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Autore: novalee_ack    17/08/2012    8 recensioni
"La gente non ha quello che si merita, ha quello che gli capita. E nessuno di noi può farci niente."
[...]
Posò lentamente le sue mani sulle mie gambe e mi fece scivolare verso di lui. Finì seduta a cavalcioni sulle sue cosce. Posai le mani fredde sul suo petto nudo e quel contatto mi fece quasi male, per quanta fosse la differenza di temperatura tra me e lui. Mi prese una mano e intrecciò le sue dita con le mie. «Sei la cosa più bella e vera che sia mai stata mia», sussurrò flebile. Feci quasi fatica a capire le parole che uscirono dalla sua bocca.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Con la confusione che regnava in quel momento nella mia testa, cercai di trovare una logica a tutto quello, non riuscendoci, per mia sfortuna.
Ero completamente abbracciata al suo corpo e le sue braccia mi avvolgevano come una coperta. Lui dormiva beato con un espressione riposata in volto e le labbra leggermente dischiuse, a mo' di "o".  Lentamente cercai di scivolare via dalla sua presa, facendo attenzione a non svegliarlo. 
«Dove scappi?», lo sentì mormorare con la voce impastata di sonno e con ancora gli occhi chiusi.
«Oh», sapevo che in momenti come quelli le mie guance assumevano un forte colorito «Ehm, volevo preparare la colazione».
«Ma è presto, non credi?», rotolò fino ad arrivare al centro del letto, affondando la testa nel cuscino sul quale avevo dormito io. «Si, ma io ho scuola, per questo», lui mugugnò qualcosa di incomprensibile mentre io presi i miei vestiti, sparsi un po ovunque (non ero mai stata molto ordinata), e sgattaiolai via in punta di piedi, chiudendomi in bagno. 
«Ti piacciono le uova?», chiesi un pò  imbarazzata da quella imbarazzante situazione che si era creata. «Si», disse mentre continuava a cambiare canale alla tv. «E il bacon?», chiesi ancora, prendendo una pentola, dopo che lui mi aveva detto dove fossero ovviamente. «Sono americano, perchè pensi che non mi piacciano uova e bacon?», chiese «Non so, non a tutti piace», risposi iniziando a rompere un paio di uova. «A che ora hai scuola?», presi il bacon e lo misi in un altra padella. «Alle 8, perchè?», preparai i piatti e le forchette sulla tavola, aggiungendo dell'acqua fredda. A Joe non piaceva molto fare la spesa, il suo frigo era praticamente vuoto! «Posso accompagnarti se ti va», versai la colazione nei piatti e la servii. «Ma ho la moto, non c'è bisogno». 
O stavo impazzendo oppure ero sotto l'effetto di qualche sostanza stupefacente. Perchè nel giro di poche ore, Joseph Parker mi aveva offerto un tetto, un letto e le sue braccia come rifugio, e ora, mi stava anche offrendo un passaggio a scuola? 
«Puoi posarla nel mio garage», se insisteva così tanto... «Va bene», accennai un sorriso e continuai a mangiare, cercando di evitare i suoi occhi. 
 
Arrivai a scuola in cinque minuti, in sella alla kawasaki ninja di Joe. Tutti avevano gli occhi puntati su di me, o meglio, su di noi. Perchè la gente è tanto pettegola e non pensa mai agli affari propri? 
Scesi dalla moto, dando il casco a Joe. «Grazie mille per il passaggio», dissi scompigliandomi i capelli. «Ma ti pare. Se hai bisogno che ti vengo a prendere fammi uno squillo», mi fece l'occhiolino e si dileguò in un batter d'occhio. 
Entrai nel cortile, e c'era ancora qualcuno che mi fissava. Era fastidioso e irritante. 
«Ora ti fa anche da chauffeur?», Nick camminava non molto distante da me, tenendo le mani nelle tasche dei jeans, con quella sua aria da sfacciato. Lo ignorai. «O no, forse sei solo diventata la sua puttanella». Mi voltai, mollandogli un pugno sul naso, che prese subito a sanguinare.
«Avete rotto, tu e i tuoi modi del cazzo! Smettila di ronzarmi intorno e di rompermi i coglioni. Se non ti sta bene quello che faccio, non dirmelo! Non sei nessuno per dirmi certe cose e nessuno ti ha dato il permesso di farlo, e ora, per piacere Nicholas, sparisci dalla mia visuale!», lui si teneva il naso che perdeva ancora un po di sangue, e nello stesso istante comparvero in cortile il preside, seguito dal bidello che conobbi recentemente, Kevin mi sembra. 
«Che diavolo succede nel cortile della mia scuola?», il preside si voltò verso di me «Grey? Ancora lei? E' possibile che ogni volta che succede qualcosa c'è sempre lei di mezzo?», il ragazzo aiutò Nick ad alzarsi, che lo scostò violentemente. «Piccole stronze imparano a usare le mani», rise mentre tirava su col naso e si puliva le mani sulla maglietta. La calma non era una cosa che mi apparteneva e la pazienza altrettanto, e lui stava facendo in modo che le perdessi entrambe. 
«Harrison, modera i termini!». Tutti ci guardavano, e avrei giurato di vedere qualcuno scommettere su di noi. «Mi dispiace signor preside, ma io dico sempre la verità!», voleva la guerra? «Qui nessuno è una stronza, vabbene?», perchè quell'uomo non riusciva a capire che non sarebbe finita li? «Oh si, la madre di tuo figlio è una stronza!», gli urlai in faccia. Sapevo che quel testo non andava toccato, mai. «Tu, non...», mi travolse come un ciclone. La sua forza era dieci volte maggiore della mia. «Harrison! Qualcuno lo fermi!!», ci sarebbero riusciti a fermarlo? chi lo sa. Ciò che rimase di me alla fine di quello scontro fu il nulla. Non rimase niente di me, neanche un piccolo pezzo della mia anima. Aveva distrutto tutto. «Porta tanti saluti a Joseph da parte mia!», furono le sue ultime parole prima che tutto attorno a me svanisse nel nulla, ed io insieme a tutto. Avevo combattuto, ma avevo perso. E' così che va il mondo. 


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aggiornamento veloce! :)
recensite! <3
xx lee
   
 
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