-Kurt- Cia- wooo!” il ragazzo si era inciampato in un pennuto ed in quel momento era a terra, le gambe all’ aria ed un’ espressione stizzita sul viso.

Kurt rise ad alta voce e si guadagnò un’ occhiataccia dal ricciolo che però si rialzò subito e si precipitò subito dal lui sorridendo.

“Buongiorno, dolcezza” disse quindi cercando di imitare il tono più sensuale che conoscesse.

In tutta risposta Kurt si mise a ridere sguaiatamente, portandosi le mani sullo stomaco e piegandosi in due.

“Ehi!” borbottò stizzito Blaine “Io cerco di essere sexy e tu mi ridi in faccia? Cos’ho che non va?”

“Cos-“ iniziò Kurt tra le risate “Cos’hai che non va? Hai che non puoi essere sexy quando sei pieno di piume nei capelli ed hai i vestiti pieni di segatura perché sei appena caduto in un recinto di galline, disgraziato!”

Poi l’espressione del soprano si intenerì quando con una mano iniziò a togliere tutte le piume dalla testa di Blaine.

Dopo avergli spolverato i vestiti alla bell’ e meglio lo guardò con approvazione e gi diede un leggero bacio sulla guancia.

“Ecco” sorrise “Così va meglio, Mr. Blaine cerco di essere sexy Anderson”

Blaine gli sorrise e, facendo scivolare un braccio ad avvolgergli la schiena lo tirò a sé baciandolo delicatamente sulle labbra.

Kurt sospirò al contatto, non ancora abituato alle sensazioni che Blaine gli regalava, e portò le mani dietro al collo dell’ altro per approfondire il bacio.

Si divisero poco dopo, il fiato più corto e le guance arrossate.

E i due sorrisi più grandi che avevano mai avuto.

“Devo ancora abituarmi a tutto questo” sussurrò Kurt ancora leggermente destabilizzato.

“Non è una cosa a cui mi dispiacerebbe abituarmi” gli sorrise Blaine. Poi battè le mani insieme ed esclamò “Bene, ed ora, se vuole seguirmi, è tempo di andare in trattore, che ne dice di accompagnarmi?”

“Dico che lo farei molto volentieri!”

 

 

Blaine non aveva mai compreso fino a fondo quelle battute che sentiva spesso fare su come gli ormoni dei teenagers fossero incontrollabili,  e tutte quelle frasi che sentiva ripetere nei film, come “Mi sento come un teenager alla sua prima cotta”, o nelle canzoni, e qui si parla addirittura che la sua canzone preferita, come “You make me feel like a teenage dream”.

Si era sempre distanziato da tutto ciò, le sue esperienze erano state decisamente prive di sentimenti, ed era per questo che non aveva mai provato l’eccitazione della giovinezza.

Perlomeno, non fino a quel momento.

Insomma, perché cavolo nessuno gli aveva mai detto che Kurt, quel Kurt, quel provincialotto schizzinoso, il suo ragazzo, diamine, aveva come hobby quello di aggiustare macchine nell’ officina di suo padre?

Il tutto era iniziato con la malaugurata proposta di andare a fare un giro in trattore.

Blaine doveva muoversi verso i campi più lontani per controllare la maturazione degli alberi di pesche ai confini della proprietà, e visto che ora poteva permettersi di voler passare tutto il tempo della sua giornata con Kurt, non aveva esitato a chiedergli di accompagnarlo.

E Kurt aveva accettato entusiasticamente.

Maledizione.

Beh, ripensandoci bene, quindi, era tutta colpa di Kurt.

Chiaramente, se lui non avesse accettato di andare con Blaine, allora il ricciolo non si sarebbe trovato in quell’ incresciosa situazione.

Quale, la mancanza di autocontrollo su tutte le parti del suo corpo dalla cintura in giù.

Pensa ad altro, Blaine, pensa ad altro, suvvia.

Il problema era che era impossibile pensare a qualcosa che non fosse Kurt, la camicia arrotolata sopra i gomiti, il viso sporco di grasso, i muscoli tesi e le gocce di sudore che gli incorniciavano il viso.

Stupido trattore. Perché doveva rompersi proprio nel bel mezzo di un campo isolato da tutto e da tutti, con neanche un po’ d’ acqua e quaranta gradi all’ ombra?

“Blaine?” la voce di Kurt lo riportò alla realtà, distogliendolo dai suoi pensieri.

“Mmh?” fu tutto quello che riuscì a dire, cercando di risultare il più calmo possibile.

“Sei sicuro di stare bene?” lo sguardo di Kurt era sinceramente preoccupato, e scrutava pensieroso il viso del ragazzo cercando di capire cosa stesse succedendo.

“Chi? Io? Sì, bene, bene, molto.” Riuscì a dire. Si maledisse poi per il poco autocontrollo ed iniziò a torturarsi le mani, cercando insistentemente di concentrarsi su una formica che passava proprio vicino ai suoi piedi.

Ecco, Blaine, concentrati sulle formiche.

“Oh” disse quindi Kurt, con un espressione non ancora convinta “Perché ti ho chiamato per più di cinque volte e non mi hai mai risposto.”

“Mmh” annuì Blaine “Stavo pensando”.

Kurt sembrò soddisfatto della risposta, quindi si girò nuovamente verso il trattore e riprese a lavorare con il motore.

“E si può sapere” riprese qualche secondo dopo “A cosa stessi pensando?”

“No”

Blaine non si rese conto di averlo detto ad alta voce fino a che non vide lo sguardo ferito del suo ragazzo.

“NO! No, cioè NO! Non volevo dire quello-” cercò di recuperare, inciampando nelle parole e gesticolando “Io pensavo- Alle formiche, sì, ecco.”

“Formiche.” Ripetè Kurt scettico.

“Esatto.” Annuì Blaine, orgoglioso di aver trovato una scusa “Dev’essere difficile, sai, vivere in questo caldo perennemente. Noi” continuò serio “Almeno abbiamo delle case, dell’ aria condizionata-“

“Blaine, non tutti hanno bisogno dell’ aria condizionata, lo sai? Magari le formiche stanno bene così-“

“Sì ma, non dev’essere comunque bello, ecco.”

Kurt lo osservò, e vedendo l’espressione seria che aveva, dovette farsi violenza fisica per cercare di non ridere, quindi tornò a lavorare.

Blaine, dal canto suo, tornò a fissare il terreno in cerca di altro per distrarsi.

“Mmpf” sentì mugugnare Kurt poco dopo “Mi manca poco e poi ho finito. C’era un problema con il motore, credo che sia stato il caldo.”

Blaine annuì, mostrando un’ espressione concentrata.

Stava giusto tornando a cercare di pensare ad altro, quando Kurt si schiarì la voce per richiamare la sua attenzione.

“Ehm, Blaine?” iniziò insicuro, guardandosi i piedi “Ti dispiace se- mi tolgo la camicia? E’ che fa troppo caldo ed io non riesco più a concentrarmi e-“

“Sì!” esclamò Blaine entusiasta, quasi con troppa velocità.

No, senza il quasi, con troppa velocità, decisamente.

Maledizione Blaine, contieniti!

“Ehm, cioè, volevo dire- va bene, tranquillo, mi spiace solo che non ci sia dell’ acqua.”

“Oh, fa niente.” Kurt aspettò ancora qualche momento,  le guance rosse che, Blaine sospettava, non lo erano a causa del calore.

“Beh, quindi io-“

“Sì, mi sembra-“

Kurt era estremamente imbarazzato.

Si era già spogliato davanti a Blaine, quel giorno alla cascata, ma ora era diverso, ora stavano insieme, ora Blaine era il suo ragazzo.

E questo aggiungeva nuovi significati al semplice gesto di sfilarsi un indumento.

Senza contare che quel giorno Blaine era addirittura più bello del solito, e la maglietta evidenziava i suoi muscoli più del solito.

Concentrati, Kurt, concentrati.

Lentamente, portò le mani al petto, cercando goffamente di sfilare i bottoni dalle asole.

Deglutì nervosamente e non alzò lo sguardo fino a che non ebbe finito. Quindi si sfilò l’ indumento e lo poggiò sui sedili, indugiando un momento più a lungo nel cercare di lisciare le pieghe.

Diamine, faceva davvero caldo! Che colpa ne aveva lui? Non stava facendo niente di male!

Quindi riprese a lavorare senza osare guardare il ricciolo, che non emetteva rumori da dietro di lui.

Continuò a lavorare sul motore ancora per un po’, fino a che non sentì qualcosa di caldo posarsi sulla sua schiena.

Si voltò di scatto, riconoscendo la mano di Blaine, ed inalò bruscamente quando vide gli occhi del ragazzo diventare più scuri.

“Blaine?” sussurrò, cercando di non pensare alla vicinanza dei loro corpi, ai loro bacini che si toccavano, ed al fiato caldo di Blaine sul suo collo.

In tutta risposta il ragazzo avvicinò le labbra alle sue “Sì, Kurt?” soffiò.

Oh, al diavolo!

Fu tutto quello che pensò il soprano prima di scaraventare, letteralmente, le sue labbra su quelle di Blaine e far scivolare la lingua contro la sua.

Sentì Blaine gemere nella sua bocca, e si strinse più vicino, intrecciando le mani dietro ai suoi capelli e gemendo a sua volta quando sentì le mani di Blaine aprirsi sulla sua schiena.

Dio, Kurt, le cose che mi fai-“ sussurrò Blaine, muovendo le sue labbra lungo la mandibola del ragazzo, succhiando dolcemente il punto sensibile proprio sotto l’orecchio.

“Mmh” gemette Kurt incoerentemente, piegando indietro la testa per lasciare maggior accesso a Blaine, che stava ancora lavorando sul suo collo. “Il motore, Blaine devo-“

“Lascia stare” lo implorò  Blaine, in tono bisognoso.

“Ma noi-“

Ti prego!”

E la voce che usò era così bassa e così roca che Kurt perse tutto l’autocontrollo che aveva e si abbandonò alle mani sicure di Blaine.

Cercando, poi, una sicurezza che era sicuro di non avere, cercò di stringersi di più al suo ragazzo, catturando le sue labbra in un bacio più bisognoso, più insistente.

Fu così che si accorse della situazione, e del fatto che sia lui che Blaine erano decisamente eccitati.

A disagio, cercò di allontanarsi dall’altro ragazzo, ma tutto ciò che ottenne fu una maggiore frizione.

“Ah! B-blaine-“

“Shh” rispose il ricciolo “Fidati di me” e, detto ciò, spinse il suo bacino contro quello dell’ altro.

E le sensazioni che Kurt provò per un gesto del genere erano davvero indescrivibili, e Kurt si trovò travolto da un’ ondata di eccitazione che gli mandò un brivido sulla schiena, e si trovò a rispondere spingendo a sua volta la sua erezione contro quella di Blaine.

Nel frattempo Blaine aveva ripreso a succhiare sul collo di Kurt.

“A-ancora, Blaine, Dio!”

E Blaine continuò,e Kurt si perse tra le ondate di eccitazione e bisogno, catturando la bocca di Blaine in un nuovo bacio, esplorando ogni centimetro del collo di Blaine, sentendo il bisogno fisico di stare vicino a Blaine, sempre più vicino.

“B-Blaine” balbettò Kurt, sentendo di non poter durare molto più a lungo, l’autocontrollo che scivolava via pian piano insieme all’ ultima briciola di lucidità che aveva mentre il ricciolo continuava a ruotare il fianchi ed a torturargli la mandibola.

“Lasciati andare, Kurt, fallo per me” gli sussurrò Blaine, e quando, con un ultima spinta, Kurt venne per primo, il nome di Blaine sulle labbra, Blaine era lì per sostenerlo, ed il solo vederlo in quello stato, i capelli sconvolti, un segno rosso sotto la mandibola, e gli occhi spalancati, fece toccare l’apice anche a lui, e venne nei pantaloni, forte come non gli era mai successo.

Si crogiolarono per qualche momento appoggiati al cofano del trattore, le gambe che tremavano troppo ed i respiri corti l’uno sul collo dell’ altro.

“Wow” sospirò Kurt posando la testa sulla spalla di Blaine.

“Già” concordò l’altro, baciandogli delicatamente la fronte.

“Mi sento-“ iniziò Kurt imbarazzato “Appiccicoso”

“Credo che sarebbe il caso di tornare a casa e cambiarsi” suggerì Blaine, un sorriso sonnolento che gli compariva sulle labbra “Ma resterei qui per sempre”

“Anch’io” annuì Kurt contro la sua spalla. “Ti prego, non muoviamoci”

“Mmh” acconsentì Blaine, poggiando la guancia sui capelli del soprano, godendosi la sensazione di solletico che gli donavano.

Restarono così per qualche minuto, fino a che la scomodità della situazione non si fece sentire, ed unita al caldo ed alla sensazione sconfortevole in mezzo ai pantaloni, non gli fece sentire lo smodato bisogno di muoversi.

“A che punto sei col trattore?” Sussurrò Blaine, baciandogli i capelli.

Kurt gli sorrise, poi si voltò e mise a posto un’ ultima cosa.

“Così dovrebbe andare, credo”

“Perfetto” Blaine gli prese la mano e, sorridendo, lo condusse su sedili.

Fu in quel momento, scorgendosi nello specchietto del mezzo, che Kurt si accorse dello stato in cui si trovava, ed iniziò ad imprecare sottovoce, cercando di pensare ad un modo per entrare in casa di nascosto, ed evitare lo sguardo inquisitorio di suo padre.

 

 

Quando Kurt e Blaine si divisero, con la promessa di sentirsi verso sera, Kurt si fermò davanti alla soglia della casetta, concentrandosi sul cercare un modo per non sembrare così disfatto come in verità era.

Alzò il collo della camicia che, non si sa come, era rimasta pulita, e si mosse sconfortevolmente nei suoi pantaloni, cercando di imitare una camminata che sembrasse naturale.

Quindi si sistemò i capelli e, con un grande sospiro, aprì la porta preparandosi al peggio, ma tutto ciò che lo accolse fu l’oscurità, accompagnata da silenzio.

Kurt si mosse verso la cucina, e trovò un post-it lasciato da suo padre che diceva che erano andati a fare una passeggiata e che sarebbero tornati verso sera, e, quasi non credendo alla sua fortuna, improvvisò una piccola danza della vittoria, poi si fiondò in doccia, già pregustandosi il getto dell’ acqua fresca sulla pelle.

Si lavò a lungo, prese tempo per usare tutti i suoi prodotti per i capelli, e per chiudere gli occhi e rilassarsi sotto il getto morbido della doccia, e subito la sua mente venne inondata dalle immagini del pomeriggio, e Kurt si sentì cedere le gambe e si sedette sul piatto della doccia, abbracciandosi le ginocchia e poggiandoci il mento.

Kurt Hummel non aveva mai avuto un ragazzo, aveva dato il suo primo bacio il giorno prima e si era sentito dire “ti amo” non tanto meno recentemente.

E di sicuro non aveva mai avuto contatti,non riusciva neanche a dire di preciso cosa aveva fatto, come quelli di quel pomeriggio con un altro ragazzo.

Ed in quel momento, lì accucciato sul piatto della doccia, non riusciva neanche ad esserne imbarazzato come avrebbe  creduto.

Anzi, doveva dire che gli era decisamente piaciuto, e che ora aveva un  motivo in più per sentire la mancanza di Blaine.

Sorrise tra sé e sé e, dopo essersi asciugato, si rivestì e si stese sul letto.

Sì, un sonnellino non avrebbe potuto che fargli bene.

Si stava rilassando già da qualche minuto quando sentì il telefono vibrare accanto al letto.

Vide un numero sconosciuto sullo schermo e, curioso, aprì il messaggio.

Mi manchi già. –Blaine

Kurt si lasciò andare in un sospiro sognante e si affrettò a salvare il numero di Blaine sul cellulare.

Potrebbe, dico potrebbe, essere che anche tu mi manchi. ;)  -Kurt

Sorrise tra sé e sé, aspettando la risposta del ricciolo.

Antipatico, potrei non parlarti più >.<  -B

Il soprano ghignò e, prima di rendersene conto, aveva già inviato la risposta.

Non mi importa che tu non mi parli più, l’importante è che tu agisca, non so se mi spiego ;)  -K

Oh Dio, ommioddio non so cosa mi è preso, scusa!  Era totalmente sconveniente! Cancella il messaggio. -K

Kurt spalancò gli occhi e si diede uno schiaffo in fonte, sentendo il calore crescergli sulle guance.

Da quando scriveva cose del genere?

Ma non ebbe il tempo di pensarci che il cellulare aveva ripreso a vibrare con un nuovo messaggio.

No che non lo cancello, Kurt. Sei adorabile, lo sai vero? E non chiedere più scusa per questo, è un lato di te che potrebbe anche piacermi ;)  -B

Ah, continui a mancarmi, comunque . Possiamo vederci stasera?  -B

Quando il messaggio gli arrivò, Kurt si sistemò meglio sul letto e prese a giocherellare con una ciocca di capelli, un sorriso soddisfatto sulle labbra.

Decisamente sì. Idee?  -K

La piattaforma sull’ albero? (Solo se mi prometti che questa volta non tenterai di cadere)  -B

Non posso prometterlo, se c’è un bel ragazzo come te pronto a salvarmi ;)  -K

Kurt iniziava a sentirsi più sicuro di sé, e ormai non si preoccupava più di inserire faccine allusive alla fine dei messaggi.

Mmmh, allora mi terrò pronto a salvare donzelli (Si dice?) in pericolo. Passo io da te?  -B

No, non credo si dica e, sì, passa pure, ma sta attento a mio padre  -K

Mmh, ripensandoci meglio forse non vengo a prenderti :S. Niente donzelli? Va bene cavalieri?  -B

Kurt non riuscì a fermare una risata genuina che gli scappò dalle labbra, e si affrettò a rispondere.

Se avessi saputo prima di questo tuo lato da gentiluomo spaurito con la passione per i nomignoli medioevali non so se ti avrei baciato, sai? ;)  -K

Dai che ti piace! Passo io dai, non sarà così terribile, no?  -B

Kurt? –B

Kuurt? –B

Non sarà così terribile, VERO? –B

Tranquillo Blaine, non sa di noi due, sei salvo. E-  sì, decisamente, mi piace. :)  –K

E dopo aver inviato la risposta si stese sul letto preparandosi un discorso adatto per spiegare l’intera faccenda a suo padre.

 

 

 

 

BlueCinnamon

Innanzitutto chiedo scusa alla mia amatissima beta, perché non sono riuscita a contattarla e quindi il capitolo non è betato. (Mi spiace davvero, ma poi non avrei più avuto tempo per pubblicarlo)

Poi chiedo scusa a tutti voi, vi ho davvero fatto aspettare troppo, troppo e ancora troppo, ma la mia partenza si avvicina e devo fare davvero davvero tante cose, ed il tempo mi sta sfuggendo di mano.

Mi spiace davvero.

Altra cosa: tra poco aggiorno con un nuovo capitolo di “Parte di me, parte di te” e, molto probabilmente, di “Profumi di menta e vaniglia” perché mi sentivo molto in debito con chi continua a seguire queste due storie, ed ammetto di aver dato più importanza ad Old McDonald che alle altre.

Inoltre “Parte di me, parte di te” è entrata nelle più popolari *.*

E’ un traguardo che non avrei mai sperato di raggiungere, e ringrazio tutti!

(Mi sono messa a piangere quando l’ho scoperto)

Ultimissima cosa, e lo so che mi ucciderete: non so quando aggiornerò questa storia.

NON LA ABBANDONO! Vi prego, non spaventatevi, non lo farei mai, mi ci sono troppo affezionata, ma, come detto in precedenza, me ne parto per un anno a studiare, e dovrò sistemare un po’ di cose prima di poter scrivere.

A questo proposito, dovrei chiedere una cosa.

Visto che non ho modo di contattarvi per dire quando pubblicherò e per comunicare con voi, pensavo di creare una pagina Facebook.

Ok, ci prego, non linciatemi, mi sento davvero megalomane, non credo di meritarmi una pagina face book, non sono ancora un’ autrice brava, ma mi servirebbe davvero perché non so come farvi sapere le cose, visto che sarò un po’ saltuaria.

Che ne dite? Potrebbe essere una cosa che vi interessa?

Ok, dopo questa nota chilometrica passiamo al capitolo.

*si nasconde*

Non sono capace a scrivere queste coseee! Santo cielo, mi vergogno un sacco, è il mio primo tentativo nello scrivere smut, e mi sento come se faccia davvero, davvero schifo :S
Chiedo perdono.

Per il resto, Fluff, Fluff, Fluff da diabete, credo.

Bene, ci vediamo con il prossimo capitolo, cari.

Fatemi sapere cosa ne pensate delle mie proposte

Un abbraccione

 

P.s. Ma, scusate l’ignoranza, dopo questo capitolo devo cambiare il rating?

   
 
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