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Autore: Giulx22_    17/08/2012    0 recensioni
eravamo uno davanti all'altra, nervosi e impazienti
'cambierà qualcosa tra noi?'
'non mi importa chi sei, cosa fai, dove stai io voglio solo il tuo amore'
'voglio che tu l'accetti così com'è'
'lo accetterò, ma tu dovrai accettare me, noi'
'lo farò'
'ti amo'
'ti amo'
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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lo vidi allontanarsi e ripensandoci ancora non ci credevo.
guardai il biglietto e c'erano dei numeri
era il suo numero di telefono, credo.
iniziai a saltellare e a gridare piano.
nessuno poteva capire come stavo in quel momento.
lui era capace di fare questo, di farmi sorridere anche se la giornata non era una delle migliori.
l'aveva sempre fatto, anche attraverso una foto o un video.
riguardai ancora una volta quel biglietto e per paura di perderlo lo misi in tasca.
l'istinto fu quello di dirlo alla mia amica,
ma a lei non sarebbe importato.
quindi decisi di non dirlo a nessuno e continuai a camminare verso casa.
iniziai a pensare a cosa si riferiva.
forse voleva farmi cantare lì nel parco perchè oggi aveva da fare?
o forse voleva venire a sentirmi a scuola.
quello che pensavo era stupido,
uno come lui non poteva ritornare da me per sentirmi cantare o venire addirittura a scuola.
allungai il passo.
speravo che mia madre fosse già andata via da scuola.
per vedere l'ora guardai il telefono e vidi tre chiamate perse.
Ricomposi il numero
‘pronto mamma’
‘giulia, dove cavolo sei finita?’
‘sono stata un po al parco, per pensare’
‘è tutto ok?’
‘ora si, mamma ti devo dire una cosa che mi è successa’
‘mi racconti tutto a casa ok?’
‘va bene, vengo tra un attimo’
Ripensai a quello che era successo prima di quell’incontro.
Non avrei più voluto farmi vedere a scuola.
Ero immersa nei miei pensieri e tra la tistezza c’era anche un po di malinconia
«giulia, cosa è successo? Perché sei scappata così? Non è da te» sarah era li davanti a me.
«ho avuto solo panico da palcoscenico, sono sempre stata così»
«sai che hai rovinato lo spettacolo? »
La guardai. Cosa voleva da me? Non vedeva che ne ero consapevole?
«si, Lo so ma sinceramente non mi importa»
«come fa a non importarti? »
«perché mi è successa una cosa bellissima e più importante, almeno per me»
«e cosa sarebbe questa cosa? Avanti dimmelo»
« a te non importa, non è mai importato e non vedo il motivo per cui dovrei dirtelo»
«sono la tua migliore amica»
«non ne sono più così sicura»
La sorpassai.
Continuai a camminare senza mai voltarmi
Volevo di nuovo mettermi a piangere ma trattenni le lacrime
Passai davanti alla scuola e non vedendo più nessuno decisi di entrare
Il teatro era vuoto.
Scoppiai a piangere.
Era importante per me, la musica era tutto.

Aprì la porta e vidi mia madre in cucina
«ciao mamma»
Si girò e senza pensarci mi venne ad abbracciare
«non ci pensare ok? »
La strinsi forte.
«ci saranno altre occasione per far vedere a tutti chi sei»
«mamma? »
Mi guardò come per dire ‘e adesso che c’è?’
«ho incontrato una persona»
«chi? Un ragazzo che ti piace? Una tua vecchia amica? »
«no, cioè si mi piace ma.. » lo dissi ridendo
«ma.. »
«è speciale, non ci crederai ma mi ha visto piangere ed è venuto li, da me, mamma da me»
«si ok ma ora dimmi chi è»
Feci un gran respiro
«vedi quel cd? »
Lo indicai
«ho incontrato uno di loro, uno di quei cinque ragazzi di cui ti ho riempito la testa»
Mamma sembrava di aver capito ed era eccitata per me
«mamma, ho incontrato louis. Louis tomlinson e mi ha dato il suo numero,
voleva che cantassi ma io non me la sentivo quindi mi ha detto di fargli uno squillo quando volevo per sentirmi »
Mamma rimase a bocca.


«louis’s chapter»

Ero in macchina per tornare a casa.
Ero fiero di me per quello che avevo fatto, quella ragazza stava piangendo e non ce l’ho fatta a resistere.
C’erano buone probabilità che non fosse una fan ma mi sbagliavo.
La regola era che non dovevo parlare con le fan in assenza di una protezione ma pur avendola seguita tante volte, non ce l’ho fatta.
Alla fine è andata bene.
Certo, le ho dato il mio numero ma ero sicuro che non mi avrebbe causato problemi.
Entro pochi giorni mi avrebbe chiamato,
quindi avevo tempo per decidere cosa fare. Risponderle e dirle ‘si ci vediamo a..’ o non risponderle proprio.
Avrei consultato i ragazzi, presto.

Parcheggiai e vedendo un altra macchina vicino casa mia mi affrettai a scendere.
Aprì la porta e trovai la casa molto movimentata.
«Sei impazzito? Hai dato il tuo numero ad una fan»
«Posso spiegare»
«Non c’è niente da spiegare» disse harry alzandosi
«Invece si, quella ragazza stava piangendo perché aveva fatto scena muta ad uno spettacolo di fini anno, ero li e non me la sentivo di ignorarla capisci? »
«Ma gli hai dato lo stesso il tuo numero»
«Non lo darà a nessuno, tranquillo»
«E se ti chiama che fai? »
«Devo ancora pensarci»
«Cosa pensi di fare? Di non risponderle e di farla soffrire?»
Harry si fidava di me, sapeva che avrei fatto la scelta giusta
«non voglio far soffrire nessuna delle fan e lo sai, devi darmi solo un po di tempo»
harry si calmò, si accomodò sul divano con la testa tra le mani.
Io rimasi a guardarlo mentre la mia mente elaborava.

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terzo capitolo.
le recensioni non mi fanno male tranquilli,
scrivete quello che ne pensate c:
se non avete un account potete dirmi quello che pensate su twitter.
sono @harryispervert c:
  
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