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Autore: Cap_Kela    02/03/2007    7 recensioni
Quando una ragazza del XXI sec. riapre i suoi occhi smeraldo si ritrova, insieme al suo fratellino, nel XVII sec. in un piccolo porto nei pressi di Tortuga...
"Benvenuta ai Caraibi Tesoro!"
=In ristrutturazione =P
Genere: Romantico, Avventura, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elizabeth Swann, Jack Sparrow, Nuovo Personaggio, Will Turner
Note: Cross-over, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'UNTITLED'
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Nota delle autrici: (vedi fondo pagina)

Capitolo 24

To the liberty.

.."Jenny…?"

Sussulto sorpresa rischiando di scottarmi con il bordo della pentola di fronte a me che bolle dell’acqua salata sul fuoco.

Ancora di spalle mi affretto ad appoggiare il mestolo di legno su un ripiano del tavolo da lavoro e ad asciugarmi qualche lacrima prima di mostrarmi in volto.

IO: "Sì?" domando un po’ insicura.

"Forse… credo… ho avuto l’impressione di…"

IO: "Non sei bravo a chiedere scusa vero Dylan?!"

DYLAN: "Eh no per niente, non lo chiedo mai infatti!!"

Il mio fratellino scende frettolosamente le scalette che conducono nella stanza e mi raggiunge con sguardo preoccupato.

DYLAN: "E’ per colpa mia che sei ancora triste?"

No per niente…

IO: "Non sei stato comunque il massimo della gentilezza!!"

Riceve cosciente il rimprovero e abbassa la testa rivolto al pavimento forse perché un po’ pentito.

In fondo non merita di tenersi sulle spalle un peso che in realtà non ha, meglio rassicuralo.

IO: "Dai su non è niente, sto bene!!" affermo in tono falsamente sollevato.

Mento a Dylan e me stessa così… ma spero a fin di bene.

Solleva di scatto la testa sfoggiando un largo sorriso, preso dall’entusiasmo salta seduto sul tavolo e agitando le gambe avanti e indietro osserva incuriosito il contenuto della pentola.

DYLAN: "Ma che cosa cucini?? Questa pentola è vuota!"

IO: "Anche se non sono una grande cuoca lo so anche io che per cuocere le verdure vanno bollite!!!"

DYLAN: "Che schifo le verdure!" dice con una smorfia.

IO: "Possibile che non te ne piaccia neanche una?!"

Il suo viso si illumina: "Grande cuoca mi cucini le patatine fritte con il ketchup???"

Sfotte?!

IO: "Niente patatine fritte e il ketchup lo inventeranno qui in America nel 1712, per cui tra una cinquantina d’anni!!"

DYLAN: "Woow come sei informata Jennyfer!"

IO: "A scuola ci vado, ma poi a casa studio anche!! Mica come un certo bambinetto a caso…"

DYLAN offeso sbotta per sorvolare: "Bhe cambiamo discorso, io ho fame!!!"

IO: "Tranquillo fratellino, ti faccio assaggiare io una cosa più buona che quella roba poco salutare!" affermo sorridente dirigendomi verso una cesta coperta da un panno caldo accanto al forno.

"Questa mattina dopo aver fatto colazione ho preparato questi panini dolci, assaggiane uno!" esorto scoprendo dal panno la cesta e porgendola a Dylan.

Senza esitare allunga la mano e se ne caccia uno immediatamente in bocca senza tanti complimenti.

DYLAN: "Uhmmmm… fono uoniffimi!!"

IO: "Cerca anche di masticare mentre mangi magari!!!" consiglio guardandolo di sbieco.

Il mio fratellino mi rivolge un’occhiata, apre la bocca per controbattere sicuramente qualcosa di tagliente ma una parte del boccone gli và di traverso e inizia a tossire in modo soffocato.

Spalanca gli occhi, porta la testa il avanti e si mette una mano intorno al collo.

Oh mio dio non respira! 0__0

Lascio cadere per terra la cesta, tutti le pagnotte al suo interno rotolano ovunque.

Accorro prontamente il mio fratellino, cerco di togliere il cibo in eccesso dalla sua bocca e percuoto la sua schiena con delle pacche secche e decise.

Tremo di paura, cerco di rimanere lucida ma sono più agitata di lui, Dylan continua a tossire ai suoi occhi arrivano le lacrime e le guance iniziano a diventare rosse.

IO: "..Dylan ti prego prendi fiato… butta tutto quanto fuori.."singhiozzo nella disperazione.

Emette un colpo di tosse più forte che sembra definitivo, ma per lo sforzo si piega in avanti.

Con le poche forze che mi rimangono sorreggo il suo corpicino in modo che non cadi.

La tosse cessa, rialza la testa e si guarda intorno spaesato respirando affannosamente e cercando di riprendere fiato.

Continuo a sostenerlo in posizione eretta fiche non si calma e poi con le lacrime agli occhi lo stringo forte sul mio petto.

IO: "..Oddio.. piccolo golosone che non sei altro, mi vuoi far morire in questo modo…!" affermo ansimando con una nota di rimprovero mentre gli accarezzo leggermente la testa.

DYLAN parlando ancora a fatica tra qualche colpo di tosse: "Hey m-mozzarella, ti ho fatta diventare ancora.. più bianca di paura eh?!" risponde debolmente un po’ divertito.

Che burlone il mio fratellino.

IO: "Ti preparo tutte le patatine che vuoi ma ti prego dimmi che non ti rimpinzerai in questo modo mai più…"

Mi passa le baraccia intorno al collo e appoggia la testa sulla mia spalla : "Promesso".

Quello che rimane del pomeriggio lo trascorro sempre nella cucina, sono una codarda lo so ma non mi va di uscire di qui, mi sento al sicuro e non ho nemmeno voglia di cenare con il resto della ciurma questa sera, soprattutto con il Capitano.

Ceno sola tra i miei pensieri, a Dylan è passato tutto e dopo aver mangiato LENTAMENTE altri dolcetti è uscito sul ponte e ora mi auguro sia nella sala insieme a tutti gli altri.

Sono una associale vigliacca in questo momento, ecco cosa sono!

Non sono capace di accettare e affrontare la realtà…

Questa realtà consiste nel fatto che è la mia ultima sera qui e mi rinchiudo in una cucina per non combattere con le mie paure.

Mi manca la forza di reagire, sono debole come il fuoco contro l’acqua, mi serve una barriera per proteggermi e quella barriera in questo momento la trovo nella stanza in cui sono.

Il mio sguardo è perso nel vuoto, fisso al pavimento, inespressivo, assorto in mille ingiurie che lancio contro me stessa pentendomi di quello che sto facendo.

Un braccio mi sorregge la testa che mi sembra pesi centinaia di chili.

Regna un assordante silenzio, anche ora lo posso sentire urlare parole sempre poco chiare che ronzano intorno a me.

Tutto è immobile privo di vita, quando all’improvviso la porta a qualche metro sopra la mia testa si spalanca di colpo e dei passetti allegri scendono le scale e mi si avvicinano trepidanti:

"Sorellinaaaa!! Alzati da questa sedia, vieni!!! Stanno facendo un brindisi, non vorrai mica startene qui tutta sola con quel musone?! ANDIAMO!" annuncia allegro afferrandomi per la manica della camicia.

Un brindisi, e per cosa??

IO: "Dylan…io…" rispondo insicura.

DYLAN: "Forza, muoviti altrimenti si finiscono tutto quelli!!!!" incita sempre più entusiasta.

Accontentiamolo và…

IO: "D’accordo, ti seguo! Ma non strapparmi la camicia, mi serve ancora fino a domani!!" lo riprendo dato che mi sta letteralmente trascinando fuori a forza nonostante lo seguo tranquillamente.

Camminiamo normalmente sulle assi umide del ponte della Black Pearl, non è una bellissima serata, il cielo è pieno di nuvole.

Sbuffo riluttante trainata dal mio fratellino che saltella dalla contentezza.

IO: "Piccoletto vedi di non ubriacarti troppo, non sorreggerò più la tua testa mentre erutta fiumi di vomit-.."

…"Posso unirmi a voi?"

0_0

Una voce del tutto a noi famigliare proveniente da dietro le nostre spalle mi interrompe.

È Jack, e adesso? Sarà arrabbiato con me? Mi chiederà spiegazioni per il mio comportamento?

Ma perché ho seguito Dylan!!!

Senza dire una parola il Capitano ci cinge ad entrambi le spalle e cerca di essere rassicurante attraverso un sorriso.

DYLAN: "Hey, Capitano! Stanno per fare un brindisi!!!" dice esultando trepidante.

JACK: "Un brindisi! E non ne ero stato informato?! Su forza che aspettiamo!!"

Accentua la ‘presa’ e ci accompagna gioiosamente all’interno della sala.

Regna un grande caos: ci sono pirati sparsi per tutta la stanza divisi in piccoli gruppi, chi canta, chi beve, chi scherza e chi fa a botte per un bicchiere di rhum in più.

Il solito comportamento piratesco e infantile che si trova anche nelle losche taverne dei porti caraibici illuminate dall’atmosfera soffusa di mille candele.

Nel fondo della stanza si avverte uno spostamento dei tavoli e delle sedie, scomposte in modo disordinato a causa della poca cura degli individui che la occupano.

Una voce tra la marmaglia sovrasta le altre, un uomo che a fatica si sorregge in piedi, a causa della quantità eccessiva di alcol entrato in circolo nel suo corpo, sale in piedi su una tavolata.

Battendo le mani cattura la curiosità di quasi tutti i presenti (ancora coscienti). (JACK…JACK…-_-’’no lui è già andato! NdCapo)

DIEGO: "GENTAGLIA! Propongo un brindisi, AL TESORO!!!"

L’intera sala risponde in coro "AL TESORO!"

Tutti innalziamo al cielo il calice e ne bevono avidamente il contenuto.

Vedo Dylan che si appropria immediatamente del suo ‘bicchiere’ mentre io con un sorriso divertito guardo quei uomini gioire estasiati da quell’alcolico amaro.

La mia vista viene offuscata da un fazzoletto bianco che mi svolazza innanzi al volto.

Mi giro sorpresa e incontro Jack: "Sono venuto in pace!" confessa allargando le braccia con fare innocente e piegando leggermente la testa a sinistra.

Sentendosi ridicolo scoppia a ridere e io subito lo imito.

JACK: "Questo è per te!" dice porgendomi un calice.

IO: "Oh, ti ringrazio.." rispondo un po’ impacciata avvicinando la mia mano alla sua per afferrare la coppa.

JACK: "Al tesoro!" ribadisce con un sorriso trionfante.

IO: "Alla libertà!" contraddico invece io innalzando il calice come lui.

Inarca per un secondo le sopracciglia divertito.

Libertà di scegliere e prendere le proprie decisioni senza condizionamenti, ecco a cosa mi riferisco!

Neanche nel futuro si è riusciti ad ottenere tutto questo…

Mentre sto per bere un sorso di rhum, Jack fa passare il braccio sotto il mio incatenandoci.

Rimango un attimo stupita e perplessa, il mio sguardo spaesato si posa sugli occhi di velluto del Capitano che mi osservano ammalianti sorseggiando tranquillamente il rhum.

Che incanto… ma cosa fai?? Jenny riprenderti!!

Per non essere da meno faccio lo stesso cercando di non agitarmi.

Dopo un sorso dal calice mi distacco da lui e appoggio la schiena contro la parete alle nostre spalle ruotandomi leggermente per non far notare che non so come reagire.

L’attenzione del Capitano viene attirata da una lite che si sta prolungando nella parte opposta della sala.

5 uomini si minacciano a vicenda con lame affilate e mostrando un ringhio raccapricciante.

Io stessa vengo incuriosita da tutto ciò e mi sporgo in avanti per osservare meglio la scena.

JACK: "Vuoi scusarmi per un secondo…" afferma rivolto a me senza aspettare una mia risposta e facendosi spazio frettolosamente tra la mischia.

Speriamo che tutto ciò non finisca male!!

Quando penso di esser rimasta finalmente sola e che l’attenzione non ricada su di me ecco comparire Diego dietro di me.

DIEGO: "AH signorina… che magnifica serata!"

Che cosa?!?!? Ma se laggiù si stanno per accoltellare?? Cosa vuole questo tizio poi?

Lo conosco solo di vista su questa nave…

IO: "Ehm.. Già…" mi infastidisce molto il suo tono da ubriaco.

DIEGO: "Visto che sa… cioè, posso darti del tu?"

IO: "S.."

DIEGO: "BENISSIMO! [Urla facendomi sussultare senza lasciarmi il tempo di finire di parlare] ecco vedi…" mi passa come se fossimo intimi un braccio intorno alla vita.

Io guardo la sua mano sudicia con parecchie unghie smangiate ed inorridisco cercando di allontanarla.

La sua voce acuta e sbronza mi desta di nuovo dai miei pensieri.

"…tu sei l’unica donna su questa nave… solitamente si mormora che portino sfortuna ma tu… [la sua mano orrida mi cinge le spalle] a quanto vedo sei anche un ottimo bocconcino…"

BOCCONCINO?!?!?!?!?!?

"…io e te si potrebbe trovare un punto di intesa, vedi io sono capace di soddisfare quelle come te"

IO: "NO! Veramente…"

DIEGO: "SHHHHHH [un suo dito calloso mi chiude violentemente le labbra, che schifooooo!!] non sprechiamo tempo in…futili…con futili parole!"conclude posizionandosi di fronte a me e sbarrando il passaggio con un braccio teso che si appoggia contro il muro.

Non esiste uno spazzolino con cui ora mi possa lavare i denti vero?!

IO: "Direi che invece è meglio sprecarlo questo fiato!!" affermo innervosita abbassandomi abbastanza da sottopassare il suo braccio ed essere di nuovo libera.

Il pirata rimane incredulo, poi si rivolge di nuovo a me con un ghigno e dal tono eccitato: "Uh, mi piaccio quelle selvagge!"

Inizio a indietreggiare dato che si riavvicina: "Sì, e continua pure a fartele piacere, non mi interessa, ma con me non sperare di averci a che fare!!!"

Diego cerca di controbattere, ma la rissa in corso si espande. Un uomo sbattuto con rabbia a terra lo prende dentro e lo scostumato pirata fa la stessa fine.

IO: "Ti sta bene, PORCO!" concludo indignata facendo dietrofront e senza trattenermi troppo corro nell’altra parte della sala in cerca di qualche volto conosciuto.

Mentre mi allontano vengo raggiunta da Dylan che sfregandosi l’occhio destro arrossato e tirandomi per la camicia cerca di catturare attenzione: "Jenny ho sonno…"

IO abbassandomi alla sua altezza in modo che mi guardi il volto: "Tu piccoletto non dovresti bere tutta quella roba! Vuoi distruggerti il fegato già a otto anni?!?" domando preoccupata non più sottoforma di rimprovero.

DYLAN: "Tra 4 mesi ne faccio nove per cui sono otto e mezzo!!!"ribadisce come sempre adirato.

IO: "Otto e mezzo, d’accordo! Vieni con me, ti porto a dormire piccolo pirata altrimenti finisci come qualcuno…"concludo riferendomi a qualcuno che dopo aver cessato la zuffa si aggira per la sala stringendo il suo fiaschetto di rhum con fare soddisfatto.

Fine

Loooooool ma che fine???? XD

Fine di questo capitolo! :D hahahaha

Scherziamo??

Dopo avervi tenuto sulle spine fin ora minimo ci seppellite vive se si blocca tutto qui! ^^ loool

Tranquilli, non è la fine arriverà tra poco però =( non nel prossimo, ma ancora nel capitolo dopo!

Era solo un piccolo scherzo che ho architettato =P eh con una maestra cm il Capo…

Sara fiera d me! :D LOL

Teoricamente questo capitolo doveva racchiudere un po’ di eventi, ma la sottoscritta si prolunga troppo nello scrivere =$ lol stavano diventando già 14 pagine!

Ci si impiegava troppo a leggerle.

Per cui come è già successo dividiamo il tutto in 2 e… esce un altro capitolo! :D

Sarete contenti ^^

Ringrazio davvero tanto tanto tanto Luana (Lu, io e il Capo facciamo 32 anni in 2 nn siamo così + garndi di te :D lool GRAZIEEE!! XD), Virginia (posso iniziare a dire solo don’t worry be happy J lol), Francesca (nuu morire speriamo di no dai, cm fai a sapere cm va a finire dopo?! :D kisss), Giulia (eh si la fine è imminente, apprezzo che abbiate gradito il capitolo, ho notato anche io che rispetto all’inizio siamo un poco migliorate, meno male!! ^^ baciottolonzi anche a te =*),Kathy (finalmente sappiamo il tuo nome ^^ lol ci dispiace x il 2 in storia dell’arte =’( hai ragione le chiese romaniche non sono il massimo della vita, ne parla una che sopporta storia dell’arte solo perché è una delle materie fondamentali della mia scuola sob sob… ribadisco che il Capo è contenta di essere cattiva, non si ostina a cambiare, tanti grazie e bacioni anche a te!! =D) e il Capo per sopportare la sottoscritta =$ lol

Nota della Capitana: Non sono una mast in inglese ma volevo intitolare questo capitolo "alla libertà" come dice Jenny, solo che libertà non si traduce con freedom?!

Eppure mi dicono che la tarduzione di alla libertà è 'to the liberty' ^^'

Chiedo il vostro auito, se qualcuno lo sa, parli! lool ^///^

Auguro che il prossimo capitolo che si pubblica entro e non oltre la fine di settimana prossima sia altrettanto di vostro gradiamento! ^^

A presto

Bacioni

Kela and Diddy

(Capitana and Capo)

   
 
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