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Autore: Hope 1999    19/08/2012    2 recensioni
"L'unica differenza tra me e Aster è che io ho incontrato Nihal sulla mia strada, lui no" questo diceva Sennar nell'epilogo delle Cronache. E se invece Aster avesse conosciuto Nihal prima del giorno della Grande Battaglia? Cosa sarebbe successo? Partendo da queste domande ho scritto questa serie. Se vi ho incuriosito, leggete, recensite, ditemi cosa ne pensate!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                                     CAPITOLO 5

                                                                                                                           False identità

   

Il corpo inerte di colui che le aveva salvato la vita giaceva immobile tra le coltri. Se non fosse stato per lui lei sarebbe morta di sicuro. Ora quel giovane lottava tra la vita e la morte. Ti devo la vita, caro il mio oscuro salvatore. E ora tu giaci in questo stato per colpa mia. Ti sei sacrificato. Noi due siamo estranei, non ci conosciamo ma tu lo hai fatto lo stesso. Non so neanche il tuo nome. Perché lo hai fatto a tuo rischio e pericolo? Perché ti sei fatto ferire al mio posto? L'unica cosa che posso fare per ricambiare il tuo gesto è cercare di salvarti. Come tu hai fatto con me. Non voglio che tu muoia. Per me. Per salvare un'anima senza speranza, senza futuro, con un passato e un presente scritti nel sangue. Non so neanche il tuo nome. Lotto per salvare uno sconosciuto. Erano ormai passate due settimane da quella fatidica battaglia. Nihal aveva perso molto sangue a causa della freccia nel ventre, ma il ragazzo che aveva cercato di portarla in salvo era conciato molto peggio. Diversi tagli pochi profondi sulle braccia, una ferita lunga, slabbrata e profonda ad una gamba, una spalla trapassata da parte a parte da una lancia e una commozione cerebrale dovuta alla caduta da cavallo. Rischiavano ogni momento di venire colpiti dai nemici e uccisi. Per fortuna, Ido li aveva visti e li aveva salvati, portandoli al primo accampamento alleato della zona. Altrimenti sarebbero morti sicuramente. Nihal non aveva ripreso conoscenza per tre giorni interi durante i quali lo gnomo era sempre rimasto al suo capezzale. Una settimana dopo, lei era di nuovo in piedi anche se camminava un po' a fatica. Al contrario, Aster non dava segni di miglioramento anzi, peggiorava ogni giorno di più. Per lui era come trovarsi in un limbo tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Qualcosa lo trascinava verso quest'ultimo, ma lui non opponeva alcuna resistenza. Non lottava per rimanere nel nostro mondo. Forse è meglio morire. Ho vissuto la mia vita, ho perso tutti coloro che mi erano cari e anche la persona che amavo di più. Forse era così che doveva andare. La Sheireen mi ha ucciso senza neanche rendersene conto. Quella era la prima volta che la mezzelfo lo vedeva dalla battaglia in cui aveva quasi perso la vita. Era a torso nudo, con spesse bende bianche macchiate di rosso che gli ricoprivano le ferite. Respirava a malapena ed era madido di sudore. I riccioli neri che gli incorniciavano il viso erano tutti incrostati di sangue rappreso. Nihal l'osservò interessata: era la prima volta che gli vedeva il volto. Era di una bellezza straordinaria nonostante fosse in fin di vita. Nihal si sedette sul bordo della branda. Cercò di riportare a mente tutti gli incantesimi curativi che aveva imparato durante il periodo in cui aveva studiato da Soana. Cominciò a muovere le mani sopra il torace del ragazzo, salmodiando una litania nell'Antica Lingua. Il rito durò vari minuti e dopo averlo concluso, Nihal si asciugò il sudore dalla fronte. Era tutto ciò che poteva fare per quel momento. Sperò che quel poco fosse servito a qualcosa. In quel momento, nel buio luogo doveva il Tiranno si trovava comparve una fievole luce. Una speranza. Qualcosa per cui valeva la pena di vivere. Cominciò a lottare per raggiungerla. A combattere per la vita.

Passò un'altra settimana senza che riprendesse conoscenza. Nihal, tra un allenamento con la spada e l'altro, si recava da lui per curarlo. Con la magia e con semplici metodi tradizionali. Ormai tutti stavano perdendo le speranze ma lei non si arrendeva, continuava imperterrita a cercare di salvarlo.  Quel giorno la guerriera aveva appena finito di controllare e cambiare le bende. Le ferite stavano guarendo lentamente: la spalla e la gamba era tornate normali, anche se sarebbero rimasti dei segni. Notò che sull'altra spalla c'era una piccola cicatrice che non aveva mai visto. Chissà come se l'è fatta. Di sicuro combattendo. Si avvicinò al corpo del guerriero per osservarlo meglio quando sentì un debole gemito. Volse la testa.  Il giovane aveva gli occhi aperti. Erano di colore verde purissimo come le foglie degli alberi, ma velati da una tristezza assoluta.
- Do-dove sono? Cos'è questo posto? Che ci faccio qui?- Sussurrò pianissimo, cercando di alzarsi. Una fitta lancinante lo costrinse a desistere.
-Sei ancora nella Terra del Vento. Nell'infermeria di questo accampamento. Ti hanno ferito mentre tentavi di portarmi in salvo. Sei rimasto svenuto per tre settimane e ti davano tutti per spacciato. Ora non ti stancare. Devi recuperare le forze.- Gli disse mettendolo a tacere. Il Tiranno chiuse nuovamente gli occhi e si addormentò, ormai senza forze. La giovane era al settimo cielo. Le sue cure erano servite a qualcosa. Finalmente, lo sconosciuto aveva ripreso i sensi. Forse ora avrebbe potuto conoscere il suo nome e il motivo del suo salvataggio. Il tramonto era passato da un pezzo e Nihal andò a dare la bella notizia a Ido. Essendo ormai ora di cena, lo gnomo doveva essere al refettorio. Ne approfitterò per mangiare qualcosina. Tanto lui dormirà ancora per un bel po'.

 

 Dopo un paio di giorni, il mezzelfo si era ripreso. Ormai era totalmente fuori pericolo. Riusciva a stare in piedi a malapena, ma era un osso duro e presto si sarebbe rimesso completamente. In tutto il campo si era sparsa la voce del bellissimo e impavido guerriero che era sfuggito alla morte. I soldati lo rispettavano e lo stimavano. Le giovani donne che vivevano nel villaggio vicino fantasticavano su di lui e sul suo aspetto (E facevano bene! Come si fa a non sbavarci dietro? NdHope). Nihal gli andava a far visita quasi tutti i giorni. Lei però non riusciva più a trattenersi: doveva sapere chi era il suo salvatore. Prese il suo coraggio a due mani e glielo chiese direttamente.
-Chi sono? Sono un guerriero con una lunga storia alle spalle. Ecco tutto.- Le rispose lui semplicemente anche se un po' a fatica.
-Mi piacciono le storie lunghe.- Ribatté lei sempre più curiosa. Maledizione! E ora che cosa mi invento? Meglio raccontarle una storia strappalacrime. Doveva mentirle. Doveva crearsi un' altra vita. Di certo non poteva dirle che era Aster il Tiranno.
-Allora mettiti comoda.- Disse indicando la sedia accanto alla sua branda. Nihal si sedette e si mise all'ascolto. -Vengo dalla terra della Notte. Il mio villaggio è stato distrutto dai soldati del Tiranno. Uccisero tutti tranne me. Me la cavai con una freccia nella spalla. Ho perso la mia famiglia quando avevo solo otto anni. Cominciai a vagare in lungo e in largo. Un giorno incontrai un mago e tutto cambiò. Già da piccolo avevo una predisposizione per la magia. Così, dopo alcuni anni di studio, divenni mago a tutti gli effetti. Purtroppo il mio maestro perì poco dopo. Ricominciai a viaggiare senza meta, feci mille lavori, imparai la Magia Proibita e imparai a usare la spada e l'arco. Iniziai a combattere. Per vendicare i miei genitori. La mia lotta mi ha portato in questa Terra desolata e mi ha fatto incontrare te. Questa è la mia storia. Invece vorrei sapere chi ho davanti a me.- Ci ha creduto. Dovrei fare l'attore al posto del despota. -Io sono Nihal della Terra del Vento. E, come avrai già notato, sono una mezzelfo. L'ultima, per la precisione. Piacere di conoscerti...- Rispose, stringendo la mano ad Aster.- Hope. Hope della Terra della Notte. (E qui si spiega il perché del mio nickname! L'ho scelto proprio per questo. NdHope) Il piacere è tutto mio. Avevo sentito parlare di una donna guerriero e anche mezzelfo.- Nihal divenne all'improvviso triste e mesta. -Speranza. Significa speranza. Il tuo nome, intendo. La speranza è qualcosa che non ho il diritto di avere. Mi è stata negata tempo fa da qualcuno più potente di me.- Finalmente, lei sapeva il nome di colui che l'aveva salvata. Le rimaneva solo più un unico interrogativo. -Perché mi hai salvato? Perché hai rischiato di morire per me?-
- Se non fossi in grado di salvare una fanciulla in pericolo, che cavaliere sarei? - Rispose con il suo solito tono sbruffone. La verità è che neanche io so il motivo che mi ha spinto a farlo. Tu sei mia nemica. La mia missione è quella di ucciderti. Ma ho fatto l'esatto contrario.
-Certo. Infatti sei rimasto in coma tre settimane. Anche se ti devo ringraziare. Senza di te non sarei qui in questo momento. Sono felice di averti conosciuto. Nonostante tu sia un po' troppo montato e sbruffone.-  Aster si fece serio. -Non mi devi ringraziare. Non farlo.- Disse duramente. Io sono tuo nemico. Non ti ho fatto un favore. Ho solo allungato la tua agonia. - E poi sono io che ti devo ringraziare. Senza le tue cure ora sarei all'altro mondo.- Hai salvato la vita al tuo peggior nemico. Hai commesso il più grande errore della tua vita. Avresti dovuto lasciarmi morire. In quel momento dalla porta entrò Ido. Aster rimase immobile dallo stupore. Che ci fa qui? Cosa vuole da me?
-E così tu sei colui che ha salvato la mia allieva.- Disse il Cavaliere di Drago dopo averlo osservato per alcuni istanti. -Sì, sono io. Mi chiamo Hope. Piacere di conoscerla, signore.- Meglio fingermi intimorito e ossequioso. Speriamo se ne vada via il prima possibile.
-Non chiamarmi signore: mi fa sentire vecchio! Chiamami solo Ido. Piacere di conoscerti. Senza di te quella stupida della mia allieva sarebbe già morta.- Rispose scherzando. Anche se non lo dava a vedere, si era preoccupato molto per Nihal durante i giorni in cui era stata in coma. 
-Ma tu sei vecchio!- Lo prese in giro la mezzelfo. Si misero tutti e tre a ridere.
-Allora, torniamo seri. Hai già deciso cosa fare una volta guarito completamente? Potresti rimanere qui e combattere con noi. Abbiamo bisogno di guerrieri abili come te.- Già, ora cosa farò? Forse mi conviene rimanere. Potrei avere più occasioni per ucciderla. Certo! Farò così. Malediranno il giorno in cui hanno conosciuto Aster il Tiranno.
-Dai Hope, rimani con noi! Potrai continuare a combattere e avrai un posto dove dormire e un pasto caldo.- Allora è deciso. Rimarrò. Ma solo per il piacere di ammazzarla con le mie mani. Prima però dovrò riprendermi completamente. E allora, sì che mi divertirò. Attenta Sheireen, la tua morte si avvicina.

 

 

Angoletto dell'autrice


Eccomi di nuovo con un altro pazzo capitolo!! Ci ho messo un po' di tempo per postarlo: avevo il blocco della scrittrice!! Spero vi sia piaciuto. Aster sa mentire davvero bene. Dovrebbe fare l'attore.
Nihal: Devo ammettere che è davvero carino...
*Fa pat-pat sulla testa di Nihal* Lo so, lo so. Fa a tutte questo effetto.
Aster: Yeah! I'm sexy and I know it!
*Da un pugno in testa allo sbruffone* Abbassa la cresta, galletto.
Aster:*Si massaggia il bernoccolo* Ahia!! Perché l'hai fatto?
Perché non potevo spararti. Mi servi vivo. E poi se sei così tanto figo, bravo con la spada, Assassino provetto, ecc... perché non l'hai evitato?
Aster: Non me lo aspettavo!Comunque anche Nihal è carina...
Sennar: *compare dal nulla* Eh, no!! Nihal è mia!
E tu che diavolo ci fai qui?! Non eri nel Mondo Sommerso a sbaciucchiarti con Ondine?
Sennar: Sono tornato in anticipo. E ho fatto bene, vedo!
Aster: Nihal non è tua, è mia!
Nihal: Scusate se vi disturbo, ma io non sono di nessuno.
Sennar: Lei è mia, l'ho vista prima io!!
Aster: Sì, ma io le ho salvato la vita. E quindi lei è mia.
Nihal: Ma...
Aster&Sennar: Restane fuori e adeguati!!
Nihal: *Sfodera la spada* Ripetete un po' cosa avete detto. Non ho sentito bene.
Aster: Non abbiamo detto niente!
Nihal: *Rinfodera la spada* Meglio per voi.
Sennar: E poi è tutta colpa di quell'idiota: è lui che ha iniziato!
Aster: Idiota a me?! Io ti ammazzo, traditore fedifrago!!
Sennar: Stupido!
Aster: Ritardato!
Sennar: Maniaco!
Aster: Incoerente!
Sennar: Bugiardo!
Bene, mentre questi due continuano a litigare come bambini di due anni, io faccio i miei soliti ringraziamenti. Grazie a tutti coloro che hanno letto, inserito tra le ricordate o le seguite e recensito questa storia. Senza di voi sarei un'autrice depressa! Spero che vi sia piaciuto anche questo capitolo!
E ora salutate, da bravi!
Aster: Uff, e va bene. Ciao a tutti!!
Sennar: Ciao!!
Nihal: Alla prossima!!
Ciao anche da me, la vostra pazza Hope. Alla prossima!

 

   
 
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