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Autore: amore_p_siche    19/08/2012    2 recensioni
Questa è la prima fanfiction in assoluto che scrivo, vi prego quindi di essere clementi con me. La storia nasce da un mio film mentale che mi sono sforzata a mettere per iscritto, giusto per vedere dove mi portava.
"Sam e Bobby si precipitarono al pronto soccorso, dove Dean aspettava a testa bassa notizie della ragazza, torturandosi le mani."
Genere: Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Bobby, Castiel, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Finalmente riesco a pubblicare! Vi annuncio con un po a malincuore che questo è l'ultimo capitolo della mia storia. Credo sia arrivata ad una fine naturale e sono contenta così. Non pensavo che anche solo una persona potesse interessarsi così tanto. Rongrazio tutti gli affezionati che commentano e chi ha letto in silenzio. Grazie a tutti!!!!
P.s. l'ultima parte del capitolo è un piccolo regalo pr chi ama le happy ending targate Melstiel.


CAP 18
 
EXORCIZAMUS TE
 
Michele era visibilmente sconvolto. Guardava allibito il corpo del fratello.
"NO...come...come hai fatto?"
Castiel e Melanie si erano rialzati barcollando con lo sguardo smarrito sul corpo di Raffaele.
"Non so nemmeno che cosa ho fatto di preciso. Ho solo cercato di difendermi."
Il tono acido di Melanie nascondeva una forte paura per l'ira che sicuramente aveva scatenato in Michele.
"Non può essere, non puoi averlo fatto!"
"Fate capire qualcosa anche a noi!?" urlò Dean.
"Melanie ha...- iniziò Balthazar con un filo di voce- esorcizzato Raffaele. L'ha rispedito in Paradiso."
"Cosa!?" SAm e Dean all'unisono.
"Wow piccola sei proprio forte!" Gabriele sembrava divertito, ma Melanie sapeva di essersi cacciata in un bel guaio, anche se era servito per salvare il suo amore. Qualsiasi sarebbe stata la conseguenza l'avrebbe rifatto mille volte, per il suo angelo.
Castiel le accarezzava i capelli, come se avesse letto nei suoi occhi il terrore che la invase.
"A quanto pare la bastardina sa fare dei giochetti che gli angeli non conoscono." disse Crowley a Michele.
"Stai attento a come parli, lo so fare anche con i demoni." gli rispose Melanie celando la paura. Dopo un arcangelo un demone sarebbe stata una passeggiate.
"Bene, ho capito l'antifona. Addio ragazzi." e sparì all'istante. Meg lo seguì. Ah Melanie parve strano, ma al momento quello era l'ultimo dei suoi problemi.
"Non puoi avere questi poteri, sei solo una sporca mezzo-sangue*!" la voce di Michele cresceva man mano che si avvicinava a Castiel e Melanie.
"Michele ti do la possibilità di andaretene con le tue ali, prima che te le spezzi." Melanie prese coraggio e annullò la distana fra di loro. Erano faccia a faccia a scrutarsi negli occhi. Quelli di Michele si riempirono di odio profondo.
"Non puoi nulla contro di me! Io sono il generale delle schiere celesti!" nell'urlare l'ultima frase alzò il pugnale argenteo per colpirla al cuore. Melanie con un solo gesto della mano lo bloccò. Una luce candida, ancor più forte di quella di prima, illuminò per un attimo la notte. Quando tornò il buio il corpo di Michele era accasciato a terra privo di sensi. Melanie aveva il fiatone e poggiava le mani sulle ginocchia.
"Melanie! Amore mio stai bene?"
"Si...ora...sto bene."
"Ma porca..." Balthazar fissava l'arcangelo, o meglio, il corpo che lo ospitava fino a poco prima.
"Non so se essere spaventato o contento. Castiel ti sei scelto una bella ragazza mutante come compagna, hai occhio lungo."
L'angelo non lo stava nemmeno a sentire. Stringeva tra le braccia Melanie ancora pallida e tremante.
"Castiel possiamo andare a prendere Elena? Voglio abbracciarla."
Lui schioccò le dita e fece apparire Bobby con in braccio la piccola.
"Ehi! Potete almeno avvertire quando f...ma...quelli..."
"Michele e Raffaele. Cioè i tramiti. Melanie sa fare dei bei trucchetti con le ali."
Dean sorrideva a Melanie che si era riappropriata di sua figlia. Elena le sorrideva tirandole i capelli, mentre veniva cullata dolcemente.
"Melanie, mi spieghi come hai fatto a esorcizzare i due arcangeli più cazzuti del Paradiso? Dopo me naturalmente." disse Gabriele con un sorriso malizioso.
"Sinceramente? Non ne ho idea. Quando ho visto Castiel in pericolo, ho agito senza pensare. La rabbia e la paura che stavo provando stringendo il pugnale di Raffaele si sono come...trasformatio in quell'energia. Poi ho solo pensato che lo volevo lontano da quì. Ed è...successo! Con Michele mi sono semplicemente concentrata di più."
Tutti la guardavano, increduli dalla semplicità con cui descriveva tutta quella faccenda.
"Melanie.- le si avvicinò Gabriele posandole le mani sulle spalle - Hai appena rispedito due arcangeli al creato, letteralmente! Non ti sembra una spiegazione un po vaga?"
"Che vuoi sentirti dire? Che sapevo perfettamente quello che facevo? Che vi ho tenuto nascosto di saper fare certe cose? Non è così! Ho solo agito d'istinto. Fin'ora sapevo fare solo qualche trucchetto."
"La situazione ha sciolto il tuo blocco, dato dal rifiuto di essere una creatura ibrida, e ti ha permesso di usare a pieno i tuoi poteri." semplificò Castiel.
'Perchè diavolo mi guardano come se fossi un'aliena? Ho salvato il culo a tutti e guarda il ringraziamento: un silenzio imbarazzante.'
I gridolini di Elena risvegliarono tutti dai loro pensieri.
"Tesoro vieni dal papà.- Dean prese in braccio Elena- Nessuno pensa a te, piccola. Credo abbia fame." e si diresse verso la casa.
"Ehi, che fai vuoi allattarla tu? Guarda che quì la mucca ambulante sono io!" disse correndogli dietro.
"Melanie anch'io ho fame!" le gridò Gabriele entrando in casa con Balthazar e Bobby.
"Ah-ah-ah, farò finta di non aver capito."
"Castiel che facciamo con loro?" chiese Sam indicando i corpi a terra.
"Fortunatamente sono ancora vivi. Li riporterò alle loro case. Di a Melanie che torno subito."
Sam annuì e si diresse in casa. Melanie era in salotto ad allattare Elena, con Dean che le sistemava i cuscini.
"La smetti! vuoi distruggermi la cucina?"
"Ma io ho fame!"
Bobby litigava con Gabriele che cercava inutilmente cibo.
"Bene, facciamo un salto al 'Petit Ami' a Parigi, fanno delle escargot eccezionali." propose Balthazar.
"Lumache!? Ma sei matto? ho detto che ho fame, non che voglio vomitare!"
"Ma che ne capisci tu di alta cucina!"
"Ah, ora delle lumache in brodo me le chiami 'alta cucina'?"
Il battibecco andò avanti per parecchio., tra i brontolii di Bobby e i sorrisi di Sam, che guardava tutti con gli occhi quasi lucidi. Avevano appena sventato l'Apocalisse per la seconda volta, e se ne stavano lì a parlare di cucina francese e a giocare con un neonato come una normale famiglia. BHè, normale è un concetto relativo.
 
 
 
                              *               *               *
 
 
Castiel atterrò davanti la porta di Bobby. Vedeva Melanie dalla finestra. Sorridente e felice nel vedere la sua bambina ridere tra le braccia del padre. Dean la lanciava in aria e la riprendeva con un espressione sul viso estasiata.
No, non era più geloso. Aveva capito la situazione, e aveva accettato il suo ruolo di zio-angelo custode. Avrebbe lasciato crescere tranquillamente la loro figlia a Dean e Melanie. Era giusto così. Forse un giorno lui e Melanie ne avrebbero avuto uno loro...'Oddio, a che penso!'
Fece per entrare in casa ma Meg apparve sulle scale.
"Ciao Castiel." gli disse avvicinandosi. Il suo sguardo era inquieto e imbarazzato.
"Sei fuggita."
"Si, sono fuggita."
"Perchè? Temevi che Melanie esorcizzasse anche te?"
"No.- disse in una risata - Ma avrebbe potuto. Soprattutto dopo aver ammesso di amarti."
"Meg, non so perchè tu ti sia innamorata di me, o se credi solo di esserlo. Io non ti ho mai dato nessun incoraggiamento in questo senso."
"Si è vero, lo so. Non saprei. Forse è quel tuo sguardo da cucciolo spaurito, le tue morbide ali. O il fatto che ti sia ribellato per seguire le tue idee, i tuoi amici." aggiunse l'ultima frase con voce seria.
Ora anche lo sguardo di Castiel era imbarazzato, e non riusciva a reggere il suo. I piedi in quel momento erano un ottimo punto dove focalizzarsi. 
"Io credo di dovermi sentire lusingato dalle tue parole, e ti ringrazio. Ma l'unica donna che potrò mai amare è la dentro che mi aspetta. Melanie è la mia vita adesso, la amo più di me stesso. E voglio passare l'eternità con lei."
"Ti capisco è una bellissima ragazaza e un'ottima madre, a quanto sembra."
"Si, lo è."
"Allora questo è un addio. poggiò la sua mano sul fianco dell'angelo all'interno del trench."
"Si, Meg. E' meglio che tu vada."
"Non mi dai nemmeno un bacio d'addio?" si avvicinò di colpo alle sue labbra sfiorandole.
"No, Meg." le disse rigido nella voce e nella postura. Il demone si ritirò sospirando.
"Ok Castiel, me ne vado. Sii felice, io cercherò di esserlo senza di te." disse tristemente.
Melanie in quel momento aprì la porta.
"Castiel?"
Meg si girò a guardarla, sorridente.
"Mi raccomando Melanie, non fartelo scappare. E' un angelo."
"Si, l'avevo notato." con tono poco amichevole.
"Ciao Melanie.- poi girandosi - Ciao Castiel." gli accarezzò il viso con il palmo della mano.
"Cosa voleva?"
"Un bacio d'addio."
"Cosa!?"
"Melanie calmati, non gliel'ho dato." la raggiunse cingendole la vita con entrambe le braccia.
"Amo solo te."
Melanie sorrise mentre Castiel poggiava le labbra sul suo collo, per poi raggiungere le labbra.
La strinse a se con una mano dietro la nuca. Il bacio divenne profondo, caldo, sensuale...
"Ehi, ehi, ehi, avete intenzione di dare un fratellino ad Elena sul portico? Dai entrate stasera cucina Sam." gli disse Dean sulla porta, storpiando il tono di voce nell'ultima parte.
"Guarda che sono moooolto più bravo di te ai fornelli."
"Certo come no, a cucinare verdure bollite è capace chiunque."
Melanie e Castiel entrarono in casa, dalla loro stramba famiglia, sorridendo felici. Chiudendo la porta in faccia al passato, al dolore, all'Apocalisse, gli angeli, i demoni, e qualsiasi altra cosa li avesse fatti soffrire fino ad allora.
Ora andava tutto bene.
 
 
                           *                   *                   *
 
 
"Si può sapere dove mi stai portando?" Melanie posò il trolley sul pianerottolo.
"Ti fidi di me?"
"Certo che mi fido."
"Allora non chiedere.- si intromise Dean - Stasera Elena sta con me. Dopo lo sventato disastro di ieri abbiamo tutti bisogno di svago." e fece l'occhiolino a Castiel, che si irrigidì subito, ripensando alle lezioni di 'anatomia' della mattina. Deglutì a vuoto e prese la valigia.
"Allora andiamo."
"Ok, facciamo finta che questo non l'ho visto. Ciao tesoro della mamma." schioccò un sonoro bacio ad Elena che le sorrise a tutte gengive, prima di prendere per mano Castiel.
"Ci vediamo domani ragazzi."
"Divertiti, tigre!" il sorriso malizioso di Dean fu l'ultima cosa che vide Castiel, prima di atterrare in una lussuosa camera d'albergo.
"Ma dove ci troviamo?"
"Al Plaza Resort dei Caraibi."
"Mi ha portata ai Caraibi!?" gli chiese a bocca aperta.
"Certo tesoro, tu meriti il meglio."
Ora che guardava meglio infatti, c'erano piante ad ogni angolo della camera, la testiera del letto era di palma e...
"Oh mio DIo!"
Alla destra del letto c'era un'enorme porta-finestra aperta sul terrazzino. le tende bianche sventolavano al leggero vento, rivelando una splendida vista. L'acqua scura era immobile al chiarore della luna. Le luci del Resort erano tenui come quelle delle candele, e irradiavano leggeri fili di luce verso l'acqua.
"Amore, ma è bellissimo!"
"Ho pensato fosse un ottimo modo per festeggiare...tutto."
Melanie alzò un sopracciglio.
"Si ok, sotto suggerimento di Sam."
"Ah, ecco."
Melanie lo abbracciò scoccandogli un bacio sulle labbra.
"Che intendevi con tutto?"
"La mancata fine del mondo, il nostro amore e i tuoi diciotto anni."
"Oh, è vero! Presi da tutto quel casino non me ne ero nemmeno ricordata. Sono maggiorenne!" e scoccò un nuovo bacio al suo angelo.
"Bene, ora devi prepararti."
"Cioè?"
"Vestiti elegante andiamo a cena."
"Ecco perchè Sam ha insistito per farmi portare l'abito nero. Quello corto. E scollato."
La malizia negli cchi di Melanie rese nervoso Castiel. La guardava...preoccupato.
'Ora inizia a fare battute a doppio senso come Dean. Devo portarla via da quella casa.'
 
 
Castiel e Melanie stavano passeggiando mano nella mano sulla spiaggia. Dopo lunghe chiacchiere e risate, la ragazza si accorse che l'angelo si era irrigidito.
"Amore, ti suda la mano, che succede?" chiese preoccupata.
"Siamo vicino al nostro bungalow."
"Si, lo vedo."
"IO...non voglio costringerti a fare nulla."
"Cosa?"
"Si, insomma...non devi se non vuoi. Possiamo solo dormire."
"Aspetta, aspetta, aspetta. Stai parlando si sesso?"
"No! Sto parlando di amore."
'Ok, se non mi porta subito in camera lo prendo quì, sulla spiaggia.'
"Castiel, io ti amo, e voglio stare con te, in tutti i sensi."
Si scambiarono un bacio appassionato, e quasi non si staccarono nel raggiungere la loro camera.
"Ok.- si allontanò Melanie col fiatone- ho bisogno di due minuti in bagno."
"Crto amore."
Melanie chiuse la porta del bagno appoggiandovisi, quasi incredula di quello che stava per succedere. Aprì di fretta il beauty-case. Non era una che impiegava ore in bagno a sistemarsi, ma voleva almeno togliersi il trucco che Castiel le aveva sbaffato. O la prima volta dell'angelo sarebbe stata con un clown.
'E questo che diavolo è?'
Trovò un bigliettino con un pacchetto nel beauty.
Lo aprì e lesse:
 
                 Per la vostra prima volta insieme.
                 Se a Castiel non viene prima un
                 infarto vedendoti.
 
                                   Gabriele :)
 
                 p.s. Dean approva. 
 
 
 
 
Aprì in fretta il pacchetto.
'Sono due pervertiti.'
Tirò fuori un baby-doll in pizzo nero e rosa con tanto di giarrettiera, calze e perizoma coordinati.
'Mmmm, però, devo dire che è carino.'
Se lo poggiò addosso guardandosi allo specchio.
'Oh, al diavolo.' e iniziò a spogliarsi. Dopo mezz'ora di lotte con lacci e fiocchetti, riuscì a metterlo nel verso giusto.
Un profondo respiro e uscì dal bagno. Castiel era semi sdraiato sul letto, con la camicia a maniche arrotolate. Questo bastò al cuore di Melanie per avere un sobbalzo. Ma quando lui vide lei, il suo cuore si fermò del tutto. Gli occhi sgranati, la bocca semi aperta.
"Castiel ti prego di qualcosa o corro a nascondermi dalla vergogna."
"Vergogna di cosa? Sei stupenda. Sei, sei... non ci sono parole sulla terra per descriverti. Forse in enochiano."
Melanie rise di gusto avvicinandosi mentre Castiel si sedeva sula letto. Lei gli era di fronte, mentre lui le posava le mani sui fianchi. Melanie schioccò le dita e la radio iniziò a diffondere una dolce musica nella stanza.
 
"Baby, tonight's the night I let you know
baby, tonight's the night we lose control
baby tonight you need that
tonight believe that
tonight I'll be the best you ever had."**
 
"Ti amo Melanie."
"Ti amo anch'io."
Melanie si sedette su di lui baciandolo delicatamente. Poi lo spinse < sdraiarsi con un sorriso.
"Amore rilassati e lasciati andare."
"OK, sei tu l'esperta."
"Oh certo, farlo una volta con Dean per evitare l'apocalisse vuol dire essere esperta."
"Melanie, potresti evitare di ricordarmelo?"
"Scusa."
Gli si sdraiò sopra e il bacio si approfondì, mentre lui le accarezzava la pelle sotto il pizzo. Melanie si tirò su col busto e iniziò a togliersi l'intimo. Poi cominciò a spogliare lui.
"Ehi! così mi togli tutto il divertimento!"
"Scusami amore, mi è sfuggito." grazie ai suoi poteri Castiel aveva fatto sparire i suoi vestiti. Fece adagiare delicatamente Melanie a fianco a se, baciandole il collo, il seno, l'ombellico. Le sfilò piano le mutandine. Si mise tra le sue gambe baciamdola.
"Se ti faccio male fermami."
Melanie annuì. Entrò piano in lei causando a entrambi brividi d'amore.
Nudi sotto il lenzuolo si amarono fino all'alba. Finchè stanchi non si addormentarono l'uno tra le braccia dell'altro.
 
 
 
 
*Esplicito riferimento ad Harry Potter, non ho resistito.
** Tonight-John legend
   
 
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