Adesso la classe era al completo. Una massa di ragazzini imbarazzati che si guardavano intorno senza dire una parola. Silenzio. Silenzio totale. Io cercavo di restare nell'ombra, di non farmi notare, non guardavo in giro per non essere guardata. Dopo un arco di tempo interminabile entrò un personaggio molto strano...Un uomo piuttosto basso, sulla quarantina, che portava un paio di jeans scoloriti, una giacca arancione a pois gialli e un paio di occhiali grandi e rotondi. I suoi capelli erano rosso fuoco e i suoi occhi verdi, ma la cosa più strana di quell'uomo era il naso. Aveva un naso enorme e aquilino che occupava il novanta per cento del viso. "Buongiorno." disse con tono serio e trionfale. "Sono il vostro professore di italiano e latino, e vi accompagnerò per tutto l'anno. Ah, il mio nome è Samueli. Avete domande?" Ancora silenzio, anzi forse più di prima. "Facciamo un giro di nomi!" Propose. "Tu, al primo banco, come ti chiami?" Chiamò la ragazza che prima leggeva, quella con la treccia di capelli rossi. "Buongiorno, mi chiamo Blanca Colombo." Rispose con voce tintinnante. "Ok, ora andate in ordine di banco, facciamo in fretta." Disse il prof. che già si era stufato di sentire nomi che non avrebbe mai ricordato. "Buongiorno, io sono Riccardo Vigliani." Era un ragazzo con le guanciotte, biondino e con gli occhi castani, aveva l'aria simpatica. "Salve, il mio nome è Anna Furlanis." Era una ragazza magra, con i capelli lunghi fino alle spalle e castani, occhi verdii. "Salve, io sono Andrea Sogna." Appena lo vidi rabbrividii. Cavolo se era bello. Il suo sorriso era smagliante, i capelli biondi e ricci, gli occhi di un azzurro intensissimo. Mi sentivo le farfalle nello stomaco, ma mentre fantasticavo, venni interrotta da una voce squillante. "Buongiorno! Io sono Cristina Bione!" Aveva praticamente urlato, già mi stava antipatica, chi poteva essere? La modella di prima. La voce era insopportabile e quel suo sorrisetto compiaciuto mi dava sui nervi. "Salve, io mi chiamo Rebecca Remma." Ecco il cagnolino della modella! "Buongiorno, io sono Umberto Perioli." Uno ragazzo alto e magro, capelli castani e mossi con gli occhi scuri e le ciglia da mascara. Panico. Ancora una ragazza ed era il mio turno. "Salve, mi chiamo Marta Motta." Una biondina con i capelli lunghi e mossi, occhi piccoli e scuri, aveva la faccia da coniglio, anche se non capisco perchè! Uno. Due. Tre. Respira. "Sssalve, io sssono Lucrezia, Lucrezia Trabaldi." Ecco, tutti si girarono a guardarmi e a ridere, soprattutto quella Cristina, che sembrava divertirsi un sacco. Intanto il professore cercava di far ricomporre la classe. "Ragazzi basta! La timidezza è una virtù, rispettiamola." Parole sante, e nessuno le ascoltava. Comunque mi presento per bene : Il mio nome è Lucrezia Trabaldi, ho quasi quattordici anni, perchè li compio l'undici dicembre, ho i capelli biondi lisci e lunghi, gli occhi blu con le ciglia lunghe. Sono alta. Troppo. Ben 1.73 m di altezza, e come corporatura tutti mi dicono di essere magra, ma io mi vedo grassa. Dimenticavo che porto gli occhiali, ma metto praticamente sempre le lenti a contatto. Mi girai di scatto e vidi che il biondino mi guardava, mi rigirai e mi sentì come un ghiacciolo alla fragola che si scioglie velocemente al sole.