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Autore: Without_Loved    18/08/2012    1 recensioni
Cosa succederebbe se Sakura, al primo anno di università si trovasse di fronte a una serie di decisioni che potrebbero cambiarle la vita? Riuscirà a far avverare il suo sogno di diventare un medico? Troverà qualcuno che riuscirà a farla sorridere dopo una serie di avvenimenti traumatici? Leggete la storia per sapere come continuerà
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akasuna no Sasori , Itachi, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
Capitoli:
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University dream
 
Capitolo 9: Hope.
 
Sakura rimase sbigottita quando osservò bene in faccia il suo salvatore, non poteva credere ai suoi occhi, per questo cercò di sbatterli più volte, in modo da capire se era veramente lui oppure no; ma si dovette ricredere, Yahiko era proprio lì di fronte a lei e le stava medicando, per quanto si potesse pretendere da lui, molto accuratamente; anche se per il momento non le aveva detto niente, sapeva che prima o poi le sarebbe toccato parlare con qualcuno di quello che provava, anche perché a Ino non aveva per niente spiegato i suoi sentimenti, ma li aveva tralasciati per raccontarle del suo primo amore.
-Pain, che ci fai qui?- chiese lei cercando di attirare l'attenzione del fratello, ma la cosa fu vana, tanto che lui stava ancora cercando di farle il nodo alla benda, per fortuna che lui si portava dietro il kit del pronto soccorso, anche perché non si sapeva mai che cosa potesse succedere in un paesino sperduto dove l'ambulanza tardava sempre ad arrivare; quando il diretto interessato ebbe finito il tutto la fissò negli occhi, come per rimproverarla, ma dalle sue parole sembrò calmo e ragionevole, almeno per il momento, in quanto non aveva ancora sentito tutta la storia dall'inizio, ma era arrivato quando era in balia di Sasuke; in quell'istante Sakura tralasciò il fattore sguardo per passare a quello più dolente: le spiegazioni dei fatti come si erano svolti realmente, senza incombere nella furia che avrebbe fatto scattare l'altro a neanche metà racconto, per cui, prima di iniziare li chiese di stare fermo e di non far niente fino alla fine. Il suo racconto fu netto e lineare, ma al contempo non tralasciò nessuna virgola o punto, li raccontò del viaggio, della sua stanza con Ino, l'incontro con Sasori; certo, vero, lui, colui che le aveva appena spezzato il cuore, non sapeva con che parole dirglielo al fratello, ma ci riuscì, a quel punto vide gli occhi del ragazzo diventare da color ambra a rosso sangue, era pronto a partire purtroppo la sorella l'aveva anteceduto bloccandolo in principio, così stette lì ad ascoltare le parole dell'altra che ancora si meravigliava che uno come lui avesse fatto così tanti chilometri solo per sapere che cosa le fosse successo.
-Sai, ieri sera mia ha chiamato Ino, mentre tu dormivi e mi ha detto di essere preoccupata per te, ma visto che non sapeva come tirarti fuori le parole mi ha pregato di venire qui... Io non ci ho pensato neanche per un secondo e ho preso la mia auto per venire da te, per fortuna che sono arrivato in tempo... Lo so che tu Sakura da quando è morto Koori ti sei vista il mondo crollare addosso, poi è arrivato l'altro e sei entrata in una fase di stallo da cui non riesci a uscirne, tanto che ti sei creata una finta maschera di emozioni e sentimenti, ma questa non è la sorellina che conosco. La tua vita potrà essere dura, in salita o come la vuoi mettere, ma io ci scommetterei la mia vita che tu ce la farai da sola, perché sei una ragazza forte e questo l'hai confermato molte volte. Io credo in te Saku, come mamma e papà, Ino, i tuoi amici, il tuo ex e credo anche quel Sasori, che ho incontrato e ti vorrebbe parlare- detto questo l'aiutò ad alzarsi, solo che la caviglia le doleva molto per questo dovette prendersela in spalla fino a portarla nell'androne del suo settore, dove vi trovò anche il rosso tutto intento ad andare avanti e indietro, proprio come fa un uomo quando aspetta la nascita dei suoi figli; appena li vide arrivare cercò di correre da loro, ma prontamente Yahiko li fece di no con la testa, segno che la sorella non era ancora pronta per dimenticare il male che le aveva procurato, così, senza fiatare, se ne andò e il ragazzo poté riportare la sorella nella sua stanza; fu proprio in quella stanza che lui le confermò che si sarebbe fermato per due giorni interi, anche perché voleva conoscere colui che la stava inseguendo e parlarci a faccia a faccia, in quel momento la rosa assunse tutti i colori dell'arcobaleno, voleva davvero parlare con Sasuke?!
-Yahiko, mi va bene che tu resti, ma come mi hai detto prima, devo risolvere la questione da sola e non continuare a fare affidamento su di te, si no quando saremo nel pieno dell'anno scolastico tu come farai a essere qui per me?!- chiese cercando di nascondere la malinconia che si stava attanagliando in lei, sapeva che lui non ci sarebbe stato per sempre e questo glielo aveva già fatto intuire più di una volta, soprattutto alla morte di Koori che lui era lontano; poi sentì il suo cellulare squillare: era Sasori che la cercava di chiamare, in quanto non era fatta più sentire e lui, da bravo ragazzo, si stava preoccupando, anche questa volta decise di non rispondergli, in fondo dopo quello che aveva fatto non era giusto dargliela vinta così, senza fargli patire la stessa sofferenza che aveva sentito lei quando aveva origliato quella chiamata; già quella telefonata infernale che le aveva fatto crollare il mondo addosso, solo in quel momento si pentì di aver fatto tutto quello, se solo fosse rimasta al suo posto a quest'ora non sarebbe successo niente di tutto questo; per cui chiese al fratello di prenderle il cellulare e nasconderlo fino all'indomani mattina, così non avrebbe avuto la tentazione di rispondere a nessuna delle chiamate del rosso. Tornati in camera trovarono Ino che stava già sotto le coperte, ma ancora sveglia, per prima cosa salutò il ragazzo dicendoli che il suo sacco a pelo era pronto per accoglierlo e, subito dopo, andò ad abbracciare l'amica dicendole di quanto si fosse preoccupata per lei, in fondo non si sapeva dove fosse finita, per fortuna che Kakashi conosceva tutti gli accessi per arrivare nella loro stanza e l'aveva aperta rivelando che al suo interno non ci stava più nessuno; anche Sasori era rimasta con lei fino a poco tempo prima e se n'era andato non appena aveva visto che si stava facendo tardi, ma non aveva ancora compreso bene se fosse tornato nel suo appartamento oppure la stava cercando, fatto sta che era veramente preoccupato per lei, tanto che aveva raccontato, mentre aspettavano il suo ritorno, il perché avesse mentito sull'altra, ma aveva chiesto alla bionda di non rivelare niente, perché ci avrebbe pensato lui l'indomani.
-Buona notte Yahiko e Ino- disse Sakura non appena si mise il pigiama e si intrufolò sotto le coperte, per fortuna aveva lei il controllo della luce, per cui la spense subito per non far vedere a nessuno dei due che stava piangendo; iniziava a odiare quella scuola, il suo sogno si stava trasformando piano piano in un vero e proprio incubo, dove lei doveva scappare, ancora una volta dal male che le persone le facevano, per riuscire a capire veramente che cosa volesse fare della sua vita; i suoi sogni si stavano disfacendo, ma appena non ci provò più a pensare trovò sotto al suo cuscino una piccola rosa bianca, la stessa che Sasori le aveva donato poche ore prima; si commosse e lesse il bigliettino che aveva attaccato con una piccola lucetta che aveva sul comodino, per non disturbare gli altri due che intanto erano già nelle braccia di Morfeo; il messaggio le diceva di raggiungerlo alle otto di fronte alla sua macchina, così avrebbero parlato, per fortuna che il servizio bar era sospeso per quel giorno, anche perché ci sarebbe stato un piccolo banchetto verso le nove e trenta per festeggiare l'ingresso dei nuovi ragazzi e per annunciare le varie squadre sportive. Lesse pià e più volte il foglietto e tante altre volte lo rigirò tra le dita, prese la rosa e la mise accanto a se, per poi addormentarsi beatamente, cullata solo dal semplice ricordo di quel gesto: ora non esisteva nient'altro che quel momento in cui tutto era perfetto e niente andava storto.
La mattina successiva si svegliò di soprassalto, in quanto Yahiko, da bravo fratello qual'era, si era messo ad ascoltare la musica, per fortuna che erano le sette e aveva un'ora per prepararsi, sia come abbigliamento che come discorso, anche se quella fu la parte più difficile da decidere; osservò il ragazzo dimenarsi per la stanza con una spazzola di Ino davanti alla bocca per simulare un microfono, stava cantando, come al solito da parte sua, a quella scena la ragazza non poté far altro che ridere, certo che aveva un parente molto stupido, anche se voleva diventare un'avocato di fama internazionale, sotto sotto rimaneva ancora un bambino pasticcione; mentre la sorella guardava notò che stava per andare contro il suo letto e, subito dopo, sentì il tonfo del ragazzo e subito dopo l'amica urlargli contro; la sua giornata non poteva andare meglio di così, ora pensava solo a far la pace, oppure no, con il rosso, per cui prese la sua borsa e si avviò verso il luogo dell'incontro con Sasori. Mentre percorreva la strada pensava ancora alle parole che avrebbe voluto dirgli, in fondo era facile da dirsi, ma il da farsi era molto peggio; non sapeva cosa le avrebbe spiegato per farsi perdonare, e anche questo era un punto a sfavore del suo discorso; stava letteralmente dando di matto, come poteva essere che un ragazzo la facesse diventare così, poi ripensò all'episodio con Sasuke, anche se ci provava spudoratamente con lei questo non stava a significare che le sue parole non le avevano lasciato neanche un segno; forse, oltre a questo era stato Pain a fermare il suo ritorno alla sua terra natia, per dimenticare il dolore appena subito.
-Ciao Sakura- disse semplicemente il rosso donandole un sorriso raggiante, anche se lei non se ne accorse stava diventando color peperoncino, ma il ragazzo sì e le chiese di sedersi tranquillamente per parlare di quello che era successo; all'inizio Sakura era un po' titubante, in quanto non riusciva più a credere in lui, se le avesse detto un'altra bugia non avrebbe resistito, neanche con tutte le parole dolci e confortanti del mondo; prima che il rosso iniziasse a parlare per esporsi fissò il terriccio che si stagliava sotto le sue gambe, non voleva sprofondare ancora una volta in quel baratro, per cui cercò di fissarlo letteralmente negli occhi, per cercare di capire se mentisse o no.
--Sakura, ascoltami... poi potrai decidere, allora, la mia ex ragazza non ha mai accettato che io l'avessi lasciata e per questo mi chiama una volta a settimana, cercando sempre un pretesto per tornare insieme, ma io non ci ricasco... pensa che una volta ha pure affermato di essere rimasta incinta e di averlo perso per tutta la disperazione. Io amo te, Sakura, non saprei mai mentirti, anche se l'ho fatto ieri sera, ti giuro che era solo per non ferirti, come avresti reagito se ti avessi detto che la mia ex stava cercando un'appiglio per rimettersi insieme a me? Ti prego, perdonami, te lo chiedo con tutto il cuore... dammi un'altra occasione- Sasori la stava pregando con tutto il suo cuore, a questa scena la ragazza non resistette per molto; ma aveva ancora mille domande che le passavano per la testa, in fondo anche lei stava mentendo a lui sul fattore Uchiha, nascondendogli quello che era successo per più di una volta, per cui, se lui diceva la verità allora le sarebbe toccato rivelare il tutto, purtroppo la sua coscienza le disse di tacere per un po', anche se non sapeva se fosse la soluzione migliore; si avvicinò piano piano mentre lui apriva delicatamente le sue braccia per farla entrare nel suo abbraccio, soltanto che la rosa gliele chiuse sussurrandoli che non sarebbe mai stata una bambolina da usare nei momenti di noia per poi lasciarla, e che l'aveva già avvertito antecedentemente, ma lui l'aveva fatto non tenendo conto dei suoi sentimenti, di quella affermazione l'Akasuna ci rimase male tanto da abbassare la testa in segno di arresa.
-Scusami veramente! Io non so come dirtelo... purtroppo hai sentito quella conversazione, io la chiamo “tesoro” perché ormai ci sono abituato... ma tu ora sei il mio mondo, la mia vita...- non riuscì a finire la frase che qualcuno l'aveva steso a terra per un pugno allo stomaco: era Sasuke, che l'aveva colpito e intanto lo stava prendendo a parole per aver mentito a Sakura; lo conosceva da anni, per cui sapeva quando mentiva e quando no, ma forse non aveva pensato e gli era corso incontro senza osservare le sue movenze, oppure era convinto che quello appena insinuato dalla rosa fosse vero; si era parato davanti a lei, cercando di evitare il contatto tra i due, doveva difenderla da quell'impostore, almeno l'avrebbe conquistata.
-Sasuke! Ma che ci fai qui?!- chiese Sakura stringendosi a lui, lo stava abbracciando da dietro, come se cercasse un riparo sicuro; mentre Sasori guardava la scena sbigottito; forse aveva affrettato troppo i tempi e, per prima cosa, doveva chiudere i rapporti con la sua ex per non trovarsi in questa situazione, chiuse gli occhi un solo secondo, rivedendo i momenti passati con lei: dal loro incontro al bacio in spiaggia, sapeva che la stava perdendo, purtroppo l'unico difetto che aveva era quello che non riusciva a liberarsi del passato, cercò di bisbigliare qualcosa, cosa vana, in quanto gli altri due stavano bisticciando; forse si erano ripresi entrambi da quell'attacco improvviso e ora su urlavano contro di non intromettersi più nella vita dell'altro, così il corvino decise di lasciar perdere e corse via, tornando verso i suoi amici di avventura.
-Sasori, scusami... per me è difficile dirti se sono arrabbiata con te per la bugia oppure no, ma io non tollero queste cose, tu mi hai mentito di proposito, se ci dovrà essere qualcosa tra di noi vorrei che tu sia sincero con me. Se dovessi scegliere di perdonarti tu che cosa faresti?- chiese perplessa lei, non sapeva più che fare: da una parte il suo cuore le diceva di non lasciarlo, mentre l'altra le urlava di non farlo, perché ci sarebbe rimasta male ancora e ancora; ora si che era davvero confusa, osservava ogni minimo gesto del rosso per individuare quale altra menzogna le volesse propagare, ma non ne trovò nemmeno uno, cercò di cancellare le ultime ventiquattr'ore per poter ricominciare da capo, non era successo niente; nel mentre l'altro le stava dicendo che sarebbe stata la prima e l'ultima volta in cui avrebbe fatto quella cosa.
-Sakura, Sasori, venite dai... Dobbiamo riunirci- era Ino che li stava chiamando, era la solita, doveva interrompere tutto, era diventato il suo puntino fisso; Sakura baciò delicatamente le labbra del rosso che le sussurrò dolcemente un semplice che era uno stupido se si sarebbe rimesso nello stesso casino; intanto, sempre nell'ombra, Sasuke osservava la scena che li si propagava davanti: l'aveva persa ancora una volta, sperava che le parole dette la sera prima avesse fatto effetto, anzi, l'aveva aiutata a riconciliarsi con il rosso; nel mentre gli altri si stavano dirigendo verso la piazza principale della scuola, il luogo dove avrebbero incontrato il loro professore di settore che li avrebbe condotti alla vera presentazione.
-Sakura, mi raccomando, non fare altre stupidate... Tu sei la mia pulce e non vorrei mai vederti soffrire, la mia pulcetta è cresciuta fisicamente, ma non mentalmente- mentre diceva tutto questo la sua espressione era quella da giocherellone, così lei non poté non ribatterli che così lo sembrava lui; infondo a loro piaceva battibeccare così, semplicemente tornavano bambini, ci mancava poco che si lanciassero dietro le bottigliette di acqua, anche perché era una bella giornata e ci voleva proprio; purtroppo per loro erano arrivati di fronte al professore Hatake che li stava aspettando, così ritirarono le “armi da battaglia” e lo seguirono senza fiatare, avevano già letto nei suoi occhi che era molto deluso dal loro comportamento, anche perché erano gli ultimi a essere sopraggiunti, attirando l'attenzione di tutta la scuola, che gli stava osservando suscitando in Kakashi un sorriso irritato; in fondo anche lui era un perenne ritardatario e almeno per una volta avrebbe voluto evitare, ma così non era stato.
-Grazie al professore Hatake per essersi unito a noi con la sua combriccola... allora, per prima cosa benvenuti nella Konoha High School, lo so che questo discorso l'avete già sentito al party, ma volevo ricordarvi che da noi escono i migliori medici e tecnici di ogni dove, e noi crediamo tanto nelle vostre potenzialità... oggi, invece, siamo qui per presentarvi la nostra squadra di chearleader, allenata dalla nostra maestosa Anko Mitarashi...- mentre le ragazze si scatenavano, Sakura le osservava: da piccola aveva sempre sognato di farne parte, ma non era brava a ballare, non ci aveva nemmeno provato al liceo, dedicandosi ad altro; i loro movimenti erano in sincrono, e questo le rodeva tanto, ma Sasori le stava stringendo la mano per infonderle il coraggio di non pensarci; la rosa si scambiò un semplice sguardo con Ino e si misero a ridere, la scena era troppo divertente, tanto che la capa di quel gruppo, nonostante facesse il suo pezzo, le osservò in cagnesco, nessuno poteva interrompere il suo stacchetto, anche perché lei ne era la protagonista assoluta; ma le due non riuscirono a smettere molto facilmente, tanto da attivare l'attenzione di Naruto che, dopo aver saputo il motivo, si unì a loro, passando il tutto a Suigetsu.
-Sakura, ti prego... dobbiamo essere più educati, in fondo sono il simbolo della nostra scuola- cercò di zittirle Kakashi, ma arrivò anche a lui il motivo di tante risate, solo che non ci riuscirono a farlo sorridere neanche un po'; così la smisero tutti di sghignazzare e tornarono a osservare la presentazione delle ragazze; solo alla fine dello stacchetto la professa Mitarashi prese in mano il microfono incitando tutti i presenti, maschi inclusi, a unirsi a loro per poter partecipare alla gara nazionale; Sakura sbuffò cercando di nascondere quella malinconia che piano piano l'attanagliava: era andata solo una volta a ballare e aveva combinato un disastro di dimensioni coloniali, forse non le piaceva fare la ragazza ponpon, ma adorava il fatto che tutti i ragazzi carini si innamorassero solo di loro e mai di una come lei; per fortuna che ora aveva un ragazzo fantastico e amici stupendi, questo le bastava. La cerimonia proseguì nel migliore dei modi, i due si tennero la mano per tutto il tempo, erano presi l'uno dall'altro tanto da non accorgersi che qualcuno li stava osservando da dietro, solo che non era Sasuke, lui si era portato con il suo gruppetto dall'altra parte di dove stavano loro, così avrebbe potuto tenergli d'occhio; in fondo anche Oto ne faceva pur sempre parte, anche se avevano due presidi diversi; poi il corvino tirò fuori dalla sua tasca il cellulare e compose un numero, cercando di farsi notare dalla rosa e ci riuscì, lei, senza accorgersene lo stava fissando gelosamente, anche perché Karin le stava sempre addosso.
-Salve, sono Sasuke Uchiha! Vorrei sapere tutto sul conto di Sakura Haruno- purtroppo per la diretta interessata fu impossibile capire che cosa avesse detto al cellulare, in fondo la distanza era molta e ogni persona parlava, così da creare un caos unico; per fortuna che quella tortura, così soprannominata da Naruto, finì, lasciando agli studenti la possibilità di accedere al ricco buffet preparato da Asuma e Shizune, di cui nessuno aveva fatto caso della loro assenza; il rosa si avvicinò a un albero, in fondo non aveva fame e poi non si voleva immischiare con quella folla che si spingeva per arrivare per prima al cibo; Yahiko, intanto le si era portato a fianco, cercando di sollevarle l'umore, facendo le facce buffe come solo lui sapeva fare, Sakura sosteneva che ci riusciva solo perché il suo volto, già di propria natura era ridicolo, per cui questo lo aiutava; rimasero lì a scherzare per un po', finché lei non osò parlare della sua autovettura, voleva sapere se lui avesse aiutato i suoi genitori a comprargliela; come volevasi dimostrare lui annuì dicendole semplicemente che aveva lavorato un po' durante l'anno scolastico e aveva aiutato i suoi a farle quel regalo; istintivamente la ragazza si appoggiò alla sua spalla, come per cercare un riparo, chiedendoli se non le fosse dispiaciuto se l'avesse fatta aggiustare un pochino.
-Pulce... lo so che la tua auto è vecchia, e che anche quella del nonno è più giovane, ma nessuno ti vieta di aggiustarla, anzi, i nostri genitori te l'hanno comprata perché sapevano che l'avresti arrangiata come più ti aggrada, io ho iniziato verniciandola di rosa- fu questo che li disse suo fratello, e così le diede il consenso a sistemarla con Itachi l'indomani; voleva assistere anche lei alla manutenzione della sua auto, così da suggerire le sue preferenze; dopo di che Yahiko si alzò prendendola per mano, fino ad arrivare alla sua auto e fissarla intensamente; voleva farle capire che cosa doveva lasciare così, anche perché era perfetta internamente; dicendo così voleva riferirsi anche a lei: che fuori poteva avere tutti i difetti del mondo, ma dentro era unica nel suo genere e nessuno l'avrebbe mai potuta cambiare.
-Yahiko, ti ringrazio infinitamente... ora ho capito, tra quello che avete detto tu e Sasuke adesso sono decisa più che mai su quello che voglio fare, niente mi potrà mai più far cambiare idea- quando finì la frase diede un leggero bacio sulla guancia la fratello e si allontanò di poco da lui, intanto lui la osservava, era deciso più che mai a riprendere la via per la sua università, lasciandola lì; ma sotto sotto iniziava a venirgli il magone, l'aveva finalmente vista crescere, diventare una donna, fino a quel momento per lui era rimasta la sua pulce, suscitando sempre l'ira della rosa , ma ora non più, finalmente il fiorellino si era deciso a sbocciare e li fece piacere averla aiutata, forse anche per averla vista con i suoi occhi; così, come era arrivato sparì, non voleva farsi vedere piangere dalla sorella e per questo appena girato l'angolo con la sua auto le inviò un messaggio che riportava: “ora posso tornare soddisfatto all'università, anche perché sei riuscita a sbocciare, ti prego di non appassire velocemente, vivi la tua vita con gioia, hai tanto amici che ti vogliono bene... io ora vado, ma tu non soffrire più, anche perché il tuo dolore è anche il mio... quando ti troverai in difficoltà pensa a me e poi chiamami immediatamente che verrò subito... brava Sakura cresci e diventa la donna che hai sempre sognato”, solo che non sapeva che la sorella, nel momento in cui l'avrebbe letto, si fosse girata a osservare il punto da cui era sparito e sussurrargli un dolce e flebile ringraziamento; per poi tornare dai suoi amici e continuare la festa per tutto il giorno e tutta la notte, sempre rimanendo attaccata a Sasori e scambiandosi qualche bacio di tanto in tanto: era vero il piccolo fiore aveva appena iniziato a vivere.
 
 
Eccomi ancora qui, scusate per il ritardo nell'aggiornamento, ma per farmi scusare ho aggiunto una parte che doveva stare nel prossimo capitolo.
Finalmente abbiamo svelato chi era colui che l'ha salvata, Yahiko, così l'ha aiutata a capire chi fosse realmente e che cosa volesse farne della sua vita, ma state tranquilli, tornerà... con alcune sorprese interessanti... Sasuke è corso ad aiutare Sakura, ma non è stata un'ottima idea come avete visto... anche perché la rosa e Sasori hanno fatto pace, ma durerà per tanto?! In questo capitolo non è apparso Itachi, che mancanza, ma nel prossimo capitolo, che è in via di sviluppo ecco l'agognato e sofferto discorso tra i due... ma non vi preannuncio niente di niente (sono cattiva lo so).
Lo so che come contenuto non è dei migliori, ma vedrò di rimediare con il prossimo.
Adesso vado a fare alcune cose e poi mi rimetto a scrivere. Spero che questo capitolo non vi abbia annoiato tanto e che vi sia piaciuto.
Intanto ringrazio tutti ancora una volta.
Per la nuova storia, dovete scusarmi, ma sto cercando di contattare lo staff per una cosa, poi vedrò di spostarla.
Alla prossima.
Without_Loved.
Shannaro.
   
 
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