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Autore: Atakir    18/08/2012    1 recensioni
La storia dei due giovani Sayan se ci fosse stato qualcosa di diverso alla nascita: potrà il Principe abbandonare ciò che conosce per capire cose tipo il sentimento di amore fraterno? Gli sarebbe stato difficile mantenere quella dura scorza apatica davanti a Kaaroth e ad un bel faccino? E se subentrasse un ulteriore difficoltà?
Sarebbe stato troppo duro per lui affrontare i suoi ricordi di torture da parte di un viscido verme e affrontare l'ultimo contemporaneamente?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Freezer, Goku, Un po' tutti, Vegeta
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Siccome Kaaroth sembrava avere 4 anni anziché 7 non mi fecero ulteriori domande credendo che con una prima esperienza avessi lasciato incinta una con un paio di anni più di me. Dissi che si era ridotto così cadendo dalle scale mentre correva e che si era sbrigato a portarlo lì. Il dottore mi disse che avrei potuto chiamarlo per nome. Non ci tenevo affatto. Anziché stare ad osservare ciò che gli accadde, rimasi fuori dalla stanza. Mi sentivo alleggerito. Molto alleggerito. Sentii un fruscio e mi voltai : una donna aveva gettato a terra dei documenti e cervava di riprenderli alla belle e meglio. Ridendo la osservai: era troppo buffa! Era col sedere in alto piegata a raccogliere quei fogli. Non riuscii a trattenere una risata fragoroso. Si voltò a guardarmi e mi folgorò con lo sguardo. Non mi era mai capitato di sentirmi così. La aiutai, sbirciando quella scollatura al quanto generosa. Lei arrossì visibilmente e cercò di chiudersi un bottone alla camicia azzurra. Quello era il colore dei suoi occhi e della sua gonna super corta. Invece il colore dei capelli era al quanto innaturale e mi attirò notevolmente. Cercai di raccogliere i fogli che le erano di nuovo caduti durante quel movimento sgraziato. «Come mai mi hai aiuta? Guarda che ce la facevo benissimo anche da sola, sai?» cercava di trattenere l'imbarazzo che aveva. Ero stato scoperto. Uffa. «Mi andava di farlo, tutto qui.» nel tentativo di farla infuriare. Ad ogni parola che diceva mi interessava parlare ancora. Era molto che non mi divertivo così. Quello era lo sguardo che aveva mia madre quando bisticciava con mio padre: agguerrito, ironico e nascosto. «Ehi, ti sei rimbambito? Guardami in faccia quando ti parlo!» Aveva appoggiato i fogli su un tavolino. Mi era a pochi centimetri dal viso. Mi arrivò un ceffone sonoro. «Due cose: non sei il mio tipo e sono fidanzata! Anzi, tre: cosa ci fai in un ospedale? Non sarai qui per guardare le affascinanti signorine che passano di qua?» La avevo forse baciata? Probabilmente sì. Le risposi che aspettavo... Kaaroth era arrivato su una sedia a rotelle. «Papà » mi chiamò ridendo. Voleva stare al gioco. Non era stupido, in fondo. La ragazza diede i fogli al medico. Poi la sua attenzione si ritrovò sul bambino. Le faceva tenerezza. Gli chiese dove era la mamma. La risposta non molto ben studiata da lui fu «Io non la ho mai vista. É morta quando sono nato» si finse malinconico. Io lo maledicevo. Era quasi un'ora che la ragazza parlava con Kaaroth. Una malsana idea mi balenò in testa: la invitai a cena, le dissi che il bambino sarebbe stato felice di avere una donna tra i piedi. Non le dissi primo così. Lei accettò nonostante l'avessi baciata. Mi disse dove ci saremmo incontrati, ovviamente tutti e tre. ******Ringrazio Elymi per le sue recensioni.spero di riceverne anche da altri.******
   
 
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