PERSI DUE
– Cosa ci facciamo qua? – chiese Megumi perplessa. Si erano fermati in una piazzetta piena di gente.
– Immagino qualcosa di fondamentale – ironizzò Sherry.
– Esattamente – rispose Dufox.
– Davvero? Cosa? – chiese Megumi.
– Mi compro un hot dog – Megumi, Sherry, Kyo e Folgore caddero a gambe all'aria.
– E questo sarebbe quello intelligente – commentò Sherry. Solo Eivy non aveva fatto una piega. Probabilmente era più che abituata alle uscite di quel tipo. Cinque minuti dopo, Dufox stava divorando il suo hot dog.
– Oltre al panino, c'è un motivo se siamo venuti qua? – chiese Kyo.
– Mica siamo arrivati. Muoversi – disse l'albino riprendendo a camminare. Gli altri gli si trascinarono dietro.
Il gruppo venne travolto da una sorta di mandria selvaggia. Composta tutta da ragazze di età compresa tra i dodici e i vent'anni.
– FOLGOREEEEEE! – il cantante stava subendo un assalto di massa da parte di fan adoranti e non ne sembrava così dispiaciuto.
– Vi prego, andiamo via prima che qualcuna mi riconosca – supplicò Megumi che conosceva e temeva quel tipo di fan.
– Questo lo molliamo qua? – chiese Sherry.
– Sì, sì. Se anche stesse male avrebbe presto molte cure – rispose Kyo. Una ragazzina si voltò verso di loro.
– Ma quella è Megumi! – urlò. Un folto gruppetto si staccò da Folgore per caricare la ragazza. Megumi si voltò di scatto e partì a correre, sperando di salvarsi dalle fan.
– Voi continuate, io cercherò di raggiungervi! – urlò agli altri dileguandosi. Sherry e Kyo iniziarono a sentire i goccioloni sulla nuca.
– Li abbiamo persi –
– Direi di sì – Dufox ed Eivy osservavano la scena a distanza di sicurezza.
– Dite che possiamo continuare? – chiese l'albino.
– Andiamo che è meglio – confermò Kyo. I sei ridotti a quattro continuarono imperterriti a camminare. Arrivarono fino al fiume e iniziarono a camminarci di fianco verso l'interno. Ormai avevano superato anche la periferia della città e stavano arrivando nella foresta.
– Per sapere, dobbiamo arrivare in Cina a piedi? – chiese Sherry.
– Sono tre ore e mezza che camminiamo, mica una settimana – rispose secca Eivy.
– E quanto manca, scusate? – chiese Kyo che trascinava i piedi stancamente.
– Non molto – rispose Dufox vago.
– Anche due ore fa hai detto “non molto” – gli fece presente Sherry. Nessuna risposta. In effetti, dopo solo trentotto minuti Dufox si fermò. Eivy si avvicinò ad una specie di piccola grotta. Ci entrò e si sentirono rumori di trascinamento. Kyo e Sherry rimasero perplessi a guardare mentre tirava qualcosa fuori dalla grotta. Trattennero in fiato quando videro che il qualcosa era un qualcuno, svenuto. E quel qualcuno aveva la pelle azzurra.
– È... è un mamodo? – chiese Sherry.
– Proprio così. Non notate niente di strano? – chiese Eivy. Kyo e Sherry si guardarono intorno. Il mamodo era l'unica cosa fuori posto lì in giro.
– C'è un mamodo sdraiato davanti a noi – rispose Sherry.
– Dov'è il suo libro? – chiese Kyo.
– Non ha un libro – rispose Eivy.
Saaaalve! Allora, perdonate il titolo scadente (manco di fantasia) e il capitolo non proprio dei migliori. Mi è venuto così, avevo bisogno di un capitolo semi-inutile da ficcare dentro ed ecco qua. Spero che qualcuno recensirà lo stesso!