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Autore: herestous    17/08/2012    1 recensioni
“Siete pregati di allacciare le cinture di sicurezza. Stiamo atterrando.” Aprii gli occhi e fui colpita dalla luce dei raggi solari che mi annunciavano che ci eravamo allontanati del tutto dalle nuvole grigie che caratterizzavano New York. Mi affacciai e, sospirando, vidi in lontananza quella che riconobbi la mia città: Montreal. Allacciai velocemente la cintura di sicurezza mentre, chiudendo gli occhi, ripensavo a tutto quel tempo che avevo passato lontana da quel posto in cui ero cresciuta. Montreal, con quegli alberi, quei parchi, quei laghi, quei palazzi, quei quartieri, quelle scuole…
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Finn/Rachel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finn Hudson

 
L’incontro con Rachel non era andato esattamente secondo i miei piani. Ero rimasto colpito dal fatto che fosse diventata ancora più bella, se possibile, di quanto lo fosse già tre anni prima. Ma i suoi occhi avevano qualcosa di diverso, non possedevano più quella luce che invece c’era ogni qualvolta i nostri sguardi si incontravano. Avevo solo tre settimane di tempo e troppe cose da fare, e tutto ciò che ora volevo fare era sdraiarmi sul letto e non fare nulla. Per fortuna Ashley aveva deciso di non condividere l’appartamento per quelle ultime tre settimane, forse per destino, forse per culo. E non immaginavo nemmeno che Rachel fosse a casa di Kurt, e di ricontrarla lì, così, dopo tutto il casino che avevo combinato.
Devo sposarmi con Ashley fra tre settimane. Sono andato a letto con Rachel tre mesi fa. Bel casino.
Aprii il frigo, senza sapere esattamente cosa cercare, e afferrai una birra. Non riuscivo a capire come il suo solo ritorno era in grado di riportarmi alla mente ogni minimo dettaglio di tre anni prima.
 
<< Mi stai lasciando, Rach? >> Mormorai in preda al panico, Rachel immobile di fronte a me.
 
<< E se non fossimo pronti? Se stessimo correndo? In fondo vogliamo andare a New York, vivere insieme ed inseguire i nostri sogni. Come pensi che possa funzionare? >>
 
<< Perché ci amiamo! Dannazione, Rachel. Ti ho detto che non mi importa di giocare a football, o a qualunque altro stupido sport! Sono stato preso all’Actor Studio, voglio davvero diventare attore. E voglio essere con te, ovunque tu voglia. >> Mi avvicinai lentamente a lei, le mani che tremavano, i suoi occhi colmi di lacrime. Passai il mio indice destro sulla sua guancia e strinsi il suo fragile corpo tra le mie braccia.
 
<< Abbiamo 17 anni. Sappiamo entrambi che non durerà per sempre. E una volta a New York? Una volta visto che non può funzionare? Tu te ne andrai? Io me ne andrò? Come faremo? E’ assurdo! >> Si staccò bruscamente dal mio corpo e per la prima volta colsi totale freddezza nei suoi movimenti. Lei non era la Rachel di cui mi ero innamorato.
 
<< Mi ami ancora, Rachel? >> Girò la testa verso destra, senza guardarmi, i suoi occhi ancora stracolmi di lacrime. << Guardami. >> Posai due dita sotto il suo mento e girai la testa di modo che mi guardasse.
 
<< I-io… Io non lo so più. >> Quelle parole mi colpirono come una doccia fredda, più di qualsiasi altra cosa. Avrei preferito saperla a New York da sola, persino lontana da me, ma ancora innamorata, piuttosto che insicura dei suoi sentimenti. Rachel era il mio primo amore, e così, all’improvviso, non riuscii ad immaginare una vita decente senza di lei. << Scusami, ma non so più niente. Lasciami andare, Finn. Io lo sto facendo. La mia vita è a New York, la tua non lo so. Ma per favore lasciami andare, e, se puoi, perdonami. >> Mi aveva lasciato. L’amore della mia vita mi aveva appena lasciato. Avevo scosso la testa, implorato di cambiare idea, ma tutto quello che lei era riuscita a fare era stato camminare lontano da me, prendere il primo aereo diretto a New York e sparire per sempre.
 
O almeno credevo fosse sparita per sempre. Poi, tre mesi prima, l’avevo rivista. Per colpa mia, o meglio per mia volontà. Ed ora era lì, a Montreal, e tutto ciò che ero stato in grado di fare era rovinare tutto.
Sobbalzai quando la suoneria dell’iPhone risuonò per tutto il soggiorno. Lessi il display e mi risollevai quando scoprii che chi chiamava era Kurt.
 
<< Ehi, fratellone. Dimmi tutto. >> Notai come Kurt evitò di dire che era stata Rachel ad avvertirlo.
 
<< Ero passato solo per… emh, dirti che ho rivisto… Rachel, ma deduco che tu già lo sappia. >>
 
<< Ah… Si. E… Come stai? >> Bella domanda, davvero gran bella domanda.
 
<< Avrei voluto dirglielo in maniera diversa, e non con Ashley che arriva dicendo che deve provare l’abito. Stasera ceniamo insieme. Credi io debba dirle che quella di oggi era Rachel? >> Ovviamente avrei dovuto, ma non trovavo le parole e non avevo voglia di discutere a tre settimane dall’imminente matrimonio.
 
<< Davvero lo ha scoperto così? Finn sei un idiota! Comunque non credo dovresti, a meno che non esca l’argomento. Ashley si fida di te, e dato che hai deciso di sposarla vuoldire che la ami, e che la presenza di Rachel non ti è di alcun intralcio. >> Notai che l’ultima frase la pronunciò a bassa voce. Probabilmente Rachel era nelle vicinanze.
 
<< Già. >> Sospirai. << Senti, ora vado a prepararmi, Ash mi aspetta. Ci sentiamo domani. E mi raccomando, non una parola con Rachel di tutto ciò. >>
 
<< Acqua in bocca. >> Agganciai velocemente, mi infilai una polo pulita e uscii di casa per raggiungere il ristorante al centro in cui avevo prenotato.
 

---

 
<< Oggi ho apportato le ultime modifiche al vestito >> disse Ashley mentre prendeva un po’ della sua insalata mista che aveva ordinato. << E’ bellissimo. >> Mi sorrise, e io ricambiai forzato. Era splendida, stava per diventare mia moglie e tutto ciò a cui riuscivo a pensare era l’incontro di quella mattina.
 
<< Sono sicuro sarai perfetta. >> Esordii mentre il cameriere portava via il mio piatto ormai vuoto.
 
<< Senti Finn, so che non dovrei chiedertelo, perché ti amo e perché mi fido. >> Sapevo benissimo cosa stava per dire, eppure non ero pronto. Feci un respiro profondo e la guardai fisso negli occhi. << La ragazza che oggi era con te, era Rachel? Quella Rachel? >> Spostai lo sguardo, in silenzio senza sapere cosa dire. Avrei dovuto dirle la verità, avrei dovuto dirle che tre mesi prima, quando le avevo chiesto di sposarmi, ero poi volato a New York per rivedere quella che pensavo fosse la donna della mia vita, ci ero stato a letto insieme e poi le avevo spezzato il cuore così come lei aveva fatto con il mio.
 
<< Si, era lei. Ci siamo visti perché… Sapevo che era qui, e non volevo che venisse a sapere del matrimonio da qualcun altro. Per quanto assurdo possa essere, volevo essere io a dirglielo. >> Che cazzata. Mi guardò negli occhi, sorrise e allungò il braccio destro per unire la sua mano alla mia.
 
<< Ti amo, Finn Hudson. >>
 
<< Ti amo anche io, Ashley Jackson. >> 
  
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