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Autore: dama_nera    20/08/2012    1 recensioni
Cos’è l’AMORE? Il dizionario lo definisce come : sentimento intenso e profondo, di affetto, simpatia ed adesione, rivolto verso una persona, un animale, un oggetto, o verso un concetto, un ideale. O più semplicemente impulso dei nostri sensi che ci spinge verso una determinata persona.
L’amore ti blocca, ti rende debole, sei totalmente vulnerabile, incapace di ogni difesa, una sua parola e tutto il tuo mondo può crollare, tutto quello che hai costruito nel tempo, gli sforzi che hai fatto distrutti…
La domanda a questo punto sorge spontanea…Se l’amore è così terribilmente complicato, doloroso e a volte spaventoso, perché tutti continuiamo a cercarlo insistentemente?
(Storia a quattro mani, in collaborazione con Rosalie91)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Rose
 
Nonostante non sia una vera e proprio patita della moda non posso fare a meno di apprezzare questi capi meravigliosi, mi guardo intorno notando volto famosi passeggiare e farsi intervistare, quando entri qui il mondo esterno scompare, è un universo a parte quello della moda, le sfilate che seguono, Gucci e Vuitton sono di classe, eccezionali, appena finiscono mi ritrovo a camminare mano nella mano con Peter seguita da Jackson, loro continuano a parlare in inglese ridendo come due bambini
- Mi spiegate cosa avete da ridere?- chiedo infastidita
- Oh niente tranquilla- vedo Lamberto in lontananza, lo saluto lui si avvicina a noi
- Benvenuti alla settimana della moda- esclama sorridendo
- Allora come sto?- chiedo girando su me stessa
- Benissimo- sto per ringraziarlo quando dice qualcosa che mi smonta
- Ti ha vestita Alice- mi imbroncio
- Hai così poca fiducia in me?-
- Perché ho sbagliato?- improvvisamente cambia faccia
- Dammi la mano- le nascondo
- Perché?-
- Fammi vedere la mano!- gliene passo una
- Vedi questa è opera tua- Peter si avvicina a noi
- Lamberto lui è Peter mio marito-
- Piacere mi spieghi solo una cosa, come può un ragazzo con un tale senso del gusto vestito con un CK stare con una che abbina lo smalto blu shoking con un completo bianco di D&G?-
- Beh probabilmente perché non capisco niente di moda e non me ne frega niente- Lamberto è shoccato
- Ho capito perché siete sposati- conclude andando via
- Si può sapere che voleva?- mi chiede Peter
- Oh niente è solo arrabbiato con me per una stupidaggine che è successa un sacco di tempo fa-
- Una stupidaggine dici tu? Per poco non lo hai fatto svenire!- Alice compare fasciata in una aderente abito nero, con delle scarpe con un tacco vertiginoso
- Nana sbaglio o sei cresciuta?- lancia un’occhiataccia a Peter
- Molto spiritoso- poi va tra le braccia di Jackson
- Allora? Che è successo con Lamberto?- domanda curioso Peter
- Divergenze di opinioni sullo stile-
- Diciamo che ha rischiato di essere uccisa!-  la mia mente torna indietro di qualche anno, Alice aveva da poco cominciato a Lavorare per Lamberto e lui volevo buttarla subito nel mare del business della moda, e visto che aveva bisogno di qualcuno che andasse con lei, ha proposto a me di seguirla
 
- Questo è il posto in cui lavori?-
- Si, bello vero?-
- Si si carino… certo non capisco il motivo di tanto interesse per la moda, ma se a te piace-
- Scherzi? Questo è il mio mondo- i suoi occhi brillano guardandosi intorno, ha decisamente trovato il posto giusto per lei, entriamo in una sala enorme, ci sono luci, riflettori, e macchine fotografiche ovunque, stanno facendo un servizio fotografico, la modella è molto bella, in costume, decisamente troppo magra per i miei gusti
- Alice ben arrivata-
- Ciao Lamberto- un uomo calvo con il sorriso stampato sulla faccia ci accoglie
- sei favolosa mia cara- sposta lo sguardo su di me e il sorriso scompare, mi fissa attentamente come se avesse visto un animale
- Chi è?- chiede guardingo
- Rose la mia migliore amica-
- Piacere- dico porgendogli la mano, lui la ignora
- Come sei vestita?- chiede squadrandomi, io mi guardo, pantaloni larghi, verdi con le mie comodissime scarpe da ginnastica, la maglietta a canottiera con dei disegno favolosi, per non parlare del mio bracciale tutto colorato e la borsa a forma di gatto
- Perché cos’ho che non va?-
- Dimmi che soffri di una paralisi visiva-
- Perché?-
- Sembra che tu abbia mischiato gli abiti nell’armadio abbinandoli a caso, i colori sono tutti sbagliati e la moda New Age non va più da un milione di anni…-
- A me non interessa- ammetto, lui diventa rosso di rabbia
- Stai scherzando?-
- No per me gli abito sono solo una cosa necessaria per uscire-
- Rose- dice Alice intimandomi con lo sguardo di farla finita
- Non posso credere a quello che ho sentito- borbotta Lamberto
- Vuoi portare lei alla nostra serata?- chiede ad Alice un po’ preoccupato
- Si veramente si…- dice lei poco convinta, lui ci riflette per un po’ infine sospira
- Ok ma deciderò io quello che indosserete, non che non mi fidi di te Alice, solo non vorrei che qualcuno compromettesse la tua iniziazione-
- Iniziazione? Che siete una specie di Setta?- dico cercando di fare la spiritosa, entrambi mi fulminano con lo sguardo
- Scusate… so riconoscere quando una battuta è scarsa- ammette alzando le mani
- Lasciamo stare, venite vi troviamo qualcosa da indossare- abbiamo passato il pomeriggio intero a provare abiti, Alice era entusiasta, io annoiatissima, Lamberto ha scelto per me un vestitino semplice, un po’ troppo corto ed elaborato per me intimandomi di indossare solo quello senza “iniziative personali” per Alice un vestitino con le balze, molto vistoso, decisamente azzeccato al suo stile, uscite di lì Alice non ha smesso di parlare un attimo del suo nuovo lavoro mentre io pensavo e ripensavo a quel vestito
- Ci vediamo alle 9.00-
- Vediamoci lì direttamente, devo aiutare papà a sistemare la convergenza della macchina- Alice mi guarda poco convinta
- Non fare danni-
- Io non faccio danni- la rassicuro le lascio un bacio sulla guancia e vado via, so già cosa fare…
Arrivo alla festa con un paio di pantaloni molto larghi, neri una canottiera rosa e gialla quando Alice mi vede sbianca, Lamberto al contrario mi trascina in un angolo della sala
- Come ti sei vestita? Mi sembrava di essere stato chiaro!-
- Ognuno è libero di vestirsi come vuole! La moda è solo una stupida convenzione che minimizza la personalità rendendo tutti uguali e senza cervello-
- Non sai quello che dici! La moda è un modo di essere, uno stile di vita, ma tu non puoi capirlo perché non capisci nulla di stile-
- Non ho bisogno di seguire la moda per definire il mio stile-
- A no? E quello che indossi? Non è un modo per definire il tuo stile?-
- No è…-
- Si invece, il tuo vestiario ti cataloga come una ragazza poca attenta alla moda, un po’ maschiaccio, e dalle unghie amante dei lavori manuali, porti vestiti larghi quindi preferisci la praticità- resto in silenzio, devo ammettere che non pensavo che da come ti vesti si capisse tanto
- Vedi? Questa è moda… non è commerciale, ma altre mille persone prima di te hanno lanciato lo stile che porti-
- Sai cosa? Non m’importa di quello che dici, io ho le mie idee e continuerò a ribadire che tutto questo attaccamento ai vestiti è una cosa stupida, stupidissima-
- Andiamo via Rose- dice Alice prendendomi per un braccio
- Ma...-
- Rose andiamo- ripete seria, ci incamminiamo ma viene fermata da Lamberto
- Ci vediamo Lunedì mattina-
- Vuoi ancora che lavori per te?-
- Sei un elemento valido, e non mi lascio sfuggire i pezzi migliori per delle divergenze di opinioni- Alice è decisamente più sollevata
- Grazie- mi raggiunge e usciamo
- Ti odio lo sai?- dice lanciandomi un’occhiataccia
- Perdonami ma non potevo proprio sopportare che quello mi dicesse come vestirmi-
- Quello è uno dei più grandi esperti di moda al mondo- le faccio gli occhi dolci
- Perdonami…- sospira, è troppo felice del suo nuovo lavoro per essere arrabbiata con me
 
- E così è iniziato l’odio di Lamberto per Rose- finisce di raccontare Alice
- Assurdo!- esclamano Peter e Jackson, due modelle ci passano accanto loro ricominciano a chiacchierare i inglese
- La finite?- chiede Alice
- Qui parlano tutti inglese e vi capiscono- gli fa notare
- Mi spieghi che ci trovi di tanto speciale in tutto questo? Sono solo dei manichini che devono mostrare abiti, pezzi di stoffa, niente di più- si guadagna l’occhiata omicida di Alice
- Non sono manichini sono donne e uomini e quello che indossano non sono semplici pezzi di stoffa, sono modi di essere, sensazioni e passioni espressi attraverso la stoffa, il modo in cui lo stilista vede il mondo, il modo in cui parlano di se-
- Ne parli come se quegli abiti fossero vivi!- dice Peter
- Non è che sono vivi… la vita la danno a te! Se indossi qualcosa di bello, che ti fa sentire a tuo agio hai una sicurezza diversa, e una persona sicura di se è una persona che può avere tutto-
- Ti rendi conto che questa è follia?- interviene Jackson
- Follia? Blasfemia? Questa è Spartaaaaaa!- bisbiglio, il problema è che tutti e tre mi sentono, Peter ride, Jackson mi guarda come se fossi matta e Alice mi lancia occhiate di fuoco
- Ops… scusate-
- Scherzi a parte, non è follia… è solo un’altra religione- conclude Alice con leggerezza
- Seee andiamo bene- dico scuotendo la testa
- Se ci pensi la Moda è un Dio, gli stilisti sono i sacerdoti, i negozi di moda sono i santuari, la passerella l’altare per i sacrifici e noi poveri mortali gli adoratori blasfemi-
- Si e io sono Venere che scende dall’olimpo-
- Vuoi che ti spinga giù dall’olimpo? Così le scale te le fai in un attimo?- la minaccia di Alice sembra abbastanza seria quindi smetto di parlare, arriva Lamberto che rapisce Alice sotto lo sguardo omicida di Jackson
- Lo detesto quello- dice seguendoli con gli occhi
- Beh Alice è stato un acquisto grandioso per Lamberto, tu non immagini nemmeno quanto, è ovvio che se la scarrozzi ovunque.- spiego sorseggiando lo champagne che un cameriere ci ha portato
- È il suo premio. Da mostrare, far ammirare, sottolineando che è solo sua.-
- La mia fidanzata non è un trofeo.-
- Non nel tuo mondo. Ma qui, nel suo mondo, lo è. Decisamente invidiabile.-
 
Alice
 
Lancio un’occhiata a Jackson, è nervoso, non gli piace stare in queste situazioni e Lamberto sembra divertirsi in tutto questo
- Dici che mi farai stare insieme al mio ragazzo primo o poi?-
- Siamo a lavoro e tu devi lavorare, lui non dovrebbe nemmeno essere qui, quindi concentrati- sbuffo e mi concentro sul mio lavoro sperando di non trovare un Jackson troppo arrabbiato dopo…
 
Una settimana corre in fretta è immersa in tutti i miei impegni non ho solo trascurato Jackson, Peter e Rose ma anche la mia salute, dormire tre ore a notte non mi ha fatto bene per niente, la cosa che mi consola è che oggi è l’ultimo giorno, stasera ci sarà la festa di chiusura, l’evento apice della settimana della moda
- Dobbiamo proprio andare?- dice Jackson accarezzandomi le spalle
- Amore manca solo la festa, domani ce ne torniamo a Roma e tutto tornerà come prima- sospira reprimendo un pensiero, glielo leggo negli occhi che c’è qualcosa di cui non mi parla, finiamo di prepararci e raggiungiamo Rose e Peter nella Hall, prendiamo la limousine e andiamo alla festa, è uno spettacolo unico, celebrità di ogni calibro, stilisti di fama internazionale, oltre allo sfarzo generale, i lampadari di cristallo riflettono le luci e i flash dando un’aria magica al posto, Jackson ovviamente passa la serata con Peter a prendere in giro le modelle, non è andata malissimo infondo
- Bambina devo parlarti!- dice Lamberto con un sorriso entusiasta
- Che succede?-
- Indovina che andrà alla settimana della moda a Parigi la prossima settimana?-  per un attimo il mio cervello si blocca
- Stai scherzando?-
- Ho la faccia di uno che scherza?- Jackson si avvicina a noi
- Di che parlate?-
- La prossima settimana comincerà la settimana della moda a Parigi, ed è stato proposto ad Alice di partecipare-
- Lei non andrà- dice Jackson risoluto, lo guardo sconvolta
- Come scusa?- in questo preciso momento i sensi di colpa che avevo per averlo trascinato qui spariscono dando vita a un notevole senso di fastidio
- Hai capito bene Alice ha bisogno di rilassarsi questa settimana è stata stressante non la lascerò partire di nuovo- detto questo si volta e va via, come se conoscere quello che penso non avesse importanza.
- Fammi capire tu gli permetti questo?- guardo male Lamberto
- Lamberto non ti ci mettere anche tu per favore- seguo Jackson infuriata
- fermati!- gli intimo arrabbiata, lui lo fa e si volta a guardarmi
- Mettiamo in chiaro una cosa non sei tu a scegliere della mia vita capisci? Sei il mio fidanzato non mio padre,  non ho mai permesso nemmeno a lui di mettere bocca sulla mia vita e non lo farò fare a te-
- Non cambierò idea- dice con tono piatto
- Non ti ho chiesto il permesso- gli faccio notare, lui sbuffa
- Non è questione di chiedere il permesso! Mi preoccupo solo per te-
- Non serve- ribatto alzando il tono
- Si se ti comporti come una ragazzina- come ha detto?
- Mi stai dando della ragazzina?-
- No non volevo dire questo…- si riprende lui
- A no?- si avvicina cercando di prendermi tra le braccia ma mi tiro indietro
- Ascoltami ok? Questa settimana ti ho osservata, ti sei distrutta, hai dormito poco o niente, sei pallida, hai mangiato appena e tutto per lavorare, io non posso permettere che tu ti faccia del male…- non lo guardo, quello che dice è la verità, mi sono fatta in quattro per la settimana della moda e ho trascurato molte cose, ma questo non gli da il diritto di scegliere al mio posto
- Ho giurato di prendermi cura di te per sempre, ma come posso proteggerti se sei tu a farti del male?- incrocia i miei occhi prendendomi il mento tra le dita
- Non dovevo rispondere così a Lamberto, ma quando ho pensato a quello che avresti fatto per lavorare lì io…-
- Ho capito ma mi hai ignorata! Mi hai fatto sentire una nullità, tu vieni e scegli per me senza nemmeno chiedermi quello che penso… non va bene-
- Perdonami, ero solo preoccupato per te- la sincerità delle sue parole mi fa calmare
- Va bene ma la prossima volta… parliamone ok?- ci abbracciamo
- Vuoi andare?- domanda, lo guardo sorrido lievemente
- No- sono sincera, avrei detto no anche a Lamberto, insomma la settimana della moda a Parigi è un sogno che si avvera, ma non lo avrei lasciato… non sarei riuscita a partire
- Alice se vuoi andare io.. posso accettarlo, certo non sarei felice ma ti seguirei-
- Non voglio, e se mi avessi lasciato parlare prima lo sapresti già e ci saremmo risparmiati questa discussione-
- Prometto che la prossima volta ti lascerò parlare… non mi intrometterò mai più a meno che tu non voglia- lo bacio dolce sulle labbra
- Bravo amore… ora vado a parlare con Lamberto-
Raggiungo Lamberto nella sala centrale, ci metto un po’ per scovarlo tra la fallo, mi vede e già capisce cosa voglio dirgli
- Non dirmi che non parti-
- Lamberto ascoltami…-
- Che succede?- Rose compare mettendosi in mezzo
- Jackson le ha vietato di partire per la settimana della moda a Parigi -
- Jackson non mi ha vietato niente, ho ventitrè anni se volessi partire partirei con o senza il suo permesso-
- Allora non vuoi partire?- la sua domanda è un misto di rabbia e incredulità
- E questa novità?- incalza ancora, io sospiro
- Sono cambiate parecchie cose nell’ultimo anno non c’è bisogno che te lo spieghi, è il mio fidanzato, il mio futuro marito, non posso semplicemente metterlo da parte per il mio lavoro-
- Allora lo fai per lui?-
- Lo faccio per noi, per il futuro che voglio insieme a lui-
- Ha ragione!- mi sostiene Rose
- Zitta tu non ti intromettere, lui sta compromettendo il suo futuro!- Lamberto mi fissa serio, poggi le mani sulle mie spalle, io resto impietrita
- Un futuro perfetto, dove puoi realizzare quello che hai sempre desiderato, sei una stilista formidabile, hai il senso degli affari potresti avere una carriera brillante nella moda… ricordi? È il tuo sogno che si avvera-
- Può averla anche da sposata- conclude Rose, io scuoto la testa
- Non puoi fare carriera e dedicarti alla famiglia… qualcosa dovrà rimetterci- dico riflettendo sulle mie stesse parole, sto davvero rinunciando al mio futuro? Più ci penso più il viso di Jackson si fa spazio tra quei pensieri, dissipando ogni dubbio, lui è il mio mondo, la mia vita, è con lui che voglio stare e non c’è lavoro, o carriera, o gratificazione che possa superare quello che siamo…
- La risposta te la
sei data da sola…- mi fa notare Rose
- Non verrò alla settimana della moda a Parigi, non pretendo che tu capisca, voglio solo che rispetti la mia decisione- Lamberto si scurisce in volto
- Come vuoi…- mi lascia una carezza sul viso e va via
- Ma guarda te quello… per me hai fatto la scelta giusta- mi rassicura Rose
- Lo so- ammetto sorridendole
- Dai andiamo… ho bisogno di bere qualcosa-
 
Una volta tornati a Roma ho cominciato ad impegnarmi per mettere insieme i preparativi per il matrimonio, non avevo la più pallida idea di come cominciare, oltretutto non avevo visto nemmeno un vestito così oggi ho deciso di andare con Rose e Emy in un negozio di abiti da sposa
- Sei proprio sicura di quello che stai per fare? No perché tu non sei esattamente tipo da matrimonio- guardo male Emy, ma è Rose a metterla a posto
- Se devi dare aria alla bocca e dire cretinate ti prego fa in modo che noi non possiamo ascoltarle-
- Perché le permetti di trattarmi male?- dice Emy rivolta a me
- Se fai la cretina non è colpa mia.. ora entriamo prima che ci ripensi- entriamo nel negozio dove veniamo accolte da due commesse sorridenti
- Buongiorno avrei un appuntamento a nome Reale- la commessa da una rapida occhiata all’agenda poi mi guarda sorridendo più ampiamente, e io penso che se continua così presto le verrà una paresi, questo mi fa sorridere e lei scambia il mio gesto per un sorriso di gentilezza
- Benvenuta signorina Reale, io sono Paola mi prenderò cura di lei- che siamo in ospedale?
- Mi segua prego- si incammina portandoci in un ampia sala stracolma di vestiti da sposa, cominciano a tremarmi le gambe, l’unica cosa che vorrei ora è scappare
- Ha già qualche idea su come dev’essere l’abito?- guardo Paola spaesata, faccio lentamente no con la testa continuando a fissare quella sfilza di abiti, Rose mi si avvicina e mi prende la mano
- Rilassati ok… sono solo abiti da sposa… respira- faccio come dice, solo ora mi rendo conto di aver trattenuto il respiro, Paola comincia a mostrarmi qualche pezzo
- Niente di completamente bianco- le dico appena noto la sua tendenza al panna
- Vogliamo provare un avana??-
- Non amo molto quel colore… ecco… non ha qualcosa di colorato?- tira fuori un abito Champagne con un enorme fiore sulla gonna blu. Lo osservo sconcertata
- Qualcosa di rosso?- propongo costringendomi a sorridere
- Vediamo…- cominciamo la prova degli abiti, uno dopo l’altro costringendomi a stare calma. Mi guardo in quel bianco abito da sposa e mi chiedo se posso davvero fare una cosa del genere.
- Sei bellissima- dice Rose con aria sognante, la guardo perplessa
- Tu dici? Secondo me non fa per te tutto questo bianco questi merletti…- pigola Emy fingendosi interessata alla prova del mio abito, Rose la fulmina
- Emy…-
- Ho ragione Rose, andiamo è ridicola vestita così-
- E sentiamo da quando saresti diventata un’esperta di moda?-
- Da quando mia sorella ha avuto la brillante idea di sposarsi… cavolo Alice il matrimonio è un vero casino me lo hai sempre detto tu!- Alice stai calma, respira, non farti prendere dalla rabbia
-Sai cosa ho letto su People? Che su tre matrimoni due finiscono con il divorzio, la percentuale è piuttosto alta non credi?- punto gli occhi su mia sorella con aria omicida e mi chiedo quando ho avuto la brillante idea di portarmela dietro
- Sai perché tua sorella ha scelto me come testimone e non te? Perché sei una cretina!-
- Tu sei una cretina!- ribatte Emy
- La finite per favore? Sto cercando di non farmi prendere dal panico e apprezzerei il vostro sostegno!- dico scocciata, loro si guardano male poi guardano me
- Va bene… ma di a tua sorella di stare zitta-
- Io sto zitta se stai zitta tu-
- State zitte tutte e due che ne dite?- Paola torna con un abito pieno di tulle
- Il tulle?- domando poco convinta
- Provalo- mi incoraggia Rose, faccio ciò che dice nonostante non sia assolutamente convinta del tulle, e quando esco vedo l’immagine di un uovo di pasqua
- No… no no no no- ripeto guardandomi.
- Non va bene preferisco qualcosa di meno pomposo….- Paola scuote la testa con un sorriso comprensivo tirando fuori un abito avorio, a sirena, con un lungo strascico, lo indosso e torno dalle ragazze
- Sei veramente uno splendore, questo è il modello perfetto per te- dice Paola girandomi intorno
- Non lo so… avorio è un bel colore, ma lo preferisco con una tonalità più forte-
- Vogliamo provare con un rosa antico?-
- No ecco il rosa non è esattamente il mio colore preferito…-
- Capisco ma il rosso è troppo… eccessivo-
- Oh ma mia sorella è sempre stata molto eccessiva- Emy riceve uno schiaffo dietro al collo da Rose, la ringrazio mentalmente
- Devi chiudere quella boccaccia!- sibila a denti stretti
- Quante storie! È solo un abito da sposa e comunque ti impegni tanto e magari quello muore in un operazione di guerra! Addio sforzi per il matrimonio perfetto!- la vedo sorridere in modo strano, io comincio ad irrigidirmi
- Ehi sory non è che lo sposi proprio per questo?- quello che dice stavolta mi ferisce, non deve permettersi nemmeno di pensarla una cosa del genere, la prendo per un braccio trascinandola in camerino con me
- Ascoltami bene ragazzina, non so perché ti impegni tanto a rompermi l’anima ma mi sono stufata, un’altra cretinata del genere e per me puoi anche restartene a casa il 17 giugno- lei spalanca gli occhi sorpresa
- Scusa, è solo che…
- Emy non ti chiedo di essere felice per me, ma è il mio matrimonio e per me è importante, non cercare di rovinare le cose, se non vuoi aiutarmi con i preparativi sei libera di non farlo-
- No ci tengo scusa- pigola sinceramente pentita.
- Ok torniamo di la- raggiungiamo Paola e Rose che chiacchierano amabilmente di matrimoni
- Il mio è stato improvvisatissimo, in crociera sotto le stelle-
- Che romantico! Mio marito invece ha preferito la classica proposta con tanto di richiesta a mio padre, è stato esattamente come lo immaginavo!-
- Si mio padre per poco non lo ammazzava mio marito!- ci facciamo notare e Paola torna subito accanto a me
- Vogliamo provare qualche altro abito?-
- No per oggi ne ho visti abbastanza… magari la prossima volta-
- Le prendo un appuntamento?-
- Non si preoccupi richiamo io…-
- Come desidera, l’aiuto con l’abito- faccio un segno di assenso e dopo essermi cambiata usciamo dal negozio
- Come ti senti?- domanda Rose sottovoce
- Ho bisogno di vedere Jackson…- ammetto, ho bisogno di sentire la sua voce rassicurante, che mi ricorda che siamo noi… che niente cambierà… che lui è con me…
- Ti riporto a casa?-
- No devo passare dai miei, mia madre vuole parlarmi di non so cosa- dico esausta
- Ok io vado da mia suocera, siamo a cena con loro stasera- sorrido felice nel vedere quanto il suo rapporto con i suoceri sia bello
- Perfetto ci sentiamo stasera allora-
- Certo ti chiamo quando torno a casa- ci abbracciamo e lei va via, mi ritrovo sola con Emy
- Alice posso farti una domanda?-
- Certo-
- Perché Jackson? Immagino che tu abbia avuto parecchi ragazzi… perché hai scelto lui?- no ho bisogno nemmeno di pensarci
- Perché è lui l’altra parte di me. Non è stato facile, c’ho messo un po’ a trovarlo e quando finalmente l’ho trovato c’ho messo un po’ a capire che lo volevo davvero. Ma lui è sempre stato sicuro, è come se mi aspettasse da sempre e lo fa ancora… lo fa sempre. E mi rendo conto che non potrei essere più fortunata-
- Sei bellissima- la guardo non capendo il perché di questa affermazione
- Quando parli di lui, diventi bellissima- mi passo una mano sulla faccia visibilmente stanca
- Se lo dici tu-
- No davvero, lui ti rende così… sono felice per voi-
- Grazie- mi lascia un bacio sulla guancia.
Entriamo in casa, quando varco la soglia della porta una voce familiare attira la mia attenzione, mi ripeto che non può essere vero, ma non appena arrivo in salotto i miei dubbi hanno conferma, mia madre sta prendendo il te con Luisa
- Alice tesoro ho invitato tua suocera per aiutarti con la lista degli invitati, non è meraviglioso?- no per niente dopo il piacevole soggiorno a New York dove ci siamo “salutate” per bene, non abbiamo più avuto molte volte per parlare, certo si è scusa più e più volte, ma si sa com’è.. il lupo perde il pelo non il vizio…
- Ciao Luisa
- Oh carissima, ti trovo in perfetta forma-
- Grazie-
- Vieni siediti cara- mi siedo sul divano accanto a loro
- Allora come è andata la scelta del vestito?- domanda mia madre con aria impaziente, io guardo verso la porta con la voglia matta di fuggire, poi mi convinco che è meglio fingere tranquillità e rispondere alle loro domande
- Non ho trovato quello che cercavo-
- Potevi chiamarmi sarei venuta con te- mi fa notare Luisa
- Sai il parere di una persona esterna serve sempre-
- C’erano Rose e Emy-
- Si ma loro non ci capiscono niente di queste cose- immagino invece che una donna divorziata e con evidenti disturbi di personalità ci capisca di più
- La prossima volta potremmo andarci tutte e tre insieme- propone guardando anche mia madre
- Si sarebbe un’ottima idea- concorda lei
- No- dico semplicemente io
- Come?- la domanda di mia madre non nasconde il fastidio dovuto alla mia risposta
- Preferisco andare sola… sapete voglio fare una cosa semplice-
- Stai scherzando? Il tuo sarà il tipico matrimonio da favola-
- Matrimonio da favola?- domando impaurita dalla faccia estasiata di mia madre e mia suocera
- Certo, in stile Cenerentola, avevo giusto pensato di farti venire a prendere da una carrozza trainata da cavalli bianchi-
- In mezzo a San Giovanni?-
- Sarebbe perfetto, arriveresti davanti alla chiesa con il tuo meraviglioso vestito bianco di tulle e uno stormo di bianche colombe aprirebbe la tua entrata…-
- Non ci sposeremo in chiesa-
- Che?-
- Mamma Jackson è protestante, in teoria… preferiamo sposarci in un parco sai tipo Villa Borghese. Una cosa piuttosto semplice, raccolta-
- Mia figlia non si sposerà in un parco-
- Mamma…-
- Oh ma immagina Maria… un parco… magari potremmo decorarlo con lunghe panche bianche rivestite di tulle bianco e lilla, creare un piccolo gazebo di legno intarsiato con decorazioni di lillà e fresie…-
- Certo e una passerella bianca dove far camminare la sposa… hai ragione ripensandoci l’idea è magnifica, poi l’immagine di Alice che si avvicina con la carrozza di cavalli…-
- farli passare a villa borghese è più semplice-
- Già, inoltre il posto è perfetto per le foto-
- Potremmo sentire se è possibile farne qualcuna dentro Galleria Borghese-
- Ottima idea! E per il ristorante possiamo attenerci alla zona... mi hanno detto che il Ristorante delle Rose offre delle prelibatezze uniche-
- Dobbiamo sbrigarci a prenotare il tempo scorre e noi rischiamo di restare senza posti-
- Ecco perché ti ho chiamata ho bisogno di sapere chi vuoi invitare la mia lista degli invitati è già pronta- smetto di ascoltarle, ho la mente intasata di informazione, non è così che deve essere il mio matrimonio, non voglio che loro si intromettano, mi prendo la testa tra le mani cercando di mantenere la calma, loro continuano a dire nome, fare domande, proporre idee, e nel mio cervello l’idea di fuggire in un paese lontano si fa più concreta
- BASTA!- grido fuori di me, entrambe mi guardano stupite
- È il mio matrimonio ok? Siamo io e Jackson a decidere gli invitati, il ristorante, il luogo dove svolgere la funzione e tutto il resto! Voi due dovete restarne fuori! Chiaro?- dopo un primo momento di smarrimento in cui credevo avessero capito le miei intenzioni, tornano a ridere come se niente fosse
- È solo nervosa-
- Si infatti… dicevamo del catering?- scuoto la testa sconvolta, non mi prendono nemmeno più sul serio? Esco dal salotto e vado in terrazzo a fumare, ho bisogno di rilassarmi
- Pensavo avessi smesso- volto lo sguardo verso la porta finestra e vedo mio padre con l’aria stanca che mi sorride amichevole, non ho dimenticato la nostra discussione, le parole che ha usato e nemmeno lui lo ha fatto, il suo sorriso non è un modo per dirmi “mi dispiace tesoro, è tutto ok”, no, è solo il suo modo di essere “io sono così quello che ho detto lo pensavo e non ho cambiato idea”
- Pensavo non ti interessasse- ribatto tornando a guardare il panorama grigio e bianco della mia zona, si avvicina a me sfilandomi una sigaretta, l’accende aspirando profondamente, ed è assurdo pensare che è proprio da lui che ho preso il vizio del fumo…
- Sei mia figlia è ovvio che mi interessa- dice minimizzando, evito un commento sarcastico aspirando una boccata di fumo, la nube bianca si frappone a noi dissolvendosi velocemente nell’aria
- Allora come procedono i preparativi per il matrimonio?- noto l’arroganza che mette in quell’ultima parola e per un attimo mi viene da ridere al pensiero di quanto l’uomo possa diventare infantile
- A parte le due pazze benissimo-
- Vuoi che venga?- domanda a bruciapelo
- Sei mio padre è ovvio che voglio che tu venga- rispondo copiando il tono che ha usato prima
- Ma?- incalza guardandomi fisso
- Ma se non verrai andrà bene comunque… non voglio che tu venga lì solo perché devi, voglio vederti lì sapendoti felice per me…-
- Non posso essere felice che sposi un militare-
- Potresti smettere di vederlo come un militare e cominciare a vederlo come l’uomo che ama tua figlia… sai questo aiuta- aggiungo un velo di ironia alla mia affermazione, voglio che capisca che per me non è veramente un problema quello che pensa di Jackson, lui è il mio fidanzato e quello che dice mio padre non cambierà niente
- Non credo… una mela marcia resta sempre una mela marcia anche se la chiami con un altro nome-
- Così come una persona ottusa- ribatto
- Mi stai dando dell’ottuso?- si agita un po’
- Come la chiami tu una persona che non è in grado di vedere oltre il suo naso?-
- Alice io mi preoccupo per il tuo futuro-
- Non devi sono maggiorenne da un po’ e riesco a badare a me stessa, convivo con un uomo meraviglioso che tra qualche mese sposerò e sai cosa ti dico che se tu che sei mio padre non riesci ad essere contento per me il problema è solo tuo! Jackson è esattamente l’opposto di quello che pensi e se ti fossi preso il tempo di conoscerlo lo sapresti, ma tu non lo fai… tu ti fissi su una cosa e tieni la tua idea con testardaggine anche quando è palesemente sbagliata- il mio tono è calmo, è il tono della rassegnazione, di chi capisce che certe realtà non cambieranno mai, spengo la sigaretta e vado verso il salotto, prima di andarmene mi volto verso di lui, che è rimasto immobile accanto alla ringhiera
- Ciao papà- lui sospira pesantemente
- Ciao Alice- risponde sommesso, entro in casa un po’ più frastornata, il rumore delle chiacchiere delle due pazze non aiuta il mio stato mentale, devo fuggire di qui, sento il suono del mio cellulare, è Jackson
- Ciao amore-
- Ciao folletto dove sei?-
- A casa dei miei, potresti passare a prendermi?-
- Certo… va tutto bene?-
- No per niente, qui rischiano di farmi diventare matta, vogliono fare tutto come dicono loro, nemmeno mi ascoltano quando parlo!-
- Loro?-
- Si mia madre e tua madre-
- Mia madre è a casa tua?-
- Si, è qui perché deve scegliere con mia madre gli invitati, il ristorante e tutto il resto… ci mando loro al posto mio all’altare ti dispiace?- mi rendo conto solo ora di essere isterica
- Ti prego amore calmati sto arrivando da te-
- Fai presto ti prego- attacco e torno in salotto in attesa dell’arrivo di Jackson, Emy ride come una matta guardando me, mamma e Luisa
- Lo trovi molto divertente?- le chiedo con aria omicida
- Da morire!- risponde piegandosi su se stessa dal ridere, sentiamo battere rumorosamente alla porta, sono io ad aprire, mi ritrova davanti Rose con l’aria di una che è sul piede di guerra
- Rose?- lei nemmeno mi saluta, mi sposta e va diritta in salotto
- Ascoltatemi bene voi due- dice autoritaria rivolta a mia madre e Luisa, loro la guardano preoccupata
- Il matrimonio non è il vostro, voi non avete nessun diritto di scegliere nulla, sono Alice e Jackson che si devono sposare e sono loro che devono decidere le cose-
- Ma…-
- Zitta Maria non mi interrompere! Voi non avete il diritto nemmeno di proporle le cose chiaro? È Alice che al massimo può chiedervi di farlo, ma se non lo fa, voi dovete restare in disparte senza fiatare- Luisa prova a dire qualcosa ma Rose la blocca con un cenno del dito
- Ho detto che non voglio essere interrotta!- ribadisce alzando la voce di un tono
- Quindi non stressate ne Alice ne Jackson, saranno loro ad organizzare le cose e a voi starà bene qualsiasi cosa sceglieranno sono stata abbastanza chiara?- entrambe annuiscono spaventate io sorrido a trentaquattro denti
- Bene, ora posso avere un po’ di té?- chiede tornando tranquilla e sedendosi sul divano come niente fosse corro da lei abbracciandola
- Grazie grazie grazie grazie!-
- Non devi ringraziarmi è stato un piacere metterle al loro posto-
- Come facevi a saperlo?-
- Mi ha chiamato Jackson, era bloccato nel traffico e visto che io ero nei dintorni mi ha chiesto di fare un salto da te per darti una mano, comunque tra poco sarà qui-
- Non so come avrei fatto senza di te-
- Le avresti potute uccidere-
- Non tentarmi…- qualche minuto dopo il campanello suona annunciando l’arrivo di Jackson, io e Rose salutiamo velocemente tutti e andiamo via
 
Il rumore dell'ennesima rivista di abiti da sposa scandisce in modo inesorabile il tempo che scorre veloce ricordandomi che manca poco più di un mese al matrimonio e io no ho ancora trovato il vestito, guardo il cestino ormai stracolmo e il panico mi assale di nuovo, so che mi ammalerò per colpa di quell'abito
- Però non ho mai visto tante riviste di moda sprecate- non alzo nemmeno lo sguardo, voglio evitare di leggere negli occhi di Lamberto la derisione, ha un non so che di divertente per lui vedermi nel panico più totale
- Avanti bambina stavo scherzando- si siede accanto a me, io mi scanso
- Non sto ridendo- gli faccio notare
- Qual'è il problema?- chiede accarezzandomi i capelli con fare paterno
- Il vestito-
- Il vestito?-
- SI perchè ti sembra tanto strano?- chiedo con una nota dolente di acidità
- Ti prego bambina calmati... sei troppo agitata- il suo tono pacato scatena un effetto inaspettato in me, un senso di rabbia acuta, che prende vita facendomi quasi urlare
- Ovvio che sono agitata, non ho il vestito capisci? Non riesco a trovare uno stupido vestito da sposa! Sono una staylist dannazione! Èil mio lavoro scegliere vestiti e io non riesco a trovare il vestito giusto per me!- cammino nervosamente per la stanza
- Ho deciso andrò al mio matrimonio in Jeans e T-shirt, anzi meglio con una stupida tuta dei grandi magazzini!- gesticolo ampiamente
- Anche se penso che non sarei nemmeno in grado di scegliere quelli, e sai perchè? Perchè questo matrimonio mi ha reso totalmente incapace di scegliere un VESTITO!-
- Ti aiuterò io- dichiara sereno Lamberto, mi blocco puntando gli occhi su di lui
- Cosa?- chiedo incredula
- Ti aiuterò io, ti aiuterò a scegliere il vestito, i gioielli, gli accessori e tutto il resto...- si alza raggiungendomi
- Davvero?- il mio tono prende la forma di una supplica, il suo sorriso si allarga, dolce come non l'ho mai visto
- Certo bambina... sai di essere la figlia che non ho mai avuto, e anche se il tuo matrimonio non mi rende molto felice, perchè quella bestiaccia di tuo marito ti porterà via da me, voglio che quel giorno sia speciale per te, che sia quello che meriti...-
- Grazie... grazie grazie grazie- ripeto abbracciandolo
- Andiamo abbiamo un po' di lavoro da fare e pochissimo tempo per farlo!- mi prende per mano trascinandomi via
 
Sei ore dopo abbiamo vestito, scarpe, borsa e gioielli, vorrei fare una statua a quest'uomo! Ci siamo divertiti tantissimo, provare i vestiti con lui è uno spasso specialmente vedere come tortura i commessi!
- Non è mica colpa mia se lei è un incompetente-
La povera commessa è scoppiata in lacrime, ho cercato di farlo stare buono ma è un'impresa titanica
- Lei odia quel colore non lo ha capito? niente roba commerciale noi siamo dei Best! Quindi mi tiri fuori degli abiti seri!-
Nonostante i suoi "piacevoli insulti" siamo riusciti a trovare l'abito perfetto, soprattutto abbiamo convinto il proprietario del negozio a darlo a noi così com'era, perchè alle modifiche pensa Lamberto, solo di lui mi fido, torniamo in negozio che è quasi ora di staccare, facciamo un rapido ripasso delle cose che abbiamo trovato e che mancano
- Manca solo l'intimo...- dal suo tono si percepisce che è fiero del lavoro che abbiamo fatto
- A quello ci penso io!- dico repentina
- Perchè non ti fidi?- sorriso ampiamente
- Scherzi? Mi fido di te, ma cavolo quella è una cosa che riguarda solo me e Jackson-
- Puritana...- non posso fare a meno di sorridere
- Che io?- mi guarda sorridendo a sua volta
- Hai ragione, ho esagerato...-
- Ci vediamo domani, grazie di tutto Lamberto-
- Di niente bambina- un ultimo abbraccio prima di tornare dal mio fidanzato...
  
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