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Autore: _Aras_    20/08/2012    7 recensioni
Dafne è in vacanza a Rodi, un’isola della Grecia, e incontra Michael, un ragazzo del posto che ogni mattina passa davanti alla sua casa correndo. Cosa succede quando lui si ferma e le parla? Cosa nascerà tra di loro in quei miseri nove giorni di vacanza che le restano?
“Smettila di essere così sarcastico.”
“Perché?”
“Perché non mi piaci così!”
“Quindi quando non sono sarcastico ti piaccio?” domandò, cogliendo al volo l’occasione.
“Oh, ma smettila!” Rise e lo spinse ancora, questa volta abbastanza forte da farlo sbilanciare e cadere di schiena.
“Che manesca!” si lamentò lui, afferrandola per un braccio e tirandola sopra di sé. Dafne si ritrovò allora a cavalcioni sui suoi fianchi, il polso destro stretto dalla sua mano.
“E ora che vorresti fare?” lo provocò lei.

SEQUEL IN CORSO: "BOLLE DI FELICITA'"
Capitoli revisionati: 1/10
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo 7
Molecole di vita


GIORNO 7

"Smettila, Daf. Anche l'altra volta hai pensato che ti stesse evitando e alla fine ti ha portato a fare un servizio fotografico. Arriverà, a maggior ragione ora."
"Io non ho detto niente."
"No, questo è vero. È tutta la mattina che sei silenziosa, ma non vuol dire che tu non l'abbia pensato."
"Va bene, hai ragione, okay? Il fatto è che sono stata io a baciarlo, anzi, l’ho praticamente assalito! E poi lui se n’è andato subito.”
“No, lui ha ricambiato e poi se n’è andato.”
“Se n’è comunque andato.”
“Ah, Dafne, sei incontentabile! Cosa avresti voluto che facesse?”
“Io… non lo so!”
Allie sospirò, consapevole che quando la sua amica iniziava a crearsi paranoie era inutile tentare di farla ragionare. Fortunatamente, a quello ci pensò il suono del campanello.
“Vai tu.”
“Perché?” domandò Dafne, sebbene si fosse già alzata e diretta verso la porta.
“Perché io sono impegnata.”
“A fare cosa?” chiese ancora, scettica, guardando la sua amica spaparanzata sul divano.
“A godermi lo spettacolo,” rispose lei, sorridendo e incitandola a muoversi.
Dafne la ignorò e aprì la porta, ritrovandosi davanti un sorridente Michael che agitava una busta di carta.
“Indovina cos’ho qui?” domandò mentre entrava.
“Un biglietto per il concerto dei Green Day?”
“Nah, solo qualche foto. E comunque ho vinto la scommessa.”
“Fammi vedere! Di che scommessa stai parlando?”
“Ecco. Tu avevi detto che non sei fotogenica ed io non ci avevo creduto. Ho ragione. Sei venuta benissimo,” spiegò, mentre lei estraeva il plico di foto dalla busta e cominciava a sfogliarle. Era venute davvero bene. Beh, in buona parte di esse il soggetto era Michael, quindi non poteva essere diversamente, ma anche le sue erano carine.  Quelle dove c’erano entrambi erano semplicemente magnifiche. Sorridevano sempre, anche nelle altre foto, ma era un sorriso diverso, più artificiale e meno rilassato. Lì, quando erano insieme, sembravano stare davvero bene, sembravano naturali. Tranne l’ultima. L’ultima non aveva sorrisi, aveva solo volti coperti a metà. Era la foto di quel loro finto bacio, quello creato per farla sentire meno in imbarazzo per quel completo così sexy e provocante che era finita a indossare. All’improvviso, Dafne si ricordò che doveva ancora rispondere. “E’ tutto merito dei fotografi: sono davvero bravi.”
“Tocca a me!” Allie le rubò le foto di mano e le guardò attentamente, commentando ogni particolare.
“Anche i soggetti non sono poi così male,” decretò infine, lanciando loro un occhiata divertita e dirigendosi poi verso le scale. “Io mi cambio e vado in spiaggia, a dopo.”
E così Michael e Dafne si ritrovarono soli, per la prima volta dopo quel lungo bacio. Avrebbero dovuto parlare, chiarire, ma nessuno dei due sembrava voler fare la prima mossa. “Vado a cambiarmi anch’io, ho bisogno di fare una nuotata.”
“Ieri non ti è bastato?”
Dafne si voltò a guardarlo dal pianerottolo. “No,” rispose con un sorriso. Nessuno dei due sapeva se si stessero riferendo solo al mare o anche a quel legame inaspettato che si era formato tra di loro.

"Mi fai il solletico,” disse Dafne, cercando di trattenere i brividi che le mani di Michael a contatto con la sua schiena le causavano.
“Ho quasi finito. Stai ferma o si rovina tutto,” l’avvertì, muovendo lentamente la punta del pennarello sulla sua pelle. Giusto perché il masochismo non è mai troppo, aveva deciso di inciderle una sorta di tatuaggio sulla pelle, anche se in realtà stava usando solo un indelebile, e quella scritta se ne sarebbe andata entro alcuni giorni.
“Posso sapere cosa stai facendo?” domandò lei, girando la testa per cercare di intravedere qualcosa ma senza riuscirci.
“Un disastro, se non stai ferma.” Lei sbuffò, ma Michael non se ne curò, troppo concentrato ad accarezzare quella pelle così liscia. In realtà aveva terminato il suo lavoro, ma non voleva allontanarsi da lei così presto, così prese a circondarlo di ghirigori.
“Michael, ci hai messo un quarto d’ora, devi aver disegnato la cartina di Rodi come minimo,” si spazientì lei. Dafne adorava sentire quelle mani forti su di sé, ma se avesse continuato ancora per molto avrebbe cominciato a fare le fusa e voleva evitarlo.
“Un momento,” ritoccò gli ultimi dettagli e poi chiuse il pennarello. “Finito.”
“Bene! Adesso come lo vedo?”
“Non hai uno specchio?”
“Certo, porto sempre uno specchio con me quando vado in spiaggia,” commentò ironica. “Rientriamo un attimo?”
Michael annuì e un minuto dopo erano davanti allo specchio del bagno.
“È davvero carino, ma… che vuol dire?” domandò, fissando la scritta di chiara origine greca che ora troneggiava sulla sua schiena, attorniata di piccoli riccioli e svolazzi.

Σειρήνα

“Significa
sirena,” le rispose, avvicinandosi a lei e accarezzando la scritta con lo sguardo fisso sulla loro immagine riflessa dallo specchio.
“Perché sirena?”
“Perché è ciò che mi sembravi ieri pomeriggio mentre sguazzavi nell’acqua.”
“Un mostro che uccide i marinai?” scherzò lei, fissandolo negli occhi.
“Una creatura meravigliosa,” le carezzò una guancia sfoggiando il sorriso più dolce di sempre, poi le baciò la fronte. “E una mangiatrice di uomini, ovviamente.”
Lei ridacchiò nervosa e fece un passo indietro, appoggiandosi al lavandino. “Forse dovremmo…”
“Parlare di ieri sera?” concluse lui. “Credo di sì.”
Dafne fece un sorrisino imbarazzato e si accarezzò i capelli, a disagio. “Io dopodomani riparto.”
“Lo so.”
“Non possiamo…” esitò, indecisa. Non poteva dire: innamorarci. “Iniziare qualcosa che non possiamo finire,” concluse, tornando a guardarlo negli occhi.
“Possiamo essere amici.”
“E nulla di più,” continuò lei, sforzandosi con tutta se stessa di non abbassare lo sguardo sulle sue labbra o sul suo petto nudo o sulle sue braccia forti. “Niente… niente amore.”
“Niente amore,” ripeté lui, con quella voce così ipnotica. Senza rendersene conto, Dafne si trovò di nuovo incollata a lui, stretta tra il suo corpo e il lavandino, in punta di piedi per raggiungere meglio la sua bocca. Michael la issò sul ripiano di marmo e si spinse più vicino a lei, mentre Dafne gli circondava i fianchi con le gambe. Era sbagliato, lo sapevano entrambi, ma ora che avevano scoperto quanto fosse perfetto quell’abbraccio appassionato fatto di baci e carezze rinunciarvi sembrava impossibile.
“Dovremmo tornare in spiaggia,” mormorò Dafne tra un bacio e l’altro, sebbene il suo corpo dicesse tutto il contrario.
“Tra un po’,” le assicurò lui, piegandosi sul suo collo.
“Gli amici non si baciano,” continuò lei, con il respiro veloce a causa delle calde attenzioni che lui le stava dedicando.
“Noi siamo amici speciali,” la rassicurò.
“Perfetto.” Dafne gli prese il volto tra le mani e lo baciò di nuovo, dimentica di Allie, della partenza imminente, della distanza, di qualsiasi cosa non fosse Michael.


*            *            *


Note:
Ciao, ragazze! Sono felice di vedere che lo scorso capitolo vi è piaciuto, e che avete apprezzato il bacio.
Voglio ringraziarvi tutte, da chi mi lascia queste splendide recensioni a chi mi segue silenziosamente, GRAZIE!
Ma parliamo di questo: come avete visto, loro ci hanno provato - e continueranno a farlo - a restare amici, ma non è così facile. Spero che l'idea del tatuaggio vi sia piaciuta, e non vi sia sembrata troppo sdolcinata.
Il prossimo capitolo arriverà giovedì 23, e vi consiglio di fare attenzione a ciò che dirà Allie nel prossimo capitolo, perché da lì inizierà un'altra storia che ho appena iniziato a scrivere, sulla vita di Dafne ed Allie una volta tornate a casa, su una persona che diventerà davvero speciale per Allie e, beh, su cosa succederà tra Dafne e Michael.
Intanto, eccovi un piccolo spoiler:

“A qualcuno va un bagno di mezzanotte?” domandò, avvicinandosi di nuovo alla riva. Nessuno sembrava intenzionato a seguirla, troppo intenti a svuotare lattine di birra e a ingurgitare gelato.
“Allie?” chiamò, ma la sua amica scosse il capo e tornò a ridere con Margaret e Monique.
“Michael?” Ritentò, sperando di essere più fortunata.


   
 
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